Trentino Alto Adige, itinerario n. 1/2019
Sull’A22, Modena – Brennero, da Rovereto a Vipiteno
Itinerario: da Rovereto a Vipiteno, attraverso Trento e Bressanone, in tre tappe:
Località: Rovereto – Trento – Bressanone - Vipiteno
Stagione: tutte le stagioni. Tempo: tre giorni. Lunghezza: Km. 154.
I) Rovereto – Trento, Km 26, circa h. 0,25’
II) Trento - Bressanone, Km 97, circa h. 1.10’
III) Bressanone - Vipiteno, Km 31, circa 0,30’
Tra la Val Lagarina e la Valle dell’Isarco, tra l’Adige e l’Isarco, tra montagne e boschi secolari si snoda questo itinerario del Trentino Alto Adige, una regione incantata dove la natura regna sovrana insieme al suo fascino. Si parte da Rovereto, la “città della quercia”, dominata dal trecentesco Castelbarco, situata quasi al centro della Val Lagarina, attraversata dal fiume Adige. Il lago di Garda dista appena 15 km, in direzione ovest. Poco sopra Rovereto si trova la diga di san Colombano col suo lago, sovrastato dall'omonimo eremo. Il “bosco della città”, costituisce il "polmone verde" di Rovereto, zona boschiva fornita di sentieri e di percorsi attrezzati per lo sport. Procedendo sull’autostrada Verona – Brennero dopo appena 26 km si giunge a Trento, situata nella valle del fiume Adige, tra bei palazzi e circondata da boschi e splendidi vigneti. La città è bellissima e mantiene un legame molto stretto con le montagne vicine: la Paganella, il monte Calisio, la Marzola, la Vigolana e il Monte Bondone, chiamato anche l'Alpe di Trento, raggiungibile dal centro cittadino attraverso la strada provinciale. Riprendendo l’A22 si arriva a Bressanone, suggestiva città che cattura l’interesse per i suoi angoli caratteristici e le magnifiche piazze incorniciate da splendidi edifici in stile gotico, barocco e rinascimentale. Riprendendo l’autostrada, verso nord, si raggiunge Vipiteno, città che segna un confine nuovo e arioso, situata com’è nella sua vasta conca, attraversata dal fiume Isarco,15 km a sud del passo del Brennero. Una località in cui si apre una dimensione magica, dove sicuramente, la bella stagione è sinonimo di relax e vitalità. Straordinaria si presenta ai visitatori la via Città Nuova con i suoi edifici dai vivaci colori e dalle importanti decorazioni. È dominata dal Monte Cavallo (Rosskopf, 2 176 m), dove si trovano gli impianti di risalita del comprensorio sciistico del paese, raggiungibile in pochi minuti dal centro, da Cima Gallina (Hühnerspiel, 2 800 m) a Cima di Stilves (2 422 m). Basta poco, insomma, per diventare protagonisti involontari della magica scenografia di sfumature che offrono queste montagne.
Rovereto
Ab. 40.044, roveretani; altezza: m. 204 s.l.m.; Provincia: Trento, mappa info Turista.: Corso Rosmini, 21 - T.: 0464 430363/ 435528; P.S. H.: Corso Verona, 4 – T.: 0464 403111
L’abitato si sviluppò nel medioevo sotto il dominio dei signori di Lizzana e poi dei Castelbarco. Nel XV sec., sotto la dominazione veneta, divenne un’importante piazza militare e commerciale per la lavorazione della seta. Nel 1500 passò agli Asburgo e restò austriaca fino al 1918.
Rovereto è il capoluogo della Comunità della Vallagarina, e il centro principale dell'omonima valle, situata nella zona meridionale della regione, caratterizzata da distese di vigneti e percorsa dal fiume Adige.
Da vedere
- Il Castello, costruito sulle rocce, allo sbocco delle acque del torrente Leno nella valle dell’Adige, sopra la centrale piazza Podestà.
- Palazzo del Municipio, in piazza Podestà, edificio veneto del XV sec.
- Palazzo del Ben, sede dell’Accademia Roveretana degli Agiati di Scienze Lettere e Arti
- Chiesa di S. Marco, nella piazza omonima, costruita insieme al campanile tra il 1458 e il 1461, in stile barocco.
- Il Mart,Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, in via Bettini, 43.
- Casa d’arte futurista di Depero, in via Portici, 38, nel centro storico, nelle adiacenze del castello, ospita numerose opere, sicuramente le più importanti del maestro e mostre.
