Cfr.: Basilicata, itinerario n. 3/2023 - Da una costa all’altra, lungo le Valli del Noce e del Sinni: Maratea - Lagonegro - Latronico - Senise -Tursi - Policoro
Cfr.: Basilicata, itinerario n. 1/2019 - Matera - Parco della Murgia Materana - Metaponto - Policoro
Ab. 17.823, policoresi; altezza: m. 32; provincia: Matera - mappa - Info Turista.: Pro loco Piazza Eraclea c/o Biblioteca Comunale– tel. 348 5410008; P.S.H.: Viale Salerno Policoro tel. 0835/986312
Secondo alcuni studiosi fu fondata intorno al VII sec. a.C. dai Colofoni, popolazione dell’Asia Minore, poi incendiata e distrutta dagli Achei nel VI sec. a.C. Fu ricostruita e chiamata Heraclea dai coloni Tarantini e Thurioti intorno al 434 a.C., dopo una guerra che le aveva viste nemiche. La città è situata su un'altura tra i fiumi Agri e Sinni sui resti della città di Siris, e nel 374 a.C. fu scelta come capitale della Lega Italiota al posto di Thurii che era caduta in mano ai Lucani. Successivamente sarà creato un agglomerato urbano sulla costa con il nome di Siris, che però con l'antica Siris ha solo continuità onomastica ma non topografica. Nel 280 a.C. la città fu teatro della battaglia di Eraclea tra Taranto e Roma. Sempre intorno al 280 a.C. i Romani proposero alla città di Eraclea uno speciale trattato di alleanza, riuscendo a sottrarla all'influenza di Taranto e facendola diventare città confederata di Roma. A questo periodo risalgono anche le tavole di Eraclea, attualmente conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che sono tavole di bronzo con testi in greco riguardanti l'ordinamento pubblico e costituzionale della città. Sul retro di queste è trascritta, in latino, la lex Iulia Municipalis.
L’odierna Policoro è situata vicino alle rovine dell'antica Eraclea, si sviluppò durante il Medioevo nelle vicinanze del Castello dei Signori del tempo, in prossimità dell’importante città di Siris. Tra il XIV e il XVII sec. attraversò un periodo di decadenza; quindi, diventò proprietà della famiglia Sanseverino, la quale cedette il feudo ai Gesuiti, i quali, a loro volta, intorno alla seconda metà del XVIII sec., furono scacciati dai Borbone e tutti i terreni e l’abitato incamerati dal regio fisco del Regno delle due Sicilie. Regno di cui la città seguì le sorti.
Policoro è oggi uno dei più grandi centri della regione Basilicata e della provincia di Matera, è diventato una notevole stazione turistica balneare, riconosciuta per le splendide spiagge. Una località dove gli scavi archeologici e un paesaggio naturalistico unico, rappresentano i suoi tesori inestimabili.
Da vedere
Castello, imponente edificio dell'XI sec., ampliato e fortificato successivamente, situato su un'altura che sovrasta l'abitato. L'attuale struttura risale alla ristrutturazione del XVII sec. quando il complesso fu trasformato in residenza nobiliare della famiglia Berlingieri.
Sito Archeologico di HeraKleia, comprende l’area dell’acropoli della città di Heraclea e i due santuari urbani dedicati a Dionisio, di cui sono visibili le fondamenta e l’agorà con l’altare, e Demetra, i cui resti sono articolati su due terrazze. All’interno è situato il Museo della Siritide, suddiviso in cinque sezioni, conserva numerosi reperti rinvenuti durante gli scavi appartenenti a periodi storici che vanno dal Neolitico, all’età del Bronzo, fino all’età romana.