Puglia, Itinerario n. 1/2019
Sulle tracce dell’arte romanico-pugliese 1
Itinerario: da Barletta a Monopoli passando per trani e Bari in 3 tappe.
Località: Barletta – Trani – Molfetta - Ruvo di Puglia – Bitonto – Bari – Conversano – Monopoli
Stagione: tutte le stagioni. Tempo: due giorni. Lunghezza: Km. 135.
I) Barletta – Trani – Molfetta, Km 33 circa h. 0,45’
II) Molfetta - Ruvo di Puglia – Bitonto - Bari, Km 35, circa h. 0,42'
II) Bari – Conversano – Monopoli, Km 67, circa h. 1,30
Questo viaggio è un pretesto per potere rivedere e ammirare le bellezze architettoniche della Puglia. Un pretesto per entrare in contatto con quella particolare luce, quell’intensa atmosfera che abbaglia gli occhi e dispone gli animi, sempre inquieti, alla contemplazione di bellezze uniche, che incantano e nello stesso tempo raddolciscono il cuore. Ecco come ci sentiamo nel presentare questo itinerario, il primo di un progetto che intende far conoscere a tanti viaggiatori l’arte romanico – pugliese, attraverso i siti che ospitano le opere d’arte, lasciate dagli antichi a prova della loro cultura e della loro sapienza. Non sarebbe stato possibile in un unico itinerario tracciare le tappe di tutti i siti della regione, posto che sono disseminati in tutto il territorio, da nord a sud, da est a ovest. Per questo motivo anticipiamo, che il tour sarà completato con altri itinerari, attraverso nuove tappe che pubblicheremo appena saranno disponibili. Seguiteci, per conoscere l’eccezionalità di quella cultura che si sviluppò in Puglia tra l’XI e la prima metà XIII sec. soprattutto in architettura, scultura e nell’arte del mosaico, denominata appunto, romanico pugliese. In architettura, in particolar modo le chiese pugliesi recepirono i caratteri dell'arte romanica elaborati in Italia, in Lombardia e in special modo a Pisa, e in altre aree d'Europa, come la Francia, la Provenza, la Normandia, la Germania, la Spagna settentrionale, componendoli con elementi dell'arte bizantina e araba del tempo, e rielaborandoli in uno schema peculiare e per molti aspetti autonomo.
La principale componente culturale di questa architettura è nordica e legata ai normanni; esempio celebre il verticalismo della cattedrale di Trani e la doppia torre di facciata. Anche la scultura presenta una componente normanna legata al nord Europa. Un esempio di rilievo del contesto culturale del romanico pugliese è il pregevole mosaico della Cattedrale di Otranto (che vedremo in uno dei prossimi itinerari su questo argomento) con temi legati ai vichinghi e al ciclo arturiano. Uno degli edifici più rappresentativi del romanico pugliese è la Basilica di San Nicola a Bari, iniziata nel 1087 e terminata verso la fine del XII secolo. Si presenta con riferimenti a modelli lombardi ed emiliani, nella decorazione della facciata con archetti pensili e con buoi stilofori, mentre il motivo delle doppie torri ai lati della facciata rimanda a esempi transalpini, che trovano la giustificazione nella presenza normanna. La basilica rappresentò il modello di riferimento per altre chiese pugliesi con matroneo e soffitto a capriate, come la stessa cattedrale di San Sabino, a Bari.
Ora è tempo di iniziare il nostro I itinerario sulle “tracce dell’arte romanico – pugliese”, partendo da Barletta, con la sua Cattedrale di Santa Maria Maggiore, attraverso Trani e il suo Duomo, posto in una posizione quasi isolata lungo la zona del Porto. Poi, proseguendo per Molfetta, dove sorge il Duomo di San Corrado, la più grande chiesa a (tre) cupole in asse del romanico pugliese, coronate da due torri campanarie, edificato tra XI e XII secolo. Raggiungendo Giovinazzo, con la sua Concattedrale di Santa Maria Assunta, costruita in età normanna, in forma romanica intorno al 1113 – 1180. Passando per Bitonto e la sua Cattedrale, terminata intorno al 1237, quindi a Bari con la Basilica di San Nicola e la Cattedrale di S. Sabino. Continuando il viaggio verso la città di Conversano per vedere la Cattedrale, edificata tra l’XI e XII sec. e concludere l’itinerario a Monopoli con la sua maestosa Basilica di Maria Santissima della Madia, edificata a partire dal 1107 e della Chiesa di S. Maria Amalfitana, eretta in forme romaniche nel XII sec.
