Cfr.: itinerario n. 4/2024 - Dalle coste adriatiche dell’alto Salento a quelle nordorientali del mar Jonio, Brindisi - Taranto: Brindisi - Mesagne - Oria - Francavilla Fontana – Taranto.
Ab. 187.037, tarantini; altitudine: m. 15 s.l.m.; Provincia: Taranto - mappa - info Turista.: IAT, Piazza Castello - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; P.S. H.: via Bruno, 1 - T.: 099 4585303/4585194; Aeroporto del Salento, Contrada Baroncino, 72100 Brindisi - T.: 0831 4117406
La tradizione vuole che sia stata fondata da Falanto, eroe spartano nell’VIII sec. a. C. col nome di Taras. Grazie alla sua posizione strategica diventò una delle città più importanti della Magna Grecia e l’ultima di esse a cedere, nel 209 a. C, all’espansione dei romani dopo la conclusione delle Guerre Pirriche. Riuscì, comunque a mantenere il primato culturale sul resto dei territori meridionali. Nel 90 a. C. divenne municipio romano. Alla caduta dell’Impero Romano fu sottoposta al dominio bizantino, quindi, fu conquistata dai goti di Totila nel 549, poi, dopo vari conflitti, passò sotto i longobardi e ritornò ai bizantini nell’803. In diversi periodi subì le scorribande dei saraceni, 846 – 868 – 927 e fu ricostruita, nel 967, dai bizantini. Taranto passò ai normanni nel 1088 e dal 1301 al 1465, fu la capitale del fiorente Principato svevo. Sopportò le successive dominazioni di angioini e spagnoli, divenendo un importante porto militare per poi decadere con l’avvento dei Borbone, seguendone le sorti fino al 1860, quando fu unita al Regno d’Italia.
Taranto, situata a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo, per questo definita la Città dei due mari. Si distribuisce su un territorio costituito da una molteplicità di litorali, da una parte e l’altra dei due mari, lungo due penisole naturali e un'isola, chiamata “città vecchia”, nucleo storico cittadino. Il Ponte di Porta Napoli unisce un estremo di questa isola alla parte nord ovest della città, dove si sviluppa il quartiere industriale; il ponte girevole collega l’estremo opposto al Borgo Umbertino, la città Nuova dove si è sviluppata la rete urbana moderna. Nel Golfo di Taranto, il mar Grande bagna la costa esterna della baia tarantina, delimitata a nord ovest da Punta Rondinella e a sud da Capo San Vito, mentre le Isole Cheradi, piccolo arcipelago, la chiudono a sud ovest. Soltanto in due punti: presso il canale naturale di Porta Napoli e quello artificiale che separa la “città vecchia” dall’altra più estesa e moderna, il mar Grande si congiunge col mar Piccolo. Si tratta di un mare interno, costituito virtualmente da due bacini divisi dal Ponte Punta Penna - Pizzone, costruito nel punto dove i seni delle rispettive sponde opposte, quello a forma triangolare di Punta Penna e quello a forma ellittica di Punta Pizzone si restringono.
Taranto offre uno dei patrimoni artistici e naturali più ricchi e vari. L’impareggiabile vista sul golfo e la conformazione della rete urbana contribuiscono a definirla come una città unica nel suo genere, dalle forme e dai segni architettonici più diversi: dal borgo antico alla città nuova; dalla Chiesa di San Domenico Maggiore, in forme romanico - gotiche, al Borgo Umbertino, in stile rinascimentale, liberty e rococò; dalla Cattedrale di San Cataldo e gli edifici signorili della città vecchia, in forme barocche, alle costruzioni di epoca medievale come la Torre del Gallo, agli eleganti palazzi moderni in stile liberty e neoclassico. Altresì, numerosi sono i siti archeologici urbani e nei dintorni, le cripte, i monasteri, i santuari e le edicole votive. Nella seconda metà del XX sec. oltre che per la trasformazione dei prodotti ittici e la commercializzazione di olii, vini e ostriche, Taranto si afferma come importante centro industriale per la presenza di grandi impianti siderurgici, quello dell’Ilva era il maggiore in Europa, industrie petrolchimiche, stabilimenti cementiferi e della cantieristica navale. Purtroppo, tale sviluppo, nel tempo, ha prodotto sull’intera area industriale un enorme disagio ambientale e socioeconomico, che oggi spinge la cittadinanza a lasciare i quartieri inquinati.
