Castel di Sangro

 Cfr.: Abruzzo e Molise - Itinerario n. 2/2019: Dalla valle Peligna alla costa termolese: Roccaraso – Ateleta – Castel di Sangro - IserniaTermoli.


Ab. 6.700, castellani; altezza: m.793 s.l.m.; Provincia: L’Aquila, mappa Info Turista.: Pro Loco, piazza Plebiscito, 11 – 0864 840078/ 0864 840837; P.S. H.: via Sangrina, 20 – T. 0864 8992

 

Secondo i rilevamenti degli ultimi scavi archeologici nella zona avvenuti alla fine dell’800 presso la necropoli di Campo Consolino, vicino all’antico abitato italico di Aufidena, uno dei principali insediamenti sanniti, risulta che i primi siti abitati nell’area di Castel di Sangro risalgono al VII sec. a.C. Proprio sui resti di questo abitato, che subì la romanizzazione nel 298 a.C., venne edificata la parte più alta e antica di Castel di Sangro. Nel medioevo il suo territorio diventò possedimento del ducato longobardo di Benevento, ma furono i frati benedettini a gestire e esercitare il potere, rappresentato dal monastero di S. Vincenzo al Volturno. Risalgono all’XI sec. le prime notizie circa l’attestazione del nome Castrum Sari, che identificava l’attuale sito di Castel di Sangro. Nel XII sec. passò sotto il dominio dei Di Sangro, fino alla sua estinzione, quindi fu contesa da altre importanti famiglie. Castel di Sangro rifiorì intorno al XVI sec., grazie ai commerci sviluppatisi lungo gli altipiani e le valli fluviali dell’Abruzzo interno, che collegavano Napoli alle ricche città dell’Italia centrale; nel 1744 Carlo III di Borbone la insignì del titolo di città. La cittadina dopo l’annessione al Regno d’Italia subì una certa decadenza economica e demografica, aggravata successivamente dalla generale crisi del XIX sec., che portò al declino della pastorizia transumante. Durante la II guerra mondiale, il 7 novembre del 1943, appena il fronte della linea Gustav fu assestato nei pressi del paese, l’intero centro abitato fu distrutto dall’esercito tedesco.

 

Da vedere

·        La Civita, quartiere più antico della cittadina, dove è situata la Basilica di S. Maria Assunta, costituita da case fortificate del XVI sec. per cui è facile distinguere il Palazzo De Petra, risalente al XV sec., che ospita la Pinacoteca patiniana con arcate in stile gotico e torretta merlata. 

·         Castello, costruito nell’XI sec. sul Colle S. Giovanni, sui resti di precedenti fortificazioni, serviva da presidio militare e fu conteso da tutte le famiglie succedutesi a Castel di Sangro e chiamato il “castello del Re”. Del castello rimane la pianta quadrata irregolare, delimitata dalle basi di tre torrioni circolari, di cui la maggiore, detta maschio, è la più antica. In mezzo alle torri, si trova la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, usata come cappella privata  

·        Basilica di S. Maria Assunta, chiesa di origini medievali, ricostruita in stile barocco tra la fine del XVII sec. e l’inizio del XVII. Conserva la pianta originale semi ottagonale a tre navate e una facciata in travertino con un portico a due ordini.

·         S. Nicola di Bari, in via Riviera, antica chiesa risalente forse al XIII sec., più volte restaurata pur conservando l’aspetto romanico.

·         Piazza Plebiscito, cuore della città, anche se è situata alla periferia del centro storico, dove si ergeva Porta Napoli

 

Nei dintorni

o   Roccacinquemiglia, antico borgo medievale, lungo la strada statale che porta a Roccaraso, fu costruito nell’XI sec. a protezione dell’abbazia locale, dipendente dal monastero di S. Vincenzo al Volturno. L’abitato ha mantenuto la struttura circolare formatasi intorno al castello, in cui successivamete venne costruita la chiesa di S. Giovanni. Le truppe tedesche in ritirata distrussero il paese, di cui oggi resta solo la diroccata chiesa di S. Giovanni. 

o   Cappella di Santa Lucia, sita nella campagna ad est del centro abitato, risale all’XI sec. Presenta la facciata a coronamento a capanna, con un piccolo campanile a vela, l’interno a navata unica e altare in muratura.  

o   Bioparco faunistico d’Abruzzo, giardino zoologico in località Brionna. Il bioparco è costituito dallo zoo, da un giardino centrale con una fontana, da un parco giochi per i bambini, da alcuni chioschetti, da un lago artificiale per la pesca.

o   Ateleta, a circa km 11, SS. 652, piccolo comune di 1.156 abitanti, il più a sud e a oriente della provincia dell’Aquila, chiamato “la città degli uguali”, fondato da Murat nel 1811, dove è possibile visitare il Museo delle Tradizioni. Folti boschi, colline e pianori arricchiscono il suggestivo paesaggio. Notevoli sono i contributi della cucina tipica locale: il tartufo nero. Ottimi sono i ravioli fatti a mano con ricotta di pecora del posto, gli gnocchi con salsiccia e porcini e la pasta alla chitarra con "orapi". Da scoprire, inoltre, il sapore unico della carne d'agnello di questi altopiani.  

 

Gastronomia

Carni, Funghi, Tartufi, Formaggi

da non perdere

Vrache di mulo (ravioli) col sugo di funghi e tartufi/ Pallotte cacio e ova

 

Alberghi

Hotel Belvedere***, via del Sannino, 1 – Roccaraso, T.: 0864 62279

Hotel Trieste***, via C. Mori, 15 – Roccaraso, T.: 0864 602346

Hotel Suisse***, via Roma, 22 – Roccaraso T.: 0864 602347

 

Ristoranti

Antica Neviera, via Neviera - T.: 320 8697551

La Panoramica, via Panoramica, - T.: 0864 841382

Il Cortile, via Porta Napoli, 66 – T.: 0864 841071