Sicilia, itinerario n. 3/2023
Lungo il litorale etneo e la costa nord - orientale: Catania - Taormina - Messina - Milazzo
Itinerario: da Catania a Tindari in 3 tappe
Località: Catania - Taormina – Messina – Milazzo – Tindari
Stagione: maggio - settembre.
Tempo: sette giorni. Lunghezza: Km. 207
I) Catania – Taormina, km 48,5
II) Taormina - Messina, km 63,5
III) Messina - Ganzirri - Capo Faro - Milazzo - Tindari, Km 95
Un itinerario unico, stretto tra mare e monti, accompagnato da una scenografia sempre diversa, illuminata dal sole e sferzata dal vento. A sud lambendo le lave grigio - nerastre che scendono dall’Etna e raggiungono il mar Ionio; salendo verso nord, prima abbacinati dalla bellezza delle vestigia greco - romane e dalla vista immaginifica sullo Stretto, dove la costa Calabrese, posta di fronte, appare nella sua maestosità insieme alle montagne aspromontane; poi, più a nord, toccando l’estremo lembo orientale dell’isola, dove si apre la costa tirrenica e la vista corre alle isole Eolie e alla costa tirrenica della Calabria; più avanti ancora, a ovest, verso la conca di Milazzo e il superbo promontorio di Tindari. Un viaggio davvero indimenticabile.
Inebriati di luce e rinfrescati dal vento, si parte da Catania, meravigliosa città barocca, distesa sul mar Ionio, sovrastata dalla mole imponente dell’Etna, in un’ampia conca circondata da agrumeti. Uno scrigno di testimonianze di un antico e grande passato, influenzato dalla cultura greca, romana, bizantina, araba, normanna e spagnola. Un tesoro che va scoperto a piedi, passo dopo passo. Quindi, prendendo la via costiera, verso nord, lambendo il mar Ionio, attraversando un territorio densamente popolato, in cui le lave scure arrivano fino al mare, si raggiunge il borgo suggestivo di Aci Castello, poi Acitrezza con gli scogli dei Ciclopi e, oltrepassato capo Mulini, la splendida Acireale che inebria la vista con la splendida scenografia di piazza Duomo. Costeggiando il mar Ionio, continuando verso nord, attraverso giardini e paesaggi incantevoli, superando il fiume Alcantara, si giunge a Giardini Naxos, dove a Capo Schisò è possibile vedere i resti di Naxos, antica colonia greca. Vicina, Taormina, attende accogliente col suo colorato paesaggio i viaggiatori; gli scorci mozzafiato dal suo belvedere e una passeggiata al Teatro greco – romano tempreranno le fatiche del viaggio fin qui affrontato. Ne valeva la pena! Procedendo verso nord, sulla costa, dopo circa 60 km, si vede Messina, stretta tra il mare Ionio e i monti Peloritani. La città dopo il terremoto del 1908 è stata ricostruita con criteri moderni di sicurezza con strade larghe e edifici non elevati; il patrimonio artistico è stato ristrutturato e a volte ricostruito ex novo. Dal lungomare, in direzione di Capo Peloro, lo Stretto e da lontano la costa calabrese offrono una vista spettacolare. Dall’alto delle colline poi, il panorama è immenso sui due mari della città, lo Jonio sullo Stretto e il Tirreno. A est lo sguardo corre sull’intera area urbana di Messina, mentre oltre la distesa azzurra del mare si vede la Calabria, da Cannitello, lungomare di Villa S. Giovanni, fino a Capo Vaticano (VV); a sud, si vede l’Etna; a nord ovest le isole Eolie e la costa tirrenica con Capo Milazzo, Capo Tindari, Capo Cavalà di Gioiosa Marea. Più avanti si arriva nel borgo marinaro di Ganzirri dove due laghetti: Pantano Grande e Pantano Piccolo si offrono alla coltivazione dei frutti di mare; ancora più a nord Torre Faro, la punta più orientale dell’isola dove appoggia il maestoso pilone dell’elettrodotto Calabria - Sicilia. Da Capo Faro la strada prosegue verso occidente, sulla costa del mar Tirreno, dove si intravedono numerose spiagge, tra cui il Lido di Mortelle; poi per pochi chilometri la strada si perde verso l’interno fino al Piano di Spartà, quindi, dopo aver superato Capo Rosocolmo, la strada riprende il percorso costiero fino alla piana di Milazzo, che sorge all’inizio di una penisola lunga circa 8 km, Capo Milazzo. L’antico abitato e il castello, costruito sul promontorio, testimoniano l’importanza strategica che la città rivestiva nel passato. Oggi è nota per essere diventata lo scalo marittimo per le Isole Eolie. Superata Milazzo, appena nell’entroterra si trova Barcellona Pozzo di Gotto e poi Castroreale Terme, rinomata stazione termale, quindi a circa 900 m.s.l.m., Montalbano Elicona, borgo ricco di noccioleti e dominato dal castello fatto costruire da Federico II. Ritornando sulla costa, lambendo i laghetti di Marinello e il suggestivo borgo di Oliveri, il nostro viaggio si conclude, davanti all’incantevole promontorio di Tindari, tra la bellezza naturalistica, il silenzio e l’armonia dei luoghi.
