Cfr.: Itinerario n. 1/2019:Dal Golfo di Castellammare a Marsala, nell’entroterra della Sicilia Occidentale, verso Capo Boeo, attraverso Segesta, Selinunte, fino a Mozia e Lilibeo: Castellammare del Golfo - Calatafimi Segesta - Castelvetrano - Menfi - Selinunte - Mazara del Vallo - Marsala.
Ab. 6.357, calatafimesi; altezza: m. 338 s.l.m.; Provincia: Trapani, mappa Info Turista.: Corso Vittorio Emanuele, 16 – Pro Loco T.: 0924 954680; P.S. H.: via A. De Gasperi, 101 - T.: 0924 950366
Insediamento abitato dagli antichi Elimi. Calatafimi Segesta è l’unico abitato che sopravvisse e si sviluppò durante la dominazione araba, 827-1061, diventando un importante centro musulmano. Successivamente passò ai normanni, poi agli svevi, quindi agli aragonesi e nel 1407 diventò demanio del Regno delle Due Sicilie e annessa al Regno di Sardegna a seguito della spedizione dei mille, azione garibaldina che portò all’unificazione d’Italia.
Il primo nucleo dell’abitato di Calatafimi, sorse alle pendici della collina su cui si erge il Castello Eufemio. Dall’altura fortificata si domina il centro del paese, un ampio e meraviglioso panorama, e, in lontananza, i resti del tempio di Segesta ed il monte Barbaro.
Il paese si trova al centro di un territorio in cui il mito si fonde con la storia. Da una parte l’odierna Calatafimi, teatro della battaglia del 15 maggio 1860, tra le camicie rosse di Garibaldi e le truppe borboniche, dall’altro i resti dell’antica città di Segesta, importante centro elimo, spesso in conflitto con Selinunte, in cui risplende, fra gli altri, il peristilio dorico chiamato il Tempio, ben conservato, il più importante edificio segestano con le sue quattordici colonne sui lati lunghi e sei su quelli brevi. Guardando dall’alto si ammira un panorama magnifico, che va da Erice al monte Bonifato, verso Alcamo, sino al monte Inici.
Da vedere
- Tempio di Segesta, nell’area archeologica di Segesta, in cui sono stati scoperti rovine dell’antica città
- il mausoleo di Pianto Romano, a pochi chilometri dal centro abitato, nella contrada omonima, posto sul colle ove avvenne il 15 maggio 1860, la battaglia tra i garibaldini e l’esercito borbonico, conserva le spoglie dei caduti.
- Casa museo Garibaldi, in via Marconi, vicino al Municipio.
- Castello Eufemio, si trova su una collina che sovrasta il paese, forse fu edificato nel XIII secolo, sulle rovine di una precedente costruzione araba, probabilmente costituiva, insieme ad altre torri, un sistema difensivo che comprendeva quattro diversi monti limitrofi: Colle Eufemia, monte Barbaro, monte Bonifato e monte Inici. Gli arabi chiamarono questo sito Qal’at Fimi, da cui deriva il nome del borgo, che significa rocca di Eufemio.
- Chiesa Madre di S. Silvestro, risale al XII sec. e più volte rimaneggiata tra XV e il XVIII sec., in prevalenza di forme rinascimentali. L’interno è a tre navate separate da colonne con elementi di moderato barocco.