Sicilia, Itinerario n. 1/2019
Dal Golfo di Castellammare a Marsala, nell’entroterra della Sicilia Occidentale, verso Capo Boeo, attraverso Segesta, Selinunte, fino a Mozia e Lilibeo: Castellammare del Golfo – Calatafimi Segesta – Castelvetrano - Menfi – Selinunte – Mazara del Vallo – Marsala.
Itinerario: da Castellammare del Golfo a Marsala, attraverso Segesta e Selinunte, in 2 tappe.
Località: Castellammare del Golfo – Calatafimi Segesta – Castelvetrano - Menfi – Selinunte – Mazara del Vallo – Marsala
Stagione: tutte le stagioni. Tempo: cinque giorni. Lunghezza: Km. 143.
I) Castellammare del Golfo – Calatafimi Segesta – Castelvetrano - Menfi, Km 76, circa h. 1.10’
II) Menfi – Mazara del Vallo – Marsala, Km 67, circa 1,20’
Un viaggio che percorre luoghi lontani, città di cui abbiamo sentito parlare a scuola, durante le lezioni di storia, tanto tempo fa. Luoghi che mettono in movimento la nostra irrefrenabile fantasia e la nostra sensibilità per un mondo che non esiste più. Ci muoviamo da Castellammare del Golfo, splendida cittadina sul Golfo omonimo, in direzione sud, per raggiungere, nell’agro segestano, il borgo di Calatafimi – Segesta, e fare un tuffo nella storia, grazie alla sua area archeologica. Riprendendo il percorso, sulla SS 113 si giunge a Castelvetrano, dove ci attende il sito archeologico di Selinunte, la più grande area archeologica d’Italia. Procedendo in direzione sud est, verso la costa, sulla SS 115, posta tra l'area dei templi dorici di Selinunte e l'area degli scavi archeologici di Eraclea Minoa, si incontra la città di Menfi in provincia di Agrigento, la cui fascia costiera tocca il mare Mediterraneo e si estende per circa 10 km, dove si incrocia la spiaggia meravigliosa di Porto Palo. Continuando il nostro itinerario, prima sulla SS 115, poi sulla A 29 arriviamo a Mazara del Vallo, capitale della marineria peschereccia d’altura, uno dei maggiori scali mediterranei della pesca. Delle sue origini arabo – normanne non resta che la chiesetta di S. Nicolò Regale, sul molo Caito, presso il porto canale. Riprendendo la marcia sulla SS 115 si raggiunge Marsala, che sorge su capo Boeo, punta occidentale più estrema della Sicilia, e si affaccia davanti a Favignana, con le altre Isole Egadi poco più distanti. L’entroterra si sviluppa verso Salemi su un territorio collinare fitto di vigneti rinomati che hanno fatto la sua fortuna. La città in poco tempo è diventata una delle principali produttrici dell’industria vitivinicola italiana. Oltre ai motivi di interesse storico legati all’impresa dei “Mille”, la città presenta una particolare articolazione delle sue vie, sviluppato secondo un disegno tipico dell'età ellenistica che merita di essere visitato. Consigliamo una passeggiata sulle vie del Cassaro, dove si incrociano parecchi locali, negozi, ristoranti, enoteche in cui è possibile gustare i prodotti tipici locali. Per finire in bellezza consigliamo, verso il tramonto, di fare un giro allo Stagnone e alla splendida Isola di S. Pantaleo, l’antica Mozia, per restare incantati dai colori del sole che cala dolcemente sul mare cristallino.
Castellammare del Golfo
Ab. 15.209, castellammaresi; altezza: m. 26 s.l.m.; Provincia: Trapani, mappa Info Turista.: Via Medici, 61 T. 0924 32227; P.S. H.: Via Francesco Crispi, 116, Alcamo – T.: 0924 599111
L’antica Emporium Segestanorum, porto della vicina città di Segesta, esisteva già nel V sec. a. C. In seguito al declino di Segesta, in epoca tardo romana, avrebbe preso il nome di Aquae Perticianenses, sviluppandosi autonomamente. Con l’arrivo degli arabi ai primi dell’800 prese il nome di Al-Madarig. Con l’avvento dei normanni prese il nome di Castrum ad mare de gulfo, da cui discende l’attuale denominazione, diventando un’importante fortezza. Poi passa agli svevi, ai quali succedono gli angioini e poi gli aragonesi. Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII sec. la città si espande divenendo un importante porto commerciale del Regno di Napoli. Con l’Unità d’Italia continuerà ad ampliarsi, frutto dei traffici marittimi e del commercio.
