Puglia, itinerario n. 4/2024
Dalle coste adriatiche dell’alto Salento a quelle nordorientali del mar Jonio, Brindisi - Taranto: Brindisi - Mesagne - Oria - Francavilla Fontana - Taranto
Itinerario: da Brindisi a Taranto in 3 tappe
Località: Brindisi – Mesagne – Oria - Francavilla Fontana - Taranto.
Stagione: tutte. Tempo: tre giorni. Lunghezza: Km. 77
I) Brindisi
II) Brindisi – Mesagne – Oria - Francavilla Fontana, km 40
III) Francavilla Fontana - Taranto Km 37
Questo intenso itinerario pugliese, baciato dal sole, si snoda perlopiù sulla strada statale 7 Via Appia, che a grandi linee segue l’antica strada consolare romana, la regina viarum, che collegava Roma a Brundisium, l’odierna Brindisi. Oggi, la Strada Statale 7 che, nel tratto fra Brindisi - Taranto, è una comoda superstrada a carreggiate separate, connessa alle altre strade provinciali e alla viabilità locale, ci ha permesso, in poco tempo, la “traversata” dal Golfo di Brindisi, sulla costa adriatica dell’Alto Salento, al Golfo di Taranto nell’alto Mar Ionio; dalla pianura salentina alle gravine delle basse Murge.
Si parte da Brindisi, costa nord-orientale del Salento, dove piazza Duomo fa da incipit ben augurale a questo viaggio, tra vestigia eccezionali, indescrivibili testimonianze architettoniche e notevoli esempi di ingegneria moderna.
Raggiungiamo Mesagne, illuminata dai riflessi barocchi dei suoi magnifici edifici; poi Oria con il suo Castello svevo e le scenografiche chiese barocche; Francavilla Fontana, con le sue piazze, degne protagoniste rinascimentali; infine, Taranto, la “città dei due mari”, naturale balcone sull'omonimo golfo, il cui centro industriale siderurgico e petrolchimico ha inciso e tuttora incide su paesaggio e ambiente. Taranto però, definita la Città dei due mari, naturale balcone sull'omonimo golfo, non è solo stabilimenti industriali. Per la sua peculiare posizione a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo, dove si sviluppa la maggior parte dell’insediamento urbano, merita senz’altro una visita. Il borgo antico e la città Nuova rappresentano musei a cielo aperto. Le testimonianze storiche e artistiche, la bellezza e luminosità di edifici e scavi archeologici che travalicano il tempo prendono il sopravvento, abbagliando la sensibilità di ognuno.
Brindisi
Ab. 82.382, brindisini; altezza: m. 13 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: I.A.T., Lungomare R. Margherita; T.: 0831 523072/ 562126; Info Point: IAT, via Duomo 20 - T.: 0831 229784; P.S. H.: Strada Statale 7 per Mesagne - T.: 0831 508573; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
L’antica Brundisium, di origine messapica, era un centro portuale di notevole importanza durante la dominazione romana, tanto da essere collegata a Roma attraverso la via Appia e Traiana. Era il più importante porto di arrivo e partenza dei traffici per la Grecia e l’Oriente. Dopo la caduta dell’Impero Romano fu sottomessa ai goti nel VI sec., ai longobardi nel 674; saccheggiata dai saraceni nell’838; liberata dai bizantini, i quali, nell’XI sec., si impegnarono nella sua ricostruzione. Rifiorì gradualmente come centro marinaro sotto nell’XI sec., sotto il dominio dei normanni, poi degli svevi, quando riottenne la sede episcopale, fu eretta la nuova cattedrale e un nuovo castello, diventando scalo importante per le Crociate e sede di una delle due zecche del regno di Sicilia. Intorno alla metà del XIII sec. passò agli angioini; fu parzialmente distrutta, a metà del XV sec. da un terremoto e ricostruita, poi subentrarono i veneziani dal 1496 al 1509; col passaggio successivo agli spagnoli iniziò un lento declino, fino all’avvento dei Borbone, i quali con Ferdinando I diedero un certo impulso all’economia locale, riattivando il canale d’uscita del porto interno e risanando le paludi vicine alla città. L’annessione al regno d’Italia, 1860, e l’apertura del Canale di Suez, 1869, riportarono la città agli antichi splendori, diventando il terminale preferenziale per la “Valigia delle Indie” percorso internazionale che collegava Londra a Bombay, 1870 – 1914. Durante la Seconda guerra mondiale fu sede del comando alleato del Basso Mare Adriatico; dal settembre del 1943 al febbraio 1944 divenne sede temporanea del governo italiano.
Brindisi è situata in una strategica posizione sul mare Adriatico, a nord est della pianura salentina, dispone di un porto dalla particolare caratteristica a testa di cervo e conserva importanti testimonianze artistiche e monumentali dall’antichità all’età moderna. Scrigno di tesori dell’arte e naturalistici che hanno ispirato poeti e scrittori. Noi ricordiamo la citazione forse più sentita tra quelle dedicate alla città, composta dall’imperatore Federico II di Svevia: “Filia solis, ave, / nostro gratissima cordi.
Da vedere
Per lo straordinario patrimonio artistico, distribuito nella città, abbiamo individuato, per i viaggiatori, due percorsi virtuali da seguire, considerata la rispettiva lunghezza, in tappe separate, intorno al centro storico e oltre, attraverso strade e piazze, edifici e tesori artistici unici al mondo:
Percorso I: Km 2,8 in h. 0,38’ dalla piazza medievale del Duomo, testimone del tempo, dove risplendono la Loggia di palazzo Balsamo, il Portico dei Templari, la ristrutturata cattedrale romanica, attraverso gli stretti vicoli, alla Chiesa di S. Paolo Eremita e ancora la Chiesa di S. Giovanni al Sepolcro, poi quella di Santa Maria degli Angeli e la chiesa di San Benedetto, fino all’antica Porta Mesagne, vicino alla quale si trovano il Bastione Carlo V, entrambi residui delle vecchie cinte murarie, e i resti delle Vasche Limarie, vere e proprie cisterne di acqua di epoca romana. Dal Castello Federiciano si ritorna verso il quartiere “degli spagnoli”, dove regna la chiesa barocca di Santa Teresa, poco oltre le magnifiche e classiche Colonne romane, aprono dall’alto la vista sul canale sottostante; poi giù dalla scalinata per la splendida passeggiata di viale Regina Margherita da cui si riesce a vedere, sulla sponda opposta, il maestoso Monumento al Marinaio.
Piazza Duomo, dove si stagliano la Loggia del palazzo Balsamo del XIV sec., un balcone su mensole preziosamente decorate appartenente probabilmente all’antica zecca angioina; il Portico dei Cavalieri Templaridel XIII sec., oggi ingresso del Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo, il quale conserva una preziosa raccolta di reperti dell’area brindisina; il Duomo, antica chiesa romanica eretta tra l’XI e il XII sec., ristrutturata nel XVIII sec., che conserva l’antica pavimentazione; il Palazzo Vescovile del XVIII sec.;
Chiesa di S. Paolo Eremita, in vico De’ Vavotici, raro esempio di gotico pugliese, eretta dai francescani sul finire del XIII sec. e completata nel 1322. All’interno, a navata unica conserva preziosi altari barocchi arricchiti da interessanti dipinti e affreschi del XIV sec. Adiacente si trova i Museo diocesano.
Chiesa di San Giovanni al Sepolcro, nella via omonima, complesso a struttura circolare, costruito intorno all’XI sec. dai templari, conserva un portale scolpito con protiro; all’interno è ornato da pitture a fresco del XIV sec. di stile bizantino con influssi gotici; sulla parete d’ingresso rilevante l’immenso Giudizio Universale di Rinaldo da Taranto.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in via Ferrante Fornari, costruita in forme barocche nel XVII sec. con pianta a croce latina e navata unica, nelle cui cappelle laterali sono conservate pregevoli opere pittoriche e scultoree.
Chiesa di San Benedetto, in via Marconi, costruita sul finire dell’XI sec., in seguito ristrutturata. Di forme romaniche si individua il lato sinistro con portale a rilievi, le colonne interne e la maestosa torre campanaria. Pregevole il chiostro del convento adiacente, porticato a belle polifere.
