Cfr.:Sardegna, Itinerario n. 4/2024Sardegna, Itinerario n. 4/2024: Santa Teresa di Gallura - Tempio Pausania e la costa nord ovest della Sardegna: Castelsardo - Porto Torres - Stintino - Alghero.
Ab. 20.944, turritani/ portotorresi; altezza: m 5 s.l.m.; Provincia: Sassari - mappa - info Turista.: Stazione Marittima, via Bassu, 6 – 079 5048008/ 780945; P.S. H. A. Segni: via Cappuccini, Ozieri – 079 779111; Aeroporto di Alghero Fertilia: Regione Nuraghe Biancu, Alghero – 079 935282/ 070935011
Insediamento di età prenuragica, occupato dai cartaginesi che probabilmente diedero vita alla sua fondazione. Sarà l’antica Turrys Lybissonis romana, nell’età di Giulio Cesare, che segnerà il suo ampliamento territoriale e il suo sviluppo fino a diventare municipio, in posizione di privilegio. La sua importanza dipendeva dalla presenza del porto, dove avveniva lo smistamento e stoccaggio dei prodotti agricoli, in particolar modo cereali, che dal Nord-Sardegna salpavano verso Ostia per essere poi inglobati nel sistema della distribuzione imperiale. Dopo la caduta dell’Impero Romano fu soggetta agli assalti dei barbari. Durante il medioevo fu contesa dai pisani e dai genovesi, i quali costruirono importanti fortificazioni, che non riuscirono a limitare le incursioni dei pirati, per cui la popolazione si rifugiò nell’entroterra. Soltanto, a partire dal XVIII sec., con l’assegnazione della Sardegna ai Savoia, la città ebbe un nuovo impulso e un’espansione economica costante e continua.
Porto Torres deve la sua fortuna al mare e alla sua posizione. Il porto della città ancora oggi rappresenta, con quello di Olbia, il più importante scalo marittimo della costa Nord - occidentale della Sardegna. Posto al centro del golfo dell’Asinara, sopra un promontorio che scende verso la piana della Nurra, ampia area agricola che tocca anche i territori dei comuni di Sassari, Stintino e Alghero. Per la sua posizione, Porto Torres rappresenta la porta d’accesso dell’importante e storico territorio Sassarese. L’abitato era caratterizzato da un nucleo storico che si sviluppava intorno alla Basilica di San Gavino e da un altro sulla costa, vicino al porto antico, con riferimento la chiesa della Consolata. Nel primo abitavano i “Baizini”, popolazione che viveva di agricoltura e allevamento; sulla costa, invece, erano concentrati i “Portottorresi”, popolazione che praticava la pesca e il commercio marittimo. Soltanto nel 1884, grazie all’espansione urbanistica e alla crescita demografica, i due centri si unirono dando vita all’attuale unico centro città.
Da vedere
Chiesa di S. Gavino, nella piazza omonima, antica e famosa Basilica intorno alla quale, in epoca medievale, la popolazione creò un secondo nucleo urbano. Costruzione romanica in stile pisano dell’XI sec., tra i più importanti monumenti dell’isola. Aperta da monofore, non presenta una facciata, con due portali gotico catalani del XV sec. e da un portale romanico, mentre ai lati è disegnata da un doppio ordine di strette arcature. L’interno in tre navate è diviso da colonne. La cripta custodisce i sarcofagi romani con le reliquie dei SS. Gavino, Proto e Gianuario, martirizzati dai romani di Diocleziano.
Parco archeologico di Turris Lybisonis, in via Ponte Romano, oltre la stazione ferroviaria, sono visibili i ruderi antichi delle case e delle botteghe con parte delle vie lastricate dove si ammirano la maestosa Domus di Orfeo, I – III sec. a. C., ricca domus patrizia con preziosi mosaici e le Terme di Pallottino e Maetzke. Attiguo al sito è stato aperto l’Antiquarium Turritanum, museo archeologico che conserva i reperti del complesso termale databile tra la fine del III secolo d.C. e gli inizi del IV. La zona per tradizione è conosciuta anche con il nome di Palazzo del re Barbaro come riferimento all'imperatore Diocleziano, responsabile all'inizio del V secolo dell'uccisione e della passione dei protomartiri Gavino, Proto e Gianuario. A circa 1 km si trova il Complesso funerario di via Libio, che conserva sepolture ad arcosolio scavate nel calcare e altre a inumazione; in una di queste è rappresentata una biga in corsa con cavalli e auriga.
Palazzo Marchese, in corso Vittorio Emanuele I, edificio neoclassico dei primi anni del XIX sec., oggi ospita il Museo dedicato ad Andrea parodi noto musicista turritano.
Chiesa della Beata vergine della Consolata, nella parte portuale, costruzione della seconda metà del XIX sec. in forme neoclassiche
Torre aragonese, nella zona portuale, fortezza del 1325 che ha funzionato anche da faro. Sviluppata su una pianta ottagonale è alta circa 14 m e rivestita da conci regolari di pietra intonacati.
la Tanca Borgona, via Lungomare Balai, vicino alla spiaggia della Renaredda, necropoli imperiale paleocristiana, contiene 32 sepolture e 50 tombe ad arcosolio “del Nautico”.
Spiagge, partendo dal lungomare Cristoforo Colombo in direzione Platamona ci imbattiamo nelle spiagge di “Scoglio Lungo” e di Balai, splendida caletta di sabbia e rocce protetta dalla presenza della chiesetta campestre di S. Gavino a Mare, nota come Balai Vicino. Più avanti, continuando sul lungomare, si trova una seconda chiesetta chiamata di Santu Bainzu Ischabizzaddu, detta del Balai Lontano, che, secondo la tradizione, sarebbe il luogo del martirio dei tre santi, Gavino, Proto e Gianuario.
Ponte romano, per via Eleonora D’Arborea, alla foce del fiume Mannu, dove sorgeva l’antica Turris. Lungo circa 135 metri, alta opera di ingegneria usata fino a metà del XX sec.