Veneto, itinerario n. 1/2019                             

Padova e Colli Euganei: Padova, Abbazia di Praglia, Montagnana, Este, Monselice, Arquà Petrarca, Abano Terme              

               
Ven1 Map iti2Itinerario: Padova - Abano Terme, in tre tappe.

Località: Padova, Abbazia di Praglia, Montagnana, Este, Monselice, Arquà Petrarca, Abano Terme.

Stagione: tutte. Tempo: 3 giorni. Lunghezza:    km 111

I) Padova – Abbazia di Praglia, km 16, h. 0,20’

II) Abbazia di Praglia – Montagnana – Este, km 56, h. 1.10’

III) Este - Monselice - Arquà Petrarca - Abano Terme, km 33, h. 0,50’

L’itinerario, partendo da Padova, la “Città del Santo”, è un assaggio dei Colli Euganei.  Questo “gruppo” di colli, di origini vulcaniche è composto di cime di varie altezze ed è isolato da ogni altro rilievo.  Un po’ come un’isola che emerge solitaria nella pianura padana.  I Colli sono punteggiati da chiese, santuari, terme ed è un piacere gironzolare da un luogo a un altro. Le sole terme sono meta di un turismo specifico e molto numeroso.  Si può percorrere in ogni periodo dell’anno tenendo, però, presente che in piena estate il caldo si fa setire e in autunno esiste il rischio di nebbie fitte.

 

Padova *

 
F1 PadovaAb. 208.619, padovani(patavini); altezza: m. 19; provincia: Padova, mappa Info Turista.: Galleria Cappellato Pedrocchi, 1,- T. 049 520 7415; P.S.H.: Ospedale Sant'Antonio Via Jacopo Facciolati, 71– T.: 049 821 6511

 

La città sarebbe nata per mano di Antenore, principe troiano nell'anno 1185 a.C., una tradizione che fa di Padova una delle più antiche città della penisola, e la più antica del Veneto i dati archeologici hanno confermato l'antichissima origine della città, sviluppatasi tra il XIII e XI secolo a.C. e legata alla civiltà dei Veneti antichi.  La città è stata una delle capitali culturali del Trecento: le testimonianze pittoriche del XIV secolo - tra tutte, il ciclo di Giotto alla Cappella degli Scrovegni - la rendono nodo cruciale negli sviluppi dell'arte occidentale. Lo splendore artistico trecentesco fu uno dei frutti del gran fervore culturale favorito dalla signoria dei Carraresi che resero Padova uno dei principali centri del preumanesimo. A Padova, tra il XIV secolo e il XV secolo si sviluppò in concomitanza con Firenze un’imponente corrente culturale votata all'antico che tramuterà nel Rinascimento padovano, e influenzerà la compagine artistica dell'intera Italia settentrionale del Quattrocento. Dal 1222 è sede di una prestigiosa università che si colloca tra le più antiche del mondo.    E’ universalmente conosciuta anche come la città del Santo, appellativo con cui è chiamato a Padova sant'Antonio, il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona nel 1195, che visse in città per alcuni anni e vi morì il 13 giugno 1231. I resti del Santo sono conservati nella Basilica di Sant'Antonio, importante meta di pellegrinaggio della cristianità e uno dei monumenti principali cittadini.   Nel 1524, a Padova fu costruito per la prima volta dopo l'età classica uno spazio interamente dedicato alle rappresentazioni teatrali, la Loggia Cornaro; mentre il 25 febbraio 1545 si costituì legalmente, con atto notarile, una compagnia di comici teatranti, la prima testimonianza al mondo di una società di commedianti professionisti, nascita simbolica della Commedia dell'Arte. La bisbetica domata, commedia di William Shakespeare, è ambientata nella città. Padova è conosciuta anche come "Urbs picta", città dipinta, per gli splendidi cicli affrescati riconosciuti dall'Unesco Patrimonio dell'umanità, che invitiamo a vedere. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel XIV sec. tra i tesori rappresentati dalle opere di Giotto e della sua scuola. Il più immaginifico è quello conservato nella Cappella degli Scrovegni, dove è raffigurato il Giudizio Universale con il soffitto blu schizzato di stelle. Nel salone pensile di Palazzo della Ragione sono custoditi gli affreschi raffiguranti i segni zodiacali e gli antichi mestieri. Il Battistero della Cattedrale mostra una cupola quasi "ipnotica" che rappresenta il Paradiso. 

