Veneto, itinerario n. 4/2025
Dalla pianura veneta, tra il fiume Brenta e il Bacchiglione, fino all’altipiano di Asiago: Padova - Cittadella - Bassano del Grappa - Marostica – Asiago.
Itinerario: da Padova ad Asiago in 4 tappe
Località: Padova - Cittadella - Bassano del Grappa - Marostica - Asiago
Stagione: tutte le stagioni Tempo: cinque/ sette giorni. Lunghezza: Km. 83
I) Padova
II) Padova - Cittadella, km 30
III) Cittadella - Bassano del Grappa - Marostica, Km 21
IV) Marostica - Asiago, km 32
l'itinerario si snoda dall’estremità orientale della pianura veneta, tra il Brenta e il Bacchiglione, fino all’altopiano di Asiago, l’ampio territorio dei Sette Comuni, coronato a nord dalle Prealpi Vicentine, catena montuosa di oltre 2.000 m, di cui Cima XII è la più alta con ben 2.336 m.
Si parte dalla città di Padova la cui antica origine e le successive fasi della sua storia sono ben testimoniate dalle diverse cinte murarie, dall’Arena romana, le torri medievali, gli edifici rinascimentali e religiosi, simboli del rispettivo potere, dai complessi architettonici dedicati alla cultura come Palazzo Bo e l’Orto Botanico, dalle costruzioni artistiche d’avanguardia come la Torre Net. Proseguendo verso Nord, dopo circa 30 km, si raggiunge Cittadella, antico borgo fortificato, le cui mura stanno li a nascondere gli antichi portici, gli edifici storici, i complessi religiosi, le botteghe artigiane, i negozi di lusso. Più avanti, sempre verso nord, ad appena 15 km si arriva a Bassano del Grappa e al suo Ponte Vecchio sul Brenta; quindi, avanzando verso ovest, a 7 km, si intravede il maestoso Castello Superiore che domina Marostica con la sua piazza a scacchiera. Più avanti, verso nord ovest, a 32 km, dopo una lunga e tortuosa salita si apre il meraviglioso e immenso altopiano di Asiago, dove si conclude la nostra avventura.
Padova *
Cfr. Veneto, itnerario n. 1/2019 - Padova e Colli Euganei
Ab. 207.724, padovani(patavini); altezza: m. 19; provincia: Padova, mappa Ufficio IAT Piazzale Stazione F. S. T.: 049 5207415; IAT Centro Storico: Piazzetta Pedrocchi, 9 - T. 049 520 7415; P.S.H.: Ospedale Università: via Giustiniani, 2 – T.: 049 8212860; Ospedale Sant'Antonio Via Jacopo Facciolati, 71– T.: 049 821 6511; Aeroporto civile “Gino Allegri”: via Sorio, 89 – T.: 331 175 9481
La città sarebbe nata per mano di Antenore, principe troiano nell'anno 1185 a.C., una tradizione che fa di Padova una delle più antiche città della penisola, e la più antica del Veneto i dati archeologici hanno confermato l'antichissima origine della città, sviluppatasi tra il XIII e XI secolo a.C. e legata alla civiltà dei Veneti antichi. La città è stata una delle capitali culturali del Trecento: le testimonianze pittoriche del XIV secolo - tra tutte, il ciclo di Giotto alla Cappella degli Scrovegni - la rendono nodo cruciale negli sviluppi dell'arte occidentale. Lo splendore artistico trecentesco fu uno dei frutti del gran fervore culturale favorito dalla signoria dei Carraresi che resero Padova uno dei principali centri del preumanesimo. A Padova, tra il XIV secolo e il XV secolo si sviluppò in concomitanza con Firenze un’imponente corrente culturale votata all'antico che tramuterà nel Rinascimento padovano, e influenzerà la compagine artistica dell'intera Italia settentrionale del Quattrocento. Dal 1222 è sede di una prestigiosa università che si colloca tra le più antiche del mondo. E’ universalmente conosciuta anche come la città del Santo, appellativo con cui è chiamato a Padova Sant'Antonio, il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona nel 1195, che visse in città per alcuni anni e vi morì il 13 giugno 1231. I resti del Santo sono conservati nella Basilica di Sant'Antonio, importante meta di pellegrinaggio della cristianità e uno dei monumenti principali cittadini. Nel 1524, a Padova fu costruito per la prima volta dopo l'età classica uno spazio interamente dedicato alle rappresentazioni teatrali, la Loggia Cornaro; mentre il 25 febbraio 1545 si costituì legalmente, con atto notarile, una compagnia di comici teatranti, la prima testimonianza al mondo di una società di commedianti professionisti, nascita simbolica della Commedia dell'Arte. La bisbetica domata, commedia di William Shakespeare, è ambientata a Padova. Padova è conosciuta anche come "Urbs picta", città dipinta, per gli splendidi cicli affrescati che vale la pena conoscere, promossi dall'Unesco come Patrimonio dell'umanità. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel XIV sec. tra i tesori rappresentati dalle opere di Giotto e della sua scuola. Il più immaginifico è quello conservato nella Cappella degli Scrovegni, dove è raffigurato il Giudizio Universale con il soffitto blu schizzato di stelle. Nel salone pensile di Palazzo della Ragione sono custoditi gli affreschi raffiguranti i segni zodiacali e gli antichi mestieri. Il Battistero della Cattedrale mostra una cupola quasi "ipnotica" che rappresenta il Paradiso.
