Veneto, itinerario n. 2/2019
La Valle del Piave, il Sella, la Marmolada e un angolo del Cadore
Itinerario: da Belluno a Pieve di Cadore in 3 tappe
Località: Belluno – Arabba – Cortina d’Ampezzo – Pieve di Cadore
Stagione: tutte le stagioni Tempo: tre/cinque giorni. Lunghezza: Km. 130
I) Belluno – Arabba, km 70, circa h. 1,28’
II) Arabba – Cortina d’Ampezzo, km 30, circa h. 1,00’
III) Cortina d’Ampezzo – Pieve di Cadore, Km 30, circa h. 0,53’
Non c’è tregua in questo itinerario in mezzo a magnifiche vallate e magiche montagne, tra laghi incorniciati nel verde e boschi di abeti, in una meravigliosa solitudine spezzata ogni tanto da piccoli gruppi di case rustiche e antiche. Belluno, la prima tappa, è situata nella vallata del Piave, alla confluenza del torrente Ardo e del fiume Piave, racchiusa fra le Dolomiti feltrine e agordine a nord e le Prealpi bellunesi a sud, che la separano dalla pianura veneta. Il suo territorio fa parte del Parco delle Dolomiti Bellunesi, riconosciuto dall’Unesco, nel 2009, patrimonio dell’Umanità. Tra le case della città si intravedono già gli scorci delle sue montagne. Belluno oltre che “porta di accesso alle Dolomiti” è considerata la porta di entrata al Cadore, territorio che conserva tradizioni storiche, culturali e linguistiche definite. Prima di inoltrarci in questo territorio, meta della parte conclusiva dell’itinerario, ci dirigiamo verso Arabba, che sorge ai piedi del massiccio del Sella un luogo unico dove trascorrere le vacanze sia estive che invernali, a 1602 m. di altitudine, una meta ideale, un territorio incontaminato per chi ama la natura. Grazie alla sua posizione centrale Arabba fa parte del Sellaronda, uno dei percorsi sciistici più suggestivi, lungo ben 400 km, che ruota attorno al massiccio del Sella, attraversando i quattro passi dolomitici del Campolongo, Gardena, Sella e Pordoi. Una località affascinante anche d’estate con nuovi luoghi da scoprire e altri da rivedere in versione verde estivo. Fantastiche escursioni, con passeggiate e tour in bici sui passi dolomitici per raggiungere la famosa cima Coppi del passo Pordoi. Lasciate alle spalle le Dolomiti del Sella, il viaggio continua verso la conca ampezzana, ariosa e luminosa, dove il paesaggio dolomitico e i magnifici boschi di larici profumati esplodono la loro bellezza. Poggiata su questo naturale splendore si mostra Cortina d’Ampezzo, la regina delle Dolomiti, circondata a 360° dalle Dolomiti Ampezzane, situata nell’alta valle del Boite, posizionata tra il Cadore a sud, la Val Pusteria a nord, la Val d’Ansiei a est e l’Alto Agordino a ovest. Rinomata per la sua ricca via centrale, piena di negozi, per il fascino unico delle montagne cosparse di neve, per le innumerevoli piste da discesa e da sci di fondo. Il suo territorio è costituito da località sparse, circondate da cime impervie e famose, tra cui le Tofane a ovest, il Pomagagnon a nord, il Cristallo a nord est, il Faloria e il Sorapiss a est che attribuiscono alla vallata una bellezza unica, una festa di paesaggi e di colori che rasserena lo spirito. Infine, proseguendo verso il Centro del Cadore, un tratto di valle del Piave, si raggiunge Pieve di Cadore, che sorge su una sponda del fiume, a ridosso di un promontorio collinoso. Il suo territorio per lo più è caratterizzato da montagne e declivi. Qui vale la pena concludere l’itinerario facendo una passeggiata verso il punto panoramico del Parco del Roccolo di S. Alipio che conduce al Belvedere sul lago di centro Cadore, da cui si allarga a dismisura l’eccezionale vista panoramica, per abbracciare queste vallate, queste cime che rimarranno sempre nel cuore.
Belluno
Ab. 35.833, bellunesi; altezza: m. 383 s.l.m.; Provincia: Belluno, mappa - info Turista: Piazza Duomo, 2 - T. 334 2813222; P.S. H.: Viale Europa, 22 - T.: 0437 516125
Insediamento paleoveneto nel I sec. a.C., divenne municipio romano e subì le invasioni barbariche. Sotto il dominio dei Franchi, VIII sec., assunsero lentamente il potere i vescovi che diventarono veri e propri signori feudali. Nell’alto medioevo divenne Comune autonomo, successivamente a causa di conflitti esterni e interni, nel 1200, fu conquistata da Ezzelino da Romano per poi passare, prima, sotto il potere dei signori da Camino, poi degli scaligeri, dei carraresi e dei Visconti, fino all’avvento della Repubblica veneta che la governò dal 1404 al 1797, assicurando alla città anni di prosperità e di pace. Soggetta al dominio austriaco fu annessa al regno d’Italia nel 1866 il dominio austriaco.
