Da vedere
- Corso Vittorio Emanuele II, la principale via del centro storico, che si apre da Piazza Umberto I, dove sorge il Castello Aragonese eretto nel 1470 per volontà del duca Pirro del Balzo, a pianta quadrata e torri angolari cilindriche. All’interno ospita il Museo Archeologico Nazionale. Il corso raggiunge Piazza Municipio dove è situato un lato della Concattedrale di Sant’Andrea, 1470 - 1502, in stile tardogotico, eretta sopra le fondamenta di una precedente chiesa. Di fronte è situato il palazzo Calvino. Lungo il corso si trova la Chiesa del Purgatorio
- Abbazia della SS. Trinità suggestivo complesso, il più grande mai costruito in epoca normanna nell’Italia meridionale. Costituito dalla chiesa vecchia, costruita nell’XI sec., affiancata sulla destra dalla Casa Abbaziale, piccolo edificio porticato, e, situata sullo stesso asse della chiesa vecchia, dalla chiesa nuova, definita “l’incompiuta” perché i lavori iniziati dai benedettini nel XII sec. non furono mai portati a termine. Oggi si può solo passeggiare tra i muri perimetrali, le colonne e i pilastri della navata destra, i magnifici resti di un sogno mai realizzato. Il complesso è riconosciuto monumento nazionale fin dal 1897.
- Casa di Orazio, nel vicolo di via Fruci, vicino alla Cattedrale e Piazza Municipio si scorgono i resti di una domus romana del II sec. d.C., che la memoria locale ha sempre indicato come la casa di Orazio. Nel 1935 però, alcuni studiosi identificarono la struttura come parte di un complesso termale.
- Catacombe ebraiche, scavate nel tufo e composte da strette gallerie e cubicoli. Nella stessa collina catacombe cristiane.
- Le fontane, caratteristiche del borgo come la Fontana Angioina, del 1298; la Fontana di Messer Oto, inizi del XIII sec, e la Fontana di San Marco, ante XIV sec.
Nei dintorni
Lavello, a circa 18 km a nord, posto su un crinale sulla destra del fiume Ofanto, conserva la sua struttura medievale, insieme alle chiese di epoca sveva e il castello ristrutturato
Maschito, a circa 10 km a sud, antico castrum romano, poi abitato da profughi albanesi. Chiesa del Caroseno, parrocchiale di sant’Elia
Forenza a circa 18 km, a m. 836 s.l.m., sorge nella Valle del Bradano su un colle isolato chiamato “balcone delle Puglie”, dove si apre la vista sul Tavoliere, fino al Gargano e al Monte Vulture. Nel centro storico, oltre a varie chiese edificate tra il XVI e il XVIII sec., si trova il Museo etnografico della Casa Contadina.
Acerenza, a circa 38 km, sorge su un altopiano tra il fiume Bradano e il torrente Fiumarella, a m. 833 s.l.m. I primi insediamenti urbani in questo sito risalgono alla preistoria. Nel 318 a.C. l’antica Acheruntia fu assoggettata dai romani. Nel medioevo ebbe un posto di rilievo, dai goti ai franchi, dai longobardi ai bizantini, poi i normanni e gli svevi le attribuirono notevole importanza. Oggi il paese, circondato da imponenti mura, ha l’aspetto di una fortezza. Da vedere, in Piazza Duomo, l’imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio, XI – XII sec., costruita in forme romanico gotiche fu rimaneggiata nel XVI sec. La Chiesa di San Laviero, in via Umberto I, della metà dell’XI sec., dedicata al santo patrono martire, morto nel 312. Interessante è la rievocazione storica in costume medievale che si svolge l’11 e il 12 agosto. Il paese risulta nell’elenco dei borghi più belli d’Italia. Cattedrale del 1281, convento di Sant’Antonio.