Barletta
Ab. 94.410, barlettani; altezza: m. 15 s.l.m.; Provincia: Barletta-Andria-Trani, mappa Info Turista.: Corso Giuseppe Garibaldi, 208 – 0883 331331; P.S. H.: Viale Ippocrate, 5 – T. 0883 577258
L’antica Bardulos risale al IV sec. a.C., fondata secondo alcune testimonianze da un popolo proveniente da oltreadriatico, i barduli. Nel 216 a.C. nei pressi di Canne, territorio vicino, avvenne la famosa battaglia, durante la seconda guerra punica, in cui i romani furono sconfitti dall’esercito cartaginese, guidato da Annibale. A causa della distruzione dell’abitato di Canne si ebbe la prima migrazione di superstiti cannesi; in seguito all’arrivo dei Longobardi, nel 586, la seconda ondata migratoria degli abitanti di Canosa. Le devastazioni provocate dai Saraceni durante le incursioni dell’848 e 875 costrinsero gli ultimi abitanti a rifugiarsi nella vicina Barulus, che in questa maniera diventava una vera civitas. La città, infatti, fiorì sotto il dominio dei normanni, diventando tappa importante per i crociati e il commercio verso la Terra santa. In seguito, con l’avvento del regno Svevo aumentò la sua importanza; l’imperatore Federico II vi fece costruire il suo Castello. Raggiunse il massimo splendore sotto il dominio degli angioini, continuò la sua fortuna durante il regno di Carlo I. Nel 1442, subentrò la dinastia degli aragonesi. Nel 1503, nel suo territorio si svolse la famosa disfida di Barletta. Nel 1528 fu devastata e saccheggiata dai francesi, che ne decretarono l’inizio del declino fino alla fine del XVIII sec., durante i regni di Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat
Da vedere
- Duomo o Cattedrale di Santa Maria Maggiore, in piazza del Duomo, testimonianza dell’arte romanica, eretto nel XII sec .La costruzione risulta essere il frutto di stratificazioni risalenti al III sec. a.C., di una basilica paleocristiana del VI sec., e di una seconda medievale del IX – X sec. La parte superiore risulta composta da due parti nettamente distinte: quella anteriore tipicamente romanica del XII sec. e quella posteriore realizzata in forme gotiche (XIV secolo). Il campanile risale invece al XII secolo. Caso unico, in Puglia, la chiesa presenta un'armoniosa e suggestiva commistione tra romanico e gotico.
- Piazza Sfida, vi si accede dalla via Cialdini sulla quale si affacciano: Palazzo della Marra, importante esempio di architettura barocca in Puglia che, al secondo piano, ospita la Pinacoteca de Nittis; l’imponente Palazzo del Monte di Pietà in stile barocco; la Cantina della Sfida, Osteria o Casa di Veleno, del XIV – XV sec., luogo in cui secondo la tradizione avvenne lo scontro verbale tra un cavaliere francese e uno spagnolo che provocò la famosa disfida.
- Il Colosso, in corso V. Emanuele, gigantesca statua bronzea che nel XIII sec. i veneziani trafugarono da Costantinopoli. L’opera risalente al V sec. a.C. raffigura un uomo in vesti tardo romane e bizantine, probabilmente un imperatore romano d’Oriente.
- Basilica del Santo Sepolcro, nei pressi di corso V. Emanuele, vicino al Colosso di Barletta, la costruzione risale alla fine del XII sec. in forma gotico – borgognone. Sulla facciata, modificata nel periodo barocco si nota il portale di forma barocca.
- S. Andrea, nella via omonima, chiesa eretta nel XII sec. su una preesistente paleocristiana, fu modificata nel XVI sec. Ospita numerose opere d’arte.
- La chiesa di San Giacomo, su Corso V. Emanuele, unitamente al borgo omonimo, era probabilmente situata fuori dalla cinta muraria, si presentava in stile gotico, con tre navate e transetto, ma le stratificazioni architettoniche avvenute nel corso degli anni ne hanno modificato i suoi caratteri originari.
- Villa Bonelli, situata fuori dalle mura cittadine è circondata da giardini che custodiscono specie arboree tipiche della regione.
- Il Castello, in piazza Castello, importante costruzione militare di epoca sveva eretta su un preesistente fortilizio normanno, ha forma quadrangolare con, agli spigoli, le caratteristiche torri-bastioni lanceolate. Nelle forme attuali risale al XVI sec., modificato per volere del re spagnolo Carlo V. Nel 1867 fu acquistato dal Comune di Barletta, divenendo in seguito un deposito d'armi ed un carcere.
