Puglia, itinerario n. 3/2022

Alto Salento, Valle d’Itria e Basse Murge: Carovigno - Ceglie Messapica - Martina Franca - Cisternino - Locorotondo - Alberobello - Noci - Castellana Grotte - Polignano - Monopoli - Fasano - Ostuni


Itinerario: da Carovigno a Ostuni in 4 tappe

Località: Carovigno - Ceglie Messapica - Martina Franca – Cisternino - Locorotondo - Alberobello - Noci - Polignano - Monopoli – Fasano - Ostuni

Stagione: tutte. Tempo: sette/dieci giorni. Lunghezza: Km. 163

I) Carovigno – Ceglie Messapica - Martina Franca, km 37 

II) Martina Franca - Cisternino - Locorotondo -  Alberobello, Km 32

III) Alberobello - Noci - Castellana Grotte – Polignano, km 43  

IV) Polignano - Monopoli – Fasano - Ostuni, Km 51

Il viaggio che ci accingiamo a descrivere è come un set di un film, un set che si rinnova chilometro dopo chilometro, illuminato dalla luce del sole abbacinante che si riflette sulle onde del mare, rimbalza tra le piante degli ulivi e dei vigneti, accende la strada e i luoghi teatro dello spettacolo.

Dunque, attenzione, “ciak si gira” la bellezza delle Oasi Marine, dei “Borghi Bianchi”, della verde terra dei Trulli, delle Grotte carsiche, delle spettacolari scogliere e degli antichi scavi archeologici della Bassa Murgia. Uno spettacolo nello spettacolo, un percorso lungo e avvincente, unico e unito da un filo conduttore comune: “l’uomo e la natura”. Uno scenario che riteniamo ogni viaggiatore debba vedere e conoscere. Insomma, per noi un viaggio che merita il sacrificio. Ora, bando ai preamboli e via.

Si parte alla scoperta di luoghi antichi, luoghi senza tempo, dalle coste adriatiche, ai margini settentrionali del Salento, penetra nella verdissima Valle d’Itria, grande depressione carsica delle Murge meridionali, il cui nome risale al culto antico per la Vergine orientale Odigitria, dal XVI sec. venerata come Madonna d’Idria o Itria, e si conclude nella Bassa Murgia, toccando il cuore.

Muoviamo dalla Riserva Naturale Statale Marina Torre Guaceto dove il mare cristallino, la spiaggia, le falesie, i canneti costituiscono lo sfondo alla restaurata Torre aragonese da cui l’Oasi prende il nome.

Proseguiamo per Torre Santa Sabina dove si avvista l’antica Torre merlata, stretta tra le tamerici, gli scogli e il mare.

 

Quindi, lasciamo la costa e saliamo dolcemente per le colline dove lo spettacolo della natura è travolgente, tra piante e fiori selvatici, a bordo strada distese di alberi da frutto e di uliveti segnati da ordinati muretti a secco, cavalli di lavoro nei prati, mucche e pecore che pascolano libere, qua e là si intravedono i primi trulli. Troviamo la cittadina di Carovigno, primo avamposto della serie di “borghi bianchi” che incontreremo sulla nostra strada, poi in Valle d’Itria, attraverso S. Vito dei Normanni, raggiungiamo Ceglie Messapica e Martina Franca. Subito dopo, due inevitabili deviazioni di pochi chilometri si rendono necessarie, rispetto al tracciato esposto sulla mappa, una per vedere la splendida orientaleggiante Cisternino e l’altra per ammirare la meravigliosa Locorotondo a pianta circolare.