Porta Mesagneo Carlo V, in via C. Colombo, si alza nel punto in cui arrivava l’antica via Appia, costruita intorno alla metà del XIII sec. a fornice unico, per volontà di Federico II, sulle fondamenta di epoca romana volute da Marco Antonio, inserita nel perimetro murario del XVI sec. creato da Carlo V. Adiacenti alla Porta si trovano: il Bastione Calo V del XVI sec. e le Vasche Limarie, cisterne di “decantazione e sedimentazione” delle acque provenienti da pozzi esterni alla città, che per la pressione riuscivano ad alimentare alcune fontane della città. Le Vasche erano la parte terminale dell’acquedotto costruito dai romani che dal Pozzo di Vito, zona a circa 10 km a ovest della città, portava l’acqua all’antica Brundisium.
Castello Svevo, in via dei Mille, voluto da Federico II nel 1227, costruito su un tratto portuale del Seno di Ponente, successivamente ampliato da Ferdinando I d’Aragona e da Carlo V. Conta di un Maschio a forma quadrata circondato da torri cilindriche e baluardi. Nel Castello è oggi conservata la famosa “Catena Angioina”, la quale, tra due torri costruite ai lati del canale, con un sistema di ingranaggi veniva tesa per chiudere l’accesso al porto in caso di pericolo.
Chiesa di Santa Teresa, nella omonima piazza, nel quartiere “degli spagnoli”, costruita in stile barocco tra il 1670 – 1700; all’interno conserva pregevoli dipinti e una statua in pietra di San Francesco di Paola. In fondo alla piazza, sul lungomare della città, è situata la Fontana dell’Impero del 1940.
Colonne romane, in via Colonne, su un terrazzo che si apre sul Seno di levante del porto, ad esso collegato da una ripida scalinata, si stagliano una colonna di 19 m del III sec. con capitello a figure, e la base di un’altra colonna che, caduta a terra nel 1528, fu trasferita a Lecce. Gli storici riportano che le due colonne segnavano il termine della via Appia. Dalla piazzetta si apre la vista fino al Castello alfonsino o aragonese, conosciuto come Forte a mare, del XVI sec. sull’isola di S. Andrea, che chiude il porto esterno, collegato a quello interno dal canale Pigonati.
Viale Regina Margherita, passeggiata lungo la banchina portuale da cui si può ammirare, la sponda opposta del canale dove si trovano: il Villaggio dei pescatori e l’enorme Monumento al Marinaio d’Italia, tra le visite consigliate nel nostro itinerario II.
Percorso II: Km 5,5 in h. 1,15’ dall’Area archeologica di San Pietro degli Schiavoni, all’Area archeologica di via Casimiro; da piazza della Vittoria per ammirare la particolare Fontana De Torres alla chiesa di Santa Lucia, poi quella Rettoria del SS Crocifisso, adiacente a Porta Lecce e Bastione di Levante; ancora oltre il Bastione San Giacomo, tutti resti delle antiche cinte murarie della città, fino alla Fontana Tancredi, vera testimonianza delle civiltà succedutesi nel territorio. Più oltre, da via Cicirielli, conviene usare l’auto, si raggiungono: prima, il Museo etnico del Salento; quindi, il caratteristico Villaggio dei pescatori; infine, il grandioso Monumento al Marinaio d’Italia.
Area archeologica di San Pietro degli Schiavoni, sotto il nuovo Teatro Verdi, in cui sono visibili: una strada lastricata di età romana e le abitazioni, le botteghe e le terme che vi si affacciano.
Area archeologica di via Casimiro, all’incrocio con via Muscettola, dove sono visibili i resti di un edificio pubblico romano
Fontana De Torres, in piazza della Vittoria o del Mercato, centro cittadino, costruita nel 1618, durante il periodo spagnolo, serviva per fornire l’acqua necessaria al mercato che vi si svolgeva e da cui prese il nome.
Chiesa della Santissima Trinità o di Santa Lucia, nella via omonima, risalente all’XI – XII sec., rimaneggiata più volte. Delle forme romaniche conserva il fianco destro ad archi e una preziosa cripta decorata con pitture a fresco del XII – XIV sec.
Chiesa del Cristo o Chiesa Rettoria del Santissimo Crocifisso, in via Cortine, della metà del XIII sec., si alza adiacente alla Porta Lecce. Caratteristica si presenta la fronte con conci alternati bianchi e grigi e il delicato rosone. All’interno conserva preziose sculture in legno del XIII sec.
Porta Lecce e Bastione di Levante, altro punto di accesso alla città, progettato da Ferdinando d’Aragona, completata nel 1464 e ampliata nel 1530 da Carlo V.
Bastione di San Giacomo, in via Nazario Sauro, fortificazione eretta dagli svevi e ristrutturata dagli aragonesi nel XVI sec., a forma pentagonale con parapetti, merlature e camminamenti di ronda. Oggi di proprietà comunale ospita mostre e manifestazioni culturali.
Fontana Tancredi, sulla strada provinciale per San Vito, vicino all’ingresso della città lato nord ovest, sul percorso dell’antica via Traiana, è situata la monumentale costruzione, eretta sul sito di una vecchia fontana romana nel 1192, per volontà del Re normanno Tancredi di Sicilia, più volte restaurata. L’ultimo intervento risale al 1998 – 1999. La fontana serviva per abbeverare gli animali da trasporto che arrivavano in città e per fornire l’acqua di irrigazione ai campi della zona. A circa 2,5 km ci si immerge nel Parco del Cillarese.
Museo Etnico della civiltà salentina“Agrilandia Museum”, in via Ettore Ciciriello, 8, museo etnico in cui sono conservate sculture lignee e di pietra, reperti e strumenti e attrezzi di lavoro che rappresentano la storia e la cultura salentina.
Villaggio dei pescatori, in via Maresciallo Millo, angolo storico e pittoresco della città, dove è rimasta intatta l'antica atmosfera marinara della pesca, fatta con “Skifarieddu" e "Cuenzu", lampare e remi. Qui il tempo si è fermato e il mare, i colori, le barche diventano protagonisti, insieme ai pescatori. Più avanti sulla stessa via si staglia il maestoso Monumento al marinaio d’Italia, alto 53 m, a forma di timone, del 1933, raggiungibile, dalla sponda opposta, con traghetto.
Nei dintorni
Chiesa di Santa Maria del Casale, poco fuori dall’abitato cittadino, in contrada Baroncini, circa 5 km a nord, si trova questo notevole complesso romanico – gotico voluto da Flippo d’ Angiò, intorno alla fine del XIII sec. Notevoli sono i rivestimenti esterni effettuati con fasce e disegni ornamentali di pietre bicolori e dalla fronte cuspidata e profilo pensile. All’interno è conservato un interessante ciclo pittorico
Le Torri costiere di avvistamento: Torre Testa a circa 14 km, a nord ovest, costruita nel 1568; Torre di Punta Penna, circa 11 km a nord, del XVI sec., all’interno del Parco naturale comunale di Brindisi Punta Penne Punta del Serrone; Torre Mattarelle, circa 14 km a sud est, del XVI sec., quasi del tutto in rovina, sorge nel Parco naturale regionale Salina di Punta della Contessa.
Riserva naturale regionale orientata Boschi di Santa Teresa e dei Lucci, a circa 11 km a ovest, inserita nell’elenco dei siti di interesse comunitario, la cui caratteristica è l’estensione dei boschi, circa 65 ha, di sughera, specie rara sull’intera costa adriatica.
Carovigno, circa 28 km a nord ovest, con l’Oasi di Torre Guaceto, a circa 20 km a nord ovest, e l’abitato di Torre Santa Sabina a circa 25 km a nord ovest.
Manifestazioni
I maggiori eventi sono legati alle feste religiose, fra tutte ricordiamo: la Festa del Corpus Domini con processione del “cavallo parato”, in giugno; la Festa dei SS. Teodoro e Lorenzo, patroni della città, primo sabato e domenica di settembre.