* articolo aggiornato ad aprile 2025
Da vedere: Percorso I
Un antico detto popolare ricorda: “Venezia la bella e Padova sua sorella“, tante sono infatti, le cose da ammirare nella città. Infatti, per il suo ricco patrimonio artistico abbiamo individuato, per i viaggiatori, due itinerari virtuali tematici, uno in cui risultano preponderanti le opere artistiche pubbliche e l’altro le opere religiose.
Percorso I di circa 4 km: da Piazzetta Pedrocchi, Palazzo Municipale, Palazz o della Ragione e Palazzo del Capitano si raggiungono Piazza Duomo e il Battistero, quindi in vicolo dei Servi, la Chiesa della Natività della beata Vergine Maria,chiamata chiesa di Santa Maria dei Servi. Più avanti Piazza Castello e, in Piazza Prato della Valle, la Chiesa di Santa Giustina, fino all’Orto Botanico.
Caffè Pedrocchi, nella piazzetta omonima, centro e culla della città, caffè storico e famoso punto di incontro di intellettuali e artisti.
Palazzo Municipale, nella via omonima, edificato nel VI sec., è ancora visibile la Torre degli anziani del XII sec., sulla stessa via è situata l’Università o Palazzo del BO, storica sede dell'Università degli studi di Padova dal 1493, costruita tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec., con cortile e doppio porticato. All’interno da visitare il Teatro anatomico a cerchi concentrici, il più antico d’Europa e nell’Aula Magna, la cattedra che fu di Galileo Galilei, decorata da stemmi. Dal Municipio si giunge in Piazza delle Erbe,
dove si staglia il Palazzo della Ragione (nella foto l'eccezionale salone interno), maestosa costruzione risalente al XIII sec., già all’inizio del XIV sec. rinnovata e arricchita di una duplice fila di logge sui lati lunghi, situata tra Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, era originariamente sede dell’antico tribunale. Più avanti Piazza della Frutta.
Piazza dei Signori, dove prospetta il Palazzo del Capitanio, simbolo della dominazione veneziana del XVII sec., costruita sull’area in cui si ergevano alcuni antichi edifici della reggia dei carraresi. La facciata del Palazzo incorpora la Torre e l'Arco dell'Orologio, uno dei più antichi d’Italia, risale al XV sec.; insieme rappresentano l’arteria più caratteristica della città.
Duomo, nella piazza omonima, la Basilica Cattedrale di santa Maria Assunta, edificata tra il IX e il X sec., ricostruito agli inizi dell’XI sec., nell’aspetto attuale risale alla riedificazione cominciata intorno alla metà del XVI sec. Alla destra del Duomo si alza il Battistero, struttura cubica con cupola, riedificato nella seconda metà del XIII sec.; alla sinistra si trova il Palazzo Vescovile, costruzione del XV sec., al cui interno è situata la Biblioteca Capitolare che conserva codici miniati, incunaboli e nelle cappelle del vescovado splendidi affreschi.
Santa Maria dei Servi, in vicolo dei Servi, chiesa in stile gotico, costruita sul finire del XIV sec.
