Umbria, itinerari n. 2/2019

 

Le Cascate delle Marmore, il parco fluviale del Tevere, fino alla strada dei vini Etrusco Romana


Itinerario: TerniNarni, in 2 tappe.

Località: Terni - Todi - OrvietoAmelia - Narni.

Stagione: tutte. Tempo: tre giorni. Lunghezza: Km. 146,5 

I) Terni -Todi - Orvieto, km 84 

II) Orvieto – Amelia - Narni, Km 62,5 

 

Un viaggio particolare che parte dalla pianura di Terni, tra l’azzurro tranquillo del lago di Piediluco, dove è possibile effettuare piacevoli escursioni con piccole barche, il grandioso spettacolo offerto dalle Cascate delle Marmore, dove le acque del fiume Vecino si buttano in quelle del Nera, alzando una nube di schiuma fragorosa, per l’alto dislivello da cui cadono, circa 165 m., i magnifici monumenti della città di Terni. Poi, seguendo il corso del Tevere, verso sud, si notano i primi accenni della città di Todi.  In alto appare la città tutta raccolta attorno al suo centro, armoniosa e compatta. Essa va conquistata nella lenta arrampicata che da Porta Romana, attraverso il quartiere medievale, conduce fino all’Acropoli. Le campagne che la circondano rappresentano un luogo impossibile da raccontare, che va vissuto in prima persona. Proseguendo sulla SS. 448, sulla sinistra, accostando la Gola del Forello, cuore del parco fluviale del Tevere, si trovano importanti complessi di grotte scavate dall'acqua nelle rocce calcaree ed il lago artificiale di Corbara, che, unitamente ai territori circostanti, del Parco fluviale del Tevere, fa parte dell’area naturale protetta dell'Umbria. Nei pressi del lago si trovano "Vissani", uno dei templi della gastronomia italiana e alcune delle più rinomate e prestigiose aziende vinicole dell'Umbria, riunite nel Consorzio di tutela del Lago di Corbara DOC. Volgendo lo sguardo alle campagne circostanti i vigneti di chardonnay, sauvignon, vermentino, cabernet, merlot e pinot nero traboccano, arricchendo il patrimonio enologico della zona. Queste ultime sono tipiche della Doc Lago di Corbara, un vino rosso rubino, austero ed elegante. Lasciando il corso del Tevere, dove di colpo il fiume si allarga fino a lambire i boschi, si raggiunge Orvieto, incrocio di vie d’acque e di terraferma, in mezzo a macchie e ville multicolori. Città etrusca, come Todi, arroccata a dominare la sua valle, penetrata da dedali di vicoli e pittoresche viuzze, aperte da piazze magnifiche, Orvieto è una città luminosa, dove bisogna almeno vedere il Duomo, il Pozzo di San Patrizio e Orvieto Underground. Il vino, poi, in questo luogo ha avuto un ruolo centrale nell'economia, prediletto dai papi e capace di finanziare la costruzione dello stesso Duomo. Il vino di Orvieto, prima Doc umbra e antico almeno come la città, è un bianco particolare che scaturisce dall'assemblaggio di grechetto, trebbiano ed altre uve. Lo si può assaggiare nell'unica enoteca regionale a Palazzo del Gusto dove non mancano preziosità enologiche come l'elegante Orvieto Classico Muffa Nobile, unica DOC in Italia. Continuando sulla panoramica SS 205, si punta ad Amelia situata su un rilievo tra la Valnerina e la Valtiberina. Una visita merita il museo archeologico della città, dove si potrà godere la bellezza della statua bronzea del Germanico (raffigurante un personaggio identificato come Nerone Claudio Druso Germanico, principe erede della famiglia Giulio-Claudia). Lungo il viaggio le strade e i vigneti si susseguono, la vite, infatti, da sempre appartiene a questi luoghi, ai monti Amerini.  Grechetto, malvasia, ciliegiolo e sangiovese sono i vitigni più coltivati in zona. Proseguendo, attraverso un territorio aspro e ricco di fitte boscaglie, oltre il Nera, appare arroccata su una rupe calcarea la città vecchia di Narni, che domina dal Monte Maggiore la città di Terni e la Valnerina, che proprio qui si restringe, formando una vera e propria forra ad arco, profonda gola a pareti verticali ravvicinate, intorno alla rocca. La città conserva uno scrigno di tesori romani, umbri e medievali. Una visita è dovuta all'abbazia di San Cassiano, la Rocca Albornoz, e alla città sotterranea prima di andare al Ponte di Augusto. In queste terre così dure il principe è il ciliegiolo, vitigno autoctono, essenziale per il taglio dei vini della Doc Amelia, che regala vini freschi e profumati. 

