Sicilia, itinerario n. 2/2020 *
La costa sud - orientale dell’isola e il suo patrimonio barocco: Siracusa - Noto - Ragusa
Itinerario: da Siracusa a Ragusa in 3 tappe
Località: Siracusa - Noto - Porto Palo Capo Passero - Ispica - Scicli - Modica - Ragusa
Stagione: tutte le stagioni Tempo: cinque/sette giorni. Lunghezza: Km. 142
I) Siracusa
II) Siracusa – Noto, Km 38
III) Noto - Portopalo Capo Passero - Ispica - Scicli - Modica - Ragusa, km 104
Un viaggio spumeggiante intorno alla costa Jonica sud orientale dell’isola e un pezzo di costa mediterranea, incorniciata dai paesi costieri, spazzata dal vento e dal profumo di salsedine. Un percorso che penetra nella favolosa Val di Noto, un territorio dominato dalla macchia mediterranea, ricco di uliveti e mandorleti nelle zone collinari, di agrumeti e vigneti nella piana, di ampi pascoli sulla montagna, che si alternano alle foreste di lauri secolari, querce, frassini e lecci.
La prima tappa è Siracusa, città che si affaccia sulla costa orientale della Sicilia ed è protesa fin dentro il mare con la piccola isola di Ortigia. La città è uno dei più importanti centri archeologici della Magna Grecia, si sviluppa una parte sull’Isola di Ortigia e una parte sulla terraferma. Nell’ampia insenatura della sua costa si colloca il porto Grande, scalo marittimo, commerciale e industriale, nonché porto turistico e attracco per i pescherecci. Siracusa rappresenta il cuore del turismo con i suoi siti archeologici ricchi di testimonianze della cultura greca e romana e il suo prezioso tesoro di arte barocca.
Proseguendo nell’itinerario, a circa 30 km a sud, adagiata ai piedi dei monti Iblei, si arriva a Noto, che si apre sull’omonimo golfo tra Avola e Pachino. Il suo territorio è per lo più collinare, mentre sulla costa, bassa e sabbiosa si trovano le pianure di cui la piana di S. Paolo, nell’entroterra, è la più vasta e la più coltivata. Oltrepassando la Porta Reale che conduce su Corso Vittorio Emanuele, in un solo colpo d’occhio, attraverso le scenografiche piazze, appaiono le meraviglie barocche della città. Noto, altresì, è un importante centro vitivinicolo, che per i visitatori ha creato la strada dei Vini. Si può scegliere tra due percorsi: uno, parte da Noto e scende nell’entroterra fino a Rosolini ed Ispica; l’altro, attraversa il territorio di Avola e costeggia il mare fino a Pachino. Poi, continuando il tour, da Marzamemi, proseguendo oltre le infinite distese di serre di Pachino, si arriva a Portopalo di Capo Passero, l’estrema punta sud-orientale della Sicilia, lì si trovano alcune spiagge e la piccola isola di Capo Passero, con un castello e una riserva naturale. Proseguendo oltre si raggiunge l’isola delle Due Correnti dove i due mari, lo Ionio e il Mediterraneo, si incontrano.
Il nostro viaggio prosegue verso ovest, dove si raggiungono i monti Iblei che conducono a Ragusa, città posta sulle loro pendici meridionali. La città, ultima tappa di questo luminoso e caldo itinerario, è il capoluogo di provincia più a sud d’Italia e dista dal mare circa 20 km. Circondata da ampie vallate, si trova al centro della Val di Noto, in un territorio ricco di bellezze naturali e tesori artistici. Nella parte rurale il suo territorio si caratterizza per la fitta rete di muretti a secco, che identifica a suo modo questo pittoresco paesaggio non di meno dei suoi tesori di arte barocca.
