Cfr.: itinerario n. 4/2024 - Dalle coste adriatiche dell’alto Salento a quelle nordorientali del mar Jonio, Brindisi - Taranto: Brindisi - Mesagne - Oria - Francavilla Fontana – Taranto.
Ab. 82.382, brindisini; altezza: m. 13 s.l.m.; Provincia: Brindisi - mappa - info Turista.: I.A.T., Lungomare R. Margherita; T.: 0831 523072/ 562126; Info Point: IAT, via Duomo 20 - T.: 0831 229784; P.S. H.: Strada Statale 7 per Mesagne - T.: 0831 508573; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
L’antica Brundisium, di origine messapica, era un centro portuale di notevole importanza durante la dominazione romana, tanto da essere collegata a Roma attraverso la via Appia e Traiana. Era il più importante porto di arrivo e partenza dei traffici per la Grecia e l’Oriente. Dopo la caduta dell’Impero Romano fu sottomessa ai goti nel VI sec., ai longobardi nel 674; saccheggiata dai saraceni nell’838; liberata dai bizantini, i quali, nell’XI sec., si impegnarono nella sua ricostruzione. Rifiorì gradualmente come centro marinaro sotto nell’XI sec., sotto il dominio dei normanni, poi degli svevi, quando riottenne la sede episcopale, fu eretta la nuova cattedrale e un nuovo castello, diventando scalo importante per le Crociate e sede di una delle due zecche del regno di Sicilia. Intorno alla metà del XIII sec. passò agli angioini; fu parzialmente distrutta, a metà del XV sec. da un terremoto e ricostruita, poi subentrarono i veneziani dal 1496 al 1509; col passaggio successivo agli spagnoli iniziò un lento declino, fino all’avvento dei Borbone, i quali con Ferdinando I diedero un certo impulso all’economia locale, riattivando il canale d’uscita del porto interno e risanando le paludi vicine alla città. L’annessione al regno d’Italia, 1860, e l’apertura del Canale di Suez, 1869, riportarono la città agli antichi splendori, diventando il terminale preferenziale per la “Valigia delle Indie” percorso internazionale che collegava Londra a Bombay, 1870 – 1914. Durante la Seconda guerra mondiale fu sede del comando alleato del Basso Mare Adriatico; dal settembre del 1943 al febbraio 1944 divenne sede temporanea del governo italiano.
Brindisi è situata in una strategica posizione sul mare Adriatico, a nord est della pianura salentina, dispone di un porto dalla particolare caratteristica a testa di cervo e conserva importanti testimonianze artistiche e monumentali dall’antichità all’età moderna. Scrigno di tesori dell’arte e naturalistici che hanno ispirato poeti e scrittori. Noi ricordiamo la citazione forse più sentita tra quelle dedicate alla città, composta dall’imperatore Federico II di Svevia: “Filia solis, ave, / nostro gratissima cordi.
Da vedere
Per lo straordinario patrimonio artistico, distribuito nella città, abbiamo individuato, per i viaggiatori, due percorsi virtuali da seguire, considerata la rispettiva lunghezza, in tappe separate, intorno al centro storico e oltre, attraverso strade e piazze, edifici e tesori artistici unici al mondo:
Percorso I: Km 2,8 in h. 0,38’, dalla piazza medievale del Duomo, testimone del tempo, dove risplendono la Loggia di palazzo Balsamo, il Portico dei Templari, la ristrutturata cattedrale romanica, attraverso gli stretti vicoli, alla Chiesa di S. Paolo Eremita e ancora la Chiesa di S. Giovanni al Sepolcro, poi quella di Santa Maria degli Angeli e la chiesa di San Benedetto, fino all’antica Porta Mesagne, vicino alla quale si trovano il Bastione Carlo V, entrambi residui delle vecchie cinte murarie, e i resti delle Vasche Limarie, vere e proprie cisterne di acqua di epoca romana. Dal Castello Federiciano si ritorna verso il quartiere “degli spagnoli”, dove regna la chiesa barocca di Santa Teresa, poco oltre le magnifiche e classiche Colonne romane, aprono dall’alto la vista sul canale sottostante; poi giù dalla scalinata per la splendida passeggiata di viale Regina Margherita da cui si riesce a vedere, sulla sponda opposta, il maestoso Monumento al Marinaio.