Trento *
Ab. 118.259, trentini; altezza: m. 194 s.l.m.; Provincia: Trento, mappa info Turista.: via Bellenzani, 19 - T.: 0461 884169; P.S. H.: Largo Medaglie d’Oro, 9 – T.: 0461 903033
Insediamento popolato sin dalla preistoria, già sviluppato in epoca romana, quando Tridentum diventò un importante centro commerciale e amministrativo. Subì i disastri delle invasioni barbariche per diventare, successivamente, una marca dell’impero carolingio. Nel 1027, Corrado II il Salico le conferì alla Chiesa di Trento il Principato vescovile. Raggiunse il suo massimo splendore nel XVI sec., sotto la dominazione degli Asburgo. Nel 1545 si aprì presso il suo Duomo il Concilio di Trento per frenare l’azione della riforma luterana. A quel periodo, ne seguì un altro di decadenza fino al 1801, quando gli Asburgo, dopo il Trattato di Luneville ebbero il dominio completo sulla regione. Nel 1803 Napoleone soppresse il principato vescovile di Trento. Dopo la sconfitta di Napoleone, il Congresso di Vienna sancì il nuovo aspetto territoriale, attribuendo all’Austria il territorio, fino al 3 novembre del 1918, quando la città accolse le truppe italiane. Solo nel 1919, il Trattato di Saint Germain, sancì l’annessione di Trento e del resto della contea principesca tirolese, a sud del confine alpino, all'Italia. Era fine della prima guerra mondiale.
La popolazione di Trento si concentra nella città e in numerosi centri sparsi o sobborghi, diversi l'uno dall'altro, che conservano ancora una propria identità sia urbana, sia rurale o montana. La città ha saputo coniugare fantasia e sapienza attraverso la realizzazione dello spazio Muse di Renzo Piano, nel quartiere residenziale Le Albere, opera audace e avveniristica dove si studia la terra, tra galleria multisensoriali, luci e suoni. Nello stesso tempo anche gli affreschi rinascimentali delle facciate del centro storico, possono venire scoperti con strumenti moderni e adeguati, attraverso il podcast: "Trento la città dipinta", che racconta personaggi e storie.
* articolo aggiornato a settembre 2022
Da vedere
- Duomo, cattedrale di San Vigilio, in stile romanico, la cui costruzione iniziò intorno al XII sec. sui resti di un antico tempio paleocristiano dedicato a S. Vigilio, terzo vescovo di Trento. I lavori furono completati nel XIV sec.
- Piazza Duomo, ampia ed in sintonia con gli edifici medievali ed il complesso del Duomo che vi prospettano. Al centro si trova la Fontana del Nettuno, il cui originale è conservato nel cortile del palazzo municipale. Interessanti sono le numerose case affrescate di piazza Duomo, esempi dell'architettura residenziale trentina
- Palazzo Pretorio, in piazza Duomo, tra il Castelletto e la Torre Civica.
- Chiesa di Santa Maria Maggiore, nella piazza omonima, costruita nel XVI sec., esempio di quello stile misto rinascimentale e gotico che si chiamò “clesiano” dal nome del principe vescovo che la volle costruire, Bernardo Clesio.
- Chiesa di Sant’Apollinare, nel quartiere di Piedicastello, datata intorno al VI – VII sec., costruita con un particolare tetto acuto di stile nordico e all’interno con volte a crociera in stile bizantino.
- Abbazia di San Lorenzo, sita vicino ai giardini pubblici, costruita dai Frati benedettini tra il 1166 e il 1183 in stile romanico.
- Palazzo Geremia, in via Belenzani, costruito alla fine del XV sec., in stile rinascimentale all’esterno e tardo gotico all’interno. Oggi ospita l’ufficio del sindaco e manifestazioni culturali. Poco oltre si trova il palazzo Galasso, una severa costruzione del seicento, nella cui annessa cappella il 9 gennaio 1837 il Re Ferdinando II delle Due Sicilie sposò l’arciduchessa Maria Teresa d’Asburgo – Teschen.
- Mausoleo di Cesare Battisti, sul Doss Trento, sulla collina alla riva destra dell’Adige, costruito su un basamento circolare con 16 colonne di marmo alte 14 metri.
- Castello del Buonconsiglio, costruito nel 1200, residenza dei Principi Vescovi
Bressanone
Ab. 22.192, brissinesi/ brixner; altezza: m. 559 s.l.m.; Provincia: Bolzano, mappa info Turista.: viale Ratisbona, 9 - T.: 0472 275252; P.S. H.: via Dante, 51 – T.: 0472 812444
Fondata nel X sec., Bressanone fu capitale politica dell’Alto Adige per un lungo periodo. Nel 1027 il suo Vescovo divenne vassallo dell’Impero e ricevette il potere temporale su un vasto territorio. Prese parte agli scontri tra il papato e l’Impero al tempo delle investiture e dovette fronteggiare l’espansione dei conti del Tirolo e quindi degli Asburgo. Nel 1803 passò all’Austria fino al 1918.
