Abruzzo e Molise, Itinerario n. 3/2022                   

Lungo le strade del Molise e dei suoi capoluoghi: VenafroIserniaAgnone - Campobasso - Gambatesa          

Itinerario: Venafro - Gambatesa in 3 tappe:

Località: Venafro – Isernia - Agnone - Campobasso - Gambatesa

Stagione: tutte le stagioni. Tempo: 3 - 5 giorni. Lunghezza: Km. 162.

 

Venafro – Isernia km 23, circa h. 0,23’

Isernia - Agnone, Km 43, circa h. 0,43’

Agnone – Campobasso – Gambatesa, km 96, circa 1,40’

 

Un itinerario indimenticabile tra paesaggi carichi di fascino, incastonati su alture su cui dominano antichi castelli e oasi mistiche, immersi nella natura incontaminata. Si parte da Venafro, conosciuta come la “porta” dell’estremo Molise occidentale, ai confini del Lazio e della Campania, per salire verso l’alto Molise, al confine con l’Abruzzo e la provincia di Chieti. Si arriva a Isernia, giovane capoluogo di provincia; poi, penetrando la lussureggiante valle del Trigno caratterizzata dagli abitati arroccati su lingue di roccia, “i peschi”, a Pescolanciano, circondato dalle antiche mura su cui domina il castello dei duchi d’Alessandro. Superato il valico del Monte, a circa 1000 metri di quota si raggiunge la valle del Verrino, affluente del fiume Trigno, di cui Agnone, splendido borgo immerso nel verde dei boschi e circondato dalle montagne, è il principale centro e “porta” del Molise verso l’alto chietino.  A questo punto, il percorso scende, attraversando strade tortuose e paesaggi unici che punteggiano il territorio, fino a raggiungere Campobasso, capoluogo regionale, in cui svetta il castello di Monforte, e il pittoresco borgo di Gambatesa.

 

Venafro

Ab. 10.867, venafrani; altezza: m. 222 s.l.m.; Provincia: Isernia, mappa info Turista: Piazza Cimorelli,2 - T. 0865 906202; Osp. di Continuità “SS Rosario”: via degli Alcantarini / Guardia medica.: Via Colonia Giulia, 20 – T.: 0865 907743

 

Insediamento Sannitico, che nel III sec. A. C. sostenne contro Roma le guerre sannitiche. Durante la guerra sociale Venafrum fu centro della battaglia decisiva in cui la “Lega italica” fu sconfitta da Roma. Nel I sec. a.C. fu alleata di Roma nella guerra contro Annibale e divenne municipio romano, famoso per l’ottimo olio.  Nel medioevo fu Invasa dai Longobardi e dal VI sec. divenne, sotto la protezione del Ducato di Benevento, sede di una diocesi e importante centro di passaggio tra il Molise, l’Abruzzo e Napoli. Intorno alla fine del VIII sec. fu territorio di scontri tra le truppe di Carlo Magno e quelle longobarde. Lentamente, nei secoli successivi, la cittadina ebbe un periodo di floridezza economica di cui sono prova gli edifici dell’epoca, i monumenti, le chiese e i palazzi aristocratici. Ultimi feudatari furono i Caracciolo.

Venafro si estende nel verde lungo le pendici del monte S. Croce, il suo territorio si estende nell’omonima piana, attraversata dai fiumi Volturno e San Bartolomeo, le cui sorgenti sono situate nel laghetto “la pescara”, nel centro della cittadina, e circondata da montagne che superano i 900 m. Il centro storico, costruito sulla preesistente struttura urbana romana, appare come un borgo fortifico, lontano dall’antico centro romano, posto nella zona dell’anfiteatro. Ai piani alti degli edifici si trovano le abitazioni, mentre i piani bassi sono adibiti a botteghe artigianali, via Plebiscito ne è l’esempio. Mantiene ancora il vecchio sistema urbanistico dove si identificano bene il cardo e il decumano, mentre lo stile risente dell’influenza del barocco napoletano. Nell’abitato e nei dintorni si trovano tracce dell’antica Venafrum, come l’Anfiteatro, vicino alla stazione, il Teatro, in via delle Mura, tratti dell’acquedotto venafrano, importante opera che convogliava l’acqua del fiume Volturno fino al paese. Venafro è riconosciuta come la città delle 33 chiese, costruzioni di diverse epoche diffuse nel centro storico e nella zona pedemontana, molte delle quali chiuse al culto e abbandonate.   