Castello Carrarese, in piazza del Castello, costruito su un’area fortificata nel medioevo, riedificato agli inizi del XIII sec. e successivamente dai carraresi. Oggi si conservano soltanto due torri, una delle quali funge da Osservatorio astronomico.
Prato della Valle, la più grande piazza della città, scenograficamente formata dall’isola Memmia, dal nome dell’ideatore, A. Memmo, e circondata da un canale ornato da una doppia fila di statue simboleggianti uomini illustri. Nella Piazza trova spazio la Basilica di Santa Giustina, costruita su n precedente chiesa paleocristiana, dopo il terremoto del 1117 incominciarono i lavori per la sua riedificazione che si prolungarono fino alla fine del XV sec. La versione attuale della Basilica, a croce latina tripartita con copertura a botte e otto cupole orientaleggianti, risale a lavori eseguiti per tutto il XVI sec. Dalla piazza, si raggiunge l’Orto Botanico, realizzato nella seconda metà del XVII sec.
Cittadella
Ab. 20.053, cittadellesi; altezza: m. 48 s.l.m.; provincia: Padova - mappa - Info Turista.: Ufficio IAT, nella Casa del Capitano, Porta Bassanesi, 2 – T.: 049 9404485; P.S.H.: via Pilastroni T.: 049 9424811
Insediamento territoriale frequentato dai romani che nel 148 a. C. costruirono la via Postumia che collegava Aquileia a Genova, le cui tracce sono ancora visibili a nord del centro cittadino dove scorrono le attuali via Postumia di Ponente e Postumia di Levante. Dopo la caduta dell’Impero romano il territorio fu occupato dai Longobardi, che crearono tante piccole signorie intorno a quello che nel XIII sec. sarebbe diventato il borgo di Cittadella, avamposto militare costruito per volontà del comune di Padova. Nella prima parte del XV sec. dalla soggezione alla signoria di Ezzelino III da Romano, Cittadella passò ai Signori Da Carrara e poi agli scaligeri, fino a quando diventò possedimento della Repubblica Serenissima di Venezia di cui ne seguì le sorti.
Cittadella, situata a nord ovest del territorio della provincia di Padova, è attraversata dal fiume Brenta. È uno scrigno protetto, unica nel suo genere nel Veneto, un borgo chiuso tutt’intorno da mura di difesa, circondato da un anello di pietra e uno d’acqua. La distribuzione urbanistica della città è segnata da due traverse perpendicolari racchiuse dalla cinta muraria di forma ellittica, che grazie ai restauri, oggi è interamente percorribile. Il disegno delle sue vie è organizzato secondo il sistema a scacchiera di scuola romana; dentro le mura, nell’accogliente dedalo di vicoli, tra gli antichi portici si alzano gli edifici storici, i complessi religiosi, si aprono botteghe artigiane e negozi di lusso, musei e lo splenido Teatro Sociale.
Da vedere
Percorso di circa 9 km
Mura, via Porte Bassanesi, costruite intorno al 1220, rappresentano il sito storico archeologico della fondazione della città. Si presentano a pianta poligonale, ellittica; è lunga circa 1,5 km, alta circa 15 m; sono interrotte da 12 torri principali e 16 “torresini” con 4 porte a tripla arcata, aperte verso Padova a nord, Treviso a est, Bassano a sud e Vicenza a ovest. La cinta è sostenuta da un importante terrapieno e circondata da un largo fossato difensivo. Il camminamento di Ronda, completamente percorribile, è diventato una passeggiata panoramica sulla città.
Porta Basssano, via omonima, la più monumentale di tutte le porte con i suoi 30 metri di altezza e i 5 archi di accesso. A ulteriore difesa addossata alle sue mura si trova la Casa del Capitano, porta Bassanesi 2, integrata alla struttura fortificata di Porta Bassano fungeva da abitazione del Capitano delle Guardie. Al piano terra si può vedere il pozzo medievale da cui si attingeva l’acqua; al primo piano si presenta una sala con affresc hi del XVI sec. in cui è stata allestita un’ambientazione della vita quotidiana dell’epoca, all’interno è custodita una collezione di armi e di stemmi. Al secondo piano sono esposte riproduzioni di armature del XIII - XV sec.
Porta Vicenza, via Indipendenza, si caratterizza per i suoi tre archi di accesso, per un torrione alto circa 25 m e un affresco sul suo prospetto interno raffigurante la Crocifissione.