* articolo aggiornato ad aprile 2023
Siracusa
Ab. 120.599, siracusani; altezza: m. 17 s.l.m.; Provincia: Siracusa, mappa - info Turista.: Via Ruggero Settimo, 19 - T. 0931 61844; P.S. H.: Via Testaferrata - T.: 0931 724285
Fondata tra il 734 -733 a.C. dai coloni Corinzi al comando di Archia. Dal 485 a.C. fu sottoposta al potere del tiranno Gelone e della sua dinastia, che ingrandirono la città e le procurarono splendore e floridezza. Nel 466 a.C. i democratici ripresero il potere e favorendo l’espansione economica della città nel Mediterraneo si scontrarono con Atene ottenendo la definitiva vittoria nel 415 a.C. Con Cartagine invece le vicende si svilupparono attraverso alterni conflitti. Nel 212 a.C. fu conquistata dai romani e da allora iniziò la sua lenta decadenza Nell’878 fu occupata dagli arabi, nel 1000 passò ai normanni e nel XIV sec. agli aragonesi. Successivamente seguì il destino di tutte le città siciliane.
Il suo nucleo storico principale è situato nell’isolotto di Ortigia, dove sono conservati il Tempio di Apollo e i ruderi del Tempio di Athena, inglobati nel Duomo. Dopo l’edificazione delle opere di fortificazione dell’Epipoli e il Castello di Eurialo, volute da Dionisio, il centro della città fu spostato nell’entroterra, nell’Acradina dove fu costruito il Foro. Sempre nell’entroterra, nel quartiere Neapolis, sono presenti altre tracce della cultura greca, dove venne ricostruito, per volontà di Gerone II (269 – 215 a.C.) il teatro greco e fu innalzata l’ara a lui dedicata. Al periodo romano risalgono, invece, la struttura dell’anfiteatro e del ginnasio. Dopo il violento terremoto del 1693, il centro storico della città assunse lo stile barocco con la quale oggi la conosciamo. Anche gli antichi edifici nobiliari sono situati per lo più sull’isola di Ortigia, considerato che nel periodo medievale e rinascimentale l’urbe era al suo interno. La moderna Siracusa ospita invece i palazzi istituzionali dell’amministrazione e del governo. Ortigia è collegata al resto della città per mezzo di due ponti, il Ponte Umbertino, il più monumentale e un altro che, posto all’entrata sud della città, permette di superare i fiumi Ciane e Anapo. Nel 2005, per le sue ricchezze storiche, architettoniche e paesaggistiche, la città di Siracusa è stata riconosciuta patrimonio dell’Umanità Unesco, insieme alla Necropoli Rupestre di Pantalica.
Da vedere
Nell'entroterra della città:
- Parco archeologico di Neapolis, un’area naturale ricca di reperti archeologici di diverse epoche della storia di Siracusa. Corrisponde ad una parte dell'antico quartiere di Siracusa dell’epoca greca (seiceliota) e romana. Vi si accede da Viale Paolo Orsi, tracciato proprio sull’antica strada romana che passava vicino. Neapolis comprende la maggior parte dei monumenti siracusani sopravvissuti. Il Parco è stato realizzato dalla Soprintendenza della Sicilia Orientale. All’interno del parco, sul lato sud del colle Temenite, si trova il Teatro greco del V sec. a.C., rifatto nel III sec. a.C. e ritoccato in epoca romana. Nella roccia del colle Temenite, sempre nel parco, è situata la grotta del Ninfeo, si pensa fosse il santuario delle muse. Mentre l’Anfiteatro romano, situato nella stessa zona archeologica, segue l’orientamento dell’impianto urbanistico realizzato più avanti, in età tardoclassica. Lungo il Viale G.E. Rizzo si scorge una magnifica vista verso la città e all’interno dello stesso parco. Sotto il Teatro greco si trova: l’Orecchio di Dionisio, una grotta artificiale posta nella cava di pietra chiamata latomia del Paradiso, così chiamata per la forma particolare e per l’effetto acustico che amplifica ogni pur minimo suono. Sempre nella latomia del Paradiso è situata la Grotta dei Cordari, veramente scenografica per gli effetti di luce che si producono sulla roccia. All’interno del Parco si snodano: la via dei Sepolcri, suggestiva strada di 150 metriche porta alla vetta del colle Temenite, dove si praticava l’antico culto degli eroi; i sarcofagi romani e la necropoli Grotticelli, dove si trova secondo la tradizione la tomba di Archimede.
- Ginnasio romano, oltre piazzale Marconi, adiacente a via Elorina, complesso monumentale di età romana del I sec. d.C.