Trani
Ab. 55.840; Tranesi; altezza: m. 7 s.l.m.; provincia: Barletta-Andria-Trani, mappa Info Turista.: via Tenente Morrico,2 – T.: 0883 506020; P.S. H.: Viale Ippocrate, 5 Barletta– T. 0883 577258
Insediamento dell’età del bronzo, le cui prime tracce urbane si rifanno all’epoca romana, III-IV sec a. C. Si sviluppò come Turenum in seguito alla distruzione di Canosa nel IX sec. Ebbe maggiore fortuna e impulso commerciale e marittimo sotto la dominazione bizantina, normanna e soprattutto sveva. Con l’avvento degli angioini subì una certa decadenza per rifiorire nel XV sec. con l’arrivo degli aragonesi; diventò un possedimento veneziano per brevi periodi, quindi spagnolo, con l’intervallo napoleonico, fino al 1860.
Da una piccola insenatura, generata dalla foce di un fiume scomparso, tanto tempo fa, nasce il porto naturale della città di Trani, che si estende su una piccola penisola, presentando un disegno urbanistico a spina di pesce in stile normanno. Costeggiando l’insenatura del porto si raggiunge la villa comunale, posta su un terrazzamento a picco sul mare, da cui si gode, dal lato sud, la splendida vista del lungomare fino al Monastero di Santa Maria di Colonna, mentre dal lato nord, accedendo al Fortino, si può ammirare l’intera insenatura del porto e della Cattedrale.
Da vedere
- Cattedrale di S. Nicola Pellegrino, in piazza Duomo, edificata tra XI e XII sec. sulla chiesa di S. Maria rappresenta uno degli esempi più significativi dell’architettura romanico-pugliese. Risale all’epoca normanna e costruita con la pietra di Trani, tipica della zona. Presenta una facciata sopraelevata con spioventi laterali, con un magnifico rosone sotto il quale si trovano tre finestre e una lunga teoria di arcate cieche che incorniciano lo splendido portale d’ingresso a rilievi, chiuso dalla magnificente porta bronzea. Sulla destra si alza il pregevole campanile duecentesco alto 59 m. Suggestivo e immenso l’interno basilicale a tre navate. Si accede tramite una doppia rampa di scale che conduce al portale, infatti l’entrata della cattedrale è posta in maniera rialzata, a 5 metri dall'attuale livello stradale.
- Chiesa di S. Giacomo, del XII sec., presenta un pregevole portale, fiancheggiato da forme scultoree, con l’interno in stile barocco.
- Chiesa di Ognissanti, o dei Templari, nella via omonima, in stile romanico, datata intorno al XII sec., costruita sul porto, all’epoca fuori dalle mura cittadine. Secondo la tradizione era annessa all’ospedale dei cavalieri Templari.
- Palazzo Caccetta, in via Ognissanti, costruzione tardogotica del 1456, si sviluppa intorno al cortile quadrangolare a portico su pilastri in due lati.
- Chiesa di S. Francesco, in piazza della Libertà, risale al XII sec, e comprende l’attiguo Monastero, oggi sede della Biblioteca comunale.
- Castello Svevo, eretto nel 1233, durante il regno di Federico II.
- Palazzo Antonacci Telesio, costruito nei primi anni dell’ottocento, in forme barocche, oggi ospita il Museo delle Carrozze, che conserva ben 33 carrozze dell’ottocento.
Molfetta
Ab. 59.470; molfettesi; altezza: m. 15 s.l.m.; provincia: Città metropolitana di Bari, mappa Info Turista.: via Piazza, 27/29 – 080 3340519; P.S. H.: S P Molfetta Terlizzi, 112 – T. 080 3357460
Insediamento esistito già nella preistoria, abbiamo poche testimonianze dell’antica Melphi, poi Melphicta. Sotto gli svevi ebbe molta fortuna, che mantenne anche sotto i domini degli angioini e degli aragonesi. Dal 1531 al 1640 diventò un possedimento del ducato di Termoli, dei Gonzaga. Poi passò ai Doria, agli Spinola, lungo periodo, tra la fine del XVII sec e l’inizio del XVIII sec., in cui la città godette una nuova fioritura della propria economia. Sorta anticamente sull'isoletta di Sant'Andrea, l'area urbanizzata ha un fronte mare di circa 3,5 chilometri a levante e altrettanti a ponente rispetto al nucleo antico e al porto, che sorge su un piccolo promontorio, disegnato a spina di pesce, risalente al periodo normanno.