Tatro sociale, lungo Porta Vicenza, edificio neoclassico inaugurato nel 1828, insieme al Duomo è uno degli edifici distintivi della città.
Palazzo Pretorio, in via Marconi 30, nei pressi Porta Treviso, costruzione rinascimentale della fine del XV sec., sede dei Podestà inviati dal comune di Padova e successivamente dalla Repubblica di Venezia. L’edificio durante la dominazione austro - ungarica era adibito a carcere; oggi, dopo un recente restauro, ospita la sede della Fondazione Pretorio Onlus che utilissa il piano nobile per manifestazioni artistiche ed esposizioni di opere d’arte.
Duomo, chiesa dei Santi Prosdocimo e Donato, in via Marconi 5, costruzione del XIII sec. di cui esistono resti nella cappella della madonna di Lourdes, a destra dell’entrata. Rifondata nella seconda metà del XVIII sec e completata nel 1829. La facciata in stile neoclassico risale al 1913. L’interno a tre navate conserva, sulla volta, un importante affresco di San Marco del XIV sec., nella Sagrestia, vera e propria pinacoteca, una Pala di A. da Murano del XV sec. e la tela “Cena di Emmaus” di Jacopo Bassano del XVI sec., sugli altari altre preziose pale del XVII sec. Nella Torre campanaria, si trova il Museo del Duomo che raccoglie tutte le opere di arte sacra esposte nella chiesa nelle varie epoche.
Torre di Malta, stradella del Cristo, a Porta Padova, fortezza della metà del XIII sec., voluta da Ezzelino III da Romano per rinchiudere i suoi oppositori. Costruzione a pianta quadrata alta circa 38 metri. Oggi la struttura ospita una sala conferenze al I° piano e il Museo Archeologico ai piani superiori. Adiacente alla Torre si trova Porta Padova, la principale tra le quattro porte da cui si accedeva alla città.
Chiesa di Santa Maria del Torresino, via Garibaldi 54, vicino Porta Padova, chiamata “del Torresino” perché il suo campanile è ricavato da una delle 16 torri minori che intervallano la cinta muraria. Secondo alcuni ricercatori la chiesa si integrava al castello e veniva usata dai soldati. L’edificio che oggi vediamo risale alla metà del XVIII sec. e oggi ospita mostre d’arte e concerti.
Ca’ Nave, Villa Nave, Querini, Correr, Dolfin, via Borgo Padova 176, poco fuori dal centro cittadino, a circa 7 km verso sud, conviene usare l’auto o un mezzo pubblico. Si tratta di un’aristocratica costruzione restaurata nel XVII sec. dalla famiglia Nave. A quell’epoca risale la costruzione dell’annesso Oratorio del Salvatore, di impianto neopalladiano in pietra bianca e marmo di Verona; le decorazioni interne, gli affreschi i marmi e busti, sono gli esempi dell’arte del tardo seicento. L’intero complesso venne ampliato nel XVIII sec. dalle famiglie che subentrarono nella proprietà.
Pieve di San Donato, parrocchiale di San Donato, nella frazione omonima, via dei Longobardi 2, a circa 2 km dalla Villa Cà Nave continuando verso sud, la più antica chiesa dell’area, risalente al VI sec., costruita sulle fondamenta di un tempio pagano, che servì tutta la popolazione locale fino al 1376, quando il Papa trasferì le funzioni all’attuale Duomo. Ricostruita nel XII sec. in forme romaniche, distrutta, poi rimaneggiata fino alle attuali forme dovute al restauro del 1967 che portò a una parziale modifica delle forme e all’abbattimento del campanile.
Bassano del Grappa
Ab. 42.401, bassanesi; altezza: m. 129 s.l.m.; provincia: Vicenza -mappa - Info Turista.: IAT, P.zza Garibaldi, 34 - T.: 0424 519917; P.S.H.: via dei Lotti, 40 - T.: 0424 888821
Insediamento villanoviano, successivamente colonizzato dai romani, il primo nucleo della città risale alla fine del X sec.: la pieve di Santa Maria ne è una testimonianza; nel XIII sec. diventò un feudo degli ezzelino, i quali ampliarono il castello e le mura che proteggevano la città. Soltanto per un breve periodo fu un libero comune, diventando possedimento degli scaligeri, dei carraresi, e nel XIV sec. dei Visconti, nel 1404 passò sotto la repubblica di Venezia e ne seguì le sorti. Durante la prima guerra mondiale ebbe grande importanza logistica e centro di numerosi conflitti durante la Resistenza partigiana.
