Emilia Romagna, Itinerario n. 3/2021

Su per la via Emilia: Modena - Reggio EmiliaParma - Piacenza

 

Map ER.iti3Itinerario: da Modena a Piacenza in 3 tappe:

Località: Modena– Reggio Emilia –  Parma – Piacenza  

Stagione: tutte le stagioni, meglio tra aprile e fine settembre. Tempo: almeno 5 giorni Lunghezza: Km. 138.

 

Modena - Reggio Emilia, km 34, circa h. 0,38’

Reggio Emilia ­– Parma, Km 40, circa h.0,45’

Parma - Piacenza, Km 64, circa h. 0,47’ 

 

L’antica via Aemilia, costruita dai romani per collegare Ariminum (Rimini) a Placentia (Piacenza), ha incarnato per secoli lo sviluppo di traffici ed economie delle aree attraversate, tanto che la sua importanza si è riverberata nel tempo fino all’età moderna. Nel 1928 fu creata la Strada Statale 9 (SS. 9), che si innesta con la SS.16 a Rimini e finisce a San Giuliano Milanese, dopo ben 317,260 km, dove termina, passando per Forlì – Bologna – Modena – Reggio Emilia – Parma – Piacenza.

Il nostro itinerario tocca proprio il cuore pulsante di questa antica via, diventata una delle vie principali del benessere e del consumismo italiano contemporaneo. Partenza da Modena, dove la via Emilia, cuore della città espone i suoi gioielli: Piazza Grande – Ghirlandina e Duomo.  Anche a Reggio Emilia la via Emilia si inserisce pienamente nel centro della città, costituendo il fulcro del suo centro storico, tra piazza Duomo, piazza San Prospero e i suoi splendi Giardini Municipali.  A Parma, invece, la via Emilia costituisce la splendida cornice al meraviglioso salotto che si apre ad appena 1500 metri di distanza, con il Palazzo della Pilotta, il Duomo e il Battistero. A Piacenza la via Emilia è più distante dal centro storico, circa 5 km, a metà strada tra Piazza dei Cavalli, il Duomo e le sue incantate colline e i borghi storici. Un itinerario pervasivo, che ti prende fino in fondo all’anima, un percorso ricco di sorprese, che offre tesori artistici immensi, mentre propone sapori e gusti unici in una cornice naturalistica inattesa. Sicuramente un viaggio al quale bisognerebbe dedicare più tempo di quanto previsto nella tabella, un iter che invita, che esorta i visitatori a ritornare in questi luoghi del cuore.

Modena


Modena F1Ab. 188.090, modenesi/geminiani; altezza: m. 34 s.l.m.; Provincia: Modena, mappa - info Turista.: IAT Modena, Piazza grande,14 - T. 059 2032659; P.S. H.: Via G. Campi/ Via del Pozzo, 71 – T. : 059 4222111

Insediamento di età preistorica, successivamente abitata da popolazioni di origine etrusca e gallica, i Boi. Divenne colonia romana nel II sec a.C., chiamata Mutina. Grazie al commercio e ai traffici sulla via Emilia divenne fiorente. Nel IV sec. però iniziò il lento declino e l’abbandono della città che culminò nel VIII sec. con la fondazione della vicina Cittanova, sotto la dominazione longobarda. Un secolo dopo la popolazione rientrò nel vecchio borgo che fu fortificato e grazie al governo dei vescovi cominciò la rinascita. Nel 1099 iniziarono i lavori per la costruzione del Duomo. Agli inizi del XII sec. si proclamò libero comune, riacquistando prosperità. Furono costruiti molti edifici cittadini, fu allargato il perimetro murario e creata l’Università.  Successivamente fu coinvolta in gravi conflitti prima con la stessa città di Bologna, poi tra le varie signorie degli Este, dei Bonacolsi di Mantova, dei Pico, del papato, fino a quando, nel 1336, entrò nei domini estensi come provincia di Ferrara, dal 1598 divenne capitale del ducato fino al 1860. 

