Cfr: Basilicata, itinerario n. 3/2023 - Da una costa all’altra, lungo le Valli del Noce e del Sinni: Maratea - Lagonegro - Latronico - Senise -Tursi - Policoro
Ab. 4.726, marateoti; altezza: m. 300 s.l.m.; Provincia: Potenza -mappa - info Turista.: piazza B. Vitolo, 1 - 0973 030366; P.S. H.: Via S. Nicola - T.: 0973 876536
Secondo le testimonianze archeologiche e i ritrovamenti il territorio dell’antica Maratea era abitato fin dal Paleolitico; vicino al Porto odierno è stato rinvenuto un villaggio dell’età del Bronzo. Con la conquista romana del territorio, III sec. a.C., già colonizzato da gente magnogreca, furono insediate villae patrizie, mentre i commerci si intensificarono grazie all’approdo naturale dell’Isola di Santo Janni, nei cui fondali è situato un importante sito archeologico subacqueo di epoca romana. L’antico villaggio, sul finire del IX sec., per motivi difensivi venne trasferito sul Monte S. Biagio, diventando Marathia. Dopo alterne vicende nel 1131 passò sotto il Regno di Sicilia e Puglia; successivamente, concluso il conflitto tra angioini e aragonesi, rientrò nel Regno di Napoli, mentre sul versante della stessa montagna nasceva l’attuale centro storico, chiamato Borgo, dove si concentrarono le attività economiche e culturali della comunità, che attribuirono alla località un lungo periodo di ricchezza. Maratea seguì le sorti del Regno di Napoli.
Il territorio del comune di Maratea si estende per la maggior parte tra le colline e le montagne, di cui i versanti del Monte Coccovello (1505 m.) e Monte San Biagio (623 m.) finiscono direttamente nel mare, fornendo, grazie anche alla presenza della ricca macchia mediterranea, meravigliose immagini paesaggistiche. Il suo territorio tocca ben tre parchi naturali: quello del Pollino, quello dell’Appennino Lucano Val d’Angri Lagonegrese, quello del Cilento - Vallo di Diano. Sul Monte San Biagio si trovano: le vestigia dell’antica Maratea, chiamata “Castello”; la grande Statua del Redentore e la basilica omonima. L’unica parte pianeggiante del suo territorio è situata, vicino alla foce del fiume Noce, in prossimità del confine con la Calabria. Lungo la costa, a circa 500 m., si nota la minuta Isola di Santo Janni, uno dei siti di importanza comunitaria (SIC) protetti del comune, insieme a quelli del Monte Coccovello, Acquafredda di Maratea e Marina di Castrocucco. Sulla costa dell’isolotto, dove è praticabile la pesca subacquea, sono presenti numerose e suggestive insenature in cui si aprono alcune grotte, la più importante delle quali è la Grotta di Marina di Maratea, con le sue stalattiti e stalagmiti. Il centro storico della cittadina, chiamato Borgo, arroccato sul fianco del Monte S. Biagio, più a sud rispetto all’antica Maratea, oggi abbandonata, è meta turistica per eccellenza. Il nucleo storico presenta una struttura urbanistica intricata e caotica, dovuta all’asperità del territorio, che dà una particolare suggestione ai vicoli tortuosi che portano al lungo corso principale, che si apre su Piazza Biagio Vitolo e Piazza Giovanni Buraglia. Maratea era chiamata dagli antichi “la dea del Mare” oggi è riconosciuta come la “la perla del Tirreno”
Da vedere
Castello di Castrocucco, sito su un picco sopra la SS.18 nella frazione omonima, costruito intorno al IX sec., ristrutturato e ampliato durante il XVI sec., intorno alla seconda metà del XVII sec. diventò proprietà della famiglia Labanchi fino al XIX sec. il Castello venne però abbandonato e si presenta piuttosto in rovina. Dal 2005 è stato reinserito nell’elenco dei Monumenti nazionali italiani e sottoposto alla tutela del Ministero dei Beni e Attività Culturali (MIBAC).
Per le numerose chiese e monasteri Maratea è chiamata “la città delle 44 chiese”, di cui segnaliamo:
Chiesa madre di Santa Maria Maggiore, in largo Palazzo, nel centro storico parte alta del Borgo, costruita agli inizi del XVI sec., in forme romaniche e barocche. Il campanile è di forme romaniche termina con una cupola a cuspide, mentre il fianco che si presenta sulla piazzetta presenta un portale barocco. L’interno oggi si presenta decorato con stucchi in stile barocco e conserva pregevoli dipinti del XVII e XVIII sec. Nel 1984 è stata posta sotto tutela del MIBAC. Sempre nel centro storico, lungo il corso, si stagliano: la chiesa dell’Annunziata, eretta come cappella nel XVI sec., intorno alla fine del secolo successivo fu elevata a chiesa, a metà del XVIII sec. furono eseguiti lavori di ristrutturazione e ampliamento in stile barocco. All’interno conserva alcuni pregevoli dipinti; lachiesa dell’Addolorata, costruzione della fine del XVII sec. in stile neoclassico - barocco, si caratterizza per l’obelisco dell’Addolorata, opera in pietra del 1788, posto davanti all’entrata. L’interno a navata unica presenta tre altari in marmo, conserva alcune sculture e dipinti di notevole fattura.
Palazzo Calderano, nel rione Capo casale, eretto nel XVII sec. è oggi posto sotto la tutela del Mibac. Presenta un grande portale in pietra e un sistema di scale e ponti volanti sulla doppia facciata.
Palazzo Eredi Picone, nel Rione Pietro del pesce, presenta una caratteristica loggia a forma di torre. Di proprietà privata, è sottoposta alla tutela del Mibac.
Palazzo Marini - D’Armenia, nel Rione Casaletto, presenta un suggestivo angiporto e un portale su cui, in bassorilievo, è raffigurato un angelo. È sottoposta alla tutela del Mibac.
Palazzo De Lieto, eretto nel XVIII sec., ospitò il primo ospedale della cittadina. Oggi, tutelato dal Mibac, è sede di attività culturali e mostre.
Villa comunale, inaugurata intorno alla metà del secolo scorso, fu varie volte ristrutturata, presenta un pregevole laghetto artificiale, da cui si apre un ampio belvedere sulla valle e il centro storico.