Catania * * articolo aggiornato ad aprile 2023
Ab. 311.584, catanesi; altezza: m. 7 s.l.m.; Città metropolitana di Catania, mappa - info Turista.: Via Vittorio Emanuelle II, 172 - T. 800841042/ 095 7425573; P.S. H.: Piazza Santa Maria del Gesù, 5 - T.: 095 7591111 – Aeroporto Vincenzo Bellini, via Fontanarossa: aeroporto.catania.it
Antica colonia calcidese, fondata probabilmente intorno al 729 a.C. Nel V sec. a. C. fu soggetta al dominio di Siracusa e poi dei romani nel 263 a.C. Da quel momento fino alla dominazione bizantina la città ebbe un lungo periodo di pace e di espansione economica. In seguito subì varie occupazioni e soprattutto la terribile eruzione dell’Etna del 1669 e del terremoto del 1693 che ne determinò la decadenza, fino alla fine del XX sec., quando lentamente cominciò la sua ripresa, dopo le alterne vicissitudini politiche del regno delle Due Sicilie, dell’annessione al Regno d’Italia e delle guerre mondiali.
Il centro storico di Catania con le sue forme barocche, nel 2002, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco, insieme ai tesori artistici di altri sette comuni della Val di Noto. Il fulcro originario si trovava sulla collina di Monte Vergine, l’odierna Piazza Dante, dove è situato il Monastero di San Nicolò l’Arena, dal 2002 patrimonio dell'Umanità Unesco. Il suo territorio è profondamente mutato a causa delle diverse calamità naturali succedutesi nel 1669, 1329, 1381. Uno dei rari monumenti che ha mantenuto le sue forme originali è il Castello Ursino, mentre il resto degli altri edifici fu ricostruito in stile barocco ovvero nelle forme settecentesche dell’epoca. A questa ricostruzione risale l’attuale impianto urbanistico della città, in cui le ampie e rettilinee vie si raccordano intorno alla principale via Etnea. Si tratta di un magnifico itinerario artistico culturale da seguire.
Da vedere
- Porta Garibaldi, che introduce al centro storico, costruita intorno alla metà del XVIII sec. percorrendo l’omonima via si giunge nella preziosa Piazza Mazzini, circondata da portici e edifici storici importanti.
- Castello Ursino, in Piazza Federico di Svevia, eretto nella prima metà del XIII sec., si presenta a pianta quadrata con quattro torrioni, circondato dal fossato.Oggi è sede del Museo civico della città.
- Porta Uzeda, in Via Etnea, di stile barocco, collega Piazza del Duomo, circondata da incantevoli edifici storici, alla zona del porto, attraversata da Via Dusmet, su cui si stagliano le parti posteriori dell’Arcivescovado e di Palazzo Biscari, divisi dalla grandiosa chiesa di San Placido, angolo tra i più barocchi della città.