Bassano oggi è un apprezzato centro turistico, posto al confine tra le province di Padova e Vicenza, alle pendici delle Prealpi venete, sulle rive del fiume Brenta. Il suo centro storico, impreziosito da splendidi edifici storici e religiosi, si snoda tra Piazza Garibaldi, Piazza Libertà e lo storico Ponte Vecchio, oggi il “Ponte degli Alpini”, dichiarato monumento nazionale nel 2019.
Da vedere
Percorso di circa 4 km
Tempio Ossario, piazzale L. Cadorna, chiesa monumentale consacrata nel 1934 in stile gotico veneziano, costruito in mattoni rossi con due campanili alti 60 metri, progettato come nuovo duomo fu trasformato in sacrario militare che ospita i resti di circa 5.000 caduti della prima guerra mondiale.
Ponte Vecchio(Ponte degli Alpini), il vero gioiello di Basano, la sua originaria costruzione in legno risale ai primi anni del XIII sec.; l’aspetto attuale è dovuto al progetto del Palladio del 1569. Ha subito numerosi rifacimenti, l’ultimo dei quali nel secondo dopoguerra, 1948, ad opera degli alpini. Il Ponte in un certo senso è il fulcro della città e collega le due sponde del Brenta; l’imbocco ovest porta fuori dal centro storico, proprio all’imbocco con via Angarano, al n. 2, in fondo all’arcata, nel seminterrato della Taverna degli Alpini, si accede al Museo Del Ponte degli Alpini, creato nel 1950, che conserva documenti e reperti della prima guerra mondiale. L’accesso est del Ponte si apre al centro storico; proprio qui si apre la storica Grapperia Nardini.
A 250 m dal Ponte, a sud, in via Schiavonetti 40, si affacccia Palazzo Sturm, storico edificio del XVIII sec. sul Brenta, deliziosamente decorato con stucchi e pitture dell’artista veneziano Antonio Bellucci, distribuito su sette livelli, caratterizzato da ben settanta sale decorate con affreschi settecenteschi raffiguranti scene mitologiche e allegoriche. Oggi ospita: al piano nobile, il Museo della ceramica; al piano terra il Museo della Stampa dedicato ai Remondini, famiglia di illustri stampatori; ai piani alti sono allestite le mostre temporanee, più in alto si sale alla Terrazza Belvedere, che offre un panorama unico su Ponte Vecchio e sul fiume Brenta.
A 130 m dal Ponte, verso est, in via Gamba, all’interno di Palazzo delle Teste si trova il Poli Museo della Grappa, gestito dalla famiglia Poli, da generazioni, costituito di cinque stanze in cui sono esposti alambicchi vari e boiler, in cui viene spiegata la lavorazione delle vinacce e i vari metodi di distillazione; c’è pure la sala delle grappe mignon e quella dedicata alle grappe rare dei primi del novecento; infine, quella in cui si degustano i distillati, i liquori, le creme e le grappe dei vario genere.
Più avanti, a 500 m da Ponte Vecchio, verso est, si apre il Viale dei Martiri, una delle passeggiate più suggestive, un luogo della memoria dedicato ai partigiani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale, sui cui lecci, il 26 settembre 1944, furono impiccati 31 giovani per rappresaglia nazifascista.
Duomo di Santa Maria in Colle, all’interno della cinta muraria del Castello degli Ezzelini, costruita su un’antica pieve, risale agli ultimi anni del X sec., ricostuito nella prima metà del XV sec., restaurato e ampliato successivamente, inglobando una delle torri del castello che funge da campanile, presenta delle forme caratteristiche: al posto delle classiche facciate propone una parete liscia, coronata da cinque finestre semicircolari, entro cui appaiono tre porte, di cui la centrale, più alta, è dotata di un frontone. L’interno a pianta rettangolare conserva notevoli tele del Bassano.