Gastronomia
Il principale piatto locale è costituito dalla pasta fresca di vario tipo: orecchiette, strascinati, fettuccine lisce o arricciate, cavatelli, ravioli con ripieno di ricotta/ Cagghiubbi/ brasciole, involtini di carne di cavallo con ripieno di formaggio/ turcinieddi, interiora di agnello o capretto allo spiedo/ puddica, una sorta di focaccia al pomodoro/ agnello allo squero/ carduncieddi/ alici arriganate/ prodotto tipico del territorio è il carciofo brindisino, senza spine e di colore violaceo, ottimo per venire conservato sott’aceto, e ancora: le cime di rapa, le bietole, il cardo, i peperoni, le melanzane, le zucchine, le cicorie, gli asparagi, i lampascioni, i capperi, i pomodori/ fagioli, ai ceci e alle lenticchie/ Tra i formaggi: il caciocavallo, il cacio ricotta e la caciotta/ di qualità superba è l’olio d’oliva, insieme al pane casereccio, alle friselle e tarallini/ la cotognata/ cupetta, specie di torrone a base di mandorle tostate/ mustuazzeli, dolci ricoperti di cioccolato/ Latte di mandorla e limoncello.
da non perdere
Fave ‘ncapriate, una sorta di fave in purè, accompagnate da cicorie selvatiche e da pezzi di pane abbrustolito/ Purpetti e brascioli, involtini di carne, con stacchioddi, le orecchiette condite con il loro sugo, naturalmente queste ultime vanno servite come primo piatto/ Zuppa di pesce alla brindisina/ Taiedda di riso, patate e cozze / cozze racanate, gratinate/ Purpu alla pignata/ fichi secchi preparati con le mandorle/ le marmellate di arancia e limone e quella di fichi.
Vini
Brindisi rosso Doc/ Brindisi rosso riserva Doc/ Brindisi rosato Doc/ Ostuni Ottavianello Doc/ Lizzano Negroamaro Superiore Dop/ Salice Salentino Doc/ Copertino Riserva Doc
Alberghi
Best Western Hotel Nettuno ****, via A. Titi, 41 – 0831 550194
Ibis Styles ***, viale Aldo Moro, 66 - 0831 583688
Cairoli Exclusive Rooms & Suite ***, Piazza Cairoli, 5 – 342 5651475
Ristoranti
La Locanda del Porto, via Montenegro, 20 - 0831 568181
Cascipò, via S. Benedetto, 45 - 0831 528348
Trattoria Siamo Fritti, Piazza Mercato, 19/22 – 348 0086316
Parcheggi
Piazzale largo Guglielmo da Brindisi
Via Spalato, 47
Via Nazario Sauro, 7
V.le Aldo Moro, 73
Via Annunziata, 61 · 0831 560512
Via Bezzecca, 61 · 346 478 6332
Via S. Dionisio, 5 · 0831 590457
Parking MyCar, Via Cappuccini, 1 · 379 276 8690
Parcheggio aeroporto Brindisi | ParkinGO, Via Provinciale S. Vito, 237/1 · 02 7979
Via Benedetto Brin,
Parcheggio Passarelli Pula, SP79 · 0831 573076
P.za Artemisia Gentileschi
Europarking, Via Tor Pisana, 102 · 380 471 5081
Piazza delle Capitanerie di Porto 1865 -2015
Parcheggio multipiano, 1/F, Strada per Montenegro, 1/E, Contrada Montenegro, 1 · 0831 453282
Via Mattonelle, 56
Via Filomeno Consiglio, 1
Cruise Brindisi Casale, Via Provinciale S. Vito, 273/1 · 0831 198 1836
Via Santi, 12
Mesagne
Ab. 26.120, mesagnesi; altezza: m. 72 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: via Roma, 4 - T.: 0831 732285; P.S. H.: via del Panareo, 35 - T.: 0831 739328; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
Insediamento dell’età del ferro abitato dagli Iapigi, dal VI al III sec. a. C. diventò un centro messapico. Durante la dominazione romana fu una importante villa sulla via Appia. Con l’avvento dei longobardi la villa fu posta sotto il feudo della città vicina di Oria. Sotto i normanni passò al principato di Taranto. Tra il XII e il XIII sec. si nota la presenza di una ristretta comunità greca e le prime donazioni sveve. L’evoluzione del borgo si ebbe tra il XV e il XVII sec. per l’interesse di nobili come il principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini del Balzo, feudatari locali e degli ordini monastico militari.
Mesagne, candidata, nel 2022, alla manifestazione istituzionale “Capitale italiana della Cultura 2024” è stata insignita del premio “Capitale pugliese della Cultura 2023”, titolo istituito dalla regione Puglia per premiare le città pugliesi insignite o finaliste all’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura. La città si presenta ai visitatori con un aspetto scenografico unico, da Piazza Vittorio Emanuele II, attraverso Porta Grande, eretta nel 1784, si accede al magnifico borgo antico, che conserva intatti i suoi tesori storici e artistici. Le sue piazze, gli edifici dai pregiati portali ed eleganti balconi, le chiese dalle ardite architetture barocche, le strette vie del centro storico, persino la pavimentazione, sono il segno di quella ricostruzione urbanistica, che nel Seicento la trasformò da città fortezza a città barocca.
Da vedere
Percorso:circa 3,8 km in 0,54’
Tempietto di San Lorenzo martire, in vicolo S. Lorenzo, all’ingresso della città, provenendo da Brindisi, costruzione antica, che risale al periodo paleo – cristiano (V – VI sec.). Lo stato in cui si presenta oggi, manca la facciata, è dovuto ai vari lavori succedutisi di ricostruzione e restauro, che hanno sostituito la copertura originale, probabilmente crollata nel XVI sec., con l’attuale volta a botte. I lati furono rifatti nel XVII sec. per allargare le navate laterali. Il risultato che vediamo è quello di una chiesa protoromanica del IX – X sec., con impianto basilicale che si sviluppa a tre navate con abside triconca a cupola. Dopo essere diventata, intorno alla metà del XIX sec., un deposito comunale, la chiesa è stata riconsacrata e riaperta al culto nel 1998.
Basilica – Santuario della Vergine SS. del Monte Carmelo, in piazza S. Michele Arcangelo, antica costruzione risalente al IX sec. su una preesistente cripta paleocristiana. Presenta una facciata semplice di forma romanica con un prezioso portale ad arco a sesto acuto, al cui centro è posta una lunetta affrescata con l’immagine della Madonna. All’interno, dell’impianto romanico a tre navate resta soltanto una colonna con capitello corinzio. Nel XVII sec. è stata ampliata con l’aggiunta delle cappelle laterali in forme barocche, con altari ricchi di intarsi e stucchi.
Piazza Vittorio Emanuele II, vi si staglia la Chiesa dell’Arciconfraternita dell’Immacolata, costruzione probabilmente del XVIII sec. la cui struttura è realizzata in conci di carparo, priva di decorazioni. Alle spalle sul lato destro si erge il piccolo campanile a vela. Alla chiesa è collegato il convento dei francescani. In bella vista il Castello normanno svevo, costruzione dell’XI sec., ampliata nel XV sec. e ristrutturata nel periodo barocco. Sulla piazza insiste la Villa comunale Umberto I, giardino pubblico di circa 15.000 mq, a ridosso del centro storico.
Piazza Orsini del Balzo, scenografico e affascinante spazio a forma di cuore, classico impianto di stile barocco, ora impreziosita dalla sua restaurata pavimentazione, contribuisce ad arricchire la città di Mesagne di pregi storici e urbanistici. La piazza è abbellita dalla Chiesa di Sant’Anna, eretta per volontà della principessa Vittoria Capano, intorno alla fine del XVII sec.; in forme barocche e l’interno a navata unica, conserva due pulpiti lignei del XVIII sec. e alcune statue in cartapesta del XIX sec. Palazzo Cavaliere, si staglia vicino, edificio di proprietà della curia, presenta un pregevole portale, stretto tra lesene con capitelli di ordine corinzio e trabeazione su cui appoggia l’elegante balconata in pietra; un insieme di linee e segni che richiamano le forme rinascimentali; oggi sede del Museo di Arte Sacra. Dalla piazza si accede all’ingresso del Castello normanno svevo, magnifica fortificazione dell’XI sec., che ospita il Museo del territorio Ugo Granafei, dove sono conservati preziosi reperti archeologici. Anche il bel giardino della chiesa Matrice, chiuso tra le mura del complesso, lambisce la suggestiva piazza.
Chiesa Matrice, in piazza IV Novembre, la collegiata simbolo della cittadina, ricostruita a metà del XVII sec. in forme in forme barocche, fu ristrutturata dopo il terremoto del 1743. Il magnifico portale del XVI sec. è sostenuto da quattro piccole colonne con capitello corinzio. L’interno a croce latino si presenta a navata unica. Conserva importanti opere d’arte. Nella piazza si alza la ristrutturata Torre dell’Orologio.
