I luoghi del commissario Montalbano
L'itinerario, dedicato all'autore Andrea Camilleri nel centenario della sua nascita, 6 settembre 1925, si snoda in brevi tappe, da Ragusa a Marzamemi, passando da Modica, Scicli e Ispica, di circa 72 km, inseguendo il commissario Montalbano, alla scoperta delle location del famoso sceneggiato televisivo.
Ragusa
Ragusa - Modica, km 19
Modica - Scicli, km 6
Scicli - Ispica, km 22
Ispica - Marzamemi, km 25
Viaggio nella Sicilia di Montalbano per scoprire la storia e la bellezza di questa parte della regione. Attraverso la lettura delle pagine dedicate alle avventure del commissario Salvo Montalbano, protagonista creato dalla penna di Andrea Camilleri, ci troviamo catapultati in luoghi remoti, arsi dalla luce del sole, selvaggi e incontaminati che non sono immaginari, come i nomi trovati dall’autore per identificarli; luoghi che invece vivono, esistono nella realtà, cambiano solo denominazione. Quando Camilleri creò Vigata, località in cui opera Montalbano, aveva in mente Porto Empedocle, la sua città natale. Quando descriveva Montelusa, sede della Questura, raccontava di Agrigento. Insomma, le idee dell’autore e le necessità sceniche televisive non si sono incontrate.
Baia dei Turchi, scorcio
Il regista Alberto Sironi e lo sceneggiatore Luciano Riccieri, responsabili dell’ambientazione della fiction e della ricostruzione dei luoghi, hanno scelto invece, le bellezze barocche del territorio ragusano, abbagliati dallo splendore naturalistico di questi luoghi, con alcune eccezioni, però, a vantaggio di altre zone stupende della regione, come la tonnara di Scopello, Favignana, il santuario di Tindari, la Scala dei Turchi a Realmonte.
Si parte da Ibla, il quartiere più antico di Ragusa, che nella finzione scenica è appunto Vigata. Per scoprirla però, bisogna brigare non poco; la città, infatti, non corrisponde a una località precisa e unica, ma è stata ricavata dalle riprese di diverse aree del territorio ragusano.
A Ibla troviamo la piazza principale di Vigata, un palco teatrale a forma di rettangolo, arsa dalla luce del sole, chiusa dai suggestivi scalini che portano alla cattedrale di San Giorgio. Edificio apparso in numerose scene, così come la lunghissima scalinata di Santa Maria delle Scale che lega Ibla alla Ragusa moderna.
Lasciata Ragusa, dopo pochi chilometri si incontra il castello ottocentesco Donnafugata, antico complesso, oggi restaurato e aperto al pubblico. Riconoscibile, nel Castello, la casa dell’anziano boss mafioso Balduccio Sinagra della fiction. Sempre alle porte di Ragusa si trova Villa Criscione, una masseria fortificata, usata per concerti e spettacoli estivi, si riconosce la casa dell’ingegnere Luparello, uno dei personaggi de "La forma dell’acqua". L’Eremo della Giubiliana, altra splendida dimora fuori dall’abitato, convento-fortezza del Cinquecento, diventato un prestigioso albergo è la location che ospitava Alessia Merz, la vittima, all’inizio dell’episodio "La voce del violino", su cui dovrà indagare il commissario Montalbano. A questo punto, è tempo di rientrare a Ragusa per un pranzo alla Rusticana, il ristorante preferito del commissario, per gustare una prelibatezza della cucina locale.
Più avanti, verso sud, si incontra Modica, splendida cittadina barocca dove si trovano altri luoghi della Vigata immaginaria: vicino al Duomo di San Giorgio, sulla strada adiacente, c’è la fermata della corriera dove Montalbano attendeva Livia, sua amatissima compagna, in arrivo a Vigata; la monumentale scalinata a lato del Duomo è il luogo dove il commissario si incontrava col dottore Pasquano; l’abitazione dello stesso dottore, situata nel Palazzo Grimaldi con vista mozzafiato sul Duomo.
Continuando il viaggio verso sud si arriva a Scicli, dove il palazzo del Municipio ospitava gli uffici del Commissariato di Vigata; al piano terra si apre la stazione di polizia che conosciamo e al suo interno si trovano le celebri postazioni dell’agente Catarella, dell’autista Galluzzo, l’ufficio del commissario Montalbano, arredato alla perfezione, insieme alla scrivania dell’ispettore Fazio; invece, dell’ufficio del vicecommissario Augello esiste soltanto la porta, che nasconde un muro. A pochi metri, lungo via Mormino Penna, si alza Palazzo Iacono, nella fiction sede della questura di Montelusa. L’ufficio del Questore Bonetti Alderighi, invece, si trova nel Municipio, proprio nella stanza riservata al sindaco. Davanti all’entrata, manca soltanto la “Tipo” del commissario parcheggiata nella piazzetta.
Riprendendo l’auto e proseguendo per Donnalucata, sul lungomare compare la Marina della Vigata immaginaria. Oltre, lungo la costa verso Marina di Ragusa, in direzione di Capo Scaramia, si giunge a Punta Secca, borgo di pescatori, frazione di Santa Croce Camerina, dove guidati dal faro appare l'immaginaria Marinella e la casa del commissario con la terrazza affacciata sul mare; in realtà si tratta di un B&B da cui si raggiunge la trattoria Enzo a Mare e la spiaggia ideale di Vigata. A questo punto, tornando verso Donnalucata, sulla strada costiera, in direzione di Sampieri si vede la ciminiera dell’antica Fornace Penna, il rudere della fabbrica di mattoni Pisciotto, l’immaginaria “mannara”, luogo in cui Montalbano indaga su alcuni delitti.
Procedendo, adesso, verso l’interno si raggiunge Ispica dove si trova la Vigata del magnifico loggiato Sinatra, che circonda la chiesa di Santa Maria Maggiore e la famosa piazza davanti la chiesa dell’Annunziata. Ancora avanti, oltre Ispica, verso Pozzallo, nella direzione Siracusa-Pachino, seguendo per Capo Passero, si raggiunge Portopalo, il paese più a sud della Sicilia. Da qui, verso Marzamemi, s’incontra prima la tonnara ormai abbandonata, più avanti, sulla costa il piccolo borgo di pescatori costruito su una minuscola baia. A Marzamemi, confine naturale del nostro viaggio, ormai nel territorio del libero consorzio di comuni di Siracusa, si conclude il nostro itinerario. Più avanti, c’è Noto con i suoi tesori barocchi, altra meta per una nuova avventura.
Per chi volesse continuare nella perlustrazione dei luoghi di Montalbano annotiamo che molte altre sequenze della produzione dello sceneggiato sono state girate in località della profonda Sicilia che non consentono di seguire un razionale percorso: nelle campagne del ragusano; nella contrada Chiaromonti Gulfi del siracusano; in contrada Brucoli, a Comiso, a Vittoria; nel trapanese in località Custonaci e alle Isole Egadi; in altri siti della Sicilia sudorientale. Le scene del carcere di Vigata sono state girate a Noto, presso l’ex convento di San Tommaso.