La città si estende all’interno dell’antico perimetro a forma di pentagono che costituiva le vecchie mura costruite dagli Este nel 1500, oggi sostituite dai grandi viali alberati di circonvallazione. L’importante Via Emilia è incorporata nello schema urbanistico, facendo da cerniera tra quartieri orientali che si caratterizzano per l’impianto urbano ad assi ortogonali romano, e quelli occidentali con struttura a dedalo di origine medievale.

Reggio Emilia

Cfr.: itinerario n. 3/2021 – Su per la via Emilia: Modena – Reggio Emilia – Parma – Piacenza

Ab. 169.949, reggiani; altezza: m. 56 s.l.m.; Provincia: Reggio Emilia, mappa - info Turista.: IAT Via Farini, 1/A - T. 0522 451152; P.S. H.: V. le Risorgimento, 80 – T.: 0522 296111 

Insediamento di età preistorica, prese il nome di Regium Lepidi sotto i romani, all’epoca del console Marco Emilio Lepido. Inserita nel sistema viario della via Emilia, diventò un grosso municipio. Nell’XI sec. fu sede vescovile e si costituì in libero comune, fu soggetta alle signorie della Scala, Gonzaga, Visconti, nel 1409 passò agli Este, divenendo ducato nel 1452. Agli estensi restò legata sino all’unità d’Italia, eccetto il periodo napoleonico, 1796 – 1814. Proprio in quel periodo, su ispirazione dei vessilli della Repubblica Cispadana, di cui Reggio faceva parte, fu creata la bandiera italiana, esposta per la prima volta il 7 gennaio 1797 nella sala Tricolore del Municipio cittadino, che oggi ospita le sedute del Consiglio comunale.

 

 

 

 

Il centro della città, a forma di esagono allungato, attraversa la via Emilia. Situato a metà strada tra Modena e Parma, ha una struttura rinascimentale moderna. Infatti, I lati estremi dell’esagono costituiscono il limite del perimetro delle antiche mura di fortificazione con le relative Porte, di cui rimane in piedi rimaneggiata soltanto la Porta di Santa Croce, mentre le mura sono state demolite sul finire dell’800 e convertite in viali urbani.    

 

 

 

 

 

Parma, capitale italiana della cultura 2020 e 2021   

 
Ab. 197.419, parmigiani; altezza: m. 57 s.l.m.; Provincia: Parma, mappa -                                        info Turista.: Piazza Garibaldi, 1 - T. 0521 218889 - turismo.comune.parma.it; P.S. H.: via A. Gramsci, 14 - T.: 0521 702111

Circa la sua origine non esistono elementi determinanti, alcuni storici la collocano nel periodo neolitico antico, Tito Livio la menziona come un insediamento di origine etrusca. Notizia certa è che l’abitato fu sottomesso dai galli boi, successivamente, dalla fine del II sec a. C. diventò una ricca colonia romana. Con la caduta dell’impero la città fu soggetta ai goti, agli unni, poi diventò terreno di guerre e conflitti. Dopo il 502, grazie all’imperatore Teodorico subì una rinascita, per poi tornare a decadere a causa delle guerre gotiche. Tornò a rifiorire durante il breve periodo bizantino, 539 – 568, che valse alla città la denominazione di “Crisopoli”, città d’oro.  Con l’avvento dei Longobardi nel 593 Parma divenne per la prima volta capitale dell’omonimo ducato. Nell’879 arrivarono i Franchi e concessero al vescovo Guibodo il potere temporale sulla città, che proseguì fino al XII sec. quando Parma divenne libero comune, amministrato da un podestà e da un capitano del popolo. La pace di Costanza nel 1183 ristabilì la pace e l’autonomia cittadina che l’imperatore Federico Barbarossa aveva usurpato.  Tra il XII e il XIV sec., la città partecipò alle dispute tra guelfi e ghibellini, dal 1346 al 1447, con brevi interruzioni, passò sotto la signoria dei Visconti, quindi sotto gli Sforza. Nel 1545, Parma divenne Ducato per volontà di Alessandro Farnese, Papa Paolo III. Nel 1731 passò ai Borbone, i quali, dopo il Trattato di Aquisgrana (1748) che pose fine alla guerra di successione austriaca, contribuirono all’arricchimento del patrimonio artistico della città. Tra il 1749 e il 1765 Parma diventò uno dei centri europei più illuminati. Dopo le campagne napoleoniche, nel 1817, Maria Luigia d’Austria, ex moglie di Napoleone fu nominata duchessa, regnando fino al 1847, quando la città ritornò ai Borbone. Nel 1860 con un plebiscito la città di Parma decise di far parte del nuovo regno d’Italia.   