- Duomo, Cattedrale di Sant’Agata, nella piazza omonima, eretto tra il XII – XIII sec., l’attuale forma risale al rifacimento settecentesco. Di fronte al Duomo, al centro della Piazza, si erge la Fontana dell’Elefante, costruita nel XVIII sec. riutilizzando antichi elementi decorativi come l’elefante in pietra lavica e l’obelisco. Poi, il magnifico edificio del Municipio si staglia sul lato nord della piazza.
- Pescheria, antico mercato del pesce, i banchi sono situati nel tunnel ricavato sotto il Palazzo del Seminario dei Chierici, accanto alla cattedrale, e le mura di Carlo V, proprio di fronte agli Archi della Marina, lungo viadotto della ferrovia Catania – Siracusa.
- Chiesa della Badia di Sant’Agata, in via Vittorio Emanuele, di fronte al lato nord del Duomo, principale edificio barocco di Catania.
- piazza dell’Università,lungo la via Etnea, ideata in modo che la facciata degli edifici rappresentassero delle vere e proprie quinte scenografiche, vi si affacciano il Palazzo S. Giuliano e il Palazzo dell’Università.
- La Collegiata, nella via Etnea, con facciata particolare in forme insolite con andamento curvilineo, in stile tardo barocco.
- in Via dei Crociferi, tra le più barocche di Catania, si trovano: - la Chiesa di San Giuliano; - la Chiesa di San Francesco Borgia o dei Gesuiti, della fine del XVIII sec., con chiostro interno ad archi e colonne; - la Chiesa di San Benedetto, collegata al monastero delle Benedettine dall’arco che si alza sulla via.
- Museo civico Belliniano, in Piazza San Francesco, ha sede nella casa natale del musicista. Di fronte si trova la Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata, del XVIII sec., con maestoso facciata in forme barocche.
- Teatro Romano, si trova tra Piazza S. Francesco e Via Vittorio Emanuele, del periodo tardo imperiale, conserva la cavea orientata verso il mare.
- Chiesa di San Nicolò l'Arena e l’annesso Monastero dei Benedettini, in piazza Dante, risale al XVIII sec.
- Piazza Stesicoro, nel centro storico, vi domina il monumento a Vincenzo Bellini insieme ai resti dell’Anfiteatro Romano.
- Villa Bellini, in piazza Roma, parco pubblico della città. Poco più avanti è situato l’orto botanico.
- Santa Maria di Gesù, nella piazza omonima, ricostruita agli inizi del XVIII sec, su una chiesa rinascimentale.
- La Plaia, 18 km di litorale a sud della città, attraversando le località di San Marco di Catalbiano, Praiola di Giarre, Foce Simeto, Marina di Cottone Fiumefreddo.
- Catania sotterranea, si sviluppa dalle terme achilee alla chiesa di Giovanni alle Grotte, fino al Monastero dei Benedettini.
- San Giovanni Li Cuti, si tratta di un antico borgo di pescatori, integrato dall’edilizia circostante al centro cittadino, ricco di fascino e diventato negli ultimi tempi uno dei punti eccellenti della movida catanese. Nel porticciolo sono ancora ormeggiati i gozzi colorati.
- Ferrovia Circumetnea, collega la città ai paesi sulle pendici dell’Etna. È un’esperienza unica in cui ci si tuffa nelle contraddizioni di questa splendida terra, passando dal degrado della periferia, tra Catania e Misterbianco, al paesaggio lavico, tra Adrano e Randazzo, ai vigneti dell’Etna. Per saperne di più conviene consultare il sito: www.circumetnea.it
Taormina *
* articolo aggiornato a dicembre 2023
Ab. 10.433, taorminesi; altezza: m. 204 s.l.m.; Città metropolitana di Messina - mappa - info Turista.: CIT via Nazionale, 23 - T. 0942 52189; P.S. Ospedale S. Vincenzo: Contrada Sirina - T.: 0942 5791
L’antica Tauromenion, fondata nel IV sec. a.C. dai siculi sul monte Tauro, a cui nel 358 a.C. si unì la popolazione superstite della vicina Naxos, creando quella città greca che ebbe importante sviluppo economico e commerciale. Nel 215 a. C., sotto i romani, era già una città federata; quando fu sconfitta Siracusa divenne la capitale della Sicilia bizantina fino all’inizio del X sec., quando fu distrutta dagli arabi. Una volta ricostruita, nel 1079 fu conquistata dal conte normanno Ruggero d’Altavilla, mantenendo un buon livello economico. Dopo la caduta dell’imperatore Federico II, durante la dominazione angioina si schierò con gli aragonesi e seguì le sorti del Regno delle due Sicilie.