Piazza G. Garibaldi, poco fuori le mura, vi accede superando l’antica Porta Piccola, ormai abbattuta per far posto alla città moderna, dove comunque, resta il fulcro del centro storico, in cui si stagliano il Municipio e la barocca chiesa di Santa Maria di Betlemme, la cui immagine attuale è dovuta ai lavori ultimati nel 1738, che ampliavano l’antica chiesa di Santa Maria della Sanità, che custodiva l’icona dedicata a Santa Maria in Bethlem, la quale nel lontano 1526, secondo la tradizione assicurò la salvezza dei cittadini dalla pandemia di peste allora circolante nel territorio. All’interno sono conservate preziose opere d’arte.
Teatro Comunale, in via Ferdinando Svevo, costruito sul finire del XIX sec. in forme neoclassiche. Inaugurato nel 1895, fino al 1920 ospitò numerosi spettacoli, negli anni successivi a causa di varie criticità venne chiuso. Soltanto nel 1990 un nuovo progetto ha permesso il completo recupero che ha portato alla nuova inaugurazione dell’aprile del 2000. Proprio di fronte al Teatro, sul breve declivio lastricato in pietra, si alza Porta Nuova, costruita agli inizi del XVII sec. e ricostruita nel 1702, da cui si rientra nel centro storico.
Chiesa dei Santi Cosimo e Damiano, in via Luca Antonio Resta, 21, costruita tra il XVII e il XVIII sec., crollò nel 1722. Ricostruita e decorata a stucchi rimase incompleta, ha una pianta esagonale e due porte sulla facciata, la quale si sviluppa su tre lati del complesso. All’interno conserva alcune opere pregevoli del XVII e XVIII sec.
Chiesa Mater Domini, in via Maja Materdona, costruzione in stile rinascimentale i cui lavori iniziarono nel 1598 e furono completati con la cupola maiolicata su tamburo cilindrico nel 1740. L’interno ha una pianta a croce greca; sull’altare maggiore di forme barocche conserva l’icona della Vergine col Bambino di origini medievali. Sulla stessa via, poco prima di raggiungere la chiesa, si alza l’eclettica costruzione del Calvario.
Nei dintorni
Carovigno, 22 km a nord ovest e San Vito dei Normanni, circa 15 km nella stessa direzione;
Manifestazioni
I maggiori eventi sono legati alle feste religiose, ricordiamo fra tutte quella patronale della Madonna del Carmine che si celebra il 15 luglio; quella del “Culto della Madonna di Febbraio” 19 – 20 febbraio.
Gastronomia
Stacchioddi, orecchiette al ragù/ polpette riso patate e cozze/ fave con pezzi di pane/ peperoni, cicorie, lampascioni cotti/ polpo lesso/ seppie/ focaccia ripiena di cipolla e olive/ petttole/ purcidduzzi, dolci natalizi a forma di gnocchetti/ mustazzueli, dolcetti a base di farina, zucchero, mandorle limone cannella e miele, ricoperti di cioccolato/ cartellate/ puddiche con l’uovo lesso al centro
Da non perdere
Melanzane ripiene/ parmigiana di zucchine/ cozze ripiene e rrcanate/ turcineddi, involtini di frattaglie di agnello alla brace/ brascioli, involtini di carne al sugo// bocconotti, dolcetti di pasta frolla ripieni di cioccolato e mandorle/
Vini
Lizzano Negroamaro Superiore Dop/ Salice Salentino Doc/ Copertino Riserva Doc
Alberghi
Hotel Blue Rose’s ***, via G. Marconi, 166 – 0831 774939
Tobacco Suite ***, via Federico II Svevo, 3 – 0831 1792198
B & B La Corte degli Spada, piazza Criscuolo, 6 – 329 4827257
Ristoranti
Osteria del Leone, via Albricci, 2 – 346 5929693
L’Incontro, via Manfredi Svevo, 43 – 0831 778721
La Forchetta Salentina, Piazza Vittorio Emanuele II, 2 – 0831 1622174
Oria
Ab. 14.462, oritani; altezza: m. 166 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: Pro Loco, via Pasquale Astore, 31 - T.: 0831 845939; P.S. H.: Brindisi, Strada Statale 7 per Mesagne - T.: 0831 508573; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
Antico e importante centro messapico, col nome di Hyria o Uria diventò un municipio romano. Nel medioevo fu un uno snodo molto conteso, più volte distrutta, intorno al X - XI sec. vi si insediò una comunità ebraica numerosa, e fu sede episcopale, appartenendo al principato di Taranto. Subì le dominazioni successive di bizantini, longobardi, normanni, svevi, angioini e spagnoli.
Oria riveste notevole importanza per il suo patrimonio archeologico e il suo suggestivo centro storico, le cui case intonacate di bianco fanno da fulcro alla pianta urbana medievale del paese, attraversato da vicoli e scalinate, che conducono alla Basilica Cattedrale e al maestoso Castello Svevo di Federico II.
Da vedere
Percorso: circa 4,1 km in 0.58’
Porta degli Ebrei, in piazza Shabbettai Donnolo, chiamata anche porta Taranto, accesso al centro storico tra viuzze tortuose che si incuneano tra piccole case, ornate di balconcini quasi invisibili, e botteghe.
Chiesa di San Francesco di Paola, in Via Dragonetti Bonifacio, fuori le mura poco oltre la Porta degli Ebrei, eretta nel 1580 in stile rinascimentale, con il convento adiacente; sopra la cripta di San Barsanofio, patrono della città. All’interno custodisce opere d’arte pregevoli.
Parco archeologico urbano, in piazza Lorch, si trovano i reperti tombali della comunità ebraica del I sec. d. C. Nella stessa piazza si alza la Chiesa di San Domenico, eretta intorno alla fine del XVI sec., subì notevoli rifacimenti nel XVIII sec. L’interno a croce latina conserva splendidi altari barocchi del XVII sec. e preziosi dipinti.
Basilica Cattedrale di S. Maria Assunta, nella piazza omonima, del XVIII sec., presenta una pregevole facciata in stile barocco e cupola adornata con tegole smaltate. Alle spalle della chiesa si trova la Torre Palomba, antica fortificazione probabilmente di origine messapica, ristrutturata e modificata più volte nel corso del tempo.
Palazzo Martini, in piazza D. Albanese, edificio del XVIII sec. in forme barocche, oggi è sede di eventi e manifestazioni culturali;.ospita il Museo Archeologico di Oria e dei Messapi, che conserva importanti reperti delle civiltà succedutesi nel territorio degli antichi messapi, tra il Mare Jonio e l’Adriatico.
Palazzo vescovile, Largo Cattedrale, vicino al Castello svevo, costruito tra il 1564 -1670, presenta alcuni preziosi elementi architettonici consistenti in colonne marmoree e capitelli di epoca greca e romana; all’interno si aprono splendidi soffitti affrescati, attribuiti alla scuola di Raffaello.
Chiesa di San Benedetto, dedicata a Maria Santissima del Ponte, in via Castello; la costruzione attuale, in forme barocche, risale alla metà del XIX sec., con annesso monastero del XVII sec. rifatto sul sito di un altro più antico, San Barbato costruito nel 1123 per volontà della principessa Costanza d’Altavilla.
Castello, nella via omonima, costruito nel 1233, sul luogo dove sorgeva l’antica acropoli cittadina per volere di Federico II, ampliato nel 1300, successivamente ristrutturato più volte. Presenta un maschio quadrato, poi le due torri circolari, alzate dagli angioini, quella del Salto e del Cavaliere; una spaziosa piazza d’armi a forma triangolare racchiusa da un recinto triangolare merlato e delimitato da tre torrioni; nella parte est è situata la Cripta dei SS. Crisante e Daria, che probabilmente era l’antica cattedrale del IX sec. oggi appartiene a una società privata.
Parco Montalbano, situato sotto il Castello, in via G. Renato Lombardi, in forme italiane del XVIII sec., lungo la sua passeggiata, un belvedere lastricato, si apre la vista sull’intera cittadina. Nel parco sono visibili gli scavi archeologici relativi all’antica città bizantina.
