Lungo la Costa degli Etruschi

Un itinerario lungo il litorale e nell’entroterra centro occidentale della Toscana, per lo più nel territorio della provincia di Livorno: la “Costa degli Etruschi”, la cui denominazione è dovuta alle numerose necropoli etrusche disseminate nel territorio tra il Golfo di Baratti e Populonia. La Costa bassa e sabbiosa, tra il golfo di Baratti a sud, nel comune di Piombino, e Livorno a nord, è lunga circa 131 km e si estende tra necropoli, borghi, spiagge, pinete e un mare cristallino.

Il percorso, all’insegna del bello e dell’avventura, riguarda un pezzo della Costa più ristretto, circa 95 km: da Populonia, Baratti (entrambe frazioni del comune di Piombino), San Vincenzo, Campiglia Marittima, Suvereto, Castagneto Carducci, Bibbona, fino a Riparbella, nel territorio della provincia di Pisa. Un angolo di Toscana che non ti aspetti, lungo spiagge dorate e borghi medievali ancora intatti, immerso nella storia e nella natura, dove paesaggi indimenticabili dominano la scena, nel cui entroterra, coltivato a vigne e ulivi, borghi antichi guardano il mare dall’alto delle colline. Insomma, un territorio in cui cultura e storia si coniugano e costumi e bellezze naturali si esaltano. Non mancano ristoranti, trattorie e botteghe originali dove assaporare le prelibatezze locali; tra queste segnaliamo: l’Osteria I’ Ciocio a Suvereto, in piazza dei Giudici, 1, propone una cucina tradizionale rivisitata, dove è necessaria la prenotazione; il ristorante da Ugo a Castagneto Carducci, via Pari, 3/A, offre una cucina familiare e tradizionale, ottimi i piatti di cacciagione; poi, il Peperita Store, sempre a Castagneto Carducci, in via Vittorio Emanuele II, 32, spaccio aziendale dove sono in vendita peperoncini di ogni qualità, dai più delicati a quelli più piccanti.

Populonia

 

Si parte da questo antichissimo sito, tra le principali città degli etruschi, antica popolazione che diede vita a una famosa civiltà prima della dominazione romana. Populonia, rinomata per la produzione del ferro, mantenne il suo primato anche sotto l’occupazione dei romani. La sua aurea declinò soltanto con il venir meno dell’Impero Romano a causa delle continue scorribande barbariche. Col medioevo la zona fu di nuovo abitata e diede origine all’attuale borgo, oggi frazione del comune di Piombino.

Da vedere: il parco archeologico di Paratti - Populonia, condiviso con il borgo di Baratti, comprende ampi settori dell'antica città di Populonia, unico caso di insediamento etrusco urbanizzato sul mare, divisi per itinerari archeologici e naturalistici, come quello della necropoli di San Cerbone e della necropoli delle Grotte, della Via del ferro, dell'Acropoli, i quali si snodano nello stesso parco.

Interessante, la Rocca di Populonia, fortezza medievale posta in cima alla collina che domina il Golfo di Baratti; altre Necropoli etrusche;  l’affascinante centro storico di impianto medievale, dove sono visibili edifici dell’epoca dove è possibile scoprire botteghe e trattorie che espongono prodotti locali; il Palazzo Nuovo in Populonia Alta dove in cui ha sede il Museo del Territorio di Populonia che custodisce reperti che vanno dall’età del bronzo fino al medioevo; varie oasi naturali protette, tra cui ricordiamo il parco della Sterpaia e il parco Costiero di Rimignano, dove è possibile compiere escursioni a piedi e / o in bicicletta .

Baratti

Continuando il viaggio, a circa 4 km a nord est, si trova l’altra frazione del comune di Piombino (LI), posta tra lo splendido golfo omonimo e le pendici del promontorio di Piombino; il suo territorio fa parte del Parco archeologico di Baratti – Populonia, che richiama un notevole afflusso turistico, grazie anche agli scavi etruschi e alle necropoli della vicina Populonia. Da vedere: il Faro, sulle alture collinari del promontorio, che domina il porto; la Torre di Baratti, presso il locale porto, del XV sec.; più avanti lungo lo splendido golfo si alza la Cappella di San Cerbone; testimonianza dello spirito architettonica dell’arte contemporanea, la Casa Saldarini, costruita negli anni 60’ del XX sec.

