Emilia Romagna, Itinerario n. 3/2021
Su per la via Emilia: Modena - Reggio Emilia – Parma - Piacenza
Itinerario: da Modena a Piacenza in 3 tappe:
Località: Modena– Reggio Emilia – Parma – Piacenza
Stagione: tutte le stagioni, meglio tra aprile e fine settembre. Tempo: almeno 5 giorni Lunghezza: Km. 138.
Modena - Reggio Emilia, km 34, circa h. 0,38’
Reggio Emilia – Parma, Km 40, circa h.0,45’
Parma - Piacenza, Km 64, circa h. 0,47’
L’antica via Aemilia, costruita dai romani per collegare Ariminum (Rimini) a Placentia (Piacenza), ha incarnato per secoli lo sviluppo di traffici ed economie delle aree attraversate, tanto che la sua importanza si è riverberata nel tempo fino all’età moderna. Nel 1928 fu creata la Strada Statale 9 (SS. 9), che si innesta con la SS.16 a Rimini e finisce a San Giuliano Milanese, dopo ben 317,260 km, dove termina, passando per Forlì – Bologna – Modena – Reggio Emilia – Parma – Piacenza.
Il nostro itinerario tocca proprio il cuore pulsante di questa antica via, diventata una delle vie principali del benessere e del consumismo italiano contemporaneo. Partenza da Modena, dove la via Emilia, cuore della città espone i suoi gioielli: Piazza Grande – Ghirlandina e Duomo. Anche a Reggio Emilia la via Emilia si inserisce pienamente nel centro della città, costituendo il fulcro del suo centro storico, tra piazza Duomo, piazza San Prospero e i suoi splendi Giardini Municipali. A Parma, invece, la via Emilia costituisce la splendida cornice al meraviglioso salotto che si apre ad appena 1500 metri di distanza, con il Palazzo della Pilotta, il Duomo e il Battistero. A Piacenza la via Emilia è più distante dal centro storico, circa 5 km, a metà strada tra Piazza dei Cavalli, il Duomo e le sue incantate colline e i borghi storici. Un itinerario pervasivo, che ti prende fino in fondo all’anima, un percorso ricco di sorprese, che offre tesori artistici immensi, mentre propone sapori e gusti unici in una cornice naturalistica inattesa. Sicuramente un viaggio al quale bisognerebbe dedicare più tempo di quanto previsto nella tabella, un iter che invita, che esorta i visitatori a ritornare in questi luoghi del cuore.
Modena
Ab. 188.090, modenesi/geminiani; altezza: m. 34 s.l.m.; Provincia: Modena, mappa - info Turista.: IAT Modena, Piazza grande,14 - T. 059 2032659; P.S. H.: Via G. Campi/ Via del Pozzo, 71 – T. : 059 4222111
Insediamento di età preistorica, successivamente abitata da popolazioni di origine etrusca e gallica, i Boi. Divenne colonia romana nel II sec a.C., chiamata Mutina. Grazie al commercio e ai traffici sulla via Emilia divenne fiorente. Nel IV sec. però iniziò il lento declino e l’abbandono della città che culminò nel VIII sec. con la fondazione della vicina Cittanova, sotto la dominazione longobarda. Un secolo dopo la popolazione rientrò nel vecchio borgo che fu fortificato e grazie al governo dei vescovi cominciò la rinascita. Nel 1099 iniziarono i lavori per la costruzione del Duomo. Agli inizi del XII sec. si proclamò libero comune, riacquistando prosperità. Furono costruiti molti edifici cittadini, fu allargato il perimetro murario e creata l’Università. Successivamente fu coinvolta in gravi conflitti prima con la stessa città di Bologna, poi tra le varie signorie degli Este, dei Bonacolsi di Mantova, dei Pico, del papato, fino a quando, nel 1336, entrò nei domini estensi come provincia di Ferrara, dal 1598 divenne capitale del ducato fino al 1860.
La città si estende all’interno dell’antico perimetro a forma di pentagono che costituiva le vecchie mura costruite dagli Este nel 1500, oggi sostituite dai grandi viali alberati di circonvallazione. L’importante Via Emilia è incorporata nello schema urbanistico, facendo da cerniera tra quartieri orientali che si caratterizzano per l’impianto urbano ad assi ortogonali romano, e quelli occidentali con struttura a dedalo di origine medievale.