Taormina, distesa su un piano del monte Tauro, quasi alle estreme pendici dei monti Peloritani, rappresenta una vera e propria terrazza sulle acque trasparenti del mare sottostante con vista sull’Etna. La perla dello Jonio ha ispirato per secoli poeti e scrittori e continua a incantare ogni viaggiatore che ha la fortuna di fermarsi in questo fantastico angolo della terra.
Da vedere
Teatro antico, situato nel punto più alto della cittadina, di epoca romana, risale al II sec. a.C., riedificato su un teatro di epoca ellenistica, scavato su una parete della montagna esprime una suggestione incredibile. È il monumento più antico e meglio conservato della città. Vicino al Teatro è situato l’Antiquarium, piccolo museo archeologico che conserva pregevoli reperti di epoca romana.
Odeon, in via Timeo 31, costruzione del periodo imperiale romano, piccolo teatro con cavea in mattoni, divisa in 5 parti da 4 gradinate.
Palazzo Corvaja*, in Piazza Vittorio Emanuele, edificato nel XV sec., presenta una facciata decorata da merli in cima e bifore, mentre il portale ha forme gotiche. Oggi il primo piano è sede della Biblioteca civica e del Centro Mediterraneo di Arte drammatica. Vicino, circa 400 m si apre Piazza IX Aprile, centro della città, dal cui Belvedere la vista si perde sul golfo e sull’Etna; qui si alza la chiesa barocca di S. Giuseppe con il pregevole campanile e la chiesa di Sant’Agostino in forme gotiche, risalente alla seconda metà del XV sec.; la Torre dell’Orologio, chiamata anche Porta Messina, di epoca tardo medievale. Oltre si penetra nella parte più antica di Taormina, dove si alza la chiesetta di San Pancrazio, che ingloba i resti di un tempio greco dedicato a Serapide e Iside, in cui strade e abitazioni conservano elementi medievali.
Naumachie (battaglia navale), nella via omonima, grandiosa fontana monumentale costruita intorno al II sec. d.C., in mattoni rossi e formata da un muro che sosteneva un terrazzamento da cui passava una strada, corrispondente all’attuale corso Umberto, dove si alza il Palazzo Ciampoli, costruzione gotica catalana del XV sec., proprio dietro l’edificio, si trova la Badia Vecchia, chiamata “Badiazza”, un torrione merlato di stile normanno, rinnovato nel XIV sec. decorata con bifore e tarsie.
Duomo, nella piazza omonima, lungo corso Umberto, edificato nel XIII sec., dedicato a San Nicola di Bari, completamente ristrutturata tra il XV - XVI sec. in forme rinascimentali, come le decorazioni esterne, i 2 portali laterali e il rosone scolpito. L’interno ha una struttura a croce latina con tre navate, diviso da arcate a ogiva poggianti su colonne. Sulla stessa piazza si trovano: la Fontana in stile barocco, alla cui sommità rivela il simbolo cittadino del centauro, una figura mitica metà donna e metà toro e il Palazzo Municipale.
Porta Catania, risalente al 1440, ornata verso l’esterno dallo stemma della famiglia aragonese, chiude il corso Umberto. Vicino si staglia il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, costruzione del XIV - XV sec., che rappresenta uno degli esempi più interessanti dell’arte gotica siciliana mista a elementi e richiami di quella normanna. Decorato, in alto, da un fregio intarsiato e da eleganti bifore è stato acquisito dal comune.
Chiesa di Sant’Agata e convento di San Domenico, strutture demolite dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, residuano il campanile e il convento edificati nel XVI sec. Vicino è situata la splendida Villa comunale e il parco.