Più avanti, annunciata dai trulli, disseminati sul percorso, ecco Alberobello e la sua vetrina di coni grigi e imbiancati. A qualche chilometro Noci, sul limitare della terra dei trulli, al confine di quella zona calcarea delle Basse Murge che porta alle famose Grotte, spettacolare complesso speleologico, e alla cittadina di Castellana Grotte. Ancora qualche chilometro, verso la costa, e si arriva a Polignano a Mare, maestoso promontorio che si apre su numerose grotte di un litorale spettacolare che conduce a Monopoli, antico villaggio di pescatori, il cui suggestivo centro storico costeggia il porto, la Cattedrale, il borgo Murattiano. Continuando, attraverso la zona di Capitolo, si avvistano le ampie spiagge di sabbia e poco oltre, nel territorio del comune di Fasano, l’importante sito archeologico dell’antica città greca di Egnazia e il suo Museo Nazionale. Riprendendo la SS 379 verso sud, Ostuni appare da lontano sulla dx come uno schizzo di bianco nel cielo azzurro, una macchia che via via che ci avviciniamo diventa sempre più luminosa. Così la città ci accoglie nella sua candida maestosità e ci invita, per la conclusione di questo fantastico viaggio, ad assaporare, insieme all’ospitalità e la passione pugliese, il meglio della cucina locale.  

N.B. L’itinerario esposto si estende per circa 163 km attraverso numerosi borghi vicini tra loro, sebbene dislocati in zone territoriali diverse, alto Salento, Valle d’Itria, basse Murge. È il caso delle cittadine di Carovigno e Ostuni, rispettivamente punto di partenza e di arrivo del nostro percorso, distanti appena 8 km.

Carovigno *

Ab. 16.787, carovignesi; altezza: m. 161 s.l.m.; Provincia: Brindisi, mappa - info Turista.: Pro Loco, Corso Vittorio Emanuele – T.: 0831 99190; P.S. H.: Via Villafranca, Ostuni – T.: 0831 309111; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406 

L’origine messapica dell’antica Carvinia o Carbinia è confermata dai numerosi reperti archeologici rinvenuti nel suo territorio, dai resti delle antiche mura e della stessa acropoli. Subì la dominazione dei Tarentini dal 473 a. C. fino al 400 a. C. quando questi finirono nella sfera di influenza dei romani. Dopo la caduta dell’Impero   romano d’Occidente fu integrata ai territori di Ostuni e contesa alternativamente da tutti gli invasori: Goti, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Veneziani, Spagnoli, Austriaci e per finire dai Borboni. Tracce dell’epoca feudale sono rappresentate dal Castello Dentice di Frasso, risalente all'epoca normanna, poi ingrandito nel XV sec., e dai resti delle mura medievali uniti all’antica cinta messapica.    

“Città della Nzegna”, Carovigno ricorda e onora la tradizione popolare legata al “gioco” della bandiera e agli sbandieratori a cui è dedicata una statua sulla rotonda, all’ingresso est, venendo da S. Vito dei Normanni. Un’altra statua è dedicata al “delfino cavalcato da un amorino che suona la cetra”, situata all’entrata ovest, provenendo da Ostuni, che simboleggia la presenza del delfino nello stemma cittadino.

Suggestiva è la passeggiata, dalla piazza principale, raccolta intorno all’antico edificio del Municipio, fino al Castello Dentice di Frasso, passando davanti alla Chiesa Madre e la corte del castello. Carovigno è chiamata la “Città salentina tra torri e mare” per la presenza di ben 14 torri difensive sulle sue meravigliose spiagge, da Torre Guaceto a Torre S. Sabina fino in paese. Il suo territorio, grande produttore di olio, è caratterizzato dalla presenza diffusa di oliveti, seminativi e ortaggi, è anche produttore del pomodoro fiaschetto.

In particolare, gli oliveti si distinguono per i terreni rossi su cui crescono, la loro accurata manutenzione e la meticolosa divisione degli appezzamenti realizzata con muretti a secco di pietra locale.

* articolo aggiornato a marzo 2024 

Da vedere

  

 

Castello Dentice di Frasso, posto nel punto più alto della cittadina, eretto tra XII e XV sec., è costituito da tre torrioni: una quadrata, una circolare e l’altra a “mandorla”, con un ampio e suggestivo cortile d’ingresso, dove oggi si svolgono manifestazioni ed eventi.