S. Vincenzo

Più avanti, sulla Costa, verso nord, a circa 13 km, si trova la nota meta turistica di S. Vincenzo con la sua lunga spiaggia, circa 12 km, intervallata dal centro abitato, situato a metà del litorale, di cui alcuni tratti sono liberi. Numerose infatti, sono le spiagge che limitano il borgo, a cominciare da quella cittadina, estesa per quasi 3 km, occupata a tratti da stabilimenti balneari e interrotta, nella parte centrale, dal porto turistico, Marina di S Vincenzo; a sud del centro abitato inizia la pineta e con essa la spiaggia la Principessa con hotel, residence e campeggi, circondati dal verde; ancora più a sud si estende per oltre 5 km la spiaggia libera e non attrezzata di Rimigliano, che fa parte del Parco costiero omonimo. Un tratto della spiaggia, chiamata Nido dell’Aquila, è riservato ai naturisti. Il centro del paese ha un suo particolare richiamo turistico e festoso, determinato dalle vie, dai numerosi negozi e locali alla moda. Poi, lungo la marina, il porto turistico, ristoranti e bar dominano la scena, insieme alle lussuose barche ormeggiate. Suvereto e Populonia, località vicine a S. Vincenzo, rappresentano un notevole richiamo per la loro storia e per la presenza delle necropoli; mentre Bolgheri e Montescudaio, altre località vicine, sono i centri incontrastati della produzione vitivinicola.   

Campiglia Marittima

Procedendo verso l’entroterra a est, dopo circa 9 km sorge Campiglia Marittima; posta sull’altura di una collina domina il mare e la campagna circostante. Il grazioso antico centro storico è distribuito all’interno di un castello medievale a cui si accede attraverso tre porte aperte nella cinta muraria. Il borgo è davvero suggestivo, le sue stradine strette, le piccole botteghe artigiane, l’atmosfera speciale, trasporta il pensiero e l’immaginazione lontano, in altri tempi. Il paese altresì, sprigiona una speciale modernità attraverso numerosi eventi organizzati in tutto l’arco dell’anno. Tra questi: il festival “Apriti borgo”, manifestazioni teatrali di strada e spettacoli itineranti nelle piazzette, a metà agosto. Da vedere: la Rocca di Campiglia del X sec., oggi ospita anche il Museo del Dongione, che conserva alcuni reperti archeologici del luogo; a Venturina, nei dintorni di Campiglia, sono famose le Terme del Calidario, una sorgente di acqua termale naturale fino a circa 35 gradi, oggi struttura ricettiva privata.  

Suvereto

Percorrendo l’Aurelia, lungo la Costa degli Etruschi, svoltando verso l’entroterra, subito dopo l’indicazione di Piombino, dopo circa 9 km, si raggiunge Suvereto, un affascinante piccolo borgo medievale di 3.000 abitanti, che conserva tutt’ora la cinta muraria, al centro della Val di Cornia. Fa parte del circolo “I borghi più belli d’Italia” e richiama un notevole interesse turistico. Ricco di sughere, da cui Suvereto “bosco di sugheri”, olivi, nella frazione di Prata viene prodotto il notevole olio Lazzero di Prata, e viti, pregevole il suo vino Doc Val di Cornia Suvereto. Da vedere: nel centro del paese, in piazza dei Giudici, il Palazzo comunale, coronato dalla Torre dell’orologio una volta torre campanaria, con scalinata e loggiato; la Pieve di S. Giusto, del XII sec. in forme romaniche con rosone e un bel portale, pianta a croce latina e l’interno a navata unica; il vicino campanile, la cui ristrutturazione della fine del XIX sec. ha modificato la sua forma romanica originaria; il Museo di arte sacra, creato dopo il restauro del 1999 nella chiesa di San Michele Arcangelo, costruita alla fine del XIX sec. e poi abbandonata, conserva opere artistiche locali e del patrimonio parrocchiale, due preziose statue lignee e pregevoli dipinti del XVII e XVIII sec.; i ruderi della Rocca aldobrandesca del XII sec., e quelli dell’antico Convento di San Francesco del XIII sec., oggi trasformato in abitazioni private; accanto al chiostro del convento è situata la chiesa del Crocefisso del XVI sec., che ospita una scultura in legno di Cristo Crocifisso del XIV sec. patrono della cittadina, portata in processione il 15 settembre per la festa patronale. Importante manifestazione folcloristica locale è il Palio di Suvereto; quello di S. Croce si svolge a maggio, quello dell’Imperatore il 13 di agosto; si tratta di una gara a squadre di “spingitori” di botti da 5 quintali per le vie lastricate del centro storico fino al traguardo. 