Sulla stessa via si staglia la splendida Chiesa di S. Giovanni Battista, originaria costruzione romanica, inglobata nel XVII sec. in un grande complesso barocco in cui dominava il monastero dei frati celestini. Agli inizi del XX sec. il convento fu abbattuto e costruita la scuola elementare "E. De Amicis". Davanti alla chiesa, nella notte tra il 23 e il 24 giugno di ogni anno, si svolgeva il popolare “ballo di S. Giovanni”, che richiamava l'attenzione dei numerosi centri vicini. Ritenuto immorale, nel XVI sec. fu vietato. Oggi la chiesa ospita manifestazioni espositive ed eventi.
Museo archeologico Milizia, in via Epitaffio, ospitato nei locali della Biblioteca Civica De Pace Lombardi, conserva preziosi reperti del IV - II sec. a.C.
Chiesa di S. Francesco d’Assisi, in via Sen. Martini, la costruzione attuale risale all’epoca barocca, sul sito dove esisteva una chiesa basiliana, ricostruita nel XV sec. dal principe Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, prima della ricostruzione del XVIII sec.
Santuario S. Antonio da Padova, in via Monte Sabotino, 47, costruita tra il 1664 e il 1665, sul sito dove esisteva la Cripta di San Mauro, con annesso monastero. Presenta una facciata in forme tardo barocche e l’interno distribuito in tre navate con volte a crociera.
Il Sedile, in piazza Manfredi, opera degli inizi della XVIII sec. in stile barocco, antica sede dei Decurioni e Seggio dei Nobili, oggi ospita un’agenzia di viaggi.
Nei dintorni
Santuario di San Cosimo alla Macchia, circa 6,5 km a sud est, importante centro culturale, fortemente ristrutturato durante il XX sec., ha la sua origine nel IX sec., grazie alla presenza di una chiesa basiliana.
Chiesa della Madonna di Galliana, circa 4 km a nord est, le cui caratteristiche di costruzione: piccole dimensioni, facciata con tetto a doppio spiovente, navata coperta da due cupole in asse, fa propendere a una sua origine alto medievale. L’interno a navata unica conserva notevoli affreschi.
Manduria, circa 12 km a sud, grossa cittadina di 29.791 abitanti a 79 m di altitudine, situata ai piedi delle colline delle Murge tarantine, estende fino sulla costa per ben 18 km, dove si trovano alcune frazioni, diventate importanti località balneari, come Torre Colimena e San Pietro in Bevagna. Il suo centro storico si articola attraverso una rete di vicoli stretti che conducono alla Chiesa Madre di forme romaniche, il medievale ghetto ebraico, la Torre dell’Orologio, ricchi edifici nobiliari di vari periodi, testimonianza delle diverse dominazioni succedutesi nel tempo, come il Palazzo Imperiali - Filotico, in via Garibaldi, costruito tra l’inizio del XVIII sec. e il XIX sec. in forme barocche. L’edificio appartiene a privati, ma è stato sottoposto a vincolo di tutela perché “immobile di rilevante interesse storico - artistico”. Entro l’abitato e nei dintorni insistono numerosi e notevoli monasteri con le rispettive chiese: il convento francescano e la chiesa di San Francesco; il convento degli Scolopi e la chiesa del Carmine; l’ex Convento degli agostiniani e la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli; il Convento dei Passionisti e la chiesa dei Padri Passionisti; Chiesa e convento di Santa Chiara. Altrettanto numerose sono le torri di avvistamento erette lungo la costa: Torre Borraco, ad est del torrente omonimo; Torre delle Saline presso la Marina di Manduria di cui restano solo dei ruderi; Torre San Pietro in Bevagna annessa alla chiesa di San Pietro, nel pieno centro della località; Torre Colimena, sul lungomare della località omonima. Nell’area nord est del comune si trova il Parco archeologico delle mura messapiche, che conserva la più grande necropoli messapica finora scoperta, dal VI al II sec. a. C., il Fonte pliniano, un pozzo particolare, e la chiesa di San Pietro Mandurino di età medievale.
Manifestazioni
I maggiori eventi sono legati alle feste religiose, ricordiamo fra tutte il rito “Scenni Cristu” dove il settecentesco simulacro di Cristo Morto “scende” dall'istituto di San Benedetto alla basilica cattedrale oritana, partire dal primo giovedì di marzo, fino al mercoledì santo.
Corteo Storico e Torneo dei Rioni, rievocazione storica dedicata a Federico II e gara tra i quattro rioni cittadini, si svolge nella prima quindicina di agosto.
Gastronomia
Orecchiette al ragù/ polpette/ Melanzane ripiene/ parmigiana di zucchine/ riso, patate e cozze/ cozze racanate, gratinate/ petttole/ mustazzueli, dolcetti a base di farina, zucchero, mandorle limone cannella e miele, ricoperti di cioccolato/
Da non perdere
Brascioli, involtini di carne al sugo/ Fave in purè, accompagnate da cicorie saltate e da pezzi di pane abbrustolito/ fichi secchi preparati con le mandorle
Vini
Lizzano Negroamaro Superiore Dop/ Salice Salentino Doc/ Copertino Riserva Doc
Alberghi
Borgo di Oria ***, albergo diffuso, via Brindisi, 15 – 329 7145093
Hotel Residence Corrado, via M. Pagano, 78 – 0831 1986932
Ristoranti
Trattoria Corrado, Via F. Russo, 22 – 366 9524249
Il Castellano, via Torre Santa Susanna, 157 – 338 3942817
Vecchia Oria, via F. Milizia, 5 – 0831 845880
Francavilla Fontana
Ab. 34.791, francavillesi; altezza: m. 142 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: IAT, via Municipio, 16 - T.: 0831 811262; P.S. H.: Viale M. delle Grazie - T.: 0831 851202; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
Insediamento sviluppatosi intorno alla metà del XIV sec., intorno alla chiesa in cui Filippo d’Angiò, nel 1310, rinvenne un’icona al Re bizantina, raffigurante la Madonna della Fontana. Il borgo infeudato nei territori dei marchesi di Oria, nel 1517, passò prima ai Borromeo nel 1563, poi ai nobili Imperiali tra 1572 - 1782, fino ai Borbone. Grazie a Ferdinando IV Re di Napoli, nel 1788, ottenne il titolo di città e seguì le sorti del Regno. Dopo l’unificazione nel 1864 assunse il l’attuale denominazione di Francavilla Fontana, dall’icona bizantina e del nobile fondatore.
Il borgo antico di Francavilla Fontana si distribuisce intorno alle sue strade principali: Via San Giovanni, cuore del centro storico; Corso Umberto I, che costeggia il centro storico portando all’omonima piazza, impreziosita dalla Torre dell’Orologio, della metà del XVIII sec. e dalle statue di Sant’Irene, San Carlo Borromeo, della Vergine Immacolata e della Madonna della Fontana, poste ai quattro angoli, segno della ricchezza artistica e nobiliare custodita dalla città; via Roma, sulla quale si alzano gli edifici storici del XVII e XVIII sec. Il borgo anticamente era fortificato e chiuso da una cinta muraria, aperta in alcuni punti di accesso da notevoli e artistiche porte. Dopo l’abbattimento delle mura, nel corso del XIX e XX sec., per fare spazio alla urbanizzazione moderna, oggi testimoniano l’antico splendore: Porta del Carmine, Porta della Croce, e Porta dei Cappuccini.
Da vedere
Percorso: circa 3,5 km in 0,50’
Chiesa dello Spirito Santo, Parrocchia Beata Vergine Maria Santissima dei Sette Dolori, in via Gramsci, costruzione della metà del XVI sec., ricostruita nel 1759 dopo i danni subiti dal terremoto del 1743, in stile barocco con campanile a vela con bifora e monofora.
Palazzo Maggi – Scazzeri, in Corso Umberto I, 93 - eretto nella seconda metà del XVIII sec.
Castello Imperiali, in via Municipio, fortezza fatta costruire dal principe Giovanni Antonio Orsini del Balzo nel 1450 all’epoca in cui fu consolidata la cinta muraria della città. Ampliato nel 1536 e ristrutturato nel XVIII sec. dai principi Imperiali da cui prende il nome. La costruzione si presenta a pianta rettangolare, circondato da un fossato, caratterizzato all’esterno da un loggiato in pietra di forme barocche. Oltre il portale si accede al cortile impreziosito da un fonte battesimale del XIV sec. e da uno scalone a doppia rampa che porta al piano superiori le cui sale che ospitavano la pinacoteca.
Palazzo Argentina, in via Clavica, 2, edificio rinascimentale proclamato monumento nazionale nel 1913.