Cittadina suggestiva per i suoi caratteristici e pittoreschi angoli, per la raffinatezza delle sue vie adornate da pregevoli edifici in stile gotico, barocco e rinascimentale, conquista qualunque viaggiatore. Incantevoli sono le aree verdi della cittadina, tra cui i giardini Rapp (Rappanlagen), costruiti dopo l'inondazione disastrosa del 1882. Nella frazione di Millan, si trova la Karlspromenade: una storica passeggiata costruita nel 1903 in memoria dell'imperatore Carlo I d'Austria, che prosegue per il sentiero dei Salmi e lungo altri sentieri, e conduce attraverso alcune scale in località Seeburg, da cui è possibile scendere verso il centro cittadino, passando dall'antico rione di Stufles, uno spettacolo unico tra profumi, colori e sensazioni.
Da vedere
- Duomo di Santa Maria Assunta e San Cassiano, complesso eretto nel XIII sec, ritoccata nel XV sec., fu completamente rifatto nel XVIII sec. Alla destra si trova il suggestivo chiostro romanico, ricoperto da ottimi affreschi.
- Chiesa di S. Michele, in posizione parallela al Duomo, costruita in varie fasi con un campanile, noto come “Torre bianca”, eretto nel XV sec.
- a sinistra del campanile si apre la piazza della Parrocchia, dove è situata la casa Pfaundler, magnifico esempio di architettura rinascimentale con portici, monofore, trifore e inferriate.
- Dalla piazza si accede alla via dei Portici Maggiori, centro cittadino sul quale si affacciano notevoli edifici del 1500 e 1600, in stile nordico.
- Palazzo municipale, sulla strada dei Portici Maggiori e Piazza Duomo, costruito agli inizi del XX sec., si presenta con alcuni elementi rinascimentali, mentre il tetto merlato e la torre ricordano il tardo medioevo.
- il Seminario maggiore vescovile tra il 1015 - 103
- Cinta muraria, attorno al centro storico, costruita all’inizio del XI sec., che lasciava tre porte di accesso alla città: Porta Sabiona, Porta S. Michele, Porta Sole.
Vipiteno
Ab. 6.980, vipitenesi; altezza: m. 948 s.l.m.; Provincia: Bolzano, mappa info Turista.: www.vipiteno.com - T.: 0472 765325; P.S. H.: via S. Margherita, 24 – T.: 0472 774111
L’antica Vipitenum fu sede di una stazione militare romana, di una zecca e diede inizio allo sfruttamento delle vicine miniere di piombo e argento. Nel XIII sec. cambiò nome in Sterzing e si sviluppò nel commercio. A causa di un incendio che distrusse parte dell’abitato, nel 1400, venne costruito un nuovo nucleo della città in forme tardo gotiche. Nel XVII sec., insieme alle miniere la cittadina iniziò il proprio declino. Oggi deve la sua ricchezza al turismo, al commercio del legname e all’allevamento.
Situata in una piana nell’alta valle dell’Isarco è una pittoresca cittadina alpina che fa parte del circuito de “i borghi più belli d’Italia”. Nel suo comprensorio si trovano importanti impianti sciistici e una delle più lunghe piste di slittino, circa 10 km.
Da vedere
- Chiesa di Santo Spirito, costruita sul finire del XIV sec., in forma gotica, decorata con notevoli affreschi è situata in via Città Vecchia, da cui si apre la Piazza Città.
- Via Città Nuova, è la strada principale della città, ai cui fianchi si alzano edifici caratteristici decorati vivacemente. All’inizio della via si erge la Torre dei Dodici, completata nel 1472, ristrutturata nel XIX sec., che divide la città Nuova dalla città Vecchia. Più avanti si trova la Casa dei Principi, del XVII sec., di fronte c’è il monumento barocco a S. Giovanni Neupomuceno, patrono del borgo. Proprio accanto è situato il Palazzo del Municipio, in stile tardo gotico, con sporti a coronamento merlato.
- La Chiesa parrocchiale Madonna della Palude, si trova poco fuori dalla cittadina, eretta tra XV e il XVI sec., con un campanile adiacente. È riconosciuta, con i suoi 32 metri di altezza, come la chiesa più alta tra Monaco e Verona.
- Deutschhaus, situata vicino alla Chiesa parrocchiale e comprende: il Museo Civico, il Museo Multscher, la chiesa di Santa Elisabetta, l’Istituto musicale e la sede della Burgerkapelle Sterzing, la banda musicale di Vipiteno.