- Foro siracusano, chiamato “villini” è un’area verde tra piazzale Marconi e il viale di Corso Umberto I, più o meno dove una volta si riunivano l’Isola di Ortigia e il quartiere Acradina. Rappresentava l’Agorà cittadina e successivamente, nel periodo romano, il Foro.
- Villa Landolina, posta nel quartiere della Neapolis, una dimora del XIX sec. in cui si trova il museo archeologico regionale Paolo Orsi.
- Villa Reinmann, “giardino delle Esperidi” per i siracusani, vicino alla necropoli dove si trova la tomba di Archimede.
- Chiesa di San Giovanni alle Catacombe, nel quartiere Acradina, antichissima cattedrale distrutta dal terremoto e ricostruita nel VI sec., in stile gotico normanno.
- Chiesa di San Nicolò ai Cordari, nel parco di Neapolis in via Bernabò Brea, di epoca bizantina
- Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, in via Luigi Bignami 1, costruita nel periodo bizantino, sul luogo del martirio della santa, rifatta in epoca normanna e completamente ristrutturata intorno alla fine del XVII sec.
- Monumento ai caduti italiani d’Africa, in piazza dei Cappuccini, accanto all’omonimo convento. Opera risalente al periodo fascista ma costruita decenni dopo la caduta del regime.
- Chiesa di San Tommaso al Pantheon, tra Piazza Euripide e la Via A. Diaz, costruzione razionalista del XX sec., il principale monumento ai caduti della I^ guerra mondiale.
- Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, in Via del Santuario,
- Stazione marittima, ex stazione terminale della linea Messina – Siracusa situata in corrispondenza del porto, collegava il centro cittadino di Ortigia e il molo portuale interessato da notevole traffico marittimo.
- Porto, in Riva Porto Laschio, unisce la città con l’isola di Ortigia. vicino c’è il mercato, posto appena oltre l’accesso nell’isola. Il Porto è il luogo migliore per ammirare gli scorci tipici della vita locale, qui il tempo sembra fermarsi per dare spazio ai pescatori e alle loro colorate imbarcazioni.
Nell’isola di Ortigia:
- Tempio di Apollo, in Largo XXV Luglio 96, proprio all’accesso dell’isola di Ortigia, vicino è situato il vivace e profumato mercato aperto tutti i giorni.
- Piazza Duomo, vero e proprio cuore di Ortigia, dove si stagliano: - la Cattedrale della Natività di Maria Santissima, Duomo della città, preceduta da una scalinata decorata e la facciata del XVIII sec. in stile barocco, sovrasta tutta la piazza; - il Palazzo Arcivescovile, consacrato nel 1854, ospita, oltre alla curia vescovile e al seminario, l’antica biblioteca Alagoniana, istituita dal vescovo Gian Battista Alagona; - la Chiesa di Santa Lucia alla Badia; - il Palazzo del Vermexio, costruzione del XVII sec. in stile barocco. Vecchia sede del Senato cittadino, oggi sede del municipio; - il Palazzo Beneventano del Bosco, costruzione del XV sec. ricostruito nel 1779 in forme barocche e rococò; - il Palazzo Borgia del Casale, ricostruito in stile rococò nel 1760.
- Fontana di Diana, in Piazza Archimede, adiacente a piazza Duomo, chiamata anche Fontana di Artemide.
- Chiesa di San Giovannello, a Ortigia nel quartiere della Giudecca, in Piazza del Precursore.
- Chiesa di San Martino, a Ortigia nella via omonima, di epoca bizantina., tutte risalgono al periodo di dominazione normanna.
- Miqweh, a Ortigia in via G. B. Alagona 52, di epoca bizantina, antico bagno rituale ebraico.
- Palazzo Montalto, situato a Ortigia nel rione della “Spirduta”, adiacente a Piazza Archimede. Eretto alla fine del XIV sec. in stile gotico chiaramontano.
- Museo di Palazzo Bellomo, a Ortigia, in via Capodieci, 16, custodisce reperti archeologici, opere artistiche medievali e di arte moderna.