Castagneto Carducci

Rientrando verso nord ovest, verso la Costa, dopo circa 25 km, posizionato in collina, a due passi dal mare con la sua Marina, si trova Castagneto Carducci, collegato a Bolgheri dal celebre Viale dei Cipressi. Il borgo è circondato da vigneti, uliveti, da cantine famose, come la tenuta San Guido e l’Ornellaia, dove è possibile gustare il prezioso Sassicaia. Il paese è immerso nella macchia mediterranea della sua collina e nella pineta che la separa dalle dune di sabbia delicata e dalle limpide acque del mare.

Da vedere: il Castello medievale, imponente complesso che si staglia al termine del noto Viale dei Cipressi, che il poeta G. Carducci rese indelebile nella poesia “Davanti a San Guido”,; la chiesa di San Lorenzo, in via dell’Indipendenza; l’Oratorio di S. Guido, degli inizi del XVIII sec., situato dove comincia il Viale dei Cipressi, lungo circa 5 km, segna l’ingresso nella frazione di Bolgheri, dove si staglia la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, in piazza Teresa; il Castello di Castiglioncello di Bolgheri, fortificazione dell’VIII sec.; vicino si alza la chiesa di S. Bernardo, degli inizi del XIX sec.; il Forte di Marina di Castagneto Carducci, via del Forte, sulla costa, costruzione della seconda metà del XVIII sec.

Bibbona

Proseguendo verso ovest, poi lungo la costa a nord, e ancora a nord est, per circa 18 km, si arriva al suggestivo borgo medievale di Bibbona, immerso nei boschi. Nel suo caratteristico centro storico, distribuito intorno a una rete di vicoli e piazzette tutte lastricate di pietra, prospetta la splendida Pieve di S. Ilario dell’XI sec. All’entrata del borgo, in via Camminata, si presenta la rinascimentale chiesa di Santa Maria della Pietà della fine del XIV sec., con pianta a croce greca. Peculiare è il Palazzo del comune vecchio di struttura medievale con la facciata ornata dagli stemmi delle famiglie nobiliari dell’epoca. Fuori dalle mura del castello si trova la Fonte di Bacco di origine medievale. Poco fuori l’abitato si staglia il Cardellino, vecchio mulino a vento del XVIII sec., restaurato nel 1967.   Lungo la costa si alza il Forte del XVIII sec. intorno al quale si è sviluppata la località balneare di Marina di Bibbona con una lunga spiaggia sabbiosa, scolpita dalle dune e dai tomboli di macchia mediterranea. Nel periodo di Pasqua, nel centro storico, si svolge l’importante manifestazione: “Oliando”, degustazione dell’olio extravergine locale.

Riparbella

 

Infine, continuando verso nord sulla Costa, fino a Cecina, quindi verso nord est, per circa 17 km, a pochi chilometri dalla Costa degli Etruschi, nel primo entroterra, prospetta Riparbella, antico borgo medievale della provincia di Pisa che domina la valle di Cecina, nascosto nel verde paesaggio collinare dell’Alta Maremma, tra i fitti boschi delle colline metallifere, dei frutteti, uliveti e i vigneti. Il suo centro antico si sviluppa intorno al Castello di Riparbella, eretto nell’XI sec. Nella piazza principale prospettano: l’interessante Palazzo Comunale; la Chiesa di San Giovanni Evangelista; la casa padronale del Marchese Carlotti del XV sec. e la Torre campanaria. Tra vicoli e stradine si alzano edifici storici fino a raggiungere il Cimitero Monumentale e l’Oratorio della Madonna delle Grazie. Eccezionale il percorso faunistico e naturalistico offerto dal Parco avventura Giardino Sospeso, azienda faunistica e centro di educazione ambientale, dove trascorrere una giornata immersi nei boschi. Nei dintorni, sotto il Poggio di Nocola, nella zona Nicolino e Belora sono visibili le tracce dei primi insediamenti etruschi e dell’antica necropoli, i cui resti più importanti sono custoditi nel Museo Guarnacci a Volterra.