Castello degli Ezzelini, via Bonamigo, fortezza risalente al X sec., costruita dai vescovi di Vicenza, per volontà degli abitanti. Nonostante il nome il castello non fu mai abitato dagli Ezzelini, né da altri signori. In seguito il Castello fu ampliato e rafforzato. Oggi restano alcune parti delle torri e le tracce del secondo giro delle mura a cui, nel corso dei secoli, si sono sovrapposti altre costruzioni.
Palazzo Pretorio, piazza Guadagnin, costruzione del XIII sec. con portale in marmo rosato risalente al XVI sec. e facciata a bugne di diamante; sopra la porta sono incastonati due medaglioni raffiguranti le effigi dei fratelli Pandolfo e Carlo Malatesta, signori di Cittadella; ospitava le autorità del Comune di Padova e successivamente quelli di Venezia. Durante la recente ristrutturazionesono sono venuti alla luce pregevoli affreschi. Oggi il palazzo ospita alcuni uffici decentrati del comune e sede eventi culturali di carattere nazionale.
Piazza Garibaldi, situata dove anticamente c’era il fossato che costeggiava la prima cinta muraria, risalente al XII sec., chiamata dai bassanesi Piazzza della Fontana o “Piazza delle Erbe”, in quanto per secoli nella piazza si teneva il mercato degli ortaggi. Nel 1776 fu ridisegnata e sistemata, nel 1886, con l’arrivo della condotta idrica, fu inaugurata la fontana Bonaguro, posata quasi al centro della piazza, la quale all’epoca, in onore del sindaco prese il suo nome. Nella piazza prospettano:
Chiesa di San Francesco, costruzione in stile romanico, con facciata a capanna degli inizi del XIV sec. L’interno a croce latina conserva una preziosa “ annunciazione” di Gualtiero di Arpo; - il Museo Civico, aperto dal 1840, nell’antico convento annesso alla chiesa di S. Francesco, che comprende la sala capitolare con affreschi del XV sec. e il suggestivo chiostro del XV sec. che custodisce la collezione lapidaria; raccoglie collezioni di storia naturale, collezione di dipinti provenienti da chiese e conventi soppressi durante il periodo napoleonico. La pinacoteca conserva la più grande raccolta di opere di Iacopo Da Ponte chiamato il Bassano. Una sezione raccoglie disegni autografi di Antonio Canova,insieme all’epistolario, i bozzetti e numerosi suoi gessi. Ospita anche mostre temporanee; - la Torre Civica, risalente alla prima metà del XIII sec., residuo delle antiche fortificazioni, fornita di un orologio, costruito nel XVIII sec. e decorato alla sommità con rialzo apicale e merli aggiunti nel XIX sec.
Piazza Libertà, l’antica “piazza dei Signori”, 100 m da piazza Garibaldi, dove convergono tutte le vie del centro; vi si stagliano: - la chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XIV sec., in forme neoclassiche, restaurata completamente nel XVIII sec.; - il Palazzzo Municipale della fine del XVI sec. e l’adiacente Loggia di Piazza, XV sec. col quadrante azzurro dell’orologio e sulla facciata un S. Cristoforo di J. Bassano; - le due colonne con la statua del Leone di San Marco, simbolo della dominazione veneziana, e la statua di San Bassiano, patrono della città.
Piazzotto Montevecchio, antico centro cittadino all’epoca visconteadove stavano la Casa del Comune e le residenze degli ezzelini, chiamata “Piazza degli Zoccoli” dal nome del mercato che si teneva fino a metà del XX sec., vi prospettano il palazzo del Monte di Pietà del XVI sec. e l’aristocratica casa Michieli Bonato con una preziosa decorazione di Jacopo Bassano, ora conservata presso il Museo Civico.
Biblioteca civica e archivio comunale, in Galleria Ragazzi del ’99, costituita da numerose sale che fungono da biblioteca e da archivio comunale che conserva documenti, dal XIII a metà del XX sec.
Villa Fanzago, in via XI Febbraio 65, lontano dal centro storico, costruzione del 1925, in forme gotiche, voluta dalla aristocratica famiglia Fanzago, oggi di proprietà della Provincia di Vicenza, che restauro l’edificio vi ha trasferendo la biblioteca del Liceo Brocchi. 700 m più avanti si trova Villa Rezzonico, in via Cà Rezzonico 68/72 vicino all’antico borgo del Leon, costruzione del XVIII sec. attribuita a diversi architetti. Al suo interno nel salone principale sono esposte opere del Canova, altre sale ospitano collezioni di dipinti del XV - XVI - XVII sec., tra cui opere di Dosso Dossi.
