Cfr.: Lombardia itinerario n. 2/2019: L’antico sito industriale, tessile cotoniero lombardo, e le meraviglie artistiche dell’ultima parte della pianura del Ticino: Crespi d’Adda, Pavia, Certosa di Pavia, Vigevano.
Ab. 73.480, pavesi; altezza: m. 77; provincia: Pavia mappa Info Turista.: Palazzo del Broletto - Via del Comune 18: - T. 0382.399790; P.S.H.: policlinico San Matteo Str. Privata Campeggi– T.: 0382 5011
L’antica Ticinum fu fondata dai Romani, cui si deve la pianta della città, rimasta intatta fino a oggi, a castrum romano. Il 476 d.C. con la morte di Oreste, rifugiatosi entro le mura fortificate della città, e la deposizione del figlio Romolo Augustolo, causate da Odoacre, segna la caduta dell’Impero romano d’Occidente. La città ebbe grande sviluppo sotto Teodorico, di cui fu una delle residenze. Saccheggiata più volte dai barbari, venne conquistata dai Longobardi nel 572 che ne fecero la capitale del loro regno e sede del governo, col nome di Papia, fino all’XI sec. Nel 774, venne conquistata da Carlo Magno. Durante le guerre tra l'imperatore tedesco Federico Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, Pavia (con Como) fu fedele all'esercito imperiale, per poi perdere gradualmente importanza dal punto di vista politico. Conquistata dai Visconti nel 1359, divenne la sede della corte di Galeazzo II prima e di Gian Galeazzo che ne fecero un centro culturale e artistico e costruirono l’Università e la Certosa, come pantheon. Nel Cinquecento, nella famosa battaglia di Pavia, combattuta il 24 febbraio 1525 i Francesi vengono sconfitti dagli Imperiali spagnoli. Legata a questa vicenda è la storia della zuppa alla pavese, semplice zuppa con pane secco, uova, formaggio e burro, cucinata da una contadina al re appena fatto prigioniero, riguardo alla quale si racconta che al re piacque così tanto da farla inserire nel menù di corte con il nome di "soupe à la pavoise". Dall'inizio del XVIII secolo fino alla metà del XIX secolo subì la dominazione straniera, alternata, di spagnoli, francesi e austriaci. Nel 1859 divenne parte del Regno di Sardegna insieme con il resto della Lombardia.
Posta 34 km a sud di Milano, lungo la storica direttrice di percorsi romani e longobardi poi denominata Via Francigena e sulle rive del fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di quest'ultimo nel Po, le origini antiche e un passato storico di rilievo hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio artistico.
Da vedere
Una visita accurata richiederebbe più di un giorno, ma le distanze modeste consentono una discreta visita anche in una sola giornata. Di seguito i luoghi/monumenti principali.
- Chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro, in via Liutprando, eretta dai Longobardi fu riedificata nel XII sec.
- Castello Visconteo e Musei Civici, in p. Castello, costruito a partire dal 1360
- Chiesa di Santa Maria del Carmine, nella via omonima, della fine del XIV sec.
- Piazza della Vittoria, nel cuore di Pavia, si affaccia il Broletto, risale al XII sec., vicino si erge la Casa dei Diversi o Casa Rossa.
- Duomo, nella p. omonima, costruzione rinascimentale protrattasi per tanti secoli, dal 1488 al 1936. Nella piazza prospettano anche la romanica Torre Civica dell’XI sec. e la statua bronzea del Regisole, opera contemporanea di F. Messina, che riproduce quella antica dell’Imperatore Settimio Severo.
- Chiesa di San Teodoro, nella via omonima, eretta nel XII sec. in stile tardo romanico. Proseguendo lungo via Maffi e voltando a destra nella Strada Nuova si raggiunge il Ponte Coperto sul Ticino, ricostruzione dell’originale del 1300, distrutto durante la guerra. Attraversando il ponte si arriva nel Borgo Ticino, in cui si può vedere la Chiesa di Santa Maria in Betlemme, in via dei Mille, del XII sec., con facciata romanica.
- Basilica di San Michele Maggiore, in via Diacono, preziosa opera romanica, archetipo di tutti gli edifici religiosi di Pavia del XII sec., è il luogo sacro dove furono incoronati imperatori e re.
- Monastero di San Maiolo, ospita oggi l’Archivio di Stato della città.
- Palazzo Malaspina, nel centro storico, ospita l’Archivio storico e Prefettura.
- Palazzo Carminali Bottigella, in corso Cavour, della fine del XV sec., opera attribuita al Bramante.
- Palazzo Mezzabarba, sede del municipio.
- Almo Collegio Borromeo, in p. Borromeo, costruito tra il 1564 – 1585, per volontà di S. Carlo Borromeo, conserva notevoli affreschi. È il collegio di merito più antico d’Italia.
- Cupola Arnaboldi
- Università, in Strada Nuova, fondata nel 1361 dai Visconti. Sulla via, verso il centro a sinistra è situato il Teatro Fraschini, costruzione del XVIII sec.
- Torri
Certosa di Pavia (monumento)
La Certosa di Pavia - Monastero di Santa Maria delle Grazie - Monastero di Santa Maria delle Grazie, complesso monumentale storico costituito da un monastero e un santuario, situato nel comune che prende il nome dalla Certosa, a circa otto chilometri a nord del capoluogo di provincia.
Edificato alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, in adempimento al voto della consorte Caterina, dai migliori artisti dell'epoca, è il Mausoleo sepolcrale della dinastia milanese. Completato intorno alla fine del 1400, in circa 50 anni, assomma in sé diversi stili, dal tardo-gotico italiano al rinascimentale. Il santuario desta meraviglia per la sua facciata di marmo bianco con richiami di rosa e verde, ricco di sculture e decorazioni. L'interno appare uno spicchio di cielo dove si vedono, sul soffitto dipinto di cobalto, migliaia di stelle colorate di oro, mentre nel Chiostro Piccolo e nel Grande, sembra di procedere sospesi, lontano nel tempo. Originariamente affidato alla comunità certosina, poi a quella cistercense e, per un breve periodo, anche a quella benedettina. Dopo l'unificazione del Regno d'Italia la Certosa fu dichiarata nel 1866 monumento nazionale e acquisita tra le proprietà del demanio dello Stato italiano, così come tutti i beni artistici ed ecclesiastici in essa contenuti; dal 1968 ospita una piccola comunità monastica cistercense.
La visita è libera (consultare gli orari). I monaci organizzano visite guidate a gruppi (consigliate). È presente all’interno, oltre un piccolo museo, anche un punto vendita dei prodotti dell’abbazia.
Per la ricettività alberghiera e di ristorazione, si vedano i riferimenti della città di Pavia.