Terni


Ab.: 111.189, ternani; alt. m. 130 s.l.m.; provincia: Terni, mappa Info Turista: via Cassian Bon, 4 - T. 0744 423047; PS. H.: V. le T. di Joannuccio, -T. 0744 2051

È capoluogo di provincia, situata al punto di confluenza tra il torrente Serra e il fiume Nera, chiamata interamna Nahartium, "terra tra due fiumi", al limite orientale della pianura ternana. Uno dei poli più industriali del centro Italia, fin dal XIX sec. Dopo la crisi economica del 2008, purtroppo, la città ha visto affievolirsi il benessere raggiunto nel dopoguerra grazie allo sviluppo industriale tanto che fu definita la "Manchester italiana. Il suo assetto attuale, soprattutto a causa dei pesanti bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, è prevalentemente moderno e dinamico, pur conservando il fascino del suo centro antico e del suo patrimonio artistico.

Ebbe origine in un territorio già abitato, nell’età del bronzo e del ferro. Durante le guerre sannitiche fu alleata di Roma e diventò un importante municipio romano. Subì devastanti incursioni barbariche e successivamente compresa nel ducato di Spoleto, soggetta alle lotte tra guelfi e ghibellini, alle contese tra il papato e l’impero, sottomessa alla famiglia degli orsini, nel XV sec. passò definitivamente al dominio della Chiesa.

  

Da vedere

                                              

– Piazza della Repubblica, centro della città a cui si congiunge C.so C. Tacito, principale via cittadina. Sulla Piazza si affacciano il Palazzo Spada, grandioso edificio in pietra opera di A. da Sangallo il Giovane, ora sede del comune, e il Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni, a sinistra, sulla via Cavour, si erge il Palazzo Magroni e il Palazzo Mazzancolli, con un cortile a doppio loggiato, su via B. Manasei, il Palazzo Manasei.

– S. Pietro, p.za omonima, del XIV sec. conserva nella facciata un portale gotico.

– S. Salvatore, situato in un largo, dietro a palazzo Spada, formata da una chiesa paleocristiana, V sec, a pianta circolare, all’interno conserva affreschi del 1300.

– Duomo, chiesa romanica ricostruita nel XVII sec., l’interno a tre navate conserva notevoli opere, tra cui un tabernacolo del settecento, un organo barocco con cantoria, nell’abside un coro ligneo del 1500. Di fronte al Duomo si erge il Palazzo Bianchini-Riccardi, del XVI sec., vicino sono i ruderi dell’Anfiteatro romano, 32 a.c.. proseguendo, attraverso i Giardini pubblici si imbocca via delle Mura, dove è possibile ammirare un tratto di Mura Romane.

– S. Alò, via omonima, chiesa romanica del XI sec., a tre navate, conserva affreschi del XIII e XVI sec.

– S. Francesco, p.za omonima, a forme gotiche del XIII sec., con un campanile a bifore e quadrifore gotiche fu ingrandita nel 1400, diventando a tre navate e ulteriormente modificata nel 1600. All’interno, in fondo alla navata destra si scorge la trecentesca cappella Paradisi che è ornata da affreschi raffiguranti scene ispirate alla Divina Commedia.

