Ab. 55.317; agrigentini; altezza: m. 230 s.l.m.; provincia: Libero consorzio comunale di Agrigento; mappa Info Turista.: viale della Vittoria, 309 - T.: 327 0462993; P.S. H.: Contrada Consolida – T. 0922 442111
Col nome di Akragas fu fondata nel 581 a. C. dai coloni provenienti da Gela, già nel V sec., grazie a Tirone, era diventata importante e insieme alla città di Siracusa riuscì a sconfiggere i cartaginesi nella battaglia di Imera. A quel periodo risale una gran parte del ricco patrimonio artistico presente sul suo territorio. Fu successivamente distrutta dai cartaginesi nel 406 a. C. e ricostruita da Timoleone; agli inizi del III sec. a. C. passò sotto il dominio definitivo dei romani col nome di Agrigentum, acquistando una certa rilevanza commerciale ed economica, ottenendo la cittadinanza nel 44 a. C. Dopo la caduta dell’Impero Romano e l’arrivo dei vandali prima e degli Ostrogoti, quindi dei bizantini ebbe inizio la sua decadenza, la quale proseguì sotto il dominio degli arabi che la occuparono nell’828. Successivamente, passò sotto i normanni, poi agli svevi, agli angioini e agli aragonesi, diventando parte del Regno di Sicilia, di cui dal XIV sec. ne seguì le sorti.
Agrigento e il suo territorio è diviso in una parte antica, la zona archeologica della Valle dei templi, testimone della sua storia, e una parte moderna, costruita dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Il suo centro storico, situato sulla collina occidentale della città, si apre dal piazzale Aldo Moro e continua per la via Atenea fino a piazza Pirandello, conserva ancora l’antico impianto medievale, XI - XV sec., con importanti tracce dell’arte arabo - normanna, tra cui la cattedrale di San Gerlando. Dal 2016 il centro storico è stato chiamato Girgenti, riprendendo l’antica denominazione cittadina, cancellata da un decreto-legge del 1927, che risaliva alla conquista normanna della città, 10 aprile 1086. La parte antica si trova distribuita nel Parco archeologico della Valle dei Templi, istituito con la legge della Regione Sicilia n. 20/2000, tra i più vasti al mondo, circa 1.300 ettari, risale al periodo ellenico e conserva i resti di dieci templi di ordine dorico, tre santuari, numerose necropoli, diverse opere idrauliche come il giardino della Kolymbetra e gli ipogei, una porzione di un quartiere ellenistico con L’Agorà inferiore e quello superiore, all’interno del complesso museale. L’area corrisponde all’antica città di Akragas, nucleo originario della città odierna, e si estende fino alle colline da una parte e dall’altra fino al mare del lido di S. Leone. La Valle, nonostante il nome è situata su un altopiano alle pendici della odierna Agrigento. A est passa la Strada Statale 640; mentre la strada provinciale 4 l’attraversa; nella parte occidentale, tra il giardino della Kolymbetra e il Tempio di Efesto sferraglia la ferrovia dei templi. La Valle è collegata alla città moderna dal viale della Vittoria e dalla via Passeggiata Archeologica che porta direttamente al quartiere Ellenistico Romano e al Museo archeologico regionale “Pietro Griffo”. Nel 1997 la Valle dei Templi, sito archeologico famoso in tutto il mondo, è stata riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
Da vedere: percorso I
Per il suo straordinario patrimonio storico, artistico e archeologico, per la grandezza del territorio su cui è distribuito nella città, abbiamo individuato, per i viaggiatori, due percorsi virtuali distinti, da seguire, in tappe separate: uno intorno al centro storico e non solo, attraverso strade, piazze, edifici rinascimentali e tesori artistici; l’altro, nella Valle dei Templi, alla scoperta di civiltà perdute, di testimonianze artistiche e bellezze naturalistiche uniche al mondo:
Percorso I, circa 3 km in 0,45’: Dal Duomo a piazza Municipio, passando per la Chiesa di S. Maria dei Greci; poi, facendo un tratto della lunga via Atenea per incrociare la chiesa di S. Lorenzo, quindi lasciando questa strada che prosegue fino a piazza Aldo Moro, prendere via Santo Spirito raggiungendo l’omonima chiesa; continuare e riattraversare la via Atenea fino alla chiesa di San Pietro, poi procedere verso piazza Vittorio Emanuele, in cui prospettano il palazzo della Prefettura e il grandioso palazzo delle Poste. Ancora, proseguire verso il santuario di San Calogero e raggiungere il giardino pubblico di Villa Bonfiglio, in via della Vittoria.