- Fonte Aretusa, nella parte più antica di Ortigia, è una fonte di acqua proveniente da una grotta suggestiva cantata dai poeti greci e romani.
- Palazzo Impellizzeri, a Ortigia in via Maestranza, 99, costruzione della fine del XIX sec. in stile rococò.
- Teatro comunale, sito in Ortigia nella via omonima, venne inaugurato nel 1897.
- Castello Maniace, eretto da Federico II di Svevia nella prima metà del XIII sec. sulla estrema punta dell’isola di Ortigia, fu dedicato al generale bizantino Giorgio Maniace. Presenta una struttura quadrata con torrioni agli angoli.
- I Fari, in città ne esistono tre e tutti di importanza storica: il faro del Castello di Maniace di colore verde, domina il promontorio davanti al castello; il faro di Massoliveri, di colore rosso, costruito sopra una casa rurale sul promontorio della Penisola della Maddalena; il faro di Capo Murro di Porco, il più importante che diffonde la sua luce bianca dal capo omonimo.
- Le Spiagge: oltre alla spiaggia di Ortigia, Siracusa gode di numerose e altre meravigliose spiagge, come quella di Vendicari nell’omonima riserva; di Calamosche; Fontane Bianche, Avola, il Parco Marino del Plemmirio.
Noto
Ab. 24.109, notinesi/netini; altezza: m. 152 s.l.m.; Provincia: Siracusa, mappa - info Turista.: Corso Vittorio Emanuele, 35 - T. 339 4816218 – www.notoinforma.it; P.S. H.: Via dei Mille, 98 - T.: 0931 890111
Costruita nel XVIII sec. dopo la distruzione dell’antica Noto causata dal terremoto del 1693, il suo disegno urbano ha uno schema regolare: un asse viario su cui si aprono tre piazze dal colore tra il dorato e il rosato degli edifici che vi si stagliano, determinato dalla tenera pietra locale utilizzata per la costruzione. Piazze davvero suggestive con ampie scalinate che raccordano gli spazi, creando terrazze scenografiche e colmando i dislivelli. Gli edifici e le chiese barocche di Noto sono collegati nel contesto urbano cittadino con accorta fantasia scenografica, in maniera che è stato possibile definirla la “perfetta città barocca”. Nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell'UNESCO.
Da vedere
- Porta Reale o Nazionale, il suggestivo ingresso al nucleo storico, costruito nell’800.
- Piazza Municipio, centro monumentale della città, si stagliano: - la Cattedrale di San Nicolò, il Duomo di Noto, domina da un’alta scalinata l’intera piazza, fu completata nel 1776 in stile barocco siciliano; - il Palazzo Ducezio o Municipale, eretto nel XVIII sec., presenta un elegante portico; - il Palazzo Vescovile del XX sec.; - il Palazzo Landolina di S. Alfano; - la Chiesa del SS. Salvatore, in forme neoclassiche.
- Piazza dell’Immacolata, altro fulcro scenografico della città, in cui si trovano: - la Chiesa di San Francesco all'Immacolata, del XVIII sec., con una monumentale scalinata di accesso; - il Monastero del SS. Salvatore dalla facciata in forma arabeggiante e la sua torre; oggi ospita il Museo Civico.
- Palazzo Nicolaci di Villadorata, in via C. Nicolaci, costruito agli inizi del XVIII sec. in stile barocco siciliano.
- Chiesa di San Carlo al Corso, o Chiesa del Collegio, sul corso principale, eretta ai primi del ‘700, antica residenza dei gesuiti di Noto, in stile barocco.
- Piazza XVI Maggio, ultimo spazio scenografico, in cui si ergono: - la Chiesa di San Domenico, del XVIII sec. con facciata curvilinea; - il Convento Domenicano, con un bel portale; - la Villetta di Ercole con la Fontana al centro.
- Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio, in via Cavour 10, costruzione della fine del XVIII sec in stile neoclassico.
- Chiesa del Santissimo Crocefisso, in piazza Mazzini, al centro del Piano Alto, costruzione risalente agli inizi del XVIII sec. dalla facciata incompiuta su cui si apre un portale con due leoni stilofori di età romanica.