La città sorge alle falde del monte Inici e presta il nome al golfo prospiciente, limitato a est da Capo Rama e a ovest da Capo S. Vito. Il suo castello, che dà il nome alla cittadina è situato in fondo alla penisola che chiude il porticciolo. Dalla cittadina, si fa in tempo, proseguendo sulla SS 187, dopo una leggera deviazione, a raggiungere il borgo di Scopello, da cui si stagliano meravigliosi faraglioni e vedere la stupenda posizione in cui si trova la Tonnara di Scopello. Quindi, non è finita, tornando sulla SS 187 continuando verso Nord, altri pochi chilometri, si raggiunge la costa dello Zingaro, percorribile solo a piedi, dove è possibile ammirare la splendida vegetazione mediterranea presente, con le suggestive calette e le loro piccole spiagge.
Da vedere
- - Castello a mare, nel borgo antico, costruito dagli arabi intorno al X. Sec.
- - Madonna del Rosario, nel centro storico, adiacente il castello, chiesa costruita probabilmente nel periodo normanno, intorno all’XI sec.
- Santuario_di_Maria_Santissima_del_Soccorso, Chiesa Madre della cittadina.
- Le spiagge: “la marina”, adiacente alla passeggiata centrale, “la Plaja”, “Cala Petrolo”, “Vallone delle ferie”, “Pirale (pedale)”, “costa dei Gigli”, e numerose altre come “cala bianca” e “cala rossa”.
- Villa Regina Elena, giardino comunale, situata nella parte alta della città, si gode la meravigliosa vista del centro storico e del porto sottostanti. Una ripida scalinata, attraverso le varie terrazze della villa, conduce al porto.
Nei dintorni
- Scopello, piccolo borgo costiero, poco distante da Castellammare, circa 10 Km. Davanti al promontorio si stagliano importanti faraglioni che rendono la località del tutto speciale. La tonnara di Scopello, tra le più antiche della Sicilia, risale probabilmente al XIII sec.
- Vicino si trova la Riserva naturale Orientata dello Zingaro, riconosciuta di grande interesse ambientale per la presenza di diversi ecosistemi mediterranei.
- Guidaloca, baia a metà strada tra il paese e la Riserva, limitata dal Pizzo di la 'Gna Carae dalla Puntazza. Presenta una grande spiaggia a forma d'arco formata da ciottoli, lunga circa 400 metri.
- Terme segestane, in contrada Ponte bagni, la cui caratteristica è l’acqua sulfurea che vi scorre a circa 44°.
Gastronomia
Tonno/Olio extravergine di oliva Valli Trapanesi Dop / Pecorino siciliano/ primosale
Alberghi
Hotel Cala Marina***, via Don Leonardo Zangara, 1 – T.: 0924 531841
Residenza le Zagare***, Via G. carducci, 37 – T.: 0924 33849
Hotel Al Madarig***, Piazza Petrolo, 7 – T.: 0924 33533
Ristoranti
La Cambusa, via Don Leonardo Zangara, 67 – T.: 0924 30155
Braceria 360, via Canale Vecchio, 1 – T.: 329 0204402
La Tonnara, via Don Leonardo Zangara, 29 – T.: 0924 32 443
Egesta Mare, via Fiume, 10 – T.: 0924 30409
Calatafimi – Segesta
Ab. 6.357, calatafimesi; altezza: m. 338 s.l.m.; Provincia: Trapani, mappa Info Turista.: Corso Vittorio Emanuele, 16 – Pro Loco T.: 0924 954680; P.S. H.: via A. De Gasperi, 101 - T.: 0924 950366
Insediamento abitato dagli antichi Elimi. Calatafimi Segesta è l’unico abitato che sopravvisse e si sviluppò durante la dominazione araba, 827-1061, diventando un importante centro musulmano. Successivamente passò ai normanni, poi agli svevi, quindi agli aragonesi e nel 1407 diventò demanio del Regno delle Due Sicilie e annessa al Regno di Sardegna a seguito della spedizione dei mille, azione garibaldina che portò all’unificazione d’Italia.