Da vedere
- Il Duomo vecchio, banchina Seminario, alle estremità dell’antico Borgo di Molfetta, sulla piazzola del porto, Costruito fra il 1150 e la fine del Duecento, costituisce un singolare esempio dell'architettura romanico-pugliese. Maggiore esempio di chiesa romanica a cupole in asse della regione. Fu costruita tra il 1150 e la fine del XIII sec. Presenta una facciata incompiuta con tre interessanti cupole che coprono la navata centrale. Due alte torri si alzano ai lati della parete absidale, decorata con motivi arabo-siculi. L’interno, ben conservato, a tre navate è diviso da quattro pilastri cruciformi con elementi orientali e romanico – lombardi. In origine il Duomo fu dedicato a Maria SS. Assunta e fu l'unica parrocchia esistente a Molfetta fino al 1671. Nel 1785 la sede della Cattedrale fu trasferita all'attuale Cattedrale di Maria SS. Assunta in Cielo e da allora il Duomo Vecchio prese il nome del patrono San Corrado.
- Piazza Garibaldi, uno dei luoghi più frequentati del centro cittadino, riaperta al pubblico dopo lunghi restauri, a forma sub-trapezoidale, è connotata da un variegato connubio di vegetazione e di percorsi pedonali e zone riservate ai bambini. Sul lato meridionale è situata l’edicola neogotica del Calvario, eretta nel XIX sec., sul retro si staglia la chiesa di S. Bernardino, costruita nel 1451. A ponente, la piazza è chiusa dal monumentale prospetto ottocentesco del Seminario Vescovile, adiacente alla Cattedrale.
- Cattedrale di Santa Maria Assunta, fuori le mura, rimaste nel loro tracciato originale, eretta dai Gesuiti nel XVII, nel loro ex convento, in forme barocche, specie nella facciata. Nella chiesa sono conservate le ossa del patrono della città San Corrado di Baviera. L’interno ospita numerose opere d’arte.
- La chiesa del Purgatorio, nei pressi della cattedrale, sempre lungo la stessa Via Dante (l’antico Borgo), ma più spostate verso l’antica Porta principale del centro storico si trovano le chiese dedicate alla Santissima Trinità, chiamata Sant'Anna e a Santo Stefano, Poco più distante, in direzione di uscita, verso Bisceglie, sorge la chiesa di San Domenico, con annesso convento, che oggi è stato trasformato in biblioteca, museo e sala conferenze col nome di "Fabbrica di San Domenico", nei cui sotterranei è possibile visitare la Mostra Etnografica Permanente del Mare.
- Civica Siloteca Centro Studi, è un museo dedicato all’albero e al legno, situato al piano terra del palazzo Comunale in piazza Municipio, ospita oggetti in legno, campioni dei principali legnami, teche riferite alle diverse utilizzazioni e lavorazioni del legno da lavoro insieme a strumenti didattico scientifici sul legno.
Giovinazzo
Ab. 20.348; giovinazzesi; altezza: m. 7 s.l.m.; provincia: Città metropolitana di Bari, mappa Info Turista.: Info-Point c/o Biblioteca Comunale - Via G.D. Rogadero 52 - T.: 080 2254581; P.S. H.: via Lungomare E. I., 54 – T. 080 3944748
Insediamento formatosi in epoca preistorica. Natiolum era un piccolo centro in età imperiale, di cui si notano ancora i resti della cinta muraria. Nel VII sec. fu sede di un gastaldato longobardo, fino al ritorno dei bizantini nel Mezzogiorno, X-XI secolo. Fu contesa fra longobardi e bizantini fino alla conquista normanna diventando un importante castrum normanno sotto il regno di Roberto il Guiscardo. Si sviluppò durante l’alto medioevo e nel XV sec. fu di nuovo fortificata. Nel XVI sec. diventò possedimento dei Gonzaga e successivamente della famiglia Giudice.
Il nucleo antico sorge su una penisola di dimensioni ridottissime, dominata dalla cattedrale e dal castello ed è cinto di mura dalle quali si apre la splendida porta dell’Arco di Traiano. Ha un caratteristico porticciolo e un meraviglioso lungomare fortificato, dove sfilano il Palazzo del Marchese di Rende, il cinquecentesco Palazzo Saraceno, sede del Municipio, la Chiesa di San Domenico e la Chiesa dello Spirito Santo con le cupole “a trullo”. La splendida Fontana dei Tritoni domina piazza Vittorio Emanuele II, centro della vita cittadina insieme a piazza Costantinopoli. Superando gli archi di via Cattedrale si giunge al romanico Duomo di Santa Maria Assunta, che custodisce l’icona bizantina della Madonna di Corsignano, la Santa patrona festeggiata per l’intero mese di agosto. Il lungomare offre spiagge pulite e, all’imbrunire, si accende di locali e ristorantini. Nella Murgia costiera, non distante dall’abitato, sorge il dolmen di San Silvestro.
