Cfr.: Emilia Romagna, Itinerario n. 2/2019 *- Ferrara, il Delta del Po e Ravenna: Ferrara - Mesola – Goro - Pomposa – Comacchio - Ravenna
Ab. 132.288, ferraresi/estensi; altezza: m. 9 s.l.m.; provincia: Ferrara; mappa Info Turista.: IAT Castello Estense, T. 0532 209370 – PSH: via A. Moro, 8 – T. 0532 236224
Il primo insediamento urbano risale al 657, periodo in cui, intorno alla cattedrale di S. Giorgio (oggi Basilica di S. Giorgio fuori le mura), si consolidò un nuovo abitato, dopo la distruzione della città vicina di Voghenza. A causa di una donazione di Carlo Magno passò al papato, il quale nel X sec. istituì il ducato di Ferrara, insediando il marchese Tedaldo di Canossa. Con la morte della contessa Matilde, nel 1115 il dominio dei Canossa finì e nacque il libero comune, che restò autonomo fino alla fine del XII sec., quando divenne possedimento degli estensi. Ferrara diventò, nella contingenza dei difficili tempi un centro di riferimento per la cultura l’arte e la politica delle varie casate che governavano la penisola. Con Ercole I d’Este intorno alla fine del XV sec. Ferrara raggiunse il suo massimo splendore, rappresentato dalla realizzazione del progetto urbanistico “Addizione Erculea”, che permise il raddoppio dell’area urbana. Con la morte di Alfonso II d’Este, 1597, la città tornò sotto la dominazione pontificia e perse l’autonomia. Da allora lo splendore di Ferrara fu oscurato dal potere papale, fino all’occupazione napoleonica, 1796. Con la restaurazione, 1815, la città divenne centro di moti insurrezionali che ebbero termine con l’annessione al regno d’Italia.
Per la sua particolare struttura urbanistica Ferrara è una città unica, un vero modello di quello che era lo sviluppo urbano del rinascimento, con la creazione di ampi spazi verdi, palazzi nobiliari di lato e al centro la il castello del signore, secondo gli insegnamenti del tempo. Il cuore del centro storico cittadino è rappresentato dalle due enormi piazze: quella della Cattedrale e della Repubblica su cui si ergono i suoi più importanti gioielli artistici e architettonici, rispettivamente, il Duomo di San Giorgio e il Castello estense, separati dal Corso di Porta Reno, il quale confluisce in Corso della Giovecca, l’indimenticabile “corso” dei racconti di Giorgio Bassani. Già nel 1995 fu riconosciuta dall'Unesco come patrimonio dell’umanità per il suo centro storico e nel 1999 ottenne un secondo riconoscimento per il delta del Po e le sue delizie estensi. Il suo centro storico, come le città di Bergamo, Grosseto e Lucca, è ancora oggi circondato da un’importante cerchia muraria.
Da vedere
- Cattedrale di San Giorgio, in piazza della Cattedrale, tra le costruzioni più importanti del medioevo in Italia. Costruita a partire dal 1135, in stile romanico - gotico, testimoniato dalla imponente facciata, tripartita e traforata da tre ordini di logge in cui si distinguono elementi romanici nella parte inferiore e gotici in quella superiore. Sul lato destro del Duomo si affaccia su Piazza Trento e Trieste dove si alza il campanile in marmo a pianta quadrata, con quattro ordini di arcate che poggiano su colonne, eretto tra il XV e il XVI sec. nella stessa piazza si erge il Palazzo Comunale, antica dimora dei duchi d’Este, venne costruito a partire dal 1245 e ingrandito alle dimensioni attuali intorno al 1481. La facciata odierna risale alla ricostruzione avvenuta nel 1927.
- Castello estense, in piazza della Repubblica, è considerato il monumento più rappresentativo della città, realizzato in mattoni nel 1385 per volontà di Nicola II, ampliato nel 1482. Ha una pianta quadrata, cinta da un profondo fossato e fortificata da quattro torri angolari con altane.
- Chiesa di San Paolo, in C.so Porta Reno, eretta nel XVI sec., con facciata in cotto su cui sono ineriti tre portali marmorei, a tre navate e riccamente decorata. Da una traversa del Corso ci si immette in via Capo delle Volte dove si affacciano pregevoli edifici del XIV e XV sec., così sulla vecchia strada di S. Romano, parzialmente porticata, testimonianza dell’antica città medievale.