Il primo nucleo dell’abitato di Calatafimi, sorse alle pendici della collina su cui si erge il Castello Eufemio. Dall’altura fortificata si domina il centro del paese, un ampio e meraviglioso panorama, e, in lontananza, i resti del tempio di Segesta ed il monte Barbaro.
Il paese si trova al centro di un territorio in cui il mito si fonde con la storia. Da una parte l’odierna Calatafimi, teatro della battaglia del 15 maggio 1860, tra le camicie rosse di Garibaldi e le truppe borboniche, dall’altro i resti dell’antica città di Segesta, importante centro elimo, spesso in conflitto con Selinunte, in cui risplende, fra gli altri, il peristilio dorico chiamato il Tempio, ben conservato, il più importante edificio segestano con le sue quattordici colonne sui lati lunghi e sei su quelli brevi. Guardando dall’alto si ammira un panorama magnifico, che va da Erice al monte Bonifato, verso Alcamo, sino al monte Inici.
Da vedere
- Tempio di Segesta, nell’area archeologica di Segesta, in cui sono stati scoperti rovine dell’antica città
- il mausoleo di Pianto Romano, a pochi chilometri dal centro abitato, nella contrada omonima, posto sul colle ove avvenne il 15 maggio 1860, la battaglia tra i garibaldini e l’esercito borbonico, conserva le spoglie dei caduti.
- Casa museo Garibaldi, in via Marconi, vicino al Municipio.
- Castello Eufemio, si trova su una collina che sovrasta il paese, forse fu edificato nel XIII secolo, sulle rovine di una precedente costruzione araba, probabilmente costituiva, insieme ad altre torri, un sistema difensivo che comprendeva quattro diversi monti limitrofi: Colle Eufemia, monte Barbaro, monte Bonifato e monte Inici. Gli arabi chiamarono questo sito Qal’at Fimi, da cui deriva il nome del borgo, che significa rocca di Eufemio.
- Chiesa Madre di S. Silvestro, risale al XII sec. e più volte rimaneggiata tra XV e il XVIII sec., in prevalenza di forme rinascimentali. L’interno è a tre navate separate da colonne con elementi di moderato barocco.
Manifestazioni
Estate Calatafimese: da fine luglio ai primi di settembre.
Calatafimi Segesta Festival Dionisiache (teatro antico di Segesta): da luglio ai primi di settembre. Rassegna teatrale di fama nazionale riconosciuta dal MIBACT.
Gastronomia
Formaggio ovino vastedda del Belice/ Tonno/ Olio extravergine di oliva Valli Trapanesi Dop
Alberghi
Vedi indicazioni su Castellammare del Golfo
Ristoranti
Gli Archi, corso Vittorio Emanuele, 6 - T.: 0924 1850442
L’Agorà di Segesta, contrada Barbaro, Segesta – T.: 0924 954483
Castelvetrano
Ab. 31.503, castelvetranesi; altezza: m. 187 s.l.m.; Provincia: Trapani, mappa Info Turista.: piazzale Carlo d’Aragona, - T.: 0924 902004; P.S. Ass. Confraternita di Misericordia, via Dalmazia, 10 – Partanna (TP) – T.: 0924 922255 L’insediamento urbano è dovuto a una migrazione sociale accaduta dopo l’arrivo dei normanni nel 1130. La baronia di Castelvetrano fin dal XIII sec. fu in mano ai Lentini, poi alla fine del sec., 1299, passò ai Tagliavia, poi diventati Tagliavia-Aragona. Nel1522 fu elevata prima, a contea dal Re di Spagna Carlo V, successivamente, Filippo II la elevò a principato. Agli inizi del XVII sec. passò ai Pignatelli, quindi al Regno di Napoli e seguì la storia che condusse all’Unità d’Italia.