* articolo aggiornato a settembre 2022

 

Da vedere

Un antico detto popolare ricorda: “Venezia la bella e Padova sua sorella“, tante sono infatti, le cose da ammirare nella città. Infatti, per il suo ricco patrimonio artistico abbiamo individuato, per i viaggiatori, due itinerari virtuali tematici, uno dove risultano preponderanti le opere artistiche pubbliche e l’altro quelle religiose: - il primo, va da Piazzetta Pedrocchi,  Palazzo Municipale, Palazzo della Ragione e Palazzo del Capitano per raggiungere Piazza Duomo e il Battistero, quindi in via Roma, la Chiesa di Santa Maria dei Servi, più avanti Piazza Castello e, in Piazza Prato della Valle, la Chiesa di Santa Giustina, fino all’Orto Botanico; - il secondo, va dalla Basilica di S. Antonio, per via del Santo e via San Francesco, a Santa Sofia, a Piazza degli Eremitani per vedere la bella chiesa omonima e la Cappella degli Scrovegni, terminando a Piazza Petrarca dove si trova la magnifica Chiesa di Santa Maria del Carmine.   

I) da Piazzetta Pedrocchi, Palazzo Municipale, Palazzo della Ragione e Palazzo del Capitano si raggiungono Piazza Duomo e il Battistero, quindi in via Roma, la Chiesa di Santa Maria dei Servi, più avanti Piazza Castello e, in Piazza Prato della Valle, la Chiesa di Santa Giustina, fino all’Orto Botanico.

- Piazzetta Pedrocchi, centro e culla della città, sede dell'antico e famoso  Caffè Pedrocchi. 

- Palazzo Municipale, in via VIII febbraio, edificato nel VI sec., è ancora visibile la Torre degli anziani del XII sec., sulla stessa via è situata l’Università o Palazzo del BO, storica sede dell'Università degli studi di Padova dal 1493, costruita tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec., con cortile e doppio porticato. All’interno da visitare il Teatro anatomico a cerchi concentrici, il più antico d’Europa e nell’Aula Magna, la cattedra che fu di Galileo Galilei, decorata da stemmi. Dal Municipio si giunge in Piazza delle Erbe, poi in Piazza della Frutta e più avanti in Piazza dei Signori, che insieme rappresentano l’arteria più caratteristica della città.  

- Palazzo della Ragione, maestosa costruzione risalente al XIII sec., già all’inizio del XIV sec. rinnovato e arricchito di una duplice fila di logge sui lati lunghi, situato tra Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, era originariamente sede dell’antico tribunale.

- Palazzo del Capitanio, in Piazza dei Signori, simbolo della dominazione veneziana del XVII sec., costruita sull’area in cui si ergevano alcuni antichi edifici della reggia dei carraresi. La facciata del Palazzo incorpora la Torre e l'Arco dell'Orologio, uno dei più antichi d’Italia, risale al XV sec.

- Duomo, nella piazza omonima, la Basilica Cattedrale di santa Maria Assunta, edificata tra il IX e il X sec., ricostruito agli inizi dell’XI sec., nell’aspetto attuale risale alla riedificazione cominciata intorno alla metà del XVI sec. Alla destra del Duomo si alza il Battistero, struttura cubica con cupola, riedificato nella seconda metà del XIII sec.; alla sinistra si trova il Palazzo Vescovile, costruzione del XV sec., al cui interno è situata la Biblioteca Capitolare che conserva codici miniati, incunaboli e nelle cappelle del vescovado splendidi affreschi.   