Cattedrale di San Gerlando, il Duomo della città, piazza Don G. Minzoni, costruzione dell’XI sec. più volte ristrutturato, l’ultima nel XVII sec., la facciata si staglia scenograficamente dall’alto di una scalinata, mentre il campanile del XV sec. è decorato con un doppio ordine di monofore cieche in forme gotico catalane con balcone di fattura arabo normanna. L’interno a tre navate presenta un soffitto a cassettoni; lungo la navata di destra si apre la Cappella di S. Gerlando in forme gotiche che conserva le reliquie del santo, mentre lungo quella di sinistra sono collocati i sepolcri di religiosi e notabili. Caratteristica è l’effetto acustico, “portavoce”, che si produce nel presbiterio, per cui dall’abside si riesce ad ascoltare la voce emessa all’entrata del Duomo. Davanti, si affaccia il Seminario vescovile, che occupa l’antico palazzo Steri, con cortile porticato a doppio ordine di logge. Vicino è situato il Museo diocesano d’arte Sacra.
Chiesa di S. Maria dei Greci, nella via omonima, antica costruzione del XIII sec., in stile arabo normanno e portale in chiare forme gotico chiaramontane, che ingloba un tempio dorico della metà del V sec. a. C. Un minuscolo cortile precede la chiesa con resti di antiche colonne appartenenti al tempio dorico di Giove Polieo. L’interno è diviso in tre navate che poggiano su archi a sesto acuto e conducono a ben tre absidi.
Palazzo dei Giganti, in piazza Pirandello, eretto nel 1627 era la residenza agrigentina dei principi Tomasi di Lampedusa, successivamente diventato un convento di frati domenicani e dal 1867 sede del comune. Al suo interno si può ammirare il teatro Luigi Pirandello. Adiacente è la Chiesa di San Domenico. Nella piazza si staglia il Collegio dei Padri Filippini e il Palazzo, ex convento degli agostiniani, oggi sede del Museo civico, che conserva e raccoglie sculture medievali e rinascimentali con una pinacoteca che custodisce dipinti dal XIV al XVIII sec. Nella Galleria Sinatra invece, sono esposte tele che vanno dal XIX sec, al XX sec.
Da piazza L. Pirandello, parte la via Atenea, arteria principale e cuore pulsante della città, in cui si articola il centro storico, raggiungendo piazzale Aldo Moro.
Chiesa del Purgatorio o di San Lorenzo, nella piazza omonima, la costruzione a forma barocca risale al XV – XVI sec., presenta un prezioso portale. L’interno a navata unica, si distribuisce tra le statue in stucco raffiguranti le Virtù di Giacomo Serpotta. La chiesa oggi risulta sconsacrata. Sul lato destro della piazza è posta l’entrata all’Ipogeo del Purgatorio, una serie di gallerie scavate nella roccia del V sec. a. C., che fungevano da serbatoio dell’acqua potabile.
Chiesa di S. Spirito, nella salita omonima, costruzione del XI sec. successivamente restaurata, presenta una facciata in stile gotico con portale ornato da un rosone di forme medievali. L’interno del XVIII sec. ha il soffitto a cassettoni con decorazioni e stucchi del Serpotta. A lato della chiesa è posta l’entrata all’antico monastero di Santo Spirito che conserva uno splendido chiostro, una sala capitolare con archi a sesto acuto, il refettorio che ospita parte dei Musei civici cittadini: la Sezione "etno-antropologica", la Sezione "natura è spettacolo", la Sezione "archeologica".
Chiesa di S. Pietro, via L. Pirandello, dedicata al fondatore dell’Opus dei, J. M. Escrivà, la quale si affaccia sulla Valle dei Templi e su cui si alza la casa di Luigi Pirandello; l’edificio religioso, oggi sconsacrato, risale al XVIII sec. presenta un portale barocco e l’interno, a navata unica, conserva dipinti di importante interesse artistico.
Palazzo della Provincia e Prefettura, piazzale Vittorio Emanuele, della metà del XIX sec., al suo interno si sono conservate: la Pala di San Domenico e la Pala dell’Incoronazione della Vergine tra i Santi del XVII sec., nella stessa piazza prospetta il Palazzo delle Poste, del periodo fascista del 1936, a forma circolare con imponenti colonne quadrate.
Santuario di S. Calogero, costruito fuori le mura della città antica tra il XIII e il XIV sec., dove la tradizione vuole che abbia soggiornato il santo nel V sec. Di piccole dimensioni l’edifico cadde in disuso e abbandonato. Soltanto nel 1938 iniziò il lavoro di recupero e restauro che nel 1977 portò la chiesa ad essere elevata a santuario. L’interno, a tre navate, è diviso da una doppia fila di colonne corinzie. L’abside ha una forma rettangolare con tre cappelle incavate sullo stesso piano. Al centro è posta la Cappella che custodisce il simulacro di San Calogero. La chiesa è decorata da preziosi mosaici realizzati nel 1969.
Villa Bonfiglio, in viale della Vittoria, importante parco cittadino con percorsi dedicati allo sport e una pista di pattinaggio.