Da vedere: percorso I
Per lo straordinario patrimonio artistico, distribuito nella città, abbiamo individuato, per i viaggiatori, due percorsi virtuali da seguire, considerata la rispettiva lunghezza, in tappe separate, intorno al centro storico e oltre, attraverso strade e piazze, edifici e tesori artistici unici al mondo:
Percorso I, Città Nuova: circa km 5,5 h. 1,15’
Tomba degli Atleti, tra via Pitagora e via Crispi, del periodo Arcaico (VI – V sec. a. C.), un importante monumento funerario a pianta quadrangolare in blocchi di carparo, la quale per le sue dimensioni, la struttura e le decorazioni, nonché il corredo, tutti simboli dell’atletismo e del convivio, simboleggia l’elevata cultura aristocratica raggiunta a Taranto.
Villa Peripato, situata lungo il mar Piccolo è un parco cittadino dove ha sede il Museo del Sottosuolo che custodisce importanti reperti speleologici.
Muso Oceanografico, Museo Talassografico “Attilio Cerruti”, in via Roma, che conserva numerosi esemplari di fauna marina.
Museo archeologico Nazionale, MarTa in via Cavour 10, tra i maggiori istituti archeologici d’Italia, soprattutto per i reperti in suo possesso relativi alla civiltà artistica della Magna Grecia.
Villa Garibaldi, occupa la piazza omonima dove si staglia il maestoso Palazzo degli Uffici del XIX sec.
Chiesa di Maria Santissima del Monte Carmelo o Parrocchia chiesa del Carmine, in via N. T. d’Aquino, la data della sua costruzione è incerta, alcuni documenti, comunque attestano la sua presenza fina dal 1577. Più volte ristrutturata nel corso dei secoli. L’attuale forma è quella neoclassica che probabilmente risale alla ristrutturazione del 1937. Un campanile decorato con statue di angeli sovrasta la chiesa. L’interno si presenta a croce latina e navata unica, ai cui lati si aprono cappelle e nicchie che ospitano le statue usate nelle processioni della Settimana Santa.
Monumento al Marinaio, sul corso Due Mari, dedicato ai marinai della Marina Militare Italiana. La scultura, creata nel 1974 dallo scultore V. Di Cobertaldo, è appoggiata su un piedistallo, alta circa 7 m, raffigura due marinai che saluta le navi che attraversano il canale, sotto il ponte girevole. Insieme al Palazzo del Governo, in via Anfiteatro, eretto tra il 1930 – 1934, si affaccia sul Lungomare Vittorio Emanuele III, vicino alla Rotonda Marinai d’Italia, proponendo una netta e moderna caratterizzazione della città. Nella stessa via si alza Palazzo d’Ayala Valva, del XIX sec., che si sviluppa su tre piani e presenta note architettoniche liberty, con un delizioso portale all’ingresso principale. Si tratta del secondo palazzo della famigliad'Ayala Valva, il primo era stato edificato nel XVIII sec. nel borgo antico, in corso Vittorio Emanuele II, di cui parleremo più avanti.
Lontani dalla zona centrale, meglio usare l'auto:
Cripta del Redentoreo della Madonna della Grotta, in via Terni, un’antica tomba a camera romana del periodo imperiale, trasformata in una chiesa rupestre ipogea. La grotta circolare che la contraddistingue ha le pareti decorate da preziosi affreschi del XII sec., tra cui un “Cristo Pantocratore tra San Giovanni e la Vergine”. Dopo mille traversie e attraverso nuove opere di conservazione e restauro nel 2011 il sito è stato riaperto al pubblico.
Concattedrale Gran Madre di Dio, via Monsignore Blandamura, costruzione attuale, terminata nel 1970 su progetto del famoso architetto Gio Ponti, dedicata alla tradizione marinara della città con una “vela” che si riflette nell’acqua delle tre vasche, davanti all’ingresso, che simboleggiano il mare.