Grossa cittadina con fiorenti attività agricole, in cui si trova il più grande sito archeologico d’Italia, vicino alla foce del fiume Modione: il sito archeologico di Selinunte, in una posizione splendida che guarda sul Mediterraneo. Il fascino del luogo è palese. Se la maestosità degli elementi architettonici incanta, la suggestiva posizione isolata del sito non è da meno. I riflessi della luce del sole che si infrangono sulle bianche rovine, sullo sfondo compatto dell’azzurro del mare, provocano emozioni uniche.
Da vedere
- Chiesa di San Domenico e l’aggregato Convento dei Predicatori, in piazza Regina Margherita, costituiscono un unico complesso, costruito nel 1470. La Chiesa si presenta in forma tardo gotica, a navata unica, costituisce il Mausoleo della famiglia Tagliavia - Aragona
- Chiesa della santissima Trinità di Delia, situata a pochi chilometri dalla cittadina, risalente alla prima metà del XII sec. Piccola Chiesa a forma di “Cuba bizantina” a croce greca con tre importanti absidi all’esterno, che si collegano idealmente alle tre porte d’ingresso.
- Museo civico selinuntino, nel centro storico, conserva tra i reperti l’Efebo di Selinunte, statua di bronzo risalente al V sec. a. C.
Nei dintorni
- Parco archeologico di Selinunte, dove sono ancora visibili i resti delle mura della città.
Manifestazioni
Corteo storico di Santa Rita, rievocazione spettacolare che si svolge la terza domenica di maggio.
Gastronomia
Carni/ Pane nero di Castevetrano/ olio extravergine d’oliva " "Valle del Belice" Dop/ oliva nocellare del Belice/ formaggio ovino Vastedda del Belice/ formaggi
da non perdere
Cassatelle di ricotta fritte
Vini
Chardonnay, Nero d'Avola, Syrah, Cabernet Sauvignon/ vini da taglio bianche e rossi.
Alberghi
Palazzo al Carmine Dimora Storica, Via G. Leopardi, 25 – T.: 392 0425019
B&B San Giovanni, via XXIV Maggio – T.: 338 1440789
Tenuta Venezia, 19 – T.: 0924 527921
Ristoranti
Pierrot in città, via Redipuglia, 23 – T.: 0924 81320
La Collinetta, via Giovanni Paolo II, - T.: 0924 902602
Menfi
Ab. 12.471, menfitani; altezza: m. 119 s.l.m.; Provincia: Agrigento, mappa Info Turista.: http://welcometomenfi.it/it/turismo-e-cultura/; P.S. Associazione Confraternita di Misericordia, via Dalmazia, 10 – Partanna (TP) – T.: 0924 922255
Il nome originario era Menfrì, successivamente modificato, nel 1638, quando Diego Tagliavia Aragona Pignatelli diede inizio alla costruzione del primo nucleo urbano, concedendo terreni a famiglie di contadini del circondario e costruendo le prime abitazioni. Dal 1638 il luogo verrà chiamato Terra di Memphis, che muterà in Menfi nel 1683. Il borgo ha mantenuto nel tempo l’impostazione urbanistica originaria. Il borgo situato tra le aree archeologiche di Selinunte ed Eraclea Minoa, è circondata dal fascino del passato. Al suo territorio appartengono la bellissima spiaggia di Porto Palo e la Riserva Naturale delle Foci del fiume Belice. L’economia del paese si basa prevalentemente sulla produzione agricola, fonda la sua ricchezza sulla coltivazione della vite e produzione del vino.
Da vedere
- Adiacente alla torre Federiciana sorge il palazzo baronale Pignatelli che domina la piazza del paese. La Torre è stata ricostruita dopo il terremoto del Belice, 1968, conservando i ruderi e riprendendo la forma irregolare.
Nei dintorni
- Porto Palo, borgo marinaro, frazione di Menfi, con la sua meravigliosa spiaggia si affaccia sul mare, protetta, come in passato, dalla sua Torre di avvistamento, costruita intorno al 1583.