Più avanti, circa 800 m, in via Pirandello, si raggiunge la bellissima passeggiata del Belvedere, da cui si gode una magnifica vista del litorale. Da questa terrazza scende un piccolo sentiero che si snoda attraverso scalette e tratti di strada da cui è possibile raggiungere la Riserva Naturale sottostante
Messina
Ab. 218.786, messinesi; altezza: m. 3 s.l.m.; Città metropolitana - mappa - info Turista.: CIT via Consolato del Mare, 19; P.S. H: Via Consolare Valeria - T.: 090 2211; Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”, via Ravagnese, 11 Reggio Calabria – T.: 0965 644933.
L’antica Zancle venne fondata dai Siculi, ripopolata dai coloni greci e chiamata Messana. Raggiunse un periodo di benessere economico nel 254 a.C. con la dominazione romana, che continuò con i bizantini e nel medioevo, quando riuscì a contendere a Palermo il primato di capitale del regno di Sicilia. Nel 1678 fu incendiata durante una sommossa antispagnola, che decapitò la classe dirigente locale. Durante la rivoluzione siciliana del 1848 contro Ferdinando II di Borbone fu assediata, subendo numerosi danni. Funestata da numerosi terremoti, dopo quello disastroso del 1908, la città venne ricostruita interamente, mantenendo il porto e la costa meridionale come riferimento per lo sviluppo, con costruzioni basse e grandi viali.
Messina è situata fra il mare e i monti peloritani, nel punto più estremo della parte nordorientale della Sicilia, presso Capo Peloro, sulla sponda occidentale dello Stretto omonimo. Il suo porto è diventato lo scalo marittimo più frequentato d’Italia, grazie ai traghetti da e per il continente. La città si estende sulla costa dello stretto da Giampileri Marina a capo Peloro sulla costa jonica; da capo Peloro a ponte Gallo sulla costa tirrenica. La parte occidentale della città è sovrastata dalle prime colline che annunciano i Peloritani e che attribuiscono alla conformazione urbanistica una certa pendenza, risolta con scalinate e attraversata dalla circonvallazione a monte. La città è stata ricostruita per ben due volte, la prima dopo il terremoto del 1783 e la seconda dopo quello del 1908. Le varie ricostruzioni hanno prodotto notevoli cambiamenti al volto urbano, anche se, riguardo al patrimonio storico architettonico, i piani urbanistici hanno cercato di mantenere lo stile e le forme barocche e rinascimentali. Non mancano le opere moderne, come la Galleria Vittorio Emanuele III, del 1929, tra le poche costruzioni in ferro del meridione; edifici in forme eclettiche come i palazzi: Coppedé, Magaudda, Cerruti - Bisazza e Tremi, tutti opera dell’architetto Gino Coppedé, posti negli angoli e agli incroci di alcune vie del centro; Palazzo delle Poste, del 1915, in forme Liberty; la Stazione Centrale e la Stazione Marittima, due grandi complessi costruiti nel 1939, il primo con un grande loggiato che immette in una immensa entrata che apre al grande sottopassaggio che porta ai binari, più avanti è situata la stazione marittima con la forma ad arco, al piano terra si presentano i servizi mentre dalle scale, mobili e in muratura, si accede sul salone panoramico del porto che porta alle invasature; Palazzo della cultura, in viale Boccetta, costruzione inaugurata nel 2010, centro polifunzionale al cui interno è stato creato un grande auditorium. Il Palazzo è dedicato al pittore Antonello da Messina, ospita tra l’altro la Galleria d’Arte Moderna e contemporanea.
Da vedere
Per il suo patrimonio artistico e la grandezza del territorio su cui è distribuito nella città metropolitana, abbiamo individuato, per i viaggiatori, due itinerari virtuali distinti in diversi percorsi, da seguire, considerata la rispettiva lunghezza, in tappe separate, intorno al centro storico attraverso strade e piazze, edifici rinascimentali e tesori artistici:
itinerario I: da piazza Duomo a via C. Battisti per vedere la chiesa della SS. Maria Annunziata dei Catalani; da via XXIV Maggio a Villa Mazzini, autentico polmone verde della città, dove si può ammirare l’Acquario comunale, a piazza Unità d’Italia con la Fontana del Nettuno; da via Romagnosi a viale Regina Margherita, viale Principe Umberto, al Santuario della Madonna di Montalto, all’Orto Botanico, a Palazzo Zanca, in piazza Unione Europea.
