Venosa

Cfr.: Itinerario n. 2/2020 - L’area del Vulture e le alte Valli del Basento e del Bradano: Potenza - Rionero in VultureMelfi – Venosa – Forenza – Acerenza - Pietragalla

 
Venosa f6
Ab.11.837, venosini; altezza: m. 415 s. l. m.; provincia: Potenza; mappa- Info Turista.: Via Roma, 24 - T.0972 36958; P.S.H.: Via Appia, 70 – T.: 0972 39111

Le origini di Venosa sono molto antiche come dimostrano i reperti del sito paleolitico di Notarchirico, posto a pochi chilometri dal centro abitato, il più antico della Basilicata. La sua fondazione è ascrivibile ai romani, nel 291 a.C. A Venosa, nel 65 a.C., nacque il poeta latino Quinto Orazio Flacco. Si può visitare anche il parco archeologico, in località San Rocco, dove si conservano i resti monumentali di un impianto termale, costruito tra il I e il II secolo d.C. con i resti perimetrali della basilica paleocristiana. Vicino si staglia l’Abbazia della Santissima Trinità, voluta da Roberto il Guiscardo per ospitare il sacrario degli Altavilla, che oggi è solo un ammasso di vecchie mura.

La città si trova al margine orientale del Vulture su di un pianoro fondo di un antico lago.  Il centro storico è stato definito “dolorosamente bello”. Ne sono simbolo le geometrie del castello quattrocentesco, l’abbazia normanna della Trinità, le rovine romane e l’aver reimpiegato per secoli le pietre classiche nel costruire. La città fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”. Insomma, una cittadina dal fascino antico, sempre attuale e perché no? Anche seducente.  Come sostengono i suoi cittadini per capire la sua bellezza e il suo cuore, bisogna camminare in silenzio, quasi in punta di piedi, per cogliere ogni sensazione che lanciano i suoi vicoli, gli edifici e l’antichità che la circonda.