Cfr.: Puglia, itinerario n. 3/2022 - Alto Salento, Valle d’Itria e Basse Murge
Ab. 30.277, ostunesi; altezza: m 218 s.l.m.; Provincia di Brindisi, mappa - info Turista.: Corso Mazzini, 8 - T.: 0831 339627; P.S. H.: via Villafranca - T.: 0831 302590/309111/ 309238; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
Nell’area di Ostuni numerose sono le testimonianze di rinvenimenti di reperti archeologici, tra tutti la scoperta della “donna di Ostuni”, gestante di circa 20 anni, risalente a circa 28.000 anni fa. Il primo insediamento urbano fu fondato dai messapi, intorno al VII sec. a. C. Nel III sec a. C, con la conquista romana, l’abitato fu chiamato “Sturninum”. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, benché difesa dai bizantini, subì le scorrerie degli Ostrogoti, dei Longobardi, dei Saraceni, i quali nell’876 elevarono la città a diocesi. Tra l’XI e il XII sec. subì la dominazione normanna che integrò il territorio nella contea normanna di Lecce e nel Principato di Taranto e Brindisi. Con gli svevi Ostuni ottenne un evidente sviluppo. Federico II di Svevia la liberò dai vincoli feudali promuovendo il suo castello tra le principali fortezze del regno in Apulia. Sotto gli Angioini furono costruite nuove fortificazioni e fu dato impulso alla creazione della particolare conurbazione difensiva e arroccata del borgo medievale. Con gli Aragonesi fu completata l’opera di fortificazione delle mura con la costruzione di nuove cinta murarie e torrioni circolari. Agli inizi del XVI sec. diventò un dominio del Ducato di Bari di Isabella d’Aragona che concesse alla città molti privilegi dando inizio al periodo d’oro della città. Un lieve declino della città si verificò nel XVII sec., quando Filippo IV d’Asburgo fu obbligato a cederla agli Zevallos, famiglia di commercianti, per debiti contratti durante la Guerra dei trent’anni. Con l’arrivo dei Borbone la città rifiorì e si espanse ulteriormente.
Ostuni sorge ai confini sudorientali delle Murge con l’alto Salento e si estende su tre colli. Definita la “Città Bianca” per l’aspetto del suo nucleo più antico, conserva un centro storico a pianta ovoidale con struttura urbana altomedievale e i resti delle mura angioine. È una città dagli splendidi panorami, “dove ogni casa è un belvedere”, ogni finestra è ornata di fiori, dove i balconi si affacciano su una pianura infinita colma di ulivi che la separano dal mare vicino. Nel borgo antico tutto è bianco; le case affastellate, i passaggi, le scalinate, gli archi, i muri, le chiese si susseguono in una rete di vicoli stretti come in un presepe. Uno scenario che sprigiona un fascino particolare che conquista ogni viaggiatore, ipnotizzato dalla luce della sua bellezza.
Da vedere
- Piazza della Libertà, cuore pulsante della città, ristrutturata nel corso del XIX sec., a forma triangolare, intorno ad essa si affacciano, nell’ex monastero francescano, il Palazzo Municipale, la chiesa di S. Francesco d’Assisi, ristrutturata nel XVII sec. in forme barocche, e la colonna barocca, in pietra decorata, dedicata a Sant’ Oronzo alta circa 20 m.
- Concattedrale, dedicata a Santa Maria dell’Assunzione, in via Cattedrale, eretta nel XV sec. dalle diverse forme, dal romanico pugliese al barocco, con la facciata in stile tardo gotico, un pregevolissimo rosone centrale e i portali scolpiti. L’interno, a croce latina, presenta tre navate e risulta diviso da colonne di forma settecentesca.
- Palazzo Vescovile e vecchio seminario si stagliano uno di fronte all’altro, nella piazzetta della Cattedrale a fianco della chiesa, uniti dall’arco Scoppa, un elegante balcone barocco.
- Chiesa di S. Vito martire, in via Cattedrale, in puro stile barocco leccese della metà del XVIII sec., alla quale è annesso il monastero delle Carmelitane. La chiesa presenta una pregevole facciata, all’interno conserva un interessante pulpito ligneo del ‘600. Adiacente si trova il Museo di Civiltà Preclassica della Murgia meridionale, tra i tanti importanti reperti archeologici custodisce il calco della Donna di Ostuni, gestante con feto risalente a circa 27.000 anni fa.
- Le mura aragonesi rafforzate da torrioni circolari sono ben visibili su un lungo tratto della città vecchia, insieme alla Porta S. Demetrio del XV sec. sul lato est della città e Porta Nova del XV sec., sul lato ovest.
- I portali barocchi scolpiti nella pietra locale, ne esistono numerosi, tra cui quello di palazzo Falgheri, in via A. Giovine, 27; quello rococò di palazzo Bisantizzi, in via Petrarolo 34 - 36
- La chiesa di Santa Maria del Carmine, in via Giosuè Pinto, con pregevole facciata in forme barocche.
- Chiesa della Madonna della Grata, circondata da giardini e orti.
- Chiesa dell’Annunziata, nella parte nuova della città, costruzione della fine del XII sec. trasformata in stile barocco nel 1668 dai frati Riformati. All’interno custodisce preziosi tesori d’arte.