- Santa Maria dei Servi, in via Roma, chiesa in stile gotico, costruita sul finire del XIV sec.

- Castello, nella piazza omonima, costruito su un’area fortificata nel medioevo, riedificato agli inizi del XIII sec. e successivamente dai carraresi. Oggi si conservano soltanto due torri, una delle quali funge da Osservatorio astronomico.

- Prato della Valle, la più grande piazza della città, scenograficamente formata dall’isola Memmia, dal nome dell’ideatore, A. Memmo, e circondata da un canale ornato da una doppia fila di statue simboleggianti uomini illustri. Nella Piazza trova spazio la Basilica di Santa Giustina, costruita su n precedente chiesa paleocristiana, dopo il terremoto del 1117 incominciarono i lavori per la sua riedificazione che si prolungarono fino alla fine del XV sec. La versione attuale della Basilica, a croce latina tripartita con copertura a botte e otto cupole orientaleggianti, risale a lavori eseguiti per tutto il XVI sec. Dalla piazza, si raggiunge l’Orto Botanico, realizzato nella seconda metà del XVII sec.  

II) va dalla Basilica di S. Antonio, per via del Santo e via San Francesco, a Santa Sofia, a Piazza degli Eremitani per vedere la bella chiesa omonima e la Cappella degli Scrovegni, terminando a Piazza Petrarca dove si trova la magnifica Chiesa di Santa Maria del Carmine.

- Piazza del Santo, in cui si alzano la Basilica di S. Antonio, a croce latina tripartita, con presbiterio a cappelle radiali, eretta dal 1232 al posto di una chiesa dedicata a S. Maria Mater Domini, per ospitare la tomba di S. Antonio, morto l’anno prima; la Scuola del Santo, sulla destra della Basilica, del XV – XVI sec., che conserva un ciclo di affreschi del XVI sec., alcuni opere giovanili di Tiziano; la statua equestre del Gattamelata, eseguita da Donatello intorno alla metà del XV sec. Proseguendo per via del Santo e Via S. Francesco si incrociano Palazzo Spada e il Palazzo Zabarella, in forme gotiche, il piazzale Antenore, dove è posta la tomba di Antenore; la Chiesa di S. Francesco, costruita in stile gotico ai primi del XV sec.

- Chiesa di Santa Sofia, nella via omonima, risalente parzialmente al IX sec., mentre la parte interna a tre navate al XII sec., con facciata in forme tardoantiche di ispirazione ravennate.

- Chiesa degli Eremitani, nella piazza omonima, in stile romanico – gotico edificata tra il XIII – XIV sec. con facciata a capanna e un porticato in pietra a profonde arcate che si apre con un magnifico portale del XV sec. su cui, in rilievo, si evidenziano delle sculture che rappresentano i Mesi. Dal 1985 nei chiostri dell'ex convento dei Frati erermitani sono situati i Musei civici di Padova, complesso museale che raggruppa il Museo archeologico e il museo d'arte medievale e moderna. 

- Cappella degli Scrovegni, in piazza degli Eremitani, costruita per volontà di Enrico Scrovegni ai primi del XIV sec. sul luogo dove sorgeva un antico anfiteatro romano, la cappella è posta al centro dei giardini dell’Arena. All’interno conserva il ciclo di affreschi di Giotto, raffiguranti le Storie di Maria e di Cristo, tra le opere più importanti del 1500.

- Basilica di Santa Maria del Carmine, in piazza Petrarca, eretta nei primi anni del XIII sec. in forme gotiche e ristrutturata in stile rinascimentale agli inizi del XVI sec. Magnifico il portale circondato da statue settecentesche. Sul sagrato della Basilica si trova la Scuola del Carmine, edificio in stile romanico – gotico, decorata splendidamente dalle opere dei maestri più significativi della scuola veneta.         