Da vedere
- Santa Maria Assunta, duomo e concattedrale, costruita in età normanna, intorno al 1113 – 1180, in forma romanica. Si presentava a tre navate, suddivise da colonne, con soffitto a capriate. Oggi rimangono soltanto poche tracce di questo capolavoro romanico, a causa del restauro eseguito tra il 1730 e il 1752, che ha rimodellato la chiesa secondo i canoni del gusto barocco. Dell'antica chiesa romanica restano il prospetto posteriore, chiuso tra due torri campanarie (la più piccola è del Seicento), parte della zona del presbiterio e la cripta.
- L’Arco di Traiano, è l’elegante benvenuto al centro antico, ha due archi ogivali su capitelli retti da quattro colonne miliari.
- Torrione Aragonese, ha una forma rotondeggiante che ricorda un tamburo, è visibile dal porto.
- chiesa dello Spirito Santo, eretta verso la fine del XIV sec. è un interessante esempio tardo degli edifici sacri a due cupolette in asse. Caratteristico, infatti, è il sistema di copertura "a chiancarelle”, alla maniera dei trulli con il sistema a lastre di pietra sovrapposte. Presenta un portale ogivale, all’interno conserva una tavola di scuola bizantina raffigurante la Madonna del Mutuo Soccorso.
- Palazzo ducale Giudice di Cellamare, maestosa costruzione del 1659, a forma quadrangolare con portale imponente, delimitato da lesene e bugne alterne che immette nella vasta corte. La parte a nord si affaccia sul mare.
- S. Agostino, chiesa eretta nel XVIII sec., sui resti dell’ex convento di S. Agostino, risalente alla fine del XVI sec., per volontà dell’ordine Agostiniano, presenta una doppia cupola e uno splendido interno a croce greca. L’ex convento di S. Agostino, oggi, ospita la Cittadella della Cultura con la Biblioteca comunale, intitolata a don Filippo Roscini e la biblioteca digitale Koinè.
Ruvo di Puglia
Ab. 25.328; ruvesi; altezza: m. 256 s.l.m.; provincia: Città metropolitana di Bari, mappa Info Turista.: IAT, via Vittorio Emanuele, 44 - T.: 080 3628428; P.S. AUSL 1: Corso Piave 80 – T. 080 3611342
Insediamento risalente al periodo paleolitico, il territorio era abitato fin dal VI millenio a. C., tra il V e il III sec. a.C. diventò un villaggio peuceta, e centro di scambi commerciali e di produzione di ceramiche apule. Fu municipio romano e stazione importante della via Traiana, subì le invasioni barbariche, diventando in seguito alla conquista normanna un borgo fortificato. Sotto gli svevi divenne un feudo, passato agli angioini, poi agli aragonesi, per appartenere ai Carafa dagli inizi dal 1510 al 1806.
La cittadina è situata su un altopiano delle Murge e presenta un nucleo storico costituito da numerosi palazzi nobiliari costruiti tra il XVII e il XIX sec.: il rinascimentale Palazzo Spada, il Palazzo Avitaja, sede del Municipio, il Palazzo Camerino, in piazza Bovio si erge il neoclassico Palazzo Jatta che ospita il Museo archeologico nazionale. Conserva meravigliose torri, disseminate in tutto il territorio, dove sono diffuse altre costruzioni di interesse storico come le masserie e gli Jazi.
Da vedere
- Cattedrale, importante esempio di stile romanico – pugliese, terminata intorno al 1237, fu più volte rimaneggiata. Presenta una facciata a capanna con tre portali. In alto, nella cuspide si apre un bellissimo rosone. Tutto l’esterno è riccamente archeggiato da rilievi. L’interno, imponente è a croce latina con tre navate divise da colonne. Sono annessi il campanile, ricavato da un’antica torre, e il palazzo vescovile.
- Torre dell’orologio, costruita nel 1604
- Masseria Coppa
- Jazzo Pagliara
- Castello, dell’originario fortilizio, costruito a nord del borgo medievale, non resta che il settore centrale con l’alta torre quadrangolare.