Marostica
Ab. 10.035, marosticensi; altezza: m. 103 s.l.m.; provincia: Vicenza mappa Info Turista.: Pro Loco, P.zza Castello, 1 - T.: 0424 780643; P.S.H.: via Garziere, 42 – Santorso - T.: 0445 571021/ 0445 751111
Insediamento risalente alla preistoria, dove sono state rinvenute tracce più tarde di popolazioni Paleovenete. Le prime documentazioni ufficiali della città risalgono ai confusi avvenimenti accaduti dopo la caduta dell’Impero romano, quando si avvicendarono i governi degli ostrogoti, dei bizantintini, dei longobardi, i quali assegnarono il territorio di Marostica al Ducato di Vicenza. Successivamente fu dominata dai franchi, diventando feudo della Contea di Vicenza. Agli inizi del primo ventennio del X sec., causa l’invasione degli ungari, il territorio di marostica fu donato dall’Imperatore Berengario al vescovo di Padova. Alla metà del XII sec. diventò feudo degli Ezzelini; dopo molte dispute e battaglie e la morte di Ezzelino III, “il Tiranno”, nel 1259, Marostica tornò sotto il dominio di Vicenza solo per pochi anni; infatti, nel 1266 Padova ebbe il sopravvento e nel 1311 subentrarono gli scaligeri e Cangrande della Scala. Alla fine del XIV sec. arrivarono i Visconti, che governarono il territorio fino al 1404 quando tutto il territorio passò al dominio della Repubblica di Venezia e ne seguì le sorti.
Marostica è situata su un territorio pianeggiante e collinare, alle pendici dell’Altopiano di Asiago, dominata dall’alto dal maestoso Castello Superiore del XIV sec. di cui si intravedono i resti della cinta muraria e la porta turrita. Il centro storico è famoso per la sua Piazza Castello, disegnata a scacchiera, su cui si alza il merlato Castello Inferiore dei primi anni del XIV sec. Sulla piazza ogni due anni pari, nel secondo fine settimana di settembre si svolge con personaggi viventi la storica partita a scacchi per cui Marostica è definita nel mondo “la città degli scacchi”.
Da vedere
Percorso circa 4 km
Castello di Marostica, si tratta dell’insieme del castello Superiore e del Castello Inferiore, uniti da una cinta muraria di circa 2000 metri, distribuita intorno al colle Pausolino e la pianura sottostante, entro cui sorgeva la città. La costruzione dei due castelli risale agli inizi del XIV sec., mentre la cinta muraria alla fine, era l’epoca di Consignorio della Scala. Il Castello superiore è situato sul punto più alto del colle Pausolino e si sviluppa con una pianta a base quadrata, quattro torri ai lati e una grande torre centrale. Il Castello Inferiore invece, è disegnato a pianta rettangolare a ridosso di un grande Mastio. Le mura sono tutte merlate e caratterizzate da camminamenti di ronda, intervallati da 24 torresini, tre delle quali sono diventate le robuste porte: Vicentina a sud; Bassanese a est; Breganzina a ovest; tutte fornite di un “rivellino”. L’altra porta di Tramontana posta a nord, apre l’accesso al Castello Superiore. Dei camminamenti di ronda oggi è percorribile soltanto quello lato est. Veramente suggestiva è la via Calesello, la quale attraverso Porta Bassano costeggiando le alte mura conduce in centro storico.
Palazzo del Doglione, si alza sulla parte nord di piazza Castello, di fronte al Castello Inferiore, costruzione del XIII sec., in origine una fortezza con funzioni di casello daziario; nel periodo veneziano diventò sede della cancelleria, del Monte di Pietà e dell’armeria. Nel XIX sec. Torre e Palazzo subirono notevoli rifacimenti, nel 1930 furono completamente ricostruiti. Oggi il Palazzo ospita una filiale della Banca Popolare dell’Alto Adige e la biblioteca civica “Prospero Alpini”. La Torre è di proprietà comunale.
Sentiero dei Carmini, partendo dalle vicinanze della chiesa dei Carmini, nel centro storico, conduce al Castello Superiore, attraverso un parco meravigliosamente verde del Colle Pausolino.