Da vedere
Largo Garibaldi, dove c’era l’antica Porta Bologna (abbattuta nel 1882), lungo via Emilia Est, si trovano: la Fontana dei due fiumi dello scultore e G. modenesGraziosi, che simboleggia il fiume Secchia e il Panaro, che fiancheggiano la città senza attraversarla e il Teatro Storchi del 1889, secondo i dettami del tempo.
- Chiesa di San Biagio, in via del Carmine, una traversa di via Emilia centro, risale agli inizi del XIV sec. assieme al monastero in cui si stabilirono i frati Carmelitani, fu ricostruita intorno alla metà del XVII sec., all’interno il coro e la maestosa cupola furono affrescati da Mattia Preti.
- Chiesa di S. Pietro, nella via omonima, eretta intorno alla seconda metà del XV sec., l’interno è ampio, a cinque navate.
- Corso Canal Grande, una traversa di via Emilia Centro e grande arteria cittadina, si trovano: la Chiesa di S. Vincenzo del XVII sec. in stile rinascimentale; il Teatro Comunale Luciano Pavarotti, costruito nel 1841 in stile neoclassico, con un portico a colonne doriche; a poca distanza, il conservatorio Orazio Vecchi e la Biblioteca Antonio Delfini; in fondo al Corso si apre il Parco Ducale Giardini Estensi, al cui interno sono posti la Palazzina dei Giardini, oggi sede della Fondazione Modenese Arti Visive e l’Orto Botanico.
- Piazza Roma, ristrutturata modernamente alcuni anni fa, collegata a Piazza Grande, cuore della città, dalla signorile via Farini, vi si staglia il maestoso Palazzo Ducale, edifico in forme barocche del XVII sec., antica residenza dei duchi d’Este, attualmente ospita l’Accademia Militare; si alza il monumento a Ciro Menotti, protagonista dei moti risorgimentali del 1831, accanto al quale scorre l’acqua di un’avveniristica fontana. Adiacente a Piazza Roma si erge la Chiesa di S. Domenico, posta però, sull’omonima piazza, costruzione risalente ai primi anni del XVIII sec. su una precedente chiesa del XIII sec.
- Chiesa di San Giorgio, in via Farini, eretta a partire dal 1647, in forme barocche.
- Piazza Grande, nel cuore pulsante della città, collegata alla via Emilia da Corso Duomo, è situato il Duomo, meraviglioso esempio dell’arte romanica, costruito a partire dal 1099, su una precedente chiesa paleocristiana che custodiva il sepolcro di S. Geminiano; a fianco si staglia la Ghirlandina, imponente campanile di 86 m., con cupola a cuspide gotica trecentesca, simbolo della città; il Palazzo Comunale, mastodontico edificio risalente al XII sec, ricostruito in toto nella prima metà del XVII sec., con la Torre dell’Orologio del XVI sec. L’Unesco, nel 1997, ha riconosciuto Piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina, siti patrimonio dell’Umanità.
- Piazza XX Settembre, attigua a Piazza Grande, vi si accede da via Albinelli, sulla quale si apre il mercato storico coperto Albinelli.
- Chiesa di San Bartolomeo, in via dei Servi, eretta agli inizi del XVII sec. sul luogo dove sorgeva una più antica, in forme barocche.
- Chiesa del Voto, in via Emilia Centro, proprio dove inizia corso Duomo, costruita a partire dal 1634, all’interno conserva dipinti di Lodovico Lana. Su via Emilia centro, all’incrocio con via S. Carlo, quasi in continuazione con via Farini, si erge la Chiesa di San Carlo, la cui costruzione iniziò nel 1664, fu consacrata nel 1766, essa ripropone in dimensioni ridotte la chiesa di S. Carlo ai Catinari di Roma, oggi è adibita ad auditorium fa parte del complesso del S. Carlo che comprende una cappella, un teatro, una biblioteca, oltre allo straordinario porticato su via Emilia centro.