Parma è la Capitale italiana della cultura 2020 e, causa covid, 2021, città aperta, disponibile, pronta ad accogliere visitatori e turisti. Sorge su una pianura allo sbocco del fiume Baganza nel torrente Parma, il cui letto, fin dall’ottocento, fu chiuso entro le alte mura del “lungoparma”, che conferisce alla città un segno di continuità con i quartieri “oltretorrente”.  I suoi confini a est e a ovest sono delimitati da altri due fiumi: rispettivamente, il fiume Enza, segna il limite con la provincia di Reggio Emilia e il fiume Taro con la provincia di Piacenza. Parma è una città d’arte e di cultura, la cui atmosfera intensa e raffinata evoca suggestioni uniche che si confondono con la l’armonia del suo centro storico. Nel teatro, nella musica, nella sua attività produttiva alimentare e gastronomica, la città ha creato tante eccellenze italiane nel mondo. Parma va goduta con calma, passeggiando per le sue stradine arricchite di mille colori, scoprendo chiese, battisteri, piazze, monumenti e teatri importanti, visitando i parchi, ammirando le ville liberty che la circondano e le opere del Correggio e del Parmigianino, infine gustando le mille prelibatezze locali, magari accompagnate con un bicchiere di lambrusco. Per chi ama lo shopping non c’è che fare un salto, a circa 30 km, al Fidenza Village, il vicino outlet con più di cento boutique griffate, la cui architettura si ispira e riproduce scorci scenografici di alcune opere verdiane. Per maggiori informazioni consultare il sito turismo.comune.parma.it

Piacenza


Piacenza F6Ab. 103.408, piacentini; altezza: m. 62 s.l.m.; Provincia: Piacenza, mappa - info Turista.: IAT Piacenza, Piazza Cavalli, Cortile di Palazzo Gotico - T. 0523 492223; P.S. H.: Via Cantone del Cristo – T.: 0523 303039

 

Insediamento abitato fin dalla preistoria da popolazione di stirpe ligure, fu colonizzato dai romani di cui diventò una fortezza difensiva contro le invasioni prima puniche, poi barbariche. In epoca medievale divenne un comune ricco grazie ai notevoli commerci sul Po, dalla metà del XIII sec. subì la dominazione di Uberto Pallavicino, successivamente di Carlo d’Angiò, dei Visconti, degli Sforza, dei francesi che governarono brevi periodi. Nel 1545 fu concessa da Papa Paolo III al figlio Pier Luigi Farnese, costituendo il ducato di Parma e Piacenza. Nel 1731 con l’estinzione dei Farnese passò ai Borbone. Nel 1796 fu occupata dalle truppe napoleoniche e dopo la pace di Vienna concessa a Maria Luisa d’Austria, la cui dinastia la governò sino all’Unità d’Italia.  

La città sorge sulla riva destra del Po, le strade confermano ovunque la sua origine medievale. Poi i reperti archeologici, le magnifiche chiese gotiche, il ricco patrimonio artistico, insieme alla sua posizione vicina al declivio dei colli piacentini la rendono piacevole e interessante. In effetti, tra ricchezze artistiche da una parte e natura dall’altra, la città va scoperta passo passo, lasciandosi cullare dalla preziosa e antica fattura romanica e gotica delle opere architettoniche e le delicate armonie di paesaggi e colori che la circondano.