Gastronomia
Olio extravergine di oliva Val di Mazara Dop/ pecorino siciliano / primosale Dop
Alberghi
Casina Miregia Menfi***, Strada Provinciale 50, 51 – T.: 380 7748187
Le 4 Stagioni Hotel casa Vacanze***, Viale delle Margherite, 15 – T.: 0925 78447
Ristoranti
Liccumarie, via Madre Teresa di Calcutta, 5 – T.: 393 9868828
Da Vittorio, via Friuli Venezia Giulia, 9 – T.: 0925 78381
La Lucerna, via Selinunte, 2 – T.: 0925 74205
Mazzara del Vallo
Ab. 51.484, mazzaresi; altezza: m. 8 s.l.m.; Provincia: Trapani - mappa - Info Turista.: http://www.comune.mazaradelvallo.tp.it/portale- P.S. H.: via B. Salemi, 175 – T.: 0923 677111
Territorio abitato fin dal periodo Paleolitico, nell’XI secolo i Fenici ne fecero un emporio per i loro traffici. In seguito si trovò soggetta al dominio dei tiranni siracusani e poi del Regno cartaginese, fino alla conquista della Sicilia da parte dei romani. Successivamente alla caduta dell’Impero romano, le incursioni dei Vandali e dei Goti non l rispiarono. Quando i bizantini sconfissero i Vandali, nel 533, la città cominciò a ripopolarsi, ma solo con l’avvento degli arabi nell’827 si manifestò il risveglio economico della città. Poi l’avvento dei normanni coincise con la costruzione della Cattedrale e con il suo sviluppo politico. Successivamente, con Federico II cominciò una lunga decadenza che proseguì sotto gli Angioini e gli aragonesi. Ancora soggetta al dominio signorile tra la fine del XIV sec. e il XVI sec., fu restituita al Regio Demanio spagnolo, sotto cui fu gravata da una pesante crisi che culminò con i tumulti del 1647. Sotto i Borbone la situazione non migliorò e gli accadimenti per l’unità d’Italia la trovarono pronta a un’entusiastica partecipazione. Il vecchio nucleo storico, racchiuso dentro le mura normanne, include numerose chiese monumentali, alcune risalenti all'XI secolo. I vicoli caratteristici di cui il centro è disseminato, ci riporta all’impianto urbanistico tipico dei quartieri islamici, le cosiddette Casbah, In piazza Mokarta sono visibili i resti delle mura e una porta del Castello eretto dai normanni nel XII sec., da cui parte il Giardino pubblico che apre sul lungomare.
Da vedere
- Piazza della Repubblica, centro della città, dove sono situati uno dinanzi all’altro il Palazzo Vescovile e il Seminario
- La Cattedraledel Santissimo Salvatore, il Duomo della cittadina, nel centro storico, risale al periodo normanno, distrutta e ricostruita in stile barocco alla fine del XVII sec.
- San Nicolò Regale, situata sulla sponda sinistra del fiume Mazaro, lungo il Molo C. Caito, una piccola chiesa eretta dai normanni nel 1124 ii forme arabo normanne.
- San Michele, nella piazza omonima, chiesa con annesso monastero, costruita nel XVII sec. in forme barocche su una precedente dell’XII sec.
- Chiesa di S. Francesco, chiesa costruita nel 1680 in stile barocco, su una precedente, S. Biagio con contiguo convento, eretta in stile arabo normanno. Presenta un interno a navata centrale davvero spettacolare.
- Il Porto, nel Canale Mazaro, offre l’ormeggio a una numerosa flotta da pesca, disposta anche in pittoresco disordine anche su due o tre file lungo i moli.
Nei dintorni
- Roccazzo insediamento eneolitico, fuori dal centro abitato, nella contrada Borgata Costiera, è un vasto sito archeologico che conserva un importante insediamento eneolitico con capanne a forma di barca e tombe a pozzetto.