- Chiesa di San Giovanni Battista, su via Emilia centro, accanto a Piazza Matteotti, edificata sul luogo dove sorgeva una chiesa più antica fu ricostruita nel XVI sec. e rimaneggiata nel XVIII sec. che conserva una meravigliosa “Deposizione”, gruppo di otto statue di terracotta colorata dell’artista modenese Guido Mazzoni.
- Santa Maria della Pomposa, nella via omonima, riedificata nel XVIII sec. in forme rinascimentali, per volontà di Ludovico Antonio Muratori, grande intellettuale del 700, di cui custodisce le spoglie.
- Chiesa di San Francesco, nel largo omonimo, su Corso Canal Chiaro, della metà del XII sec.
- Largo di Porta S. Agostino, si alza la Chiesa di S. Agostino, costruita intorno alla metà del XIII sec. e ricostruita completamente nel XVII sec., ornata all’interno in stile barocco; Palazzo dei Musei, costruzione della metà del XVIII sec., dove si trovano il Museo civico del Risorgimento, il Museo Lapidario, la Biblioteca estense, il Museo civico archeologico medievale e moderno, la galleria Cantori con otre numerose opere pittoriche dal XVI al XVIII sec., la Galleria Estense, tra le più prestigiose collezioni italiane di dipinti veneto – emiliani tra il XIV e il XVIII sec., insieme al Museo estense che conserva monete, medaglie, avori, ceramiche, cristalli, miniature, stoffe, dell’epoca rinascimentale.
Reggio Emilia
Cfr.: itinerario n. 3/2021 – Su per la via Emilia: Modena – Reggio Emilia – Parma – Piacenza
Ab. 169.949, reggiani; altezza: m. 56 s.l.m.; Provincia: Reggio Emilia, mappa - info Turista.: IAT Via Farini, 1/A - T. 0522 451152; P.S. H.: V. le Risorgimento, 80 – T.: 0522 296111
Insediamento di età preistorica, prese il nome di Regium Lepidi sotto i romani, all’epoca del console Marco Emilio Lepido. Inserita nel sistema viario della via Emilia, diventò un grosso municipio. Nell’XI sec. fu sede vescovile e si costituì in libero comune, fu soggetta alle signorie della Scala, Gonzaga, Visconti, nel 1409 passò agli Este, divenendo ducato nel 1452. Agli estensi restò legata sino all’unità d’Italia, eccetto il periodo napoleonico, 1796 – 1814. Proprio in quel periodo, su ispirazione dei vessilli della Repubblica Cispadana, di cui Reggio faceva parte, fu creata la bandiera italiana, esposta per la prima volta il 7 gennaio 1797 nella sala Tricolore del Municipio cittadino, che oggi ospita le sedute del Consiglio comunale.
Il centro della città, a forma di esagono allungato, attraversa la via Emilia. Situato a metà strada tra Modena e Parma, ha una struttura rinascimentale moderna. Infatti, I lati estremi dell’esagono costituiscono il limite del perimetro delle antiche mura di fortificazione con le relative Porte, di cui rimane in piedi rimaneggiata soltanto la Porta di Santa Croce, mentre le mura sono state demolite sul finire dell’800 e convertite in viali urbani.
Da vedere
Piazza Prampolini, cuore della città, vi sorgono: il Palazzo del Comune, costruzione del XV sec. con facciata del XVII sec., il Duomo, costruzione romanica del XIII sec., poi ristrutturata nel 1599 e 1623 in stile rinascimentale con linee manieriste e barocche.
La piazza è collegata per mezzo di una strada porticata chiamata Broletto a Piazza San Prospero, in cui si svolge il mercato e si trova la Basilica di San Prospero, edificio risalente al X sec., consacrata nel 997, successivamente abbattuta e ricostruita più volte, completata nel 1753, in stile rinascimentale e barocco. Di lato si alza un imponente campanile di forma ottagonale del XVI sec.
Piazza del Monte, divide in due la via Emilia, vi si staglia il Palazzo del Capitano del Popolo, costruzione della fine del XIII sec., ristrutturato in parte negli anni 30 del secolo scorso.
Corso Garibaldi su cui sono situati: la Basilica della Madonna della Ghiara, imponente edificio terminato intorno all’inizio del XVII sec. in forme rinascimentali; il Palazzo Ducale, del XVIII sec., attualmente sede della Provincia e della Prefettura; l’Oratorio del Cristo, costruzione barocca della metà circa del XVII sec.
