Le Torri fortificate e di avvistamento, tra Langhe, Roero e Monferrato. 

Un percorso che si sviluppa nel territorio piemontese sudorientale, nella provincia Cuneese e astigiana, fino al limitare del territorio ligure con la provincia savonese. Un itinerario lungo circa 250 km, attraverso una rete di località caratterizzate dalle loro torri fortificate e di avvistamento, che quasi “si guardano” tra loro, raccontando le loro storie. Un percorso di circa 5 ore da effettuare con l’auto e, considerata la lunghezza, in più fasi.

Il viaggio attraversa 12 comuni caratteristici che contribuiscono a far percepire la particolare geomorfologia del territorio che unisce le alture appenniniche e la linea del mare (da Castelnuovo di Ceva si vede bene), alle colline del Roero, delle Langhe e del Monferrato. Stiamo parlando dei comuni di: Barbaresco (CN), Santo Stefano Belbo (CN), Viarigi (AT), Camerano (AT), Corneliano (CN), Santa Vittoria d’Alba (CN), Albaretto (CN), Cortemilia (CN), Murazzano (CN), Rocca Ciglié (CN), Castellino Tanaro (CN), Castelnuovo di Ceva (CN).

 

Amministrazioni comunali che si sono associate intorno al progetto “Turris”, per valorizzare la rete delle loro cittadine turrite, che attraverso le Langhe, il Roero e il Monferrato dà vita a un percorso singolare, ricco di atmosfere uniche, circondato da rigogliose distese di vigneti, caratteristica del territorio e patrimonio Unesco, che si innesta nel sistema di torri fortificate di avvistamento e si sviluppa intorno alle colline tra il Po e l’Appenino Ligure. Un paesaggio adorno di torri e di castelli, circondati da piccoli borghi medievali, punteggiato da cascine, pievi e siti archeologici. Nel viaggio si incontrano torri trecentesche di fortificazione e avvistamento, che hanno resistito ai loro castelli, a volte cancellati dal tempo, strutture opera dei Marchesi Del Carretto e costruzioni più tarde dei Visconti; la torre gentilizia di Corneliano; gli interessanti ruderi di S. Stefano Belbo; il sistema integrato di torre e mura fortificate di Cortemilia, il più imponente delle Langhe; quello di Murazzano dove insieme alla torre si trova l’unico mulino a vento delle Langhe; quello di Castelnuovo di Ceva dove la torre insiste sulla chiesa di S. Maurizio, in stile gotico di scuola monregalese.

A questo punto non resta che conoscere da vicino queste meraviglie: si parte dalla

Torre di Barbaresco  

 

Costruita in mattoni a forma quadrata, intorno al XII – XIV sec, è coronata da una cornice a dente di sega di cui si vedono pochi resti. Alta 30 m, si trova nel centro del piccolo comune, appena 614 abitanti, che ne è proprietario, si affaccia sulla verde vallata del Tanaro. Le prime notizie sulla torre risalgono al 1198, su alcuni documenti è citato il “castrum cum turri”; sui lati mostra delle buche pontaie. Gli ultimi ritrovamenti hanno accertato, nel suo perimetro, l’esistenza di un’altra torre preesistente, riempita di terra e macerie con la funzione di efficiente basamento. Procedendo avanti, verso est, per circa 18,5 km si raggiunge 

  la Torre di S. Stefano Belbo   

          

Costruzione in pietra a forma rettangolare, posta sulla collina di S. Libera, risale al X – XII sec., di proprietà privata, alta 26 m. La torre oggi è ridotta a un imponente rudere insieme al castello a cui apparteneva. Domina dall’alto la valle del Belbo. I resti della struttura che oggi vediamo risalgono però all’inizio del XIII sec. edificati durante la signoria dei marchesi di Busca. Vicino si staglia la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del XIV sec., oggi abbandonata e sede della biblioteca e della Fondazione Cesare Pavese. S. Stefano Belbo è il comune più orientale della provincia di Cuneo, è ricordato per essere il paese natale dello scrittore Cesare Pavese. Da vedere: il Santuario della Madonna della Neve, situato sulla collina di Moncucco. Il 4 agosto dal santuario parte il segnale per l’accensione dei famosi falò. Continuando sulla strada verso nord, dopo circa 44 km, si raggiunge

     la Torre di Viarigi   

                             

Posta sulla rocca panoramica del borgo di 861 abitanti, nel cuore del Monferrato, risale al 1320 quando il Marchese Teodoro II del Monferrato la fece costruire, a forma quadrata in mattoni, sulle rovine del vecchio castello come caposaldo difensivo della linea fortificata costituita da altre fortificazioni erette sulle colline circostanti a protezione degli eventuali attacchi dei vicini signori Visconti. Conosciuta come la Torre dei Segnali, alta 26,5 m, è ornata da quattro cornici ad archetto con merlatura ghibellina a coda di rondine, segno di fedeltà all’impero. Ha subito molti interventi di ristrutturazione.  Oggi, di proprietà pubblica, completamente risanata è aperta al pubblico. Suggestivo il paese, situato sulle pendici della collina, si estende attraverso tornanti ripidi, scale che collegano le vie e sottoportici. Riprendendo il viaggio, verso ovest, dopo circa 18,5 km, si raggiunge

 la Torre di Camerano 

                         