Manifestazioni
Il festino di San Vito, celebrazione in onore del patrono, penultima e ultima settimana di agosto,
Gastronomia
Cucuzzata/ muccunetta (bocconcini di pasta di mandorle ripieni di conserva/ cassate/ tonno/ olio extravergine di oliva Valli Trapanesi/ formaggi
Alberghi
Greta Rooms Hotel***, via Bessarione, 107 – T.: 0923 653735
B&B Il Satiro**, via Molo Com. Gaito, 9 – 347 8524979
Sud 12 Ville Sul Mediterraneo (ApartHotel), via Formia, 58 – T.: 340 737 7658
Ristoranti
Marèaviva Ostricheria Crostaceria Molluscheria, SS 115 km 50.800 – T.: 348 2404176
Antico Borgo Marinaro, via lungo Mazzaro Ducezio, 72 – T.: 0923 931619
Trattoria da Giacomo, via Salemi, 23 – T.: 0923 933874
Marsala*
* articolo aggiornato a 12/2023
Ab. 82.498, marsalesi; altezza: m. 12 s.l.m.; Provincia: Trapani - mappa - Info Turista: https://www.turismocomunemarsala.com; P.S. H.: Contrada Cardilla, 1 – T.: 0923 753111
Nel periodo eneolitico, sul capo Boeo, abitato dai sicani, i cartaginesi fuggiti dalla città di Mozia (l’attuale S. Pantaleo), distrutta nel 397 a. C. da Dionigi, tiranno di Siracusa, fondarono la nuova città di Lilibeo, che divenne possedimento romano dopo la battaglia della Egadi, nel 241 a. C. Devastata dai Vandali, all'inizio del V secolo d.C. fu annessa nel VI sec. all'impero di Bisanzio, che se ne disinteressò provocandone la decadenza che si protrasse per secoli, segnata anche dalle incursioni dei pirati. Durante la dominazione araba ebbe un importante ruolo, quando mutò il nome in Marsa Allah (porto di Dio), da cui l’odierna denominazione Marsala. Conservò la sua ricchezza, determinata da traffici e commerci fino all’avvento degli spagnoli, nel XVI sec., quando Carlo V per motivi difensivi ordinò che il porto fosse interrato. Solo nel XVIII sec. la città si riprese con l’apertura del nuovo porto. Marsala è legata alla gloriosa pagina di storia risorgimentale italiana, quando, l’11 maggio 1860, “i mille”, volontari garibaldini, vi sbarcarono per iniziare la marcia che avrebbe prima liberato il mezzogiorno dalla dominazione borbonica, e condotto all’unità d’Italia.
Marsala è situata sul vertice più occidentale della Sicilia, dove il vento caldo, riporta i profumi lontani dell’Africa. Il suo centro storico ha mantenuto il disegno urbano medievale che si è innestato insieme alla pianta assiale originaria di scuola punica. La città è un “museo archeologico a cielo aperto”, ancora da scoprire, dalle terrazze sul mare ai mulini a vento intorno alle saline. Una particolare attenzione meritano le numerose cantine, vero tesoro del territorio. Definita la più “british” delle città siciliane, Marsala è veramente un luogo dalle mille risorse, in cui convivono archeologia, storia, arte e un meraviglioso habitat naturalistico, di cui fa parte l’arcipelago dello Stagnone, con le sue isole. Vicino si trovano le isole Egadi.
Da vedere
Piazza della Repubblica, centro storico della città, costituisce parte di un insediamento urbanistico, vie parallele e ortogonali, tipico del periodo ellenistico.
Chiesa Madre, in piazza della Repubblica, Duomo di Marsala, ricostruito XVIII e il XX sec., su una costruzione normanna, in stile barocco, è dedicata a San Tommaso di Canterbury. Nel retro della Chiesa si trova l’ingresso al Museo degli Arazzi, che conserva, tra le altre opere, 8 arazzi fiamminghi creati intorno agli anni 1530-1550
Il Cassaro, è parte del centro storico, decumano della città antica, di cui rimangono pochi bastioni, tra cui quello di S. Francesco, uno degli otto costruiti dagli spagnoli, oggi compreso nell’area della Villa Cavallotti. Nella piazza è situato anche il Palazzo VII Aprile, oggi sede del Consiglio comunale.
Monastero di S. Pietro, lungo via XI Maggio, complesso maestoso del cinquecento. All’interno oggi, ospita il Museo Civico di Marsala e la Biblioteca Comunale. È presente pure una sezione dedicata a Museo Garibaldino.