- Chiesa Madre, nel centro del paese, dedicata alla Madonna Assunta, più volte modificata risale al XIV sec. Conserva un magnifico rosone del XV sec. sul fianco destro e l’abside della navata sinistra.

- Chiesa di Sant’Anna, nei pressi del castello, del XVII – XVIII sec.

- Chiesa del Carmine, adiacente al palazzo comunale, con annesso ex monastero del Carmine “maggiore”, all’interno conserva pregevoli affreschi.

 

Nei dintorni

Santuario di Maria Santissima di Belvedere,4 km a nord est, ricostruzione della fine XIX sec. sul luogo di un monastero basiliano risalente al periodo tardo bizantino, di cui resta una cripta raggiungibile scendendo 47 scalini. All’interno sono conservato pregevoli affreschi e su un altare laterale quello, molto venerato, del volto della Madonna di Belvedere.

Castello di Serranova, 4 km a nei pressi della borgata di Serranova, costruito nel 1629 da un nobile genovese Ottavio Serra.

 

 

Torre Santa Sabina, borgo a circa 8 km, località di villeggiatura e spiaggia della cittadina, cresciuta intorno alla magnifica Torre del XVI sec. a forma stellare, i cui quattro spigoli corrispondono ai punti cardinali, costruzione merlata posta sulla riva del mare del piccolo centro e porto di antica tradizione storica.

 

 

Riserva naturale statale Torre Guaceto, circa 13 km a sud, area naturale protetta, tra i tratti costieri dell’Adriatico meglio conservati. Zona umida di interesse internazionale, riserva marina e sito di importanza comunitaria, custodisce un patrimonio di biodiversità uniche. Si estende per circa 1.200 ettari di cui circa 8.000 m si sviluppano su un fronte marino di una bellezza unica.

La Riserva è protetta da un sistema imponente di dune che conduce verso l’interno, dove la natura esplode prepotente dando vita a una fitta macchia mediterranea e a grandi oliveti secolari, paludi e canneti che ospitano specie rare di uccelli e di altri animali. Numerosi edifici colonici sono annessi. Nella borgata di Serranova ha sede il centro visite del parco a cui bisogna fare riferimento per ogni informazione su visite e prenotazioni. Nel marzo 2024 la Riserva di Torre Guaceto ha ricevuto il riconoscimento europeo MPA Awards, assegnato a Bruxelles, per "gli eccezionali risultati ottenuti nella tutela del mare".  

San Vito dei Normanni, circa 10 km a est, comune situato al limitare della parte nordorientale del Salento, al confine con la Valle d’Itria. Territorio ricco di querce e olivi secolari dove i muretti a secco che suddividono i poderi si estendono per chilometri e chilometri, diventando una caratteristica del paesaggio. Il suo centro storico mantiene la struttura medievale e presenta pregevoli edifici religiosi con piazze suggestive. Da vedere:

il Castello Dentice di Frasso di San Vito dei Normanni, con la torre quadrata si staglia sulla piazza centrale, di fronte al municipio; la Basilica di Santa Maria della Vittoria, costruzione del XVI sec.; chiesa di S. Giovannidella metà del XVIII sec. in stile barocco, oggi sconsacrata è sede di manifestazioni culturali e mostre; chiesa rupestre di San Biagio, nei pressi della masseria Jannuzzo, santuario monastico bizantino la cui chiesa è posta in una grotta.

Manifestazioni

“Battitura della ‘Nzegna”, serie di sbandieramenti al ritmo del flauto, tamburo, cembalo e grancassa, in onore della madonna di Belvedere, svolti tre volte l’anno in tre punti diversi del paese il lunedì, martedì e sabato dopo Pasqua.

Il Barocco festival, concerti e incontri sulla musica barocca, a San Vito dei Normanni. Si svolge nei mesi di agosto e settembre.