Duomo, nella piazza omonima, dedicato a Santa Maria Assunta, risale al XII sec., voluta da Ruggero II di cui dopo il terremoto del 1908 rimangono i resti della parte bassa della facciata con i 3 portali del XVI sec. in stile gotico. Il complesso fu completamento ricostruito dopo il terremoto del 1908, e di nuovo dopo i gravi danni provocati dal bombardamento del 13 giugno 1943. Delle varie ricostruzioni oggi si apprezza il pregevole campanile con orologio astronomico animato del 1933. L’interno, diviso da tre navate con soffitto in legno, si apre in suggestivi portali gotici. Le opere d’arte andate distrutte sono state sostituite da interessanti copie. Notevole è il tesoro custodito, arricchito da opere di alta oreficeria del XVII – XVIII. Sulla piazza si alza la Fontana di Orione, opera del XVI sec.
Chiesa della SS. Maria Annunziata dei Catalani, nella piazza omonima, su via C. Battisti, costruzione del XII sec. rimaneggiata in varie fasi, come dimostrano la facciata con i tre portali del XIII sec., la cupola, il transetto e l’abside sono invece quelli originari. L’interno a tre navate è diviso da colonne su cui poggiano gli archi delle navate che formano le volte a botte e a crociera. Dinanzi alla chiesa si trova il monumento a Don Giovanni d’Austria, vincitore della battaglia di Lepanto, opera di Andrea Calamech, del XVI sec.
Palazzo Monte di Pietà, in via XXIV Maggio, risale al XVI sec. presenta un notevole portale e un atrio a botte, sul cui cortile si erge una fontana a forma di putto che cavalca un delfino. Oggi ospita manifestazioni culturali.
Acquario comunale, in villa Mazzini, museo di fauna marina
Fontana del Nettuno, in piazza Unità d’Italia, opera della metà del XVI sec., dello scultore Montorsoli.
Chiesa di San Tommaso Apostolo il Vecchio, in via Romagnosi, esempio di architetture siculo normanna con richiami bizantini, edificata tra XI – XII sec. Sul finire del XVI sec. la chiesa fu dedicata alla “Madonna riparatrice delle Vergini”
Chiesa della Madonna di Pompei, in viale regina Margherita, edificata sul finire del XIX sec. dai Padri Cappuccini, distrutta dal terremoto del 1908, ricostruita nel 1917 e nuovamente abbattuta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, fu ricostruita e riaperta nel 1951 in stile neobarocco.
Sacrario di Cristo Re, in viale Principe Umberto, a lato è posta una Torre ottagonale del XII sec. con una grande campana che suona in memoria dei caduti messinesi nelle due grandi guerre, le cui spoglie sono conservate nel sacrario.
Santuario della Madonna di Montalto, sul Colle della Caperrina, in via Dina e Clarenza, costruito intorno alla fine del XIII sec. dopo i moti che gli spagnoli fu scacciati, distrutto dal terremoto del 1908, fu ricostruito nel 1930 con due campanili a cuspide che incorniciano la facciata.
Orto Botanico “Pietro Castelli”, in piazza XX Settembre, appartiene all’Università di Messina e ospita piante provenienti da tutto il mondo.
Palazzo Zanca, in piazza Unione Europea, sede del Municipio, ricostruito tra il 1914 e 1924 in stile neoclassico, dopo i danni subiti durante i terremoti del 1783 e 1908.
itinerario II: dal Castello Gonzaga alla chiesa del Carmine; dall’imponente complesso di Palazzo Piacentini alla basilica di S. Antonio di Padova; dalla chiesa di Santa Maria Alemanna al Forte di San Salvatore. Più lontano, conviene prendere un mezzo pubblico, il Museo Regionale, in via della Libertà.
