Venafro

Cfr.: Itinerario n. 3/2022 - Lungo le strade del Molise e dei suoi capoluoghi: Venafro - Isernia - Agnone - Campobasso – Gambatesa.

Ab. 10.867, venafrani; altezza: m. 222 s.l.m.; Provincia: Isernia, mappa info Turista: Piazza Cimorelli,2 - T. 0865 906202; Osp. di Continuità “SS Rosario”: via degli Alcantarini / Guardia medica.: Via Colonia Giulia, 20 – T.: 0865 907743

 

Insediamento Sannitico, che nel III sec. A. C. sostenne contro Roma le guerre sannitiche. Durante la guerra sociale Venafrum fu centro della battaglia decisiva in cui la “Lega italica” fu sconfitta da Roma. Nel I sec. a.C. fu alleata di Roma nella guerra contro Annibale e divenne municipio romano, famoso per l’ottimo olio.  Nel medioevo fu Invasa dai Longobardi e dal VI sec. divenne, sotto la protezione del Ducato di Benevento, sede di una diocesi e importante centro di passaggio tra il Molise, l’Abruzzo e Napoli. Intorno alla fine del VIII sec. fu territorio di scontri tra le truppe di Carlo Magno e quelle longobarde. Lentamente, nei secoli successivi, la cittadina ebbe un periodo di floridezza economica di cui sono prova gli edifici dell’epoca, i monumenti, le chiese e i palazzi aristocratici. Ultimi feudatari furono i Caracciolo.

Venafro si estende nel verde lungo le pendici del monte S. Croce, il suo territorio si estende nell’omonima piana, attraversata dai fiumi Volturno e San Bartolomeo, le cui sorgenti sono situate nel laghetto “la pescara”, nel centro della cittadina, e circondata da montagne che superano i 900 m. Il centro storico, costruito sulla preesistente struttura urbana romana, appare come un borgo fortifico, lontano dall’antico centro romano, posto nella zona dell’anfiteatro. Ai piani alti degli edifici si trovano le abitazioni, mentre i piani bassi sono adibiti a botteghe artigianali, via Plebiscito ne è l’esempio. Mantiene ancora il vecchio sistema urbanistico dove si identificano bene il cardo e il decumano, mentre lo stile risente dell’influenza del barocco napoletano. Nell’abitato e nei dintorni si trovano tracce dell’antica Venafrum, come l’Anfiteatro, vicino alla stazione, il Teatro, in via delle Mura, tratti dell’acquedotto venafrano, importante opera che convogliava l’acqua del fiume Volturno fino al paese. Venafro è riconosciuta come la città delle 33 chiese, costruzioni di diverse epoche diffuse nel centro storico e nella zona pedemontana, molte delle quali chiuse al culto e abbandonate.