- Pineta comunale, realizzata nel punto più alto della città da cui è possibile ammirare il mare e la costiera vicina.
Bitonto
Ab. 55.127; bitontini; altezza: m. 118 s.l.m.; provincia: Città metropolitana di Bari, mappa Info Turista.: via Rogadeo, 52 - T.: 080 2254581; P.S. H.: via Michelangelo, 12 – T. 080 3737211
L’insediamento risale al periodo neolitico, abitata dagli Apuli Peucezi, subì l’influenza delle città della Magna Grecia, soprattutto di Taranto. In epoca romana dinne municipio sulla importante via Traiana. Fu sottomessa ai bizantini dopo la caduta dell’impero Romano e del regno gotico. Fu una roccaforte dei longobardi, seguì un lungo periodo di lotte tra signori locali e bizantini e scorrerie dei pirati saraceni. Con l’avvento dei normanni XI – XII sec. Bitonto ebbe un periodo di rinascita economica e culturale. Sotto Federico II diventò civitas specialis, rimanendo sotto l’influsso diretto della corona. Agli svevi subentrarono gli angioini di Carlo I d’Angiò, i quali contribuirono a forgiare una nuova nobiltà dedita al commercio che portò alla città ulteriore ricchezza, grazie all’esportazione dell’olio, fino all’arrivo degli spagnoli, XVII sec., e dei Borbone che l’assicurarono al Regno di Napoli.
Oltrepassando la Porta Baresana si entra nel centro storico: a sinistra si staglia la Torre trecentesca circolare del Castello Angioino, mentre sulla piazza Cavour si erge la chiesa di S. Gaetano, costruzione barocca del seicento, che ospita importanti tele del XVII sec. Il nucleo centrale della cittadina è ricco di tesori artistici e presenta numerose chiese, tra le quali la concattedrale in stile romanico pugliese, e pregevoli esempi di architettura rinascimentale, come i palazzi Vulpano - Sylos e Sylos - Calò, sede della prima Galleria nazionale della Puglia e la Cappella dei Misteri nella chiesa di San Domenico,.
Da vedere
- La Cattedrale, nella piazza omonima, Il duomo di Bitonto dedicato a S. Valentino, fu costruito verso la fine del 1.200 e rappresenta la più omogenea costruzione romanica pugliese. Presenta la facciata tripartita da lesene con ricche decorazioni scultoree; sotto il rosone centrale si aprono 4 bifore sopra i 3 portali, notevole quello centrale con sculture e rilievi con scene del nuovo testamento. Altrettanto interessante è la parte laterale destra. Nell’austero e magnifico interno, che conserva le forme originali con pianta a croce latina, divisa in tre navate ciascuna terminante con un'abside semicircolare, si trovano pregevoli opere d’arte del XIII sec. Nell’attiguo palazzo vescovile ha la sede il Museo diocesano con la Pinacoteca. Accanto alla Cattedrale si erge la barocca Guglia dell’Immacolata.
- Abbazia di S. Leo, in viale Giovanni XXIII, opera dei benedettini del IX sec., più volte ristrutturata. Presenta un campanile del XIV sec. e un chiostro del XVI sec.
- Chiesa del Crocifisso, nella via omonima, eretta in forma barocca nel 1664, ospita nella cupola importanti affreschi.
- S. Valentino, piazza Amedeo VI di Savoia, costruita in forme romaniche nel XII sec.
- Museo civico, via G. Rogadeo, è situato nel settecentesco palazzo Rogadeo e ospita anche la Biblioteca civica e una Pinacoteca che conserva opere di autori locali ottocenteschi e contemporanei.
