Cfr.: Sicilia,Itinerario n. 1/2019: Dal Golfo di Castellammare a Marsala, nell’entroterra della Sicilia Occidentale, verso Capo Boeo, attraverso Segesta, Selinunte, fino a Mozia e Lilibeo
Ab. 31.503, castelvetranesi; altezza: m. 187 s.l.m.; Provincia: Trapani, mappa Info Turista.: piazzale Carlo d’Aragona, - T.: 0924 902004; P.S. Ass. Confraternita di Misericordia, via Dalmazia, 10 – Partanna (TP) – T.: 0924 922255
L’insediamento urbano è dovuto a una migrazione sociale accaduta dopo l’arrivo dei normanni nel 1130. La baronia di Castelvetrano fin dal XIII sec. fu in mano ai Lentini, poi alla fine del sec., 1299, passò ai Tagliavia, poi diventati Tagliavia-Aragona. Nel1522 fu elevata prima, a contea dal Re di Spagna Carlo V, successivamente, Filippo II la elevò a principato. Agli inizi del XVII sec. passò ai Pignatelli, quindi al Regno di Napoli e seguì la storia che condusse all’Unità d’Italia.
Grossa cittadina con fiorenti attività agricole in cui si trova Selinunte, il più grande sito archeologico d’Italia, vicino alla foce del fiume Modione, che guarda sul Mediterraneo. Il fascino del luogo è palese. Se la maestosità degli elementi architettonici incanta, la suggestiva posizione isolata del sito non è da meno. I riflessi della luce del sole che si infrangono sulle bianche rovine, sullo sfondo compatto dell’azzurro del mare, provocano emozioni uniche.
Da vedere
- Chiesa di San Domenico e l’aggregato Convento dei Predicatori, in piazza Regina Margherita, costituiscono un unico complesso, costruito nel 1470. La Chiesa si presenta in forma tardo gotica, a navata unica, costituisce il Mausoleo della famiglia Tagliavia - Aragona
- Chiesa della santissima Trinità di Delia, situata a pochi chilometri dalla cittadina, risalente alla prima metà del XII sec. Piccola Chiesa a forma di “Cuba bizantina” a croce greca con tre importanti absidi all’esterno, che si collegano idealmente alle tre porte d’ingresso.
- Museo civico selinuntino, nel centro storico, conserva tra i reperti l’Efebo di Selinunte, statua di bronzo risalente al V sec. a. C.