Situata nel centro del paese, di proprietà comunale, è stata edificata in pietra da taglio intorno al XII – XIII sec., sopravvisuta all'antico castello. Alta ben 37 m., ha forma quadrangolare e domina sulla valle Bormida. Più a sud, a circa 41 km, è posta 

 la Torre di Corneliano d’Alba 

            

Posta nella rocca panoramica del paese di 2.150 abitanti, nel territorio del Roero, è una costruzione a forma decagonale, in mattoni, alta 22 m, risalente al XIII sec., di proprietà privata. Presenta una forma compatta con due sole aperture e alla sommità degli archetti pensili. Da vedere: Chiesa parrocchiale dei Santi Gallo e Nicolò con adiacente campanile a base quadrata. Ancora verso sud ovest, a circa 26 km, si trova   

la Torre di Santa Vittoria d’Alba   

     

Di proprietà privata, si erge sull'alto colle del borgo, alta 30 m, domina un vasto territorio della Val Tanaro. Costruita intorno al XIII – XIV sec., a forma quadrata, in mattoni, faceva parte del complesso castellano andato distrutto. Avanti, verso sud est, a circa 7 km, si intravede 

Albaretto della Torre

la cui Torre, costruita tra l’XI e il XIII sec., di proprietà comunale, è situata nel centro del paese, posto tra le valli del Belbo e del Talloria. La Torre è alta 28 m, di forma quadrata, in pietra da taglio a vista, rappresenta un residuo dell’antico castello ormai scomparso di proprietà dei marchesi del Carretto, in cui fu compilato l'"atto di liberalità" ai "sindaci della villa". Alla sommità la Torre mostra un triplice ordine di archetti pensili. Più a sud, verso est, a circa 27 km, è situata  

   la Torre di Cortemcilia 

                         

Costruita, per volontà dei marchesi del Carretto, in pietra da taglio a forma rotonda, con una circonferenza di 26,6 m, intorno all’XI – XIII sec Si staglia sulla rocca panoramica dell’antico e ricco borgo. Di proprietà comunale è alta 30,3 m. All’esterno è suddivisa in sei campate da sei cordoni semicircolari. I vari piani, con ingresso al primo superiore, sono separati ognuno da una volta in muratura per il primo e da tavolati per i successivi; i piani presentano delle feritoie, una per ciascuno, disposte in direzioni diverse. 18 Km più a sud si trova

la Torre di Murazzano  

                       

Domina il centro del paese delle Langhe, in un’area di verde pubblico, di proprietà comunale, eretta in pietra vista intorno all’XI – XIII sec., dalla forma quadrata è alta 33 m. La Torre che ospitò una tetra prigione, era parte del castello ormai scomparso. A circa 3 km è situato il Parco safari delle LanghePoco più a sud, a circa 30 km, si staglia

La Torre di Rocca Ciglié   

                     

Posta al centro del piccolo paese, 125 abitanti, al limitare della piazzetta del comune, alta 28 m, a forma quadrangolare, costruita in pietra, risale all’XI – XIII sec. Oggi appartiene a privati, faceva parte di un antico castello che per secoli appartenne ai marchesi di Ceva. più avanti, a circa 10,3 km verso sud ovest, è posizionata l' "esile torre" cantata del Carducci

  la Torre di Castellino Tanaro 

          

Di proprietà comunale, situata nella parte panoramica, alta 32 m a forma circolare, in cinque piani, domina una vasta area del territorio. La Torre restaurata di recente è stata eretta in pietra da taglio intorno all’XI – XIII sec. Sormontata da un terrazzo di sommità coronato da tre ordini di archetti pensili alternati da cornici a dente di sega. Faceva parte di un complesso castellano assegnato al marchese Ugo di Clavesana, distrutto tra il XVIII e il XIV sec. dai battaglioni napoleonici. Infine, più a sud, circa 14 km a est, sorge

 la Torre di Castelnuovo di Ceva  

       

Sul poggio più alto del borgo, appena 97 abitanti, si staglia a forma quadrata, alta 25 m, costruita in pietra da taglio intorno al XIII sec, di proprietà comunale. Davanti alla Torre maestra, recuperata dai ruderi dell’ampio e antico castello, appartenuto ai marchesi di Ceva, alla vicina Cappella di San Maurizio e i suoi affreschi del XV sec., si conclude questo emozionante viaggio nel tempo.