Cfr.: Puglia, itinerario n. 3/2022 - Alto Salento, Valle d’Itria e Basse Murge
Ab. 10.280, alberobellesi; altezza: m 428 s.l.m.; Comune della città metropolitana di Bari, mappa - info Turista.: Pro Loco, via Monte Nero, 1 – T.: 0804 322822; P.S. H.: p. za S. Francesco da Paola, 1 Martina Franca - T.: 0804 835111; Aeroporto Internazionale Karol Wojtyla, Via Enzo Ferrari, 70128 Bari - T.: 0805 800200
L’insediamento abitato si sviluppò, all’interno della “sylva arbori belli”, nei primi decenni del XVI sec. per volontà del Conte Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona. Il conte introdusse nel territorio un certo numero di famiglie contadine, provenienti dal feudo vicino di Noci, per bonificare e coltivare quelle terre con l’obbligo di versargli la decima dei raccolti. Soltanto nel 1635 per volontà del conte Giangirolamo II, chiamato il Guercio delle Puglie, fu avviata l’urbanizzazione della selva e la costruzione di un raggruppamento di piccole abitazioni. Per evitare il pagamento dei tributi al vicerè spagnolo del Regno di Napoli, dovuto per l’edificazione di un nuovo centro abitato, secondo la legge “Pragmatica de Baronibus”, il conte fece costruire case solo con pietre a secco sulla via dell’antico fiume Cane, evitando la concentrazione dell’abitato. Il villaggio di Alberobello rimase feudo della famiglia Acquaviva d’Aragona di Conversano fino al 27 maggio 1797, quando il re Ferdinando IV di Borbone, su istanza di una delegazione di sette gentiluomini locali, emanò un decreto che lo elevava a città regia, seguendo le sorti del regno dei Borbone.
Oggi Alberobello è l’unico borgo pugliese nel quale esiste un intero quartiere di trulli, la Zona Monumentale, dove si susseguono disposti a schiera centinaia e centinaia di trulli, costituita dal rione Monti, che poggia su una collina dove si trova la chiesa a trullo parrocchia di Sant’Antonio e il Trullo Siamese, e dal Rione Aia Piccola, che si delinea scendendo verso il basso. In piazza Sacramento si staglia il caratteristico Trullo Sovrano, a due piani, il più alto di tutti. Dal 6 dicembre 1996 i trulli sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Da vedere
- Zona Monumentale
- Museo del Territorio Casa Pezzolla, costituito da un complesso di trulli, contigui e comunicanti, che risalgono al XVIII sec.
- Basilica Santi Martiri Cosma e Damiano, edificata su una cappella antica risalente agli inizi del XVII sec., l’attuale costruzione con pianta a croce latina, in forme neoclassiche, risale alla fine del XIX sec.