Isernia

Ab. 21.666, isernini; altezza: m. 423 s.l.m.; Provincia: Isernia, mappa - Info Turista.: via M. Farinacci, 11; P.S. H.: via S. Ippolito – T. 0865 4421

 

L’antica Aesernia fu una delle principali città sannite, colonia romana nel 263 a. C., diventata municipio in epoca imperiale, venne distrutta nel 456 dai vandali di Genserico . Nel VII sec. i longobardi del ducato di Benevento ne promossero la rinascita, mentre sotto il dominio normanno subì una fase di decadenza e numerosi saccheggi da parte dei saraceni. La città si risollevò sotto gli svevi nel XIII sec. Nel 1519, Carlo V decretò la sua annessione al Regno di Napoli. I bombardamenti degli alleati, nel 1943, danneggiarono gravemente l’intero abitato e provocando la morte di numerose persone. Dal 1947 il governo mise in atto un piano di rinascita della città, che lentamente ha dato corso allo sviluppo così che nel 1970 il Parlamento stabilì l’istituzione della nuova provincia di Isernia. 

 

Agnone

Ab. 4.629, agnonesi; altezza: m. 830 s.l.m.; Provincia: Isernia - mappa - info Turista: c/o Comune, via Verdi, 9 - T. 0865 723208; P.S.H.: presidio ospedaliero S. Francesco Caracciolo, via Marconi, 22 – T.: 0865 7221

Antico insediamento preromano. Secondo la tradizione, non confermata dagli storici, Agnone sembra sia nata sulle rovine della città sannitica di Aquilonia distrutta dai romani. Nel medioevo, durante la dominazione longobarda diventò un importante castrum, chiamato Civitellae, fornito di una cintura muraria possente, danneggiate nel terremoto del 1096 e ricostruite durante il periodo svevo. La città andò decadendo nei secoli successivi fino alla fine dell’XI sec., quando risulta tra i principali castelli della famiglia Borrello, la quale proveniente da Venezia portò sul territorio soldati e artigiani veneziani, i quali fondarono il paese odierno. Nel periodo angioino e poi aragonese crebbe l’importanza del paese, che divenne libero da soggezioni feudali. Seguirono gli anni della dominazione spagnola, quindi dei Borbone i quali abbatterono le mura insieme alle 7 porte urbiche di accesso. La pianta del borgo non subì conseguenze e l’impianto urbanistico si è ben conservato fino a noi.  

Agnone è situata in posizione panoramica da cui domina la valle del Verrino. Mantiene il disegno urbanistico medievale. Sul cardo esterno della città si apre un belvedere, trasformato in splendido parco pubblico con a lato la pregevole chiesa di San Marco Evangelista, risalente all’XI sec., la cui costruzione è connessa alla rifondazione del paese per opera della famiglia dei Borrello, soldati di ventura di Venezia, i quali diedero impulso alla ricostruzione del borgo, il cui nucleo storico ricorda le forme urbanistiche veneziane. Procedendo lungo i vicoli del centro, piccole statue di pietra raffiguranti i leoni di Venezia accompagnano il cammino, mentre pittoresche botteghe si aprono man mano, richiamando forme veneziane, tra cui l’antica bottega orafa situata in via Garibaldi, al piano terra del palazzo dei Conti Minutolo in perfetto stile veneziano con i suoi leoni lagunari e la bifora murata.  Agnone è definito il paese delle campane, grazie alla straordinaria storia della famiglia Marinelli, famosa “fonderia del Papa”, che produce campane avvalendosi dello stemma papale ad essa conferito nel 1924 da Papa Pio XII.

Campobasso

Ab. 49.230, campobassani; altezza: m. 701 s.l.m.; Provincia: Campobasso - mappa - info Turista: Piazza Vittorio Emanuele II, 27 - T. 0874 405299; P.S.H.: Ospedale A. Cardarelli: via Luigi Montalbò – T.: 0874 4091

La fondazione dell’insediamento risale all’VIII sec. per opera dei longobardi che ne fecero una roccaforte difensiva. Con la conquista normanna la città divenne un importante centro commerciale e amministrativo. Tra i sec. XV – e XVI sec.  i Signori di Monforte – Gambatesa costruirono il castello e crearono una zecca. Successivamente, dopo vari conflitti la cittadina passò ai Carafa, fino alla morte dell’ultimo discendente, nel XVIII sec., quando riuscì a diventare comune indipendente. La città fu teatro di duri combattimenti durante la Seconda guerra mondiale.  

Campobasso è distesa lungo le pendici di un colle la cui parte moderna è situata in pianura, nell’alto bacino del fiume Biferno, circondato dai monti del Sannio e del Matese.