La città sorge su una terrazza rialzata, che domina il corso del Piave che la rese famosa per i commerci tra le valli alpine e le signorie della pianura veneta. L’elegante centro storico di Belluno con le sue viuzze e i suoi portici si combina armoniosamente con la natura e le montagne che lo incorniciano. Si visita a piedi, lasciando la macchina nel parcheggio alla base della città e salendo fino al centro su una scala mobile coperta.
Da vedere
- Piazza del Duomo, centro a tutti gli effetti della città, dove si stagliano il Duomo o Basilica cattedrale di San Martino, riedificato nel XVI sec., con il vicino campanile del 1700 e il Battistero o chiesa di Santa Maria delle Grazie; - il palazzo del Municipio, ricostruito nel 1800 in stile neogotico; - Palazzo dei Rettori, costruito alla fine del XV sec., con la Torre civica e la torre dell’Orologio; - Palazzo dei Vescovi – Conti, eretto nel 1190, riedificato nel 1690 e ristrutturato più volte nel XIX e XX sec.; - il Palazzo dei Giuristi del XVII sec. in stile rinascimentale; - la fontana di San Gioatà, patrono della città insieme a San Martino, posta al centro della piazza.
- Chiesa di San Rocco, i lavori di edificazione risalgono agli inizi del XVI sec., più volte ristrutturata ha un aspetto rinascimentale con il soffitto a volte in stile gotico.
- Piazza Vittorio Emanuele, sono situati il Teatro Comunale, in stile neoclassico del XIX sec. e il cinquecentesco Palazzo Doglioni con archi, colonne e capitelli.
- Porta Dojona, in via Rialto, unica delle tre porte che della cinta muraria della città.
- Palazzo Fulcis De Bertoldi, dal 2017 ospita il Museo Civico;
- Chiesa di Santo Stefano, in forme gotiche risale alla fine del XV sec. Adiacente alla chiesa si trova il l’ ex Convento dei Serviti con elegante chiostro in stile gotico.
- Piazza del Mercato, centro commerciale della città è ornato da una fontana del XV sec., in cui si stagliano eleganti edifici porticati: la Casa Miari, con loggetta rinascimentale, il Palazzo del Monte dei Pegni del ‘500 con decorazioni di stemmi vari; fontana di San Lucano.
- Chiesa di San Pietro, nella via omonima, edificio del ‘300, riedificato nel ‘700, conserva un arco gotico della precedente costruzione e la cappella gotica del Seminario Gregoriano vicino.
Arabba frazione del Comune di Livinallongo del Col di Lana - mappa
Sorge a 1600 metri di altezza in provincia di Belluno, nella valle di Fodom, circondata dall’imponente Gruppo del Sella, ai piedi del Passo Pordoi, da cui si raggiunge Canazei, il Trentino a 10 km, e del Passo Campolongo, da cui si raggiunge Corvara in Badia, l’Alto Adige a 20 km, e verso sud coronata dall’imponente Marmolada. È una delle principali stazioni turistiche invernali delle Dolomiti, fa parte del comprensorio Dolomiti Superski, nella sezione Sellaronda, un percorso sciistico e stradale intorno al gruppo del Sella, tra le valli di Fassa, Livanallongo, Badia e Gardena, con oltre 400 km di piste che collega le località intorno al massiccio del Sella. Moderne funivie collegano il centro del paese alle piste, collegate anche con il comprensorio della Marmolada. Pure d’estate la località è frequentata dagli escursionisti alle prese con i diversi sentieri che si sviluppano tutt’intorno, tra boschi, prati e pascoli.
È la meta ideale per chi ama la vacanza attiva, tra escursioni panoramiche, salite in vetta attraverso le ferrate o gite in mountain bike. Uno dei percorsi più battuti è il sentiero geologico in zona Porta Vescovo, tra i più belli delle Dolomiti, da cui si gode una vista indimenticabile della Marmolada e del gruppo Sella. Poi c’è il percorso breve, dura appena 4 ore, di trekking: sentiero dei Bec de Roces, da cui, nel primo tratto si ammira un altrettanto meraviglioso panorama della Marmolada, Porta del Vescovo e Col di Lana. Chi invece vuole apprendere o perfezionare le tecniche di scalata trova, nella frazione di Castello, tra il Passo Falzarego ed Arabba, la palestra da arrampicata sportiva su roccia naturale della Falesia Sass de Bèita. Poco distante si può visitare l’antichissimo Castello di Andraz, dell’anno 1000, a Livinallongo di Col di Lana, con il suo museo storico. Non molto lontano da Arabba, facilmente raggiungibile in auto, si può visitare il Museo delle Nuvole di Cibiana di Cadore, creato da Reinhold Messner. Situato nel forte di Monte Rite, a 2181 metri d'altezza, dedicato all'elemento roccia, racconta la storia dell'esplorazione e dell'alpinismo dolomitico. Per raggiungerlo bisogna arrivare al Passo Cibiana e poi proseguire a piedi per circa due ore o utilizzare il servizio navetta a pagamento. Naturalmente esistono numerosi percorsi single trail con disponibilità di tracciati GPS per pedalare in libertà. Per saperne di più conviene telefonare all’ufficio per il turismo della località: al n.: 0436 780019
Per quanto riguarda la situazione logistica, considerata la particolarità della località e dei costi consigliamo di effettuare la scelta sul posto in base alle necessità e ai giorni di permanenza.