Gastronomia

Formaggi: burrata, cacio ricotta salentino, caciocavallo, giuncata, mozzarella, pecorino, ricotta, ricotta forte, scamorza/ verdure e ortaggi: capperi, carciofi, melanzane, peperoni, pomodori, zucchine/ pasta fresca: cartellate, cavatelli, lagane, orecchiette/ Melanzane ripiene/ fave con le verdure / frise con i pomodorini/ olio e origano/ gnummarieddi, involtini di fegato farciti con carne/ mustazzueli, dolci al cioccolato/ pettole, palline di pasta lievitata e fritta/ piddica, ciambella con un uovo al centro decorata con zucchero multicolore.

Da non perdere

Piatti a base di carne: polpette, bombette, salsicce, turcinieddi: spiedini di carne /piatti a base di pesce, secondo la stagione: crudo di mare, polpo grigliato, laganari con sugo di scorfano, ricci di mare, capunti allo scoglio.  

Vini

Vini rossi: Aleatico di Puglia Doc, Ostuni Doc, Puglia Igt, Negroamaro, Primitivo, Malvasia

Alberghi

GH Dimora Sant’Anna ****, via G. Matteotti, 100 – 0831 990189

Isola Verde Agriturismo ****, S.P. 34, 84 – 338 3360295

B&B Piazza ‘Nzegna, Corso Vittorio Emanuele, 99 – 327 4023097  

Ristoranti

Chechele, Corso Vittorio Emanuele, 66 - 0831 363805

La Cantina, Corso Vittorio Emanuele, 95 - 333 8453684

Al Caminetto, via Regina Margherita, 11 - 0831 996882

Miramare, via della Torre – Torre Santa Sabina - 338 243001 

Ceglie Messapica


Ab. 18.826, cegliesi; altezza: m. 298 s.l.m.; Provincia: Brindisi, mappa - info Turista.: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – T.: 3206217419; P.S. H.: via Cappuccini – T.: 0831 377190; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406  

La fondazione della cittadina, secondo la tradizione, risale all’arrivo in Italia del popolo dei Messapi. I greci la chiamavano Kailia. Fece parte della Dodecapoli messapica, tra il 343 ed il 338 a.C. tentò di resistere alla egemonia della spartana Taranto.  In epoca romana, chiamata Caelia era già decaduta. Nel periodo normanna diventò il feudo Castellum Caeje; durante quello svevo era nota come Celie de Galdo (Ceglie della Foresta). Dopo la caduta di Gallipoli, per mano degli angioini fu ceduta al feudatario Anselino de Toucy e successivamente passò sotto il dominio di varie signorie locali, fino al 1524 quando fu ceduta in permuta ai signori Sanseverino, i quali ampliarono il castello e fondarono il convento dei Cappuccini, sui cui resti sorge l’Ospedale Civile, e quello dei Domenicani, sede del comune fino al 2005. Altri signori subentrarono al potere fino a quando nel 1862 il territorio venne ereditato dalla famiglia Verusio.   

Il territorio di Ceglie Messapica si estende da una parte, a nord-ovest dell’abitato, su dolci colline e terrazzamenti con muretti a secco, costellato da trulli e dall’altra, che scende verso la pianura salentina, da numerose forme carsiche come le doline, le grotte (tra cui la Cripta di S. Michele; le Grotte di Montevicoli), le lame. L’abitato si estende su due colli, uno occupato interamente dal centro storico in cui il Castello domina insieme alla Collegiata e gli edifici del XVIII e XIX sec. il borgo medievale, caratterizzato da vicoli stretti su cui si affacciano suggestive piccole abitazioni, scialbate con latte di calce, sviluppate su due livelli, massimo tre, con minute porte d’ingresso, piccoli balconcini ai piani superiori, scalinate esterne, particolari finestre con 4 piedritti sporgenti in corrispondenza degli angoli.