Piazza Duomo, dove si stagliano la Loggia del palazzo Balsamo del XIV sec., un balcone su mensole preziosamente decorate appartenente probabilmente all’antica zecca angioina; il Portico dei Cavalieri Templaridel XIII sec., oggi ingresso del Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo, il quale conserva una preziosa raccolta di reperti dell’area brindisina; il Duomo, antica chiesa romanica eretta tra l’XI e il XII sec., ristrutturata nel XVIII sec., che conserva l’antica pavimentazione; il Palazzo Vescovile del XVIII sec.;
Chiesa di S. Paolo Eremita, in vico De’ Vavotici, raro esempio di gotico pugliese, eretta dai francescani sul finire del XIII sec. e completata nel 1322. All’interno, a navata unica conserva preziosi altari barocchi arricchiti da interessanti dipinti e affreschi del XIV sec. Adiacente si trova i Museo diocesano.
Chiesa di San Giovanni al Sepolcro, nella via omonima, complesso a struttura circolare, costruito intorno all’XI sec. dai templari, conserva un portale scolpito con protiro; all’interno è ornato da pitture a fresco del XIV sec. di stile bizantino con influssi gotici; sulla parete d’ingresso rilevante l’immenso Giudizio Universale di Rinaldo da Taranto.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in via Ferrante Fornari, costruita in forme barocche nel XVII sec. con pianta a croce latina e navata unica, nelle cui cappelle laterali sono conservate pregevoli opere pittoriche e scultoree.
Chiesa di San Benedetto, in via Marconi, costruita sul finire dell’XI sec., in seguito ristrutturata. Di forme romaniche si individua il lato sinistro con portale a rilievi, le colonne interne e la maestosa torre campanaria. Pregevole il chiostro del convento adiacente, porticato a belle polifere.
Porta Mesagne o Carlo V, in via C. Colombo, si alza nel punto in cui arrivava l’antica via Appia, costruita intorno alla metà del XIII sec. a fornice unico, per volontà di Federico II, sulle fondamenta di epoca romana volute da Marco Antonio, inserita nel perimetro murario del XVI sec. creato da Carlo V. Adiacenti alla Porta si trovano: il Bastione Calo V del XVI sec. e le Vasche Limarie, cisterne di “decantazione e sedimentazione” delle acque provenienti da pozzi esterni alla città, che per la pressione riuscivano ad alimentare alcune fontane della città. Le Vasche erano la parte terminale dell’acquedotto costruito dai romani che dal Pozzo di Vito, zona a circa 10 km a ovest della città, portava l’acqua all’antica Brundisium.
Castello Svevo, in via dei Mille, voluto da Federico II nel 1227, costruito su un tratto portuale del Seno di Ponente, successivamente ampliato da Ferdinando I d’Aragona e da Carlo V. Conta di un Maschio a forma quadrata circondato da torri cilindriche e baluardi. Nel Castello è oggi conservata la famosa “Catena Angioina”, la quale, tra due torri costruite ai lati del canale, con un sistema di ingranaggi veniva tesa per chiudere l’accesso al porto in caso di pericolo.
Chiesa di Santa Teresa, nella omonima piazza, nel quartiere “degli spagnoli”, costruita in stile barocco tra il 1670 – 1700; all’interno conserva pregevoli dipinti e una statua in pietra di San Francesco di Paola. In fondo alla piazza, sul lungomare della città, è situata la Fontana dell’Impero del 1940.
Colonne romane, in via Colonne, su un terrazzo che si apre sul Seno di levante del porto, ad esso collegato dalla ripida "Scalinata Virgilio", si stagliano una colonna di 19 m del III sec. con capitello a figure, e la base di un’altra colonna che, caduta a terra nel 1528, fu trasferita a Lecce. Gli storici riportano che le due colonne segnavano il termine della via Appia. Dalla piazzetta si apre la vista fino al Castello alfonsino o aragonese, conosciuto come Forte a mare, del XVI sec. sull’isola di S. Andrea, che chiude il porto esterno, collegato a quello interno dal canale Pigonati.