Chiesa di Santa Maria Assunta, via Prospero Alpini 32, la sua origine si perde nel tempo, probabilmente risale all’VIII sec., quando fungeva da pieve battesimale di Borgo Giara, primo nucleo urbano di Marostica; nel XIII sec. diventa chiesa arcipretale, intorno alla metà del XV sec. viene ampliata e intorno alla fine del X VII sec. viene riedificata e consacrata nel 1701. Ha una forma barocca con colonne binate di ordine corinzio; il campanile fu costruito nel 1711 e successivamente impreziosito da una meridiana e un orologio. L’interno, a tre navate, è caratterizzato da otto altari, mentre il soffitto presenta meravigliosi affreschi tardo ottocenteschi.
Villa delle Laste Favero – Raselli, via Marsan 13, poco fuori dell’abitato, costruita nel XVI sec. e acquistata nel 1765 dal letterato Natale Dalle Laste. Fu restaurata agli inizi del XX sec. con l’inserimento di note architettoniche in stile liberty, che hanno procurato un grandioso effetto scenografico. A destra del cortile prospetta l’Oratorio di San Girolamo.
Asiago
Ab. 6.233, asiaghesi/ slegar; altezza: m. 1.001 s.l.m.; provincia: Vicenza mappa Info Turista.: IAT, P.zza Carli, 56 - T.: 0424 462221; P.S.H.: via Martiri di Granezza, 42 - T.: 0424 604111
Territorio abitato fin dall’epoca preromana e poi da migrazioni di popolazioni tedesche, l’antica Axiglagum viene citata per la prima volta nei primi anni del XIII sec. Risale al 1310 la costituzione della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, tra i primi governi democratici della storia, di cui Asiago fu la capitale. Con l’avvento dell’Impero napoleonico, nel 1807, i francesi abolirono l’indipendenza e la sovranità, assoggettando l’intero territorio, che seguì le sorti delle sfortune napoleoniche. Dopo il congresso di Vienna passò all’Austria, quindi partecipò alle guerre per l’indipendenza e l’Unità d’Italia, diventando parte del Regno d’Italia. Durante la prima guerra mondiale fu teatro di pesanti bombardamenti e completammente rasa al suolo. Fu ricostruita immediatamente dopo la fine della guerra.
Asiago è posta al centro dell’omonimo altopiano, è il più importante centro urbano del territorio, uno speciale borgo di montagna dove domina lo stile tradizionale con stradine acciottolate, eleganti palazzi storici e straordinari complessi religiosi. Nel centro storico si aprono caffè, boutique, botteghe dove sono esposti i prodotti tipici locali. In Piazza Carli si può vedere la statua del Fauno e, a pochi metri, in piazza Risorgimento, la suggestiva chiesa di S. Rocco. Dopo la ricostruzione post bellica Asiago è diventata una località di villegiatura frequentata sia in estate che in inverno. Meta ideale del trekking per l’ampia offerta di sentieri escursionistici e per la bellezza naturale del suo paesaggio, circondato dalle alte cime alpine, da vasti boschi, laghi alpini e prati fioriti. Il territorio è noto come l’altopiano dei Sette Comuni, di cui fanno parte: Asiago, Rotzo, Enego, Foza, Roana, Gallio, Lusiana.
Da vedere
Parco Millepini, Parco Brigata Regina, viale della Stazione, oasi verde nel cuore del paese. Più avanti è situato il Pala Hodegart stadio del ghiaccio che ospita le partite di Hockey della squadra locale che gioca nella ICE hokey League.
Duomo, in piazza G. Carli, fulcro cittadino, chiesa dedicata a San Matteo, con una maestosa facciata e alto campanile. L’interno decorato da preziosi affreschi presenta ricchi altari e una Pala di Jacopo Bassano.
Sacrario Militare, in piazzale degli Eroi, chiamato Ossario del Leiten, raggiungibile dal centro con una passeggiata di circa un chilometro, imponente costruzione a pianta radiale che raccoglie migliaia di caduti italiani e austroungarici. In un edificio attiguo si trovano raccolti documenti, fotografie e cimeli rinvenuti sui campi di battaglia.
Osservatorio astrofisico, in via Osservatorio Astronomico 8, circa 5 km dal centro, è gestito dall’Università di Padova.