Giardini pubblici, parco ottocentesco, costruito sull’area dell’antica cittadella militare, con statue e fontane. Le ristrutturate palazzine della cittadella oggi sono sede della prestigiosa facoltà di Scienze della Formazione Primaria e della Facoltà di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia (UniMoRe).
Nel grande parco pubblico sono situati il Teatro Municipale, delicata costruzione neoclassica dedicata a Romolo Valli, importante attore reggiano del secolo scorso; i Musei civici, fondati intorno alla fine del XVIII sec.
- Mauriziano, complesso architettonico, lungo la via Emilia, a circa 3 km dal centro, comprende la villa Malaguzzi del ‘400, dimora della famiglia materna di Ludovico Ariosto, dove il letterato visse per lungo tempo, e un Parco, al quale si accede attraversando un arco monumentale.
- Sentiero Spallanzani, per gli amanti delle escursioni, parte dal centro storico di Reggio, dal Palazzo dei Musei, che custodisce la collezione Spallanzani, di fronte al Teatro Valli e, attraverso ben 8 tappe, passando per Scandiano, Carpineti, Ligonchio, raggiunge S. Pellegrino in Alpe a 1.524 m. di altitudine. Per saperne di più consultare il sito: sentierospallanzani.it
Parma, capitale italiana della cultura 2020 e 2021
Ab. 197.419, parmigiani; altezza: m. 57 s.l.m.; Provincia: Parma, mappa - info Turista.: Piazza Garibaldi, 1 - T. 0521 218889 - turismo.comune.parma.it; P.S. H.: via A. Gramsci, 14 - T.: 0521 702111
Circa la sua origine non esistono elementi determinanti, alcuni storici la collocano nel periodo neolitico antico, Tito Livio la menziona come un insediamento di origine etrusca. Notizia certa è che l’abitato fu sottomesso dai galli boi, successivamente, dalla fine del II sec a. C. diventò una ricca colonia romana. Con la caduta dell’impero la città fu soggetta ai goti, agli unni, poi diventò terreno di guerre e conflitti. Dopo il 502, grazie all’imperatore Teodorico subì una rinascita, per poi tornare a decadere a causa delle guerre gotiche. Tornò a rifiorire durante il breve periodo bizantino, 539 – 568, che valse alla città la denominazione di “Crisopoli”, città d’oro. Con l’avvento dei Longobardi nel 593 Parma divenne per la prima volta capitale dell’omonimo ducato. Nell’879 arrivarono i Franchi e concessero al vescovo Guibodo il potere temporale sulla città, che proseguì fino al XII sec. quando Parma divenne libero comune, amministrato da un podestà e da un capitano del popolo. La pace di Costanza nel 1183 ristabilì la pace e l’autonomia cittadina che l’imperatore Federico Barbarossa aveva usurpato. Tra il XII e il XIV sec., la città partecipò alle dispute tra guelfi e ghibellini, dal 1346 al 1447, con brevi interruzioni, passò sotto la signoria dei Visconti, quindi sotto gli Sforza. Nel 1545, Parma divenne Ducato per volontà di Alessandro Farnese, Papa Paolo III. Nel 1731 passò ai Borbone, i quali, dopo il Trattato di Aquisgrana (1748) che pose fine alla guerra di successione austriaca, contribuirono all’arricchimento del patrimonio artistico della città. Tra il 1749 e il 1765 Parma diventò uno dei centri europei più illuminati. Dopo le campagne napoleoniche, nel 1817, Maria Luigia d’Austria, ex moglie di Napoleone fu nominata duchessa, regnando fino al 1847, quando la città ritornò ai Borbone. Nel 1860 con un plebiscito la città di Parma decise di far parte del nuovo regno d’Italia.