- Obelisco Carolino, in piazza XXVI maggio, costruito nel 1741 in ricordo della battaglia che assicurò a Carlo III di Borbone il Regno delle due Sicilie
Bari
Ab. 323.370; baresi; altezza: m. 5 s.l.m.; provincia: Città metropolitana di Bari; mappa Info Turista.: piazza del Ferrarese, 29 – T.: 080 5242244; P.S. H.: piazza Giulio Cesare, 11 – T. 080 5592811 - Aeroporto Internazionale di Bari, Karol Wojtyla, via Enzo Ferrari
L’insediamento ove sorge Bari risulta abitato fin dalla preistoria, diventò un grande centro dei peucezi, quindi un importante municipio romano, conosciuto come Barium, passato poi all’impero romano d’Oriente. Fu contesa tra Longobardi e bizantini e tra l847 e l’871 fu in mano agli arabi, quindi ai duchi longobardi di Benevento, per tornare in mano dei bizantini nell’875. Si sviluppò poi, nella seconda metà dell’XI sec. sotto i normanni, in particolare sotto il regno di Federico II, diventò un fiorente centro religioso, dopo la costruzione della Basilica di S. Nicola. Perse prestigio con l’arrivo degli angioini e degli aragonesi. Precipitò in una profonda decadenza con l’avvento del vicereame degli spagnoli, provata da guerre intestine e da epidemie. Agli inizi del XVIII sec. divenne possedimento Austriaco, fino al 1738, quando subentrarono i borbonici. Durante il periodo napoleonico fu avviato un graduale sviluppo della città. Diventata capoluogo di regione riuscì a mantenere l’importante funzione anche sotto il Regno delle due Sicilie e con l’unità d’Italia, fino ai giorni nostri, quando fu nominata città metropolitana.
Nella città sono visibili due nuclei urbani: la città vecchia che conserva l’impianto altomedioevale con i suoi vicoli sinuosi e la città nuova costruita dal 1813, con sistema urbanistico disegnato a scacchiera. Piazza del Ferrarese costituisce l'ingresso alla città vecchia, e una volta entrati ci si può perdere tra le suggestive e strette vie, fino a incontrare la Cattedrale di Bari, dedicata a San Sabino, la Basilica di San Nicola e il Castello normanno-svevo, ancora circondato dall'antico fossato. Lungo corso Vittorio Emanuele, arteria principale, che si snoda tra la città nuova e quella vecchia, si incontrano: il Municipio e il Palazzo della Prefettura, proseguendo sul lungomare Imperatore Augusto si giunge al Porto Grande, il quale costeggia da un lato con il Porto vecchio e dall’altro con le mura della città vecchia. Più avanti, si giunge al vasto quartiere fieristico (Fiera del Levante), fino a giungere alla spiaggia cittadina di S. Francesco all’Arena.
Da vedere
- Basilica di S. Nicola, in piazza Elia, nel cuore della città vecchia, esempio tra i maggiori di architettura romanico – pugliese, fu costruita in stile romanico intorno alla fine dell’XI sec., all’interno della corte bizantina per custodire le spoglie di S. Nicola, santo taumaturgo, che alcuni marinai avevano trasportato a Bari dalla lontana Myra in Licia. Presenta una facciata divisa in tre parti da lesene, aperta da bifore e da tre portali. Ai lati la fermano due torri tronche. Lungo le fiancate si aprono archi ciechi sormontati da logge polifere. Nell’interno imponente a tre navate risaltano le arcate trasversali. Conserva pregevoli opere d’arte.
- Cattedrale di S. Sabino, in piazza Odegitria, in raffinato stile romanico pugliese fu eretta tra il 1170 e il 1178, sul luogo della precedente cattedrale, risalente all’incirca al VI sec. la facciata, spartita da lesene, è decorata. Sulla parte superiora si trova uno splendido rosone finemente scolpito. All’interno a tre navate si trovano i resti della pavimentazione trecentesca.
- Il Castello normanno – svevo, in piazza Federico II, ai margini della città vecchia, costruito tra il 1223- 1240 sulla preesistente rocca del periodo bizantino normanno. Ampiamente ristrutturato intorno agli inizi del XVI sec., nel periodo della dominazione aragonese, quando furono edificati i baluardi angolari a ferro di lancia.
- Museo archeologico, in piazza Umberto I, fondato nel 1875.
-Orto botanico, in via Amendola.
- Pinacoteca città metropolitana di Bari, lungomare Nazario Sauro, istituita nel 1928, offre un ampio panorama della cultura artistica pugliese.
Conversano
Ab. 25.171; conversanesi; altezza: m. 219 s.l.m.; provincia: Città metropolitana di Bari, mappa Info Turista.: c/o Castello Acquaviva D’Aragona – Corso D. Morea, 7 - T.: 080 4956517; P.S. H.: via E. De Amicis,36 – T. 080 4091111
I resti più antichi della cerchia muraria dimostrano che il territorio di Conversano era abitato dagli apuli peucezi, che fondarono un villaggio a cui diedero il nome di Norba, dotandola di maestose mura in pietra, intorno al VI sec. a. C. In età bizantina era chiamata Cupersanum. E diventò un borgo fortificato verso la fine del IX sec., sotto la dominazione longobarda e bizantina. Subii il dominio di numerose famiglie nobili, fino agli inizi del XIX con gli Acquaviva. Sul punto più alto della collina su cui sorge la città, in una posizione in grado di dominare l'intero territorio sorge il Castello, che si presenta oggi come una cittadella in pietra costituita da edifici appartenenti a diverse epoche. All’angolo settentrionale del Castello si erge la Torre cilindrica, che costituiva un baluardo di difesa.