Porta Garibaldi, lungo la via omonima, era l’antico ingresso alla città, sormontata da un’aquila, da cui Garibaldi e i “mille” e oltre volontari entrarono a Marsala
Museo archeologico di Baglio Anselmi, sul Lungomare Boeo, conserva un’attrazione unica, i resti di una nave punica, in buone condizioni, di circa 35 metri.
Chiesa Annunziata del Carmine, nella piazza omonima, caratterizzata dal bel campanile della chiesa del Carmine, con annesso convento, eretta nel XII sec. oggi sede della Pinacoteca comunale e sede di rappresentanza e numerose mostre d’arte.
Chiesa di S. Giovanni, via N. Sauro, verso Capo Boeo, piccola chiesa situata al di sopra della Grotta della Sibilla Lilybetana, probabile battistero di epoca paleocristiana.
Parco archeologico, dove si trova l’Insula romana, nella zona più occidentale della città, in un’area prospicente il promontorio, di tarda età imperiale romana, IV sec.
Nei dintorni
Saline Ettore e Infersa, circa 9 km a nord, verso Trapani, un contesto naturalistico grandioso e immaginifico, in cui sono presenti le famose saline e gli antichi mulini a pale, tra cui il famoso Mulino simbolo della città e della stessa Sicilia Occidentale, manufatto del XVI sec., ancora funzionante e oggi adibito a museo. Da qui, col battello si può raggiungere: l’isolotto di S. Pantaleo, nella Laguna dello Stagnone, dove è situato il sito archeologico dell’antica Mozia, la città punica risalente all’VIII sec. a. C. e l’Isola Lunga, nella Laguna dello Stagnone, dove è possibile ammirare i fenicotteri rosa. N.B. la località è raggiungibile solo a piedi, attraverso un passaggio nel mare di altezza variabile, dai polpacci all'intera gamba, per cui si consiglia di fornirsi costume da bagno e di scarpe adatte. Le saline fanno parte della Riserva naturale orientata Isole dello Stagnone di Marsala.
A circa 28 km a nord è situata la cittadina di Trapani per la cui visita vi invitiamo a consultare la pagina del nostro sito ad essa dedicata: http://itinerland.it/component/content/article/52-citta/429-trapani.html?Itemid=101
Manifestazioni
Calici di stelle, serate di degustazione enologica, organizzata dal comune insieme alle varie cantine di vino, durante l’estate.
Manifestazioni garibaldine, per una settimana hanno luogo eventi che rievocano lo sbarco dei mille e culminano l’11 di maggio, il giorno in cui avvenne lo sbarco nel 1860.
"Siciliamoexpo" rassegna enogastronomica, in cui sono coinvolte le aziende artigiane e del turismo locali e i buyers stranieri, organizzata dalla Camera di Commercio di Trapani. L'evento si svolge nel centro storico di Marsala, in piazza della Repubblica, nel mese di giugno.
Gastronomia
Piatti di pesce e tonno in particolare/ busiate (pasta fresca fatta a mano) al pesto trapanese / pomodori ripieni/ caponata di melanzane/ miele di santoreggia/ olio extravergine di oliva Valli Trapanesi/ formaggi
da non perdere
Zuppa con pasta ed aragosta/ involtini di spatola/ arancine al nero di seppia/cous cous di pesce/ cannolo/ cassata e cassatella, una sorta di ravioli fritti.
Vini
Erice Doc/ Catarratto
Marsala, il famoso vino dolce che si può gustare nelle ottime cantine cittadine e del territorio, in cui è possibile assaggiarlo accompagnato da prelibati stuzzichini di prodotti locali.
Alberghi
Villa Favorita***, via Favorita, 27 – T.: 0923 989100
Hotel President, via Nino Bixio, 1 – T.: 0923 999333
Hotel Cassaro 168***, via XI Maggio, 168 – T.: 0923 711992
Ristoranti
La Marinara, Piazza Goffredo Mameli, 5 - T.: 0923 369454
Antica Trattoria da Pino, via S. Lorenzo, 27 – T.: 0923 715652
Parrinello, Pescheria e Cucina, via V. Florio, 4 - 392 0844887