- Chiesa dei Teatini, in C.so della Giovecca, costruzione del XVII sec., la cui facciata e il campanile sono rimasti incompiuti, conserva una notevole opera del Guercino: la Presentazione di Gesù al tempio. Sulla stessa via: Palazzo Roverella del XVI sec. in forme rinascimentali; la Palazzina di Marfisa d’Este, del XVI sec., conserva numerose opere di antiquariato dell’epoca; chiesa di S. Chiara del XVII sec. in forme barocche.
- Palazzo di Giulio d’Este, in C. so Ercole I d’Este, del XV sec., l’aspetto attuale risale al rimaneggiamento della prima metà del XX sec. sulla stessa via è situato Palazzo dei Diamanti, costruito intorno alla fine del 1400, l’attuale aspetto risale al XVI sec. Famoso per la facciata a bugnato con pietre a punta di diamante. Oggi ospita la Pinacoteca nazionale. A lato del Palazzo dei Diamanti si trova il Museo del Risorgimento e della Resistenza. Di fronte si alza Palazzo Turchi Di Bagno del XV sec., oggi sede del Museo di Geopaleontologia.
- Palazzo Bevilacqua-Massari, in c.so Porta Mare, grandioso complesso, costruito alla fine del ‘500, successivamente modificato alla fine del XVIII sec., per ampliarlo con il parco Massari e la Palazzina dei Cavalieri di Malta. Nel palazzo hanno la loro sede: il Museo dell’ottocento ferrarese; il Museo Giovanni Boldini, famoso pittore ferrarese; il Museo civico di Arte moderna; il Museo documentario della metafisica, che raccoglie documenti sulla nascita e l’evoluzione del movimento artistico che coinvolse personaggi come Savinio, Carrà De Chirico, Morandi, de Pisis. Sempre in c.so Porta Mare, di fronte al parco Massari si trova l’Orto botanico dell’Università di Ferrara.
- Palazzo Prosperi-Sacrati, all’incrocio di c.so Porta Mare con il c.so Ercole I d’este, presenta un eccezionale portale dei Sacrati del 1506, con la porta decorata da rosoni e medaglioni.
- Chiesa di S. Francesco, in via Savonarola, ricostruita nel XV sec., a tre navate; sulla stessa via: il Parco Pareschi, noto come palazzo Pareschi, ospitò la moglie di Ercole II d’Este Renata, figlia di Luigi XII di Francia, rifatto completamente nel XVII sec. oggi ospita l’Università; Casa Romei, una delle dimore del XV sec. più eleganti della città, la costruzione presenta due eleganti cortili a portico e loggia, conserva sculture, affreschi e varie opere d’arte.
- Palazzo Schifanoia, in via Scandiana, del 1385, subì notevoli rimaneggiamenti, l’ultimo tra 1466 -1493. Era adibito a sede dei divertimenti della famiglia d’este. Famoso per gli stupendi affreschi che coprono le pareti della sala dei Mesi. Nel Palazzo ha sede il Museo civico.
- Palazzo di Ludovico il Moro, in via XX Settembre, costruzione del XVI sec. che segna il rinnovamento dell’architettura cittadina, all’interno presenta uno splendido cortile a pianta quadrata con doppio ordine di arcate e ambienti che conservano importanti affreschi del Garofalo. Oggi ospita ilMuseo archeologico nazionale. Sulla stessa via è situata la casa del famoso architetto Biagio Rossetti progettista dell’Addizionale Erculea.
- Monastero di S. Antonio in Polesine, in vicolo del Gambone, costruzione del XIII sec., poi trasformato e ampliato, dall’interno si raggiunge la chiesa o coro delle Monache, costituito da tre cappelle affrescate da opere del XIII – XV sec.
- S. Maria in Vado, in via Borgo Vado, eretta intorno all’XI sec., fu riedificata per opera dell’architetto B. Rossetti la fine del XV sec e la prima metà del XVI sec. la facciata a doppio ordine corinzio e ionico, presenta un portale risalente al XVI sec. Di fianco sorge il chiostro quattrocentesco.
- S. Cristofaro alla Certosa, in via Borso, è la chiesa del cimitero monumentale di Ferrara, eretta tra la fine del XIV sec. e la prima metà del XV sec., la sua facciata è incompiuta e presenta un portale di marmo del XVIII sec. L’interno è a navata unica su cui si aprono 12 cappelle. Da via Borso in direzione centro si raggiunge piazza Ariostea a forma rettangolare, in cui si alza una colonna del XVI sec. su cui è posta la statua dell’Ariosto, opera di F. Vidoni del 1800.
- Casa di Ludovico Ariosto, nella via omonima, del XV – XVI sec.