Oppido Lucano, a circa 15 km a sud ovest di Acerenza, è situato tra il fiume Bradano e il torrente Alvo, alle pendici del monte Montrone, a circa m. 670 s.l.m. Il suo centro abitato, con le sue viuzze, scalette, abitazioni sfatte dal tempo e gli edifici moderni, ha una sua particolare identità che riserva importanti sorprese e ricche testimonianze storiche e culturali. Nel suo territorio le cime del Montrone, m. 762, e del Belvedere m. 667, rappresentano due mete importanti: la prima custodisce la necropoli lucana del VI sec. a.C., la seconda è la sede del Santuario della Madonna del Belvedere. Nella parte bassa del paese si distinguono i piani locali, piccole pianure, di Gorgo, Caronna e Campana e una striscia pianeggiante, le ische della riva destra del Bradano, dove i colori diventano protagonisti, dal verde in primavera, al colore del grano in luglio, al nero del terreno arato in autunno. Nel territorio di Oppido è stata rinvenuta la Tabula Oppidensis, la cosiddetta Tavola bantina, il monumento epigrafico più importante dell’antica lingua osca, conservata presso il Museo Archeologico di Napoli. Da vedere: il Castello normanno, della metà dell’XI sec.; la Chiesa e convento di Sant’Antonio, della fine del XV sec.; la Villa di Masseria Ciccotti, sito archeologico a circa 6 km dal paese, una villa romana tutt’oggi abitata; il complesso termale di Sant’Igino, risalente all’epoca romana, I sec. a.C. Ad Oppido è ubicata la Cineteca Lucana, tra le più vaste ed importanti collezioni cinematografiche d’Italia
Pietragalla, a 50 km. Situata a m. 834 s.l.m., su un ripiano a terrazze da cui si possono ammirare i famosi Palmenti, dove avveniva la pigiatura delle uve e la fermentazione del mosto. Si tratta manufatti del XIX sec. che rappresentano una particolare e unica struttura architettonica rurale, che fornisce un contesto paesaggistico in perfetta armonia con il contesto territoriale. Pietragalla sorge come un insediamento di tipo feudale dominata dal castello, l’attuale Palazzo Ducale. La caratteristica del suo centro storico è il suo sviluppo in modo radiale con direttrice Via Roma, mentre il resto dell’abitato è magistralmente costruito in maniera concentrica, avvolgente e contigua al suo centro. Suggestiva e molto apprezzata risulta la scarpinata tra i numerosi vicoletti e gli archi che si aprono mentre si sale per arrivare al punto più alto del paese, dove si staglia l'imponente campanile della Chiesa Madre. Da vedere: il Palazzo Ducale; la chiesa Madre di S.Nicola, con campanile dominante in stile bizantino, del 1200, ampliata nel 1591, all’interno sono conservate le reliquie del santo patrono, San Teodosio martire; i resti del castello. Dal punto di vista gastronomico rappresentano ottimi piatti tipici locali: la cicoria con bollito/ i mgliatiedd/ i maccaron c’ la mddea/ il calzone con la cipolla.
Manifestazioni
Certamen Horatianum, si svolge al Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco”, sfida nazionale tra gli studenti più bravi nella traduzione di un brano oraziano, in maggio.
Festa della vendemmia, appuntamento enogastronomico di tutto il territorio, si svolge nel Castello e nel centro storico
Gastronomia
Carni/ formaggi/ legumi e cereali/ piatti a base di pasta/ baccalà.
Da non perdere
Cavatelli e cime di rape/ past’ e tar’ cucòzz, penne con talli di zucca e pomodori/ brodetto di agnello alla pastora, timballo di carne di agnello uova e cardoni/ U cuturidd, carne di pecora aromatizzata/ baccalà con pomodori cruschi/ciammarucchid, lumachine condite con pomodori e origano /pizzicanell, dolci tipici a forma di rombo con cacao, mandorle e cannella/ cauzincidd,dolce natalizio, di sfoglia ripiena di ceci e castagne/ pettole.
Vino
Aglianico del Vulture
Alberghi
Ca' del Borgo ***, Vico Marcello, 4 - 338 3832175
Le Dimore degli Artisti ***, Via Vittorio Emanuele II, 104 - 338 8246386
Ristoranti
L'Incanto, Discesa capovalle, 1 - 329 1222806
Trattoria il Brigante, Via Colonnello Ruggero, 1 - 0972 374203