Parma è la Capitale italiana della cultura 2020 e, causa covid, 2021, città aperta, disponibile, pronta ad accogliere visitatori e turisti. Sorge su una pianura allo sbocco del fiume Baganza nel torrente Parma, il cui letto, fin dall’ottocento, fu chiuso entro le alte mura del “lungoparma”, che conferisce alla città un segno di continuità con i quartieri “oltretorrente”. I suoi confini a est e a ovest sono delimitati da altri due fiumi: rispettivamente, il fiume Enza, segna il limite con la provincia di Reggio Emilia e il fiume Taro con la provincia di Piacenza. Parma è una città d’arte e di cultura, la cui atmosfera intensa e raffinata evoca suggestioni uniche che si confondono con la l’armonia del suo centro storico. Nel teatro, nella musica, nella sua attività produttiva alimentare e gastronomica, la città ha creato tante eccellenze italiane nel mondo. Parma va goduta con calma, passeggiando per le sue stradine arricchite di mille colori, scoprendo chiese, battisteri, piazze, monumenti e teatri importanti, visitando i parchi, ammirando le ville liberty che la circondano e le opere del Correggio e del Parmigianino, infine gustando le mille prelibatezze locali, magari accompagnate con un bicchiere di lambrusco. Per chi ama lo shopping non c’è che fare un salto, a circa 30 km, al Fidenza Village, il vicino outlet con più di cento boutique griffate, la cui architettura si ispira e riproduce scorci scenografici di alcune opere verdiane. Per maggiori informazioni consultare il sito turismo.comune.parma.it
Da vedere
- Piazza Duomo, fulcro incontrastato della città, si stagliano: - il Duomo, cattedrale di Santa Maria Assunta, in forme romaniche, risalente all’XI sec., consacrata nel 1106; - il Battistero, opera costruita tra il 1196 - 1270, considerata il punto di passaggio tra l'architettura romanica e quella gotica - il Palazzo episcopale, costruzione in stile romanico, caratterizzata dalle trifore duecentesche e dalle logge rinascimentali, oggi sede della diocesi e del Museo diocesano; il Seminario maggiore, edificio del 1514 in stile rinascimentale.
- Abbazia di San Giovanni Evangelista, nel centro della città, in borgo Pipa, costruita tra il 1510 e il 1607 in stile rinascimentale barocco, conserva ricchi affreschi rinascimentali e la celebre cupola dipinta dal Correggio. All’interno si trova l’Antica Spezieria di San Giovanni, fondata nel 980.
- Piazzale della Pace, area verde nel centro storico della città, si trovano: - il Palazzo della Pilotta, grandioso edificio costruito per i duchi Farnese tra la fine del XVI sec. e l’inizio del XVII sec., rimasto incompiuto. Oggi è sede: della Galleria Nazionale di Parma, dove sono conservate opere del Beato Angelico, Canaletto, Guercino, Leonardo, Parmigianino, Tintoretto, Correggio; della Biblioteca Palatina; del Museo Bodoniano, accessibile dalla Biblioteca Palatina; dell’Istituto d’Arte Paolo Toschi; del ligneo e armonioso Teatro Farnese,era il teatro di di corte dei duchi di Parma e Piacenza; - Palazzo di Riserva, costruito tra il 1687 e il 1766, in stile barocco e neoclassico, oggi ospita il Museo Glauco Lombardi; - il Palazzo della Provincia, costruito tra il 1833 e il 1841 in stile neoclassico; - il Teatro Regio di Parma, al limitare del piazzale della Pace, costruito agli inizi del XIX sec. in stile neoclassico.
- Monastero di San Paolo, in via Macedonio Melloni, non lontano dal centro, oggi in parte un museo che ospita l’importante Camera della Badessa, affrescata dal Correggio.
- Chiesa della Steccata, in via Dante, costruita tra il 1521 e il 1539, esempio significativo dello stile rinascimentale, conserva notevoli affreschi tra cui il capolavoro del Parmigianino: Tre vergini savie e tre vergini stolte. Oggi è sede del Museo costantiniano della Steccata.
- Chiesa di San Vitale, nel centro storico lungo la strada della Repubblica, costruita nella seconda metà del XVII sec., in stile barocco.
- Piazza Garibaldi, centrale piazza cittadina, sede dell’antico potere comunale, si trovano: - il Palazzo del Comune; - la chiesa di San Sepolcro, eretta nel 1275 e più volte modificata fino al restauro del 1701, in stile barocco e neoclassico; - il Palazzo del Podestà del XIII sec. in stile tardo romanico; - il Palazzo del Governatore, costruito in varie fasi a partire dalla fine del XIII sec., in stile barocco e neoclassico, oggi centro di esposizione permanente di arte moderna e contemporanea; - Chiesa di San Pietro, costruita nel XVIII sec. in stile neoclassico; - Palazzo della Cassa di Risparmio, ex Palazzo della Camera di Commercio, della prima metà del XX sec. in stile neorinascimentale e modernista.
