Latronico

Cfr: Basilicata, itinerario n. 3/2023 - Da una costa all’altra, lungo le Valli del Noce e del Sinni: Maratea - Lagonegro - Latronico - Senise -Tursi - Policoro


Ab. 4.104, latronichesi; altezza: m. 888 s.l.m.; Provincia: Potenzamappa - info Turista.: IAT, Largo Marconi, 10 – T.: 0973 853228; P.S. H.: Viale Colombo, Lagonegro - T.: 0973 48251

Le origini della cittadina di Latronico sono incerte. Il territorio comunque, secondo testimonianze archeologiche, era abitato da una comunità di enotri. Il primo insediamento urbano risale forse, all’Alto medioevo, quando una comunità rurale vi si stabilì per sfuggire alle scorrerie dei longobardi e dei saraceni. Dall’XI sec. fu territorio feudale di vari signori e per finire dei Gesuiti, i quali nel 1767 furono espulsi dal Regno di Napoli e il feudo diventò demanio, partecipando alla Repubblica Partenopea e alle vicende del Regno di Napoli.

Latronico sorge ai piedi del monte Alpi, dove si apre la valle del fiume Sinni. Il borgo si estende dalla parte alta, dove è situato il centro storico, chiamato “Capadavutu” sviluppandosi, attraverso le suggestive “carrare”, ripidi vicoli, nella zona bassa, chiamata “Capabbasciu”. Si distinguono bene i diversi portali in pietra o marmo lavorati; i Calanchi, tra i punti più spettacolari del borgo che delimitano il centro storico sul lato est, da cui si gode una vista meravigliosa del Massiccio del Pollino e della vallata del Sinni.