Cfr.: Lazio, itinerario 3/2021 - Dal lago di Bolsena al lago di Bracciano: Bolsena - Bagnoregio - Civita Castellana - Sutri - Bracciano
Ab. 3.479, bagnoresi; altezza: m. 484 s.l.m.; Provincia: Viterbo, mappa - infoTurista.: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; P.S. H.: Orvieto, Località Ciconia, TR – T.: 0763 3071
L’antica denominazione di Balneum regis, dovuto alle sorgenti termali intorno ai monti Volsini, venne trasformato in Bagnorea, risale al VI sec. D.C., tra le sedi episcopali italiane. Nel 1922 divenne Bagnoregio. La città subì l’occupazione dei goti, prima e dei longobardi successivamente, poi dei franchi che la cedettero al Papato. Nel XII sec. diventò libero comune raggiungendo una certa prosperità. Nel XIII sec. fu assoggettata al comune di Orvieto e nel XV sec. ritornò alla Chiesa, seguendo le sorti dello Stato Pontificio.
Alla cittadina si accede per la Porta Albana, XVI sec., vicino alla quale è situata la Chiesa di San Bonaventura.
Da vedere
- Cattedrale di San Nicola, in piazza Cavour, risalente all’ultima metà del XVI sec., rimaneggiata nel secolo successivo e riccamente decorata nel XVIII sec.
- Chiesa di S. Agostino o Chiesa dell'Annunziata,, nella piazza omonima, dell’XI sec., rimaneggiata nel XVI sec. e restaurata nel XX sec. L’interno si presenta in forme gotiche ornato da ricchi affreschi del XIV e XV sec.
Nei dintorni
Civita, a circa 1 km, è l’antico centro del comune, costruito su una cima tufacea che rischia di disgregarsi a causa della corrosione del tempo e del clima, nel precipizio sottostante. Per questo motivo è chiamata “la città che muore”, infatti da circa 250 anni non vengono costruite nuove abitazioni. Importanti lavori di contenimento dei luoghi nell’ultimo ventennio hanno permesso comunque di arrestare questo fenomeno erosivo. Si raggiunge attraverso un viadotto pedonale di 300 m. dall’unico accesso rimasto integro, la Porta medievale di S. Maria, sormontata da una piccola loggia. Per preservare la sua peculiarità è previsto un tiket di ingresso al paese, i cui ricavati andranno ai lavori necessari per la sua conservazione.
Nella piazza centrale si staglia la parrocchiale romanica di S. Donato, la quale presenta delle sovrastrutture tardo barocche. All’interno conserva preziosi oggetti e dipinti. Il borgo è disseminato da testimonianze etrusche e romane, portali medievali e antichi fregi rinascimentali.
Manifestazioni
Festa del Bosco, nata per la promozione delle castagne della valle, seconda e terza settimana di ottobre.
Gastronomia
Fettuccine col sugo di interiora di pollo/Tagliatelle ai funghi porcini/pollo alla civitonica
Da non perdere
Piciarelli conditi con tartufo nero/ polenta di farro al tartufo