Chiesa di Santa Chiara, Chiesa Rettoria di Santa Chiara d’Assisi, in via Chiariste, costruzione del 1836 di una precedente del XVII sec. a cui era collegato il convento delle Clarisse. La facciata si presenta in stile neoclassico con portale architravato, l’interno a pianta ottagonale è caratterizzata dal pavimento in ceramica e da quattro altari a nicchia.
Porta Nuova o dei Cappuccini, in via Zullino, eretta verso la metà del XVIII sec., a fornice unico, è sormontata da un timpano semicircolare e fiancheggiata ai lati da colonne poggianti su grandi plinti.
Chiesa di San Sebastiano, Chiesa Rettoria di S. Sebastiano martire, in Largo XX Settembre, costruita tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII sec. in forme barocche con annesso convento che negli anni ha avuto varie destinazioni, oggi ospita la scuola media Vitaliano Bilotta.
Palazzo del Sedile, in piazza Dante, nel centro storico, costruzione del XVII sec., oggi è sede della Biblioteca comunale.
Duomo, Basilica minore del Santissimo Rosario, in Piazza Giovanni XXIII, l’edificio attuale, in forme barocche, risale agli anni 1743 – 1759, e sorge sul sito di una chiesa eretta agli inizi del XIV sec., più volte rimaneggiata e andata distrutta a causa del violento terremoto del 1743. Presenta una facciata armoniosa nella distribuzione dei piani, che termina sul punto più alto con una stella, ai lati si trovano le statue di S. Pietro e Paolo, mentre la cupola traforata da otto finestroni e decorata finemente con diametro di ben 13 m. Lo stile e le forme adottate hanno sicuramente influenzato la costruzione delle due Cattedrali vicine di Oria e Martina Franca. L’interno a croce latina conserva preziosi dipinti, alcune statue in cartapesta e una scultura lignea del 1778.
Palazzo Giannuzzi - Carissimo, in via Roma, 27 dei primi anni del XVIII sec.; più avanti, sulla stessa via si alza la Porta del Carmine, Porte di Francavilla Fontana risalente alla metà del XVII sec. a tre fornici, è la più spettacolare e monumentale delle porte cittadine.
Villa comunale, situata tra viale Vincenzo Lilla, giardino pubblico con parco giochi e un teatro aperto.
Chiesa di Maria Santissima della Croce, in via Oria, l’edificio attuale risale alla fine del XVI sec. su una precedente del XIV sec., ampliata nel 1687. Presenta una facciata con campanile in forme barocche. L’interno a croce latina con tre navate, conserva numerose opere d’arte. Annesso alla chiesa si trova il convento disegnato intorno al chiostro. Di fronte alla chiesa si trova il Calvario, costruzione voluta dalle famiglie nobili locali edificata tra il 1857 e il 1881, per commemorare la Passione e Morte di cristo.
Porta della Croce, in via Regina Elena, costruita agli inizi del XVIII sec., durante il l’epoca del nobile Michele Imperiali. A unico fornice, la porta si distingue per il suo portale a raggiera, su cui si appoggia lo stemma della città.
Nei dintorni
Ostuni, circa 25 km a nord;
Specchia Miano, circa 16 km a nord est, in territorio del comune di Latiano, un reperto megalitico, in pietra a secco, di origini messapiche alto circa 11 m., a pianta circolare di circa 20 m di diametro, costituito da fasce concentriche di varia altezza.
Cisternino, circa 30 km a nord est;
Parco comunale Bosco Bottari, circa 11 km a nord ovest, sulla strada provinciale Francavilla - Ceglie, interamente circondato da muri a secco, si caratterizza per gli alberi di quercia e la ricchezza della macchia mediterranea che domina i 32 ettari della sua superficie.
Ceglie Messapica, circa 15 km a nord ovest;
Grottaglie, circa 14 km a ovest, grosso comune di 30.470 abitanti in provincia di Taranto, situata sulla scoscesa del Monte Pizzuto nell’entroterra tarantino delle Murge meridionali, in un territorio caratterizzato dalle gravine. L’antico borgo risulta scavato nel tufo, la cui testimonianza è rappresentata oggi dal teatro all’aperto dove ogni anno prende vita il festival Internazionale di Musica Mundi che raccoglie ritmi etnici e popolari. L’origine del territorio di Grottaglie risale agli insediamenti succedutisi a partire dall’età paleolitica; i maggiori resti dell’antico borgo si rifanno al medioevo; più tardi, tra XV – XVIII sec., soffrì il dualismo dei poteri feudali, laico e vescovile. Sollevazioni popolari dovute al malcontento, provocato dalle lotte intestine tra potenti locali, e dal conseguente crollo economico, portarono all’abolizione della feudalità. In questo periodo di decisa crisi sociale nasce il “brigantaggio”, fenomeno che accompagnerà la formazione urbana della cittadina al di fuori delle mura fino all’Unità d’Italia.
Da vedere, luoghi ed edifici, distribuiti nella parte più antica della città: il Castello Episcopio, in Largo Maria Immacolata, fortezza con mastio eretta, intorno alla fine del XIV sec., in seguito rimaneggiato con una facciata in forma barocca; oggi sede dell’importante museo della ceramica, materia per la cui produzione Grottaglie è nota a livello internazionale. In prossimità del castello, in via F. Crispi, è situato l’originale Quartiere delle ceramiche, dove gli esperti artigiani producono ed espongono le loro preziose opere d’arte, tra cui i famosi “Pumi”, simbolo cittadino; la Chiesa Madre, in piazza Regina Margherita, dell’ultima metà del XIV sec. in forme tardo romaniche; la Chiesa del Carmine del XV sec., in via C. Mastropaolo, con il pregevole giardino dei carmelitani, attiguo al delizioso chiostro, all’interno sono conservate importanti opere artistiche. Infine, per un relax gastronomico, consigliamo una fermata al Ristorante Alfredo, in via Santa Sofia, proprio in fondo al Quartiere della ceramica, tel.: 329 2232186, per apprezzare la gustosa cucina di alta qualità del giovane chef.
Manifestazioni
I maggiori eventi sono legati alle feste religiose, ricordiamo fra tutte i riti della Settimana Santa: la processione dell’Addolorata.
Gastronomia
Orecchiette/ ravioli di ricotta/cavatelli/ Mandorla riccia/ Cartiddati al miele, simili alle chiacchiere/ Cartellate, nastri fritti di pasta sfoglia sottile/
Vini
Aleatico di Puglia Doc/ Puglia Igt
Alberghi
Imperiali Hotel ***, via D’Angiò, 2 – 0831 819617
A casa Luxury, vicolo Sant’Angelo, 16 – 389 1926437
B & B Cito, via Cantore Caniglia, 1/A – 389 1082133
Ristoranti
Quinto Borgo, via Quinto Ennio, 41 – 326 7076552
Arco Olimpio, via Arco Olimpio, 4 – 328 8017958
Al Piccolo Mondo, via S. Francesco, 98 – 0831 815169
Taranto
Ab. 187.037, tarantini; altitudine: m. 15 s.l.m.; Provincia: Taranto - mappa - info Turista.: IAT, Piazza Castello - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; P.S. H.: via Bruno, 1 - T.: 099 4585303/4585194; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
La tradizione vuole che sia stata fondata da Falanto, eroe spartano nell’VIII sec. a. C. col nome di Taras. Grazie alla sua posizione strategica diventò una delle città più importanti della Magna Grecia e l’ultima di esse a cedere, nel 209 a. C, all’espansione dei romani dopo la conclusione delle Guerre Pirriche. Riuscì, comunque a mantenere il primato culturale sul resto dei territori meridionali. Nel 90 a. C. divenne municipio romano. Alla caduta dell’Impero Romano fu sottoposta al dominio bizantino, quindi, fu conquistata dai goti di Totila nel 549, poi, dopo vari conflitti, passò sotto i longobardi e ritornò ai bizantini nell’803. In diversi periodi subì le scorribande dei saraceni, 846 – 868 – 927 e fu ricostruita, nel 967, dai bizantini. Taranto passò ai normanni nel 1088 e dal 1301 al 1465, fu la capitale del fiorente Principato svevo. Sopportò le successive dominazioni di angioini e spagnoli, divenendo un importante porto militare per poi decadere con l’avvento dei Borbone, seguendone le sorti fino al 1860, quando fu unita al Regno d’Italia.