- Chiesa di San Francesco del Prato, nel centro storico, eretta nel XIII sec. in stile gotico, sconsacrata nel 1810.
- Il centro cittadino è arricchito da alcuni monumenti di rilevanza storica e artistica: il bronzeo monumento a Vittorio Bottego, davanti alla stazione ferroviaria; l’alto obelisco del monumento alla Vittoria, in Viale Toschi, alle spalle del Palazzo della Pilotta; il monumento a Giuseppe Verdi e il monumento al Partigiano in Piazza della Pace; il monumento al Correggio, in piazza Garibaldi, in una nicchia del palazzo del Comune; il monumento a Giuseppe Garibaldi, al centro dell’omonima piazza.
- Splendidi sono i villini e le ville d’epoca liberty, costruiti nei primi anni del ‘900, intorno a viale Campanini e alla Cittadella, tra queste il villino Bonazzi in stile liberty, le neoclassiche Villa Picedi, in viale Rustici, e Villa Avogadro, in strada Farnese 17. Spostandosi fuori città si trovano numerose ville nobiliari di pregio.
- Palazzo dell’Università, nella strada omonima, poco lontano dal centro, ospita il rettorato l’Aula Magna e alcuni uffici amministrativi. È sede del Museo di Storia naturale.
- Orto botanico, storico giardino situato in strada Farini 90, ad angolo con lo stradone Martiri della Libertà, gestito dall’Università, creato nel 1630 per volontà del duca Ranuccio I Farnese.
- Casinetto Petitot, al centro del trafficato piazzale Risorgimento, viene considerato uno dei primi caffè italiani, in stile neoclassico fu edificato tra il 1762 e il 1766 per volontà del duca Filippo di Borbone. Oggi è sede di alcuni circoli cittadini.
- Chiesa della Santissima Annunziata, in via d’Azeglio, all’inizio del quartiere Oltretorrente, costruita a partire dalla seconda metà del XVI sec. e completata sul finire del XVII sec. in stile manierista.
- Palazzo del Giardino, all’interno del Parco Ducale, oltrepassato il torrente Parma, costruito a partire dal 1561 e ricco di affreschi e stucchi seicenteschi. Nello stesso parco si trovano: - il Palazzetto Eucherio Sanvitale, la cui costruzione risale alla prima metà del XVI sec., in forme rinascimentali; - la grande Fontana del Trianon, del XVIII sec.
- La Cittadella, al centro dell’omonimo quartiere, fortezza militare costruita per volontà di Alessandro Farnese alla fine del XVI sec, in forma pentagonale. Trasformata nel dopoguerra in un grande parco pubblico.
- Le mura, nei primi anni del ‘900 furono abbattute e delle cinque porte sono rimaste due: la Porta San Francesco, alla fine di via Nino Bixio e la rinascimentale Porta Santa Croce, adiacente all’omonimo piazzale, al termine di strada M. D'Azeglio, nel quartiere Oltretorrente.
- Cimitero monumentale della Villetta, costruito nel 1817 per volontà della duchessa Maria Luigia, ospita le tombe di numerosi personaggi illustri.
Piacenza
Ab. 103.408, piacentini; altezza: m. 62 s.l.m.; Provincia: Piacenza, mappa - info Turista.: IAT Piacenza, Piazza Cavalli, Cortile di Palazzo Gotico - T. 0523 492223; P.S. H.: Via Cantone del Cristo – T.: 0523 303039
Insediamento abitato fin dalla preistoria da popolazione di stirpe ligure, fu colonizzato dai romani di cui diventò una fortezza difensiva contro le invasioni prima puniche, poi barbariche. In epoca medievale divenne un comune ricco grazie ai notevoli commerci sul Po, dalla metà del XIII sec. subì la dominazione di Uberto Pallavicino, successivamente di Carlo d’Angiò, dei Visconti, degli Sforza, dei francesi che governarono brevi periodi. Nel 1545 fu concessa da Papa Paolo III al figlio Pier Luigi Farnese, costituendo il ducato di Parma e Piacenza. Nel 1731 con l’estinzione dei Farnese passò ai Borbone. Nel 1796 fu occupata dalle truppe napoleoniche e dopo la pace di Vienna concessa a Maria Luisa d’Austria, la cui dinastia la governò sino all’Unità d’Italia.