Ragusa
Ab. 73.373, ragusani; altezza: m. 502 s.l.m.; Provincia: Ragusa, mappa - info Turista.: Piazza San Giovanni - T. 0932 684780; P.S. H.: Piazza caduti di Nassirya, 1 - T.: 0932 600111
I primi insediamenti risalgono alla cultura di Castelluccio, circa XX sec. a.C. I primi dati sicuri però, appartengono al medioevo, Hybla, come veniva denominata la città, fu un castello bizantino sottomesso dagli arabi nell’848. Nel 1693 a causa di un forte terremoto fu rasa al suolo e ricostruita nel XVIII sec. nella parte alta del territorio.
L’antica Ibla mantiene una struttura medievale e barocca, invece è di origine settecentesca il disegno urbanistico di Ragusa Superiore, situata in posizione più elevata. La città è dominata dalla Basilica di San Giorgio, posta in alto su una maestosa scalinata di accesso. Attraverso il dedalo di viuzze e scalinate del suo centro ci si incammina in un percorso che regala scorci davvero suggestivi. Nel 2002 i suoi tesori architettonici costruiti dopo il terremoto, insieme agli altri della Val di Noto, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Da vedere
A Ragusa Ibla:
- Duomo di San Giorgio, massima espressione del barocco, completata nella seconda metà del XVIII sec., con una facciata gigantesca divisa in tre parti. Nella Piazza è situato il Circolo di conversazione, il “caffè dei cavalieri”, costruito nel 1850 in stile neoclassico per trascorrere il tempo libero e potere conversare.
- Chiesa di San Giuseppe, in piazza Pola, costruita nel XVIII sec., sui resti della chiesa di San Tommaso distrutta dal terremoto del 1693. In stile barocco richiama le forme della chiesa di San Giorgio.
- Chiesa delle Santissime anime del Purgatorio, in piazza della Repubblica, nel quartiere degli Archi, in stile tardo barocco. Dietro la chiesa si vedono i resti delle mura bizantine dell’VIII sec.
- Chiesa di Sant’Antonio, in via Orfanotrofio, di origini medievali, il suo portale è un esempio di arte gotica.
- Giardino Ibleo, all’estremità est di Ibla, giardino pubblico realizzato nel 1858, dove si trovano, poco prima dell’accesso alla città, la Chiesa di San Gregorio Vecchio, con un bel portale tardo gotico e all’interno del parco la Chiesa di San Domenico con il campanile in maiolica, la Chiesa dei Cappuccini Vecchi e gli scavi archeologici di Ragusa Ibla. C’è pure una terrazza da cui si gode una magnifica vista sulla vallata che circonda il centro storico e sui monti Iblei.
A Ragusa Superiore:
- Cattedrale di San Giovanni Battista, sulla piazza omonima, in stile barocco, presenta una notevole facciata e un campanile alto circa 50 m.
- Chiesa di Santa Maria delle Scale, situata al limitare tra Ragusa Ibla e Ragusa Superiore, si raggiunge attraverso 242 gradini chiamate Le Scale, costruita alla fine del XVII sec. Dalla parte opposta de Le Scale si stagliano: la Chiesa di Santa Maria dell’Itria, ricostruita in stile barocco nel XVIII sec., il Palazzo Cosentini del XVIII sec. in stile barocco, con graziosi balconi riccamente decorati e il Palazzo Bertini del ‘700 con tre “mascheroni” (sculture) che rappresentano alcune figure della cultura barocca (il mendicante, il nobile e il mercante).
- I ponti: Ponte Vecchio o dei Cappuccini, eretto nel 1843, collega il centro abitato al Convento di S. Francesco d’Assisi posto oltre la vallata costruito. Ponte Nuovo o Ponte del Littorio, inaugurato nel 1937, diventato la via principale tra il centro storico cittadino e la parte sud della città. Il Ponte Papa Giovanni XXIII del 1964, a campata unica, sulla Cava di Santa Domenica, che unisce il quartiere del Carmine con quello dei Cappuccini.
- Museo Archeologico Ibleo, nei pressi della testata nord del Ponte Nuovo, vicino a Via Roma, ospita reperti di archeologia e di storia antica del territorio.