Taranto, situata a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo, per questo definita la Città dei due mari. Si distribuisce su un territorio costituito da una molteplicità di litorali, da una parte e l’altra dei due mari, lungo due penisole naturali e un'isola, chiamata “città vecchia”, nucleo storico cittadino. Il Ponte di Porta Napoli unisce un estremo di questa isola alla parte nord ovest della città, dove si sviluppa il quartiere industriale; il ponte girevole collega l’estremo opposto al Borgo Umbertino, la città Nuova dove si è sviluppata la rete urbana moderna. Nel Golfo di Taranto, il mar Grande bagna la costa esterna della baia tarantina, delimitata a nord ovest da Punta Rondinella e a sud da Capo San Vito, mentre le Isole Cheradi, piccolo arcipelago, la chiudono a sud ovest. Soltanto in due punti: presso il canale naturale di Porta Napoli e quello artificiale che separa la “città vecchia” dall’altra più estesa e moderna, il mar Grande si congiunge col mar Piccolo. Si tratta di un mare interno, costituito virtualmente da due bacini divisi dal Ponte Punta Penna - Pizzone, costruito nel punto dove i seni delle rispettive sponde opposte, quello a forma triangolare di Punta Penna e quello a forma ellittica di Punta Pizzone si restringono.
Taranto offre uno dei patrimoni artistici e naturali più ricchi e vari. L’impareggiabile vista sul golfo e la conformazione della rete urbana contribuiscono a definirla come una città unica nel suo genere, dalle forme e dai segni architettonici più diversi: dal borgo antico alla città nuova; dalla Chiesa di San Domenico Maggiore, in forme romanico - gotiche, al Borgo Umbertino, in stile rinascimentale, liberty e rococò; dalla Cattedrale di San Cataldo e gli edifici signorili della città vecchia, in forme barocche, alle costruzioni di epoca medievale come la Torre del Gallo, agli eleganti palazzi moderni in stile liberty e neoclassico. Altresì, numerosi sono i siti archeologici urbani e nei dintorni, le cripte, i monasteri, i santuari e le edicole votive. Nella seconda metà del XX sec. oltre che per la trasformazione dei prodotti ittici e la commercializzazione di olii, vini e ostriche, Taranto si afferma come importante centro industriale per la presenza di grandi impianti siderurgici, quello dell’Ilva era il maggiore in Europa, industrie petrolchimiche, stabilimenti cementiferi e della cantieristica navale. Purtroppo, tale sviluppo, nel tempo, ha prodotto sull’intera area industriale un enorme disagio ambientale e socioeconomico, che oggi spinge la cittadinanza a lasciare i quartieri inquinati.
Da vedere
Per lo straordinario patrimonio artistico, distribuito nella città, abbiamo individuato, per i viaggiatori, due percorsi virtuali da seguire, considerata la rispettiva lunghezza, in tappe separate, intorno al centro storico e oltre, attraverso strade e piazze, edifici e tesori artistici unici al mondo:
Percorso I, Città Nuova: circa km 5,5 h. 1,15’
Tomba degli Atleti, tra via Pitagora e via Crispi, del periodo Arcaico (VI – V sec. a. C.), un importante monumento funerario a pianta quadrangolare in blocchi di carparo, la quale per le sue dimensioni, la struttura e le decorazioni, nonché il corredo, tutti simboli dell’atletismo e del convivio, simboleggia l’elevata cultura aristocratica raggiunta a Taranto.
Villa Peripato, situata lungo il mar Piccolo è un parco cittadino dove ha sede il Museo del Sottosuolo che custodisce importanti reperti speleologici.
Muso Oceanografico, Museo Talassografico “Attilio Cerruti”, in via Roma, che conserva numerosi esemplari di fauna marina.
Museo archeologico Nazionale, MarTa in via Cavour 10, tra i maggiori istituti archeologici d’Italia, soprattutto per i reperti in suo possesso relativi alla civiltà artistica della Magna Grecia.
Villa Garibaldi, occupa la piazza omonima dove si staglia il maestoso Palazzo degli Uffici del XIX sec.
Chiesa di Maria Santissima del Monte Carmelo o Parrocchia chiesa del Carmine, in via N. T. d’Aquino, la data della sua costruzione è incerta, alcuni documenti, comunque attestano la sua presenza fina dal 1577. Più volte ristrutturata nel corso dei secoli. L’attuale forma è quella neoclassica che probabilmente risale alla ristrutturazione del 1937. Un campanile decorato con statue di angeli sovrasta la chiesa. L’interno si presenta a croce latina e navata unica, ai cui lati si aprono cappelle e nicchie che ospitano le statue usate nelle processioni della Settimana Santa.
Monumento al Marinaio, sul corso Due Mari, dedicato ai marinai della Marina Militare Italiana. La scultura, creata nel 1974 dallo scultore V. Di Cobertaldo, è appoggiata su un piedistallo, alta circa 7 m, raffigura due marinai che saluta le navi che attraversano il canale, sotto il ponte girevole. Insieme al Palazzo del Governo, in via Anfiteatro, eretto tra il 1930 – 1934, si affaccia sul Lungomare Vittorio Emanuele III, vicino alla Rotonda Marinai d’Italia, proponendo una netta e moderna caratterizzazione della città. Nella stessa via si alza Palazzo d’Ayala Valva, del XIX sec., che si sviluppa su tre piani e presenta note architettoniche liberty, con un delizioso portale all’ingresso principale. Si tratta del secondo palazzo della famigliad'Ayala Valva, il primo era stato edificato nel XVIII sec. nel borgo antico, in corso Vittorio Emanuele II, di cui parleremo più avanti.
Lontani dalla zona centrale, meglio usare l'auto:
Cripta del Redentoreo della Madonna della Grotta, in via Terni, un’antica tomba a camera romana del periodo imperiale, trasformata in una chiesa rupestre ipogea. La grotta circolare che la contraddistingue ha le pareti decorate da preziosi affreschi del XII sec., tra cui un “Cristo Pantocratore tra San Giovanni e la Vergine”. Dopo mille traversie e attraverso nuove opere di conservazione e restauro nel 2011 il sito è stato riaperto al pubblico.
Concattedrale Gran Madre di Dio, via Monsignore Blandamura, costruzione attuale, terminata nel 1970 su progetto del famoso architetto Gio Ponti, dedicata alla tradizione marinara della città con una “vela” che si riflette nell’acqua delle tre vasche, davanti all’ingresso, che simboleggiano il mare.
Percorso II, Città Vecchia: circa 2 km in h. 0,30’
Ponte Girevole o Ponte San Francesco da Paola, l’antico ponte di Porta Lecce, che unisce le sponde del canale navigabile a est del borgo antico, collegando quest’ultimo alla città Nuova. Il Ponte ha una lunga storia e numerosa documentazione è dedicata a questo importante angolo della città. Noi ricordiamo l’inaugurazione moderna del 1887 a cui sono seguiti vari restauri, fino alla nuova inaugurazione del 1957, che dedicò il ponte a San Francesco da Paola.
Castello aragonese, attraversando il Ponte girevole, scavalcando il canale navigabile, si accede alla città vecchia, dove si staglia l’imponente massa trapezoidale del Castello, circondato da quattro torri circolari, costruito alla fine del XV sec. dagli aragonesi su una precedente fortezza normanno sveva, a sua volta edificata su una fortezza bizantina, poi ampliato. Oggi è sede del Museo dell’Arma e custodisce materiali di archeologia subacquea. Nella piazza retrostante il Castello si alza il Palazzo del Comune, eretto tra il 1864 – 1869.
Tempio di Poseidoneo Tempio Dorico, in via Duomo, risulta un tempio periptero, una volta circondato da un portico con colonne di ordine dorico, il più antico della Magna Grecia, risalente ai primi decenni del VI sec. a. C.
Palazzo d’Ayala Valva, in corso Vittorio Emanuele II, l’ingresso è posto in via Paisiello, dell’XVIII sec., sostanzialmente modificato, agli inizi del XIX sec. dalla famiglia spagnola d’Ayala Valva nelle forme rinascimentali attuali. Edificio di notevoli dimensioni con tre piani in superficie, oggi in disuso e in totale degrado. Un discendente della stessa famiglia, sempre nel XIX sec, fece costruire un altro Palazzo d’Ayala Valva, nel borgo nuovo, in via Anfiteatro, di cui abbiamo parlato in precedenza.