Poco lontano rispetto ai due percorsi che abbiamo segnalato è situato il Santuario di S. Antonio dell’Arcella, sul viale omonimo, costruito nel XIX sec. sul luogo in cui il 13 giugno 1231 morì S. Antonio, dove resta visibile la cella del Santo.        

  

Nei dintorni

Abbazia di Praglia, a circa 15 km a sud, è un monastero benedettino situato nella campagna padovana, alle falde del monte Lonzina (Colli Euganei) nel comune di Teolo e in prossimità di Abano Terme. Ospita attualmente la Biblioteca nazionale, che è un monumento nazionale italiano.

Piazzola sul Brenta, a circa 20 km a nord, grosso comune in cui si trova villa Contarini, oltre che museo oggi è sede di esposizioni d'arte, nel 2005 l'intero complesso fu acquisito dalla regione Veneto.

Piove di Sacco, a circa 22 km a sud est, cittadina nella cui piazza dell’Incoronata è situata la Chiesa di San Martino con campanile del XIV sec., che custodisce alcune tele del Tiepolo. A circa 1,5 km a ovest si trova il Santuario della Madonna delle Grazie, costruzione di epoca romanica al cui interno è conservata una splendida pala d’altare raffigurante la Vergine col Bambino di cui si discute ancora oggi sull’attribuzione 

Manifestazioni

Molti sono gli appuntamenti legati a questo territorio, sia riguardo la tradizione religiosa sia civile, ogni elenco sarebbe parziale, una ricerca in internet consente una puntuale e aggiornata visione d’insieme.

 

Gastronomia

Ottimi insaccati: il prosciutto veneto Berico – Euganeo DOP; la soppressa, il coeghin, la luganega/ Bigoli all’ortolana/ bigoli sarde e capperi/ Tagliatelle radicchio, pancetta e taleggio/ gran bollito misto/ pasta e fasoi/ vari risotti con i fegatini di pollo/ la zuppa con la verza/ torta pazientina/ il pan del Santo/

Da non perdere

Paccheri al ragù d’anatra/Baccalà con polenta/gallo padovano/ coniglio alla padovana

Vini

Riviera del Brenta DOC, rossi e bianchi/ Trevenezie IGT, rossi e bianchi/ Prosecco DOC/

Alberghi

Best Western Plus Hotel Galileo ****, Via Venezia, 30 - tel. 049 770 2222

Hotel Majestic Toscanelli ****, via dell'Arco,2 - 049 663244

B&B Hotel Padova ***, Via del Pescarotto, 39 - tel. 049 780 0233                                                                                                                                      

Ristoranti

Bigoi Padova, Via Umberto I, 6, tel. 049 2274971

Enotavola Pino, Via dell'Arco, 37, tel. 049 876 2385

A Banda del Buso, via Bartolomeo Cristofori, 13 – 049 2023453

Antica Osteria del Capo, via Obizzi,2 – 049 663105

 

Montagnana

 

 F2 MontagnanaAb. 9.120, montagnanesi; altezza: m. 16; provincia: Padova, mappa Info Turista.: Via Guglielmo Marconi, 1,,- T. 371 340 0673; P.S.H.: Via Ospedale, 16,– T.: 0429 808111

Montagnana è stata conferita la Bandiera arancione per le sue bellezze storiche e per la valorizzazione dei prodotti tipici, inoltre fa parte dell'associazione I borghi più belli d'Italia.  Le origini di Montagnana probabilmente risalgono ad epoca romana, in un territorio soggetto a frequenti alluvioni e circondato dal fiume Adige, fino alla cosiddetta rotta della Cucca che modificò il percorso del fiume. Dopo lunghe guerre, dal 1405 fino al 1797 la città fece parte della Repubblica di Venezia. Oltre che per lo straordinario complesso fortificato, la città si fa apprezzare per il tessuto urbano, fatto di vie e di edifici sorti in periodo rinascimentale e, parte, durante la ripresa economica del XIX secolo.