Forte Gonzaga, fortezza costruita nel XVI sec. sul Colle del Tirone, per volontà dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, nell’ambito della realizzazione di un importante sistema difensivo per l’intero territorio della città.
Chiesa del Carmine, in via Antonino Martino, circa 500 m dal Duomo, costruzione del 1926, che sostituisce l’originaria, del XIII sec., distrutta dal terremoto del 1908. La forma attuale richiama lo stile neoclassico in voga nei primi anni del XX sec.
Palazzo Piacentini, in piazza Maurolico, sede del Tribunale, complesso architettonico del 1927 costituito da tre edifici collegati, costruito con materiali di origine siciliana: pietra di colore giallo ocra e il marmo di Cinisi, ricorda le forme neoclassiche tedesche e alle forme dei templi dorici siciliani. Sull’attico è posizionata la “Quadriga” condotta dalla dea Minerva in lega di bronzo e alluminio.
Basilica di Sant’Antonio di Padova, in via Santa Cecilia, costruita dopo il terremoto del 1908 per volontà del sacerdote locale sant’Annibale Di Francia, di cui custodisce le spoglie.
Chiesa di Santa Maria Alemanna, in via Sant’Elia, costruzione della fine del XII e inizio XIII sec., esempio importante di arte gotica nell’area mediterranea. Fondata secondo le testimonianze documentali dai Cavalieri Teutonici. Ha resistito ai numerosi terremoti e la si può vedere nello stile originario, grazie agli interventi di recupero e restauro avvenuti nel XX sec. Risulta inserita nel percorso “Sulle orme di Federico” organizzato dalla Fondazione Federico II di Palermo.
Forte di San Salvatore, la cartolina ufficiale di Messina, sull’estrema punta del porto, costruzione spagnola del XVI sec., che presenta una colonna di 60 m di altezza alla cui sommità è posata la statua della Vergine in atto di benedire, Madonna della Lettera, alta 6 m, in bronzo dorato, opera dello scultore Tore Edmondo Calabrò.
Museo regionale MU ME, in via della Libertà, nell’ex filanda Mellinghoff, custodisce importanti e famose opere d’arte. Nel cortile esterno si trovano resti scultorei del XVII – XVIII sec. e il Nettuno, opera del Montorsoli. Sulle scale che conducono all’ingresso sono posti dei leoni stilofori marmorei del XIII sec. appartenenti al duomo, insieme ad altri reperti archeologici di epoca romana.
Milazzo
Ab. 30.133, milazzesi/ mamertini/ milaiti; altezza: m. 1 s.l.m.; Città metropolitana di Messina - mappa - info Turista.: I.A.T via F. Crispi, 1 – T.: 090 9231218; P.S. H: Contrada Villaggio Grazia - T.: 090 92901; Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”, via Ravagnese, 11 Reggio Calabria – T.: 0965 644933.
Le origini dell’antica Mylae risalgono al VIII sec. a.C., quando rappresentava una delle numerose fortezze della città di Messina, dal 36 a.C. civitas romana. La sua posizione strategica la rese protagonista di varie battaglie, la più importante, nel 260 a. C., la vittoria dei romani contro i cartaginesi, I^ guerra punica. Caduto l’Impero Romano divenne dominio Bizantino e una tra le prime sedi vescovili della Sicilia. Nell’843 fu espugnata dagli arabi e diventò capoluogo di una nuova circoscrizione chiamata “Vallo di Milazzo”, godendo di una certa floridezza econo0mica e commerciale. Con l’avvento dei normanni fu rifondata nel 1101 da Ruggero I d’Altavilla e incorporata nel demanio regio. La denominazione di Vallo mutò in “Comarca di Milazzo”, a cui furono attribuite alcune autonomie, come quelle riservate alle magistrature civiche, militari e giudiziarie: potestà che durarono fino al XVIII sec. Sotto gli angioini e poi degli aragonesi la città accrebbe la sua importanza; le sue fortificazioni furono potenziate soprattutto ad opera degli spagnoli. Durante le guerre napoleoniche gli inglesi la scelsero come loro base principale della Sicilia. Durante i moti risorgimentali del 1848 Milazzo fu protagonista dell’eroica difesa di Messina, mentre nel 1860 fu memorabile la sconfitta inferta ai borbonici da parte delle truppe garibaldine, durante l’avanzata dei Mille verso Napoli per la liberazione del Regno delle due Sicilie. Con la costituzione del Regno d’Italia la città perse il suo valore strategico.