Palazzo Amati, in vico Vigilante, complesso architettonico della fine del XVIII sec. che univa tre edifici minori. Ha subito vari rifacimenti per far posto alla strada, oggi Corso Vittorio Emanuele II. Alla fine del XIX sec. è stato sede didattica e nel 1977, dopo l’ultimo rifacimento sede universitaria, attualmente ospita il Museo Euromediterraneo del Mare e dei cetacei.
Santuario della Madonna della Salute, in piazzetta Monteoliveto, risalente alla prima metà del XVIII sec. in forme barocche. La facciata non risulta terminata, benché i lavori di costruzione si protrassero per 77 anni, manca infatti, la parte a coronamento superiore. L’interno si presenta a croce greca su cui si alza una cupola di circa 10 m di diametro affrescata da un cielo stellato. Pregevole è l’altare maggiore su cui è posto il dipinto della Madonna della Salute, copia della famosa icona bizantina della Salus Populi Romani, venerata a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
Cattedrale di San Cataldo, o Duomo, nella piazza omonima, nel pieno centro storico cittadino, è una costruzione a pianta basilicale dell’XI sec., più volte ritoccata. La forma attuale presenta una facciata barocca degli inizi del XVIII sec. L’interno a tre navate è diviso da preziose colonne con capitelli di età bizantina e romanica e conserva parzialmente l’originario pavimento musivo. Sul fondo si trova la ricca Cappella di San Cataldo, completata agli inizi de XIX sec. con pianta ellittica, rivestita da preziose decorazioni marmoree e scultoree e delicati affreschi del XVIII sec. Il campanile vicino, di forme normanne, fu costruito nel XII sec. e danneggiato dal terremoto del 1456, rifatto durante l’ultimo restauro della metà del XX sec., con le forme originarie.
Palazzo Arcivescovile, risalente all’XI sec. adiacente alla cattedrale, ha l’ingresso su Largo Arcivescovado, più volte rinnovato e ampliato. Si affaccia sul mar Grande. A pianta quadrangolare si sviluppa intorno a un notevole cortile interno.
Chiesa di S. Domenico Maggiore, in via Duomo, dell’XI sec., ricostruita completamente agli inizi del XIV sec. e ristrutturata più volte nel XVII e XVIII sec., presenta una facciata con portale e rosone in stile gotico, che si apre su una scenografica scalinata barocca. A navata unica, presenta dei preziosi altari in stile barocco leccese. Alla sinistra della chiesa si estende corso Vittorio Emanuele II da cui si gode pregevole una vista panoramica sul mar Grande. Annesso alla chiesa si alza il convento del XIV sec., presso il cui prezioso chiostro, ristrutturato tra il XVII e il XVII sec., si sviluppa un’importante area archeologica.
Ponte di Porta Napoli o Ponte di Pietra, manufatto in pietra, costruito nel 1883, in sostituzione del vecchio ponte del X sec., fortificato nel 1404, crollato dopo un’alluvione, sovrasta il canale naturale a nord ovest del borgo antico. Dedicato a S. Egidio, presenta tre arcate, è lungo 115 m e largo 16 m.
Nei dintorni
Ponte Punta Penna Pizzone o Ponte Aldo Moro, poco fuori dal centro abitato, congiunge Punta Penna con Punta Pizzone, nel punto in cui i due seni naturali del mar Piccolo si restringono. Il ponte, lungo 1.909 m, alto 45 m sul livello del mare, tra i più lunghi d’Europa e il più lungo d’Italia, è un’importante opera ingegneristica italiana.
Martina Franca, circa 32 km a nord;
Massafra, circa 20 km a nord ovest, grossa cittadina di ben 34.791 abitanti, a 142 m di altitudine - info Turista.: IAT, via Municipio, 16 - T.: 0831 811262; P.S. H.: Viale M. delle Grazie - T.: 0831 851202. Fa parte del Parco naturale regionale terra delle Gravine, sul cui territorio si estendono ben 11 gravine, tra le quali le tre gravine di Madonna della Scala, San Marco e Santa Caterina che delimitano l'insediamento urbano. La cittadina di origine neolitica e testimonianze messapiche, si sviluppò come insediamento medievale a partire dal 970, poi subì la dominazione normanna e sveva, quindi quella degli angioini, poi dopo essere diventata possedimento del Principato di Taranto, nel 1419, acquisì lo status di città libera. Gli aragonesi la occuparono nel 1484; nel 1497 fu saccheggiata dai francesi di Carlo VIII e il territorio passò ai Pappacoda, nobile famiglia napoletana, poi fu acquistata, nel 1633, dalla famiglia Carmignano di Napoli; quindi, passò ai nobili Imperiali dal 1661 al 1776, i quali concepirono e realizzarono la il riordinamento delle campagne, l’ammodernamento e la ricostruzione della rete urbana. Con l’avvento dei Borbone fu unita al Regno di Napoli e ne seguì le sorti.
Da vedere: la Chiesa Madre di San Lorenzo, in piazza Papa Pio XI, del XVI sec. la quale presenta una delicata facciata con rosone e i fianchi ad arcate cieche; il Castello di Massafra, si trova nel centro storico e si affaccia sulla gravina San Marco, di epoca normanna, subì importanti trasformazioni nel periodo angioino e successivamente con gli aragonesi e poi gli Imperiali; la Chiesa di Sant’Agostino, nella via omonima, costruzione della metà del XVI sec. in stile barocco, con convento adiacente, attualmente sconsacrata e ristrutturata viene oggi usata come sedi di concerti e manifestazioni culturali; il Palazzo De Notaristefano, in via Vittorio Veneto, palazzo signorile, oggi sede di rappresentanza del Comune. Il Municipio è situato in piazza Garibaldi, su cui si staglia la Torre dell’Orologio, eretta nel XVIII sec., alta circa 22 m e fornita di campane.
Parco Archeologico di Satùro, in località Leporano, circa 15 km a sud, sito con scavi e reperti che coprono il periodo dal XVIII a. C. al XVI sec. d. c.
Manifestazioni
I maggiori eventi sono legati alle feste religiose, ricordiamo fra tutte i riti della Settimana Santa con l’incanto, l’asta, tra i fedeli, delle statue dei Santi e dei simboli che vanno portati in processione.
Palio di Taranto, rievocazione storica in costume con gara di barche a remi in rappresentanza dei dieci rioni cittadini, in luglio.
Gastronomia
Cavatelli con le cozze/ risotto ai frutti di mare/ chiangarèdde, orecchiette, con le cime di rapa o al sugo di braciole di cavallo o al ragù/ involtini di vitello/ mozzarelle e provole fresche/ carciofi/ legumi/ dolci al miele e pasta di mandorle/ carteddate/ pettole
Da non perdere
Cozze tarantine/ polpo e pesce alla griglia, accompagnati da pomodori, peperoni, melanzane/ i fegatidde, fegatini, e gli gnummarelli alla brace
Vini
Aleatico di Puglia Doc/ Lizzano Doc/ Martina Franca Doc/ Primitivo di Manduria Doc.
Albergi
Delfino – Hotel Taranto ****, via G. Garibaldi, 3 – 099 4715940 (Città nuova)
Salina Hotel ****, viale Unità d’Italia, 648 – 650/ via Mediterraneo, 1 – 099 7312539 (Città Nuova)
Hotel l’Arcangelo ***, via G. Garibaldi, 3 – 099 4715940 (Borgo antico)
Ristoranti
La Locanda dei Briganti, via Duomo, 262 – 099 9423106 (Borgo antico)
Le Due Fontane, via Anfiteatro, 54 – 338 1046170 (Città nuova)
La Paranza, via Cariati, 68 – 099 4608328 (Borgo antico)
Parcheggi
Via Diego Peluso, 107 · 366 322 3951
P.za Democrate
Largo Piazzetta De Geronimo
Corso Vittorio Emanuele II, 34
Piazza Archita
La Rotonda, Via Niccolò Machiavelli, 154 · 099 994 4551
Via Andrea Capozzi, 10
Via Puglia
P.za Castello
Via Giuseppe Garibaldi, 210
Piazza John Fitzgerald Kennedy
Via Porto
Viale Duca D'Aosta, 32
Via G. Oberdan, 91
Parcheggio multipiano, Via Roma, 8 · 099 453 2110
Parcheggio San Vito, Viale Jonio, 569 · 328 166 3767
Parcheggio Largo Maria d'Enghien
Vicolo della Cittadella, 1