La città sorge sulla riva destra del Po, le strade confermano ovunque la sua origine medievale. Poi i reperti archeologici, le magnifiche chiese gotiche, il ricco patrimonio artistico, insieme alla sua posizione vicina al declivio dei colli piacentini la rendono piacevole e interessante. In effetti, tra ricchezze artistiche da una parte e natura dall’altra, la città va scoperta passo passo, lasciandosi cullare dalla preziosa e antica fattura romanica e gotica delle opere architettoniche e le delicate armonie di paesaggi e colori che la circondano.
Da vedere
- Piazza dei Cavalli, piazzetta duecentesca centro della città, presenta due meravigliose statue equestri dei Farnese, costruite tra il 1620 – 1625, a sinistra è posta la statua di Alessandro e a destra quella del figlio Ranuccio. Nella piazza si staglia il duecentesco Palazzo comunale, detto “il Gotico”, costruito su di un basamento marmoreo aperto su una loggia, chiudono, al di sopra, una serie di merli ghibellini. Sempre nella piazza si elevano: la Chiesa di San Francesco del XIII sec. in stile gotico; il Palazzo del Governatore, risalente alla fine del XVIII sec. in forme neoclassiche, sulla facciata presenta un orologio con una meridiana solare e un calendario perpetuo, ospita la sede della Camera di Commercio.
- Palazzo Farnese, in piazza Cittadella, costruzione iniziata a metà del XVI sec. e mai completata. I lavori vennero interrotti nel 1603. Al palazzo è unita la parte residua della Rocca Viscontea del XIV sec., che comprende le mura, due torri, il mastio e il cortile. Nelle sale del Palazzo sono situati i Musei civici, che comprende il Museo archeologico, il Museo delle Carrozze, la Pinacoteca, il Museo di Storia Naturale.
- Duomo, Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina, nella piazza omonima, costruita a partire dal 1122 e completata un secolo dopo, nel 1233, in stile romanico, con facciata a capanna divisa in tre parti. Adiacente si alza il Palazzo vescovile del XV sec., la cui facciata è stata ricostruita nel XIII sec.
- Basilica di Sant’Antonino, nella piazza omonima, eretta ai primi anni dell’XI sec. con pianta a croce greca, poi intorno alla metà del XIV sec. fu costruito sul transetto di sinistra il “Paradiso”, atrio in stile gotico.
- Galleria di Arte Moderna Ricci Oddi, in via S. Siro, custodisce una notevole collezione di quadri, opere scultoree e grafiche della seconda metà del 1800.
- Basilica si S. Savino, in via Alberoni, costruita agli inizi del XII sec. su una precedente del IV sec. Nel XVIII sec. l’edificio fu ampiamente ristrutturato. I lavori hanno alterato l’antico stile romanico. La facciata attuale risulta in forme neoclassiche, mentre il campanile è del XIII sec.
- Chiesa di S. Sisto, nella via omonima, eretta tra il XIV e il XVI sec. rimaneggiata alla metà del XVIII sec. Lo splendido cortile porticato che precede la facciata è in stile rinascimentale. Su via S. Sisto è situata la Chiesa di S. Eufemia, costruzione dell’XI sec. in forme romaniche.
- Chiesa del Santo Sepolcro, su via Campagna, eretta intorno alla metà del XVI sec., con adiacente l’ex convento di frati Olivetani. Sul piazzale delle Crociate, dove termina via Campagna, si staglia la costruzione in stile manierista, a croce greca, del 1528 della Basilica di Santa Maria di Campagna, conserva uno splendido ciclo di affreschi rinascimentali del Pordenone.
- Galleria Alberoni, poco fuori città, a circa 3 km, sulla via Emilia Parmense, antico Istituto ecclesiastico che conserva pregevoli opere d’arte, tra cui l’Ecce Homo di Antonello da Messina.