Da vedere
- Cattedrale, costruita tra l’XI e XII sec., in stile romanico, e riedificata nel XIV sec. in forme tardoromaniche, infine restaurata nel XVIII sec. e nel 1911 a causa di un incendio. La facciata, divisa da lesene, presenta un rosone, degli oculi e da tre portali. Affiancano la chiesa due torri campanarie. L’interno è a croce latina, con tre navate divise da pilastri.
- Monastero di S. Benedetto, il monastero, antico insediamento di monaci benedettini, risale probabilmente al IX sec., sono ancora visibili i resti del chiostro primitivo a trifore romaniche. La chiesa costruita intorno all’XI sec. fu rimaneggiata nel XVII sec. quando fu costruito il campanile. Di notevole interesse la copertura a cupole e lo splendido portale del XVII sec.
- Santa Caterina di Alessandria, poco fuori dell’abitato, fu eretta nel XII sec. in forme romaniche; ha una pianta centrale a quadrifoglio orientaleggiante e una copertura a cupole. È riconosciuta come un monumento nazionale.
- SS. Cosma e Damiano, chiesa costruita nella prima metà del XVII sec. in forme barocche. Nella chiesa si venera anche Santa Rita da Cascia.
Monopoli *
Ab. 48.964; monopolitani; altezza: m. 9 s.l.m.; provincia: Città metropolitana di Bari, mappaInfo Turista.: via G. Garibaldi, 8 – T.: 080 4140264; P.S. H.: Largo Veneziani, 21 – T.: 080 4149254
Insediamento di origine Apula, il cui primo nucleo abitativo esisteva già in epoca messapica, V sec a. C., protetto da una cinta di mura. Si sviluppò nel medioevo, successivamente alla distruzione della vicina Egnazia a opera dei Goti guidati dal Re Totila. Diventò un importante centro marinaro bizantino e poi normanno, utilizzato dai crociati. Nel XIV sec., conobbe la dominazione angioina, poi fu sopraffatta dai veneziani intorno alla seconda metà del XV sec. Successivamente, dopo la pace di Venezia, agli inizi del XVI sec., tra francesi e spagnoli, la città passa pacificamente al dominio spagnolo e segue il destino di tutto il mezzogiorno, con la dominazione dei Borbone e poi con l’annessione al regno d’Italia nel 1860.
Antico villaggio di pescatori, il cui suggestivo centro storico di origine alto-medievale si affaccia sul mare, circondato da una cinta muraria, costeggia il porto, la Cattedrale, il borgo Murattiano.
* Articolo aggiornato: aprile 2022
Da vedere
- Basilica di Maria Santissima della Madia, il duomo di Monopoli, edificata a partire dal 1107 probabilmente sui resti di un antico tempio pagano, in stile romanico, fu ricostruita nel 1700 insieme al campanile.
Il castello di Santo Stefano, situato sul mare, costruito nel 1086, fu sede del monastero dei Benedettini. Rappresenta una struttura indispensabile nel sistema di fortificazione della città.
- S. Maria Amalfitana, in via Amalfitana, eretta in forme romaniche nel XII sec. e più volte ristrutturata. Oggi, della originaria opera, restano il fianco destro e l’esterno absidale.
- Chiesa di S. Pietro, in piazza Palmieri, eretta intorno al XII sec., presenta forme romaniche in tutto il lato sinistro. I restauri eseguiti nel XX sec. hanno riportato alla luce, all’altezza dell’altare, una piccola chiesa mono-absidica, probabilmente costruita intorno alla seconda metà del IV sec.
- S. Domenico, fuori le mura, a nord della città, chiesa rinascimentale ricostruita, insieme al convento, nella seconda metà del XVI sec. nello stesso sito in cui sorgeva la chiesa medievale di Santa Maria la Nova, eretta nel 1296 e demolita nel 1528 allo scopo di rendere terra bruciata all’attacco spagnolo del 1529. Di rilievo le opere scultoree poste sulla facciata.
- Castello di Carlo V, edificato nel 1552 in riva al mare all’ingresso del porto antico.
- Piazza Vittorio Emanuele, una tra le più grandi della regione e d’Italia. Progettata sul finire del XVIII sec.
- Lungomare