– S. Lorenzo, nella p.za omonima, modificata nel XVII sec., con due trifore e un portale del 1400. Vicino è situato l’Arco di S. Lorenzo con la Torre dei Castelli. Adiacente, in via Angeloni, sorge la chiesa di S. Cristoforo. A pochi passi di distanza l’una dall’altra, le due chiese parrocchiali risalgono entrambe al XII secolo, ed entrambe racchiudono in sé ben due chiese: San Lorenzo ha la parte più antica interrata, mentre a San Cristoforo la chiesina originaria è stata affiancata, nel 1968 da quella moderna, molto più grande.

Nei dintorni

- S. Valentino, a 2 Km., basilica del patrono della città,

edificata nel XVII sec., su una chiesa paleocristiana del IV sec., ricavata all’interno di un cimitero, in cui la tradizione vuole che sia stato sepolto S. Valentino, decapitato nel 273.

- S. Maria del Monumento, a 1 Km., Chiesa del 1400

- Cascata delle Marmore, a circa 8 Km sulla SS. 79 si giunge all’Osservatorio da cui si vede la cascata dall’alto; invece, a circa 7 km sulla SS 209 si può vedere la caduta completa delle acque con i suoi tre salti per un'altezza di circa 165 m. fra la cima e base. La cascata, tra le più importanti d’Europa, opera dei romani del 271 A.C., fu creata per bonificare la pianura reatina, dove ristagnavano le acque del fiume Velino. Il luogo è circondato da un parco magnifico, distribuito in diversi percorsi nel verde, fra giardini, laghetti e terrazze belvedere.   

- Lago di Piediluco, a circa 14 Km, circondato da colline e dallo splendido paesino di Piediluco. Sulla riva opposta sorge il monte Caperno, m. 549, ricordato per l’eco incredibile che vi si ode. A pochi chilometri da Piediluco, tra boschi e sorgenti, si trova il grazioso borgo di Leonessa, sulle pendici del monte Tilia nel versante settentrionale del Terminillo, con un meraviglioso centro storico, dove caratteristiche viuzze medioevali incorniciano palazzi di notevole pregio architettonico.

Prati di Stroncone, a 16 Km, si giunge prima a Stroncone, dopo circa 8 Km, caratteristico paese di origine medievale, quindi si sale ai Prati, 950 m, vasto altopiano attrezzato.

Manifestazioni

Cantamaggio ternano, sfilata di carri allegorici, fine aprile

"Festa della promessa”, 14 febbraio, Basilica di Pidiluco

Sagra della Patata di Leonessa, seconda domenica di ottobre

Gastronomia

Le ciriole ternane e il pampepato

da non perdere

Formaggio stagionato nelle foglie di fico – Corallina di Norcia  

Vini

Malvasia, cantina di Casale Fusco, prodotto da uva bianca biologica della collina di Uncinato

Alberghi

Valentino ****, via Plinio il Giovane, 5 – T. 402550

Garden****, Vle D. Bramante, 4 - T. 0744 300041

Hotel Millenium***, P.za Dante Alighieri, 2/c – T. 0744 442211

Ristoranti

Il Roccolo, via S. Rocco,63 - T. 0744 220812

Oste della Mal’Ora, via Tre Archi, - T. 0744 406663

Trattoria Peppe e Scappa, via V. Alferini, 7 Forca d’Arrone, SP Arronese Km 3700, Piediluco

Todi

 
Ab.: 16.606, tudertini, tuderti o todini; altezza: 400 m.; provincia di Perugia,  mappa Info Turista: T. 075 8942526; P.S.H.– T. Via del Buda, Pantalia di Todi

 

Si erge sulla valle del Tevere alla confluenza col torrente Naia. Conserva l’aspetto medievale, che richiama notevole afflusso turistico per l’importanza storica e artistica dei suoi monumenti. Rinomato è il suo artigianato, in particolare per la lavorazione del legno.

Antico centro umbro, Tutere fu sotto il dominio degli etruschi tra il V e il IV sec. a.c.. Nel 340 cadde sotto i romani e divenne Tuder in età augustea. Nel periodo medievale fu contesa tra bizantini e longobardi. Dal XII al XIV sec. fu retta da ordinamenti comunali e coinvolte in lotte tra fazioni diverse. Subì il dominio di varie signorie per passare alla Chiesa nel 1500.