Milazzo si estende ai piedi dei monti Peloritani e dei Nebrodi, sul golfo omonimo, da una parte, e dall’altra, sul golfo di Patti, circondata da splendide spiagge. La città si divide in due parti: quella alta, la più antica, e la bassa, che si affaccia su via Marina Garibaldi, più moderna. A Milazzo si erge la più grande cittadella fortificata della Sicilia: il Castello arabo-normanno. Partendo dal tripudio di barche di Rione Vaccarella, il litorale si allunga fino al Capo. La vera spiaggia degli autoctoni è Baia del Tono, mentre da Baia Sant’Antonio inizia la gradinata che conduce allo splendido Santuario rupestre di Sant’Antonio. Non solo terra di pescatori, Milazzo è un ordito di storia e arte: dalla Necropoli Tardoromana e Protobizantina al Liberty del Villino Greco e di Villa Vaccarino, dal Museo del Mare al Duomo di S. Stefano.
Il folclore qui affiora tra fede e mito.
Da vedere
Nella parte alta:
Castello, bene nazionale e della Comunità Europea, è situato sulla vetta della penisola di Capo Milazzo, domina il Borgo antico. Di epoca medievale, ristrutturato dai normanni nel XIII sec. e poi dagli spagnoli. La fortezza è costituita da un’ampia area recintata da una cinta muraria del XVI sec. eretta dagli spagnoli. Presenta un notevole portale in forme gotiche e uno a ogiva con torri del XV sec. Vicino sono visibili i resti di una necropoli sicula e una greca.
Palazzo dei Giurati, edificio dei Viceré e Governatori locali, in via d'Amico Rodriguez, all'interno della cinta muraria, si staglia all'estremità dell'antica salita di san francesco di Paola
Duomo Antico, all’interno della città fortificata, costruzione degli inizi del XVII sec. in stile rinascimentale.
Chiesa del Santissimo Salvatore, complesso monumentale cittadino con una lunga storia, dal 2006 fa parte del Fondo Edifici di Culto.
Chiesa del Rosario, in via san Domenico, altro complesso monumentale ricco di storia e custode di capolavori dell’arte. La chiesa fu sede del tribunale dell’Inquisizione fino al 1782.
Santuario di San Francesco da Paola, sul colle S. Biagio, rappresenta uno dei complessi architettonici più importanti della città. Edificato tra il 1464 – 1467, con la collaborazione attiva del santo, durante il suo soggiorno a Milazzo. In stile Manierista e barocco all’esterno, mentre all’interno si notano espressioni diverse che vanno da quello rinascimentale siciliano a quello rococò.
Nella parte bassa:
Duomo Nuovo, in via C. Borgia, dedicato a Santo Stefano Protomartire, costruzione moderna, consacrato nel 1951, conserva pregevoli opere d’arte.
Chiesa di Santa Maria Maggiore, nel quartiere marinaro di Vaccarella, sul lungomare Garibaldi, costruzione degli inizi del XVII sec., legata al fatto storico del riposo da campo che il generale Giuseppe Garibaldi si concesse la notte tra il 20 e il 21 luglio 1860 al termine della battaglia che lo vide vincitore contro le truppe borboniche.
Municipio, in piazza F. Crispi, conserva testimonianze del risorgimento, pregevoli dipinti e una biblioteca.
Palazzo D’Amico, sul lungomare, costruzione del XVIII sec. Restaurato oggi ospita la biblioteca comunale e sede di manifestazioni culturali.
Antiquarium Domenico Ryolo, nell’Ala est del Quartiere degli Spagnoli, lungo la via Impallomeni. Conserva una notevole documentazione e materiale dall’età preistorica a quella bizantina.
Museo della Tonnara e del Mare, in via Nettuno.