Cortina D’Ampezzo
Ab. 5.807, cortinesi o ampezzani; altezza: m. 1.211 s.l.m.; Provincia: Belluno, mappa info Turista.: Corso Italia, 81 - T. 0436 869086; P.S. H.: Via Codivilla, 1 - T.: 0436 883111
Gli ultimi ritrovamenti archeologici: l’uomo di Mondeval, VI sec. a.C., e della famosa mummia del Similaun, IV – III sec. a.C, fanno pensare che questa parte orientale dell’Arco Alpino dolomitico fosse abitata da tribù paleovenete. Nei secoli successivi, i romani conquistarono la zona e vi si insediarono sottomettendo i popoli venetici, attribuendo il nome di Ampicium all’odierna Ampezzo. Nel 572 il territorio fu soggetto al domino longobardo, poi successero i Franchi. Nel X sec. è compresa nel sacro Romano Impero. Nel 1077 l’Imperatore Enrico IV concesse il territorio cadorino e l’attuale Ampezzo al patriarcato d’Aquileia. Nel 1420 passò alla Repubblica di Venezia. Nel 1511 le truppe dell’Imperatore Massimiliano I ebbero la meglio e presero il controllo dell’Ampezzo, dividendolo politicamente dal Cadore, fino al 1918. Nel 1531 Cortina venne incorporata al Tirolo e sottomesso nel 1741 all’Imperatore Giuseppe II d’Austria. Dopo la caduta della Serenissima l’Ampezzo fu annesso all’Austria, 1797 e diventò una fiorente stazione di soggiorno, fino allo scoppio della I^ guerra mondiale quando diventò uno dei principali teatri del conflitto.
Cortina d’Ampezzo, Regina delle Dolomiti, sorge nell’ampia conca della Valle del Boite, comprende interamente l’area protetta del Parco naturale regionale delle Dolomiti, si suddivide in sei sestieri che rappresentano le comunità locali. La sua fama è dovuta soprattutto alle piste da sci tra le più tecniche e panoramiche delle Dolomiti. Lo scoiattolino rosso sulla prima lettera di Cortina, scritta in diagonale, è il caratteristico logo che identifica nel mondo questa cittadina da sogno.
Da vedere
- Basilica dei Santi Filippo e Giacomo, patroni di Cortina, nel centro del paese, costruita in stile barocco tra il 1769 e il 1775.
- Chiesetta di San Francesco, in piazzetta S. Francesco, in pieno centro, è una piccola cappella privata di cui non si conosce la fondazione, salvo un documento di compravendita che risale al 1396.
- Cappella di Sant’Antonio da Padova, nel villaggio di Chiave, costruita verso la fine del XVIII sec. in stile neoclassico.
- Cappella della Beata Vergine di Lourdes, a Grava di Sotto, terminata nel 1907
- la Ciasa de ra Régoles, in piazza Venezia, ospita il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi
- Il Municipio vecchio, in piazza Roma, oggi sede della biblioteca civica.
- Alexander Girardi Hall, in località Pontechiesa, costruito nel 2006, ospita oltre che avvenimenti e congressi il Museo paleontologico Rinaldo zardini e il Museo etnografico Regole d’Ampezzo.
- Sacrario militare di Pocol, nei pressi della SS 48 delle Dolomiti in direzione del Passo Falzarego. Costruito nel 1935 come monumento funebre dedicato ai caduti della grande guerra.
Pieve di Cadore
Ab. 3.722, pievani; altezza: m. 878 s.l.m.; Provincia: Belluno, mappa - info Turista.: Corso Italia, 92/94 di San Vito di Cadore; P.S. H.: Via Cogonie, 30 - T.: 0435 341332
Le origini risalgono al periodo preromano. Pieve di Cadore è la città natale di Tiziano Vecellio, uno dei più grandi pittori del rinascimento italiano.
La cittadina si raccoglie intorno al suo centro, la bella piazza Tiziano, dove è posto il monumento al grande pittore. Nella piazza sono situati i palazzi principali del borgo: il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, eretto nel XV sec., con torre merlata; la casa di Tiziano l’Oratore, della fine del XVI sec.; il Palazzo Jacobi – Solero, del XVII sec. Poco lontano dalla piazza si trova la casa natale di Tiziano che ospita il Museo Tizianesco, a lato si vede la Casa Vallenzasca, della fine del ‘500, con affreschi interni ed esterni. Da vedere, sempre vicino alla piazza centrale si staglia la Chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente del XVIII – XIX sec., in stile neoclassico.