Viale Regina Margherita, passeggiata lungo la banchina portuale da cui si può ammirare, la sponda opposta del canale dove si trovano: il Villaggio dei pescatori e l’enorme Monumento al Marinaio d’Italia, tra le visite consigliate nel nostro itinerario II.
Percorso II: Km 5,5 in h. 1,15’ dall’Area archeologica di San Pietro degli Schiavoni, all’Area archeologica di via Casimiro; da piazza della Vittoria per ammirare la particolare Fontana De Torres alla chiesa di Santa Lucia, poi quella Rettoria del SS Crocifisso, adiacente a Porta Lecce e Bastione di Levante; ancora oltre il Bastione San Giacomo, tutti resti delle antiche cinte murarie della città, fino alla Fontana Tancredi, vera testimonianza delle civiltà succedutesi nel territorio. Più oltre, da via Cicirielli, conviene usare l’auto, si raggiungono: prima, il Museo etnico del Salento; quindi, il caratteristico Villaggio dei pescatori; infine, il grandioso Monumento al Marinaio d’Italia.
Area archeologica di San Pietro degli Schiavoni, sotto il nuovo Teatro Verdi, in cui sono visibili: una strada lastricata di età romana e le abitazioni, le botteghe e le terme che vi si affacciano.
Area archeologica di via Casimiro, all’incrocio con via Muscettola, dove sono visibili i resti di un edificio pubblico romano
Fontana De Torres, in piazza della Vittoria o del Mercato, centro cittadino, costruita nel 1618, durante il periodo spagnolo, serviva per fornire l’acqua necessaria al mercato che vi si svolgeva e da cui prese il nome.
Chiesa della Santissima Trinità o di Santa Lucia, nella via omonima, risalente all’XI – XII sec., rimaneggiata più volte. Delle forme romaniche conserva il fianco destro ad archi e una preziosa cripta decorata con pitture a fresco del XII – XIV sec.
Chiesa del Cristo o Chiesa Rettoria del Santissimo Crocifisso, in via Cortine, della metà del XIII sec., si alza adiacente alla Porta Lecce. Caratteristica si presenta la fronte con conci alternati bianchi e grigi e il delicato rosone. All’interno conserva preziose sculture in legno del XIII sec.
Porta Lecce e Bastione di Levante, altro punto di accesso alla città, progettato da Ferdinando d’Aragona, completata nel 1464 e ampliata nel 1530 da Carlo V.
Bastione di San Giacomo, in via Nazario Sauro, fortificazione eretta dagli svevi e ristrutturata dagli aragonesi nel XVI sec., a forma pentagonale con parapetti, merlature e camminamenti di ronda. Oggi di proprietà comunale ospita mostre e manifestazioni culturali.
Fontana Tancredi, sulla strada provinciale per San Vito, vicino all’ingresso della città lato nord ovest, sul percorso dell’antica via Traiana, è situata la monumentale costruzione, eretta sul sito di una vecchia fontana romana nel 1192, per volontà del Re normanno Tancredi di Sicilia, più volte restaurata. L’ultimo intervento risale al 1998 – 1999. La fontana serviva per abbeverare gli animali da trasporto che arrivavano in città e per fornire l’acqua di irrigazione ai campi della zona. A circa 2,5 km ci si immerge nel Parco del Cillarese.
Museo Etnico della civiltà salentina“Agrilandia Museum”, in via Ettore Ciciriello, 8, museo etnico in cui sono conservate sculture lignee e di pietra, reperti e strumenti e attrezzi di lavoro che rappresentano la storia e la cultura salentina.
Villaggio dei pescatori, in via Maresciallo Millo, angolo storico e pittoresco della città, dove è rimasta intatta l'antica atmosfera marinara della pesca, fatta con “Skifarieddu" e "Cuenzu", lampare e remi. Qui il tempo si è fermato e il mare, i colori, le barche diventano protagonisti, insieme ai pescatori.
Più avanti sulla stessa via si staglia il maestoso Monumento al Marinaio d’Italia, alto 53 m, a forma di timone, del